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Il servizio di impollinazione - Il divulgatore

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limiti è indotto a proteggere. D’altro canto fra tutti gli insetti pronubi è senza dubbio il più efficiente per<br />

<strong>di</strong>verse ragioni:<br />

a) perchè vive in colonie numerose composte da migliaia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui;<br />

b) perché tali colonie sono facilmente trasportabili da un luogo all’altro;<br />

c) perchè le api bottinatrici rimangono a lungo fedeli a quel determinato tipo <strong>di</strong> fiore che iniziano a<br />

visitare (fedeltà fiorale quasi totale), da che consegue che il polline da esse passivamente<br />

trasportato non viene <strong>di</strong>sperso su fiori che non potrebbero recepirlo.<br />

Due modalità <strong>di</strong> utilizzo delle api<br />

La tecnica relativa al <strong>servizio</strong> <strong>di</strong> <strong>impollinazione</strong> prevede il trasporto degli alveari sulla coltura della<br />

quale interessa favorire l’<strong>impollinazione</strong><br />

LA LEGGE TUTELA I PRONUBI<br />

Guido Gherman<strong>di</strong> - Agrites Scarl<br />

Coor<strong>di</strong>natore Servizi <strong>di</strong> Sviluppo Agricolo Provincia <strong>di</strong><br />

Bologna Per salvaguardare insetti tanto utili per l’agricoltura<br />

innanzitutto occorre limitare il più possibile l’impiego <strong>di</strong><br />

prodotti considerati tossici per le api (si veda a pag. 23) e<br />

comunque evitare <strong>di</strong> trattare con insettici<strong>di</strong> e acarici<strong>di</strong> nel<br />

periodo della fioritura, prescrizione che riguarda tutte le<br />

colture, siano esse arboree, erbacee, orticole o sementiere.<br />

L’intervento con i fungici<strong>di</strong> è possibile solo quando risulti<br />

assolutamente in<strong>di</strong>spensabile il loro utilizzo e in questo caso<br />

andrà eseguito evitando le ore <strong>di</strong> massimo volo delle api e<br />

rispettando il più possibile le postazioni degli alveari in<br />

campagna per non colpirli <strong>di</strong>rettamente con il trattamento.<br />

Alcuni prodotti insettici<strong>di</strong> inoltre riportano in etichetta il tempo<br />

che deve trascorrere fra il trattamento e la fioritura della<br />

coltura da trattare (ad esempio un prodotto molto noto e<br />

utilizzato in agricoltura nonché per piante ornamentali da<br />

giar<strong>di</strong>no, riporta in etichetta l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> 10 giorni <strong>di</strong><br />

anticipo rispetto alla fioritura). Anche nell’etichetta dei<br />

prodotti fungici<strong>di</strong> che risultino tossici per gli insetti utili<br />

vengono segnalati i rischi <strong>di</strong> nocività (“Tossico per gli insetti<br />

utili. Tossico per le api”), sottintendendo in questo modo che<br />

il prodotto non deve essere impiegato durante la fioritura<br />

della coltura.<br />

Un altro accorgimento importante riguarda le colture<br />

frutticole e viticole con terreno inerbito: se le essenze<br />

spontanee sono in fioritura, bisogna procedere allo sfalcio<br />

della vegetazione con un anticipo <strong>di</strong> almeno 48 ore rispetto<br />

al trattamento affinché i fiori appassiscano e non siano più<br />

oggetto <strong>di</strong> attrazione per le api. Lo sfalcio va eseguito al<br />

mattino presto o alla sera quando non sono ancora presenti<br />

le api, infatti effettuare tale operazione nelle ore centrali della<br />

giornata con i fiori aperti significherebbe eseguire un vero e<br />

proprio sterminio <strong>di</strong> api. <strong>Il</strong> trattamento deve inoltre essere<br />

effettuato in assenza <strong>di</strong> vento, per evitare fenomeni <strong>di</strong> deriva<br />

che potrebbero contaminare la zona circostante.<br />

A livello nazionale la Legge 24 <strong>di</strong>cembre 2004, n. 313<br />

"Disciplina dell'apicoltura" affida alle Regioni il compito <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare le limitazioni nell’uso <strong>di</strong> prodotti fitosanitari ed<br />

erbici<strong>di</strong> tossici per le api durante il periodo <strong>di</strong> fioritura. La<br />

Regione Emilia-Romagna è intervenuta attraverso il Decreto<br />

Regionale 4 marzo 1991 n. 130, nonché la Legge Regionale<br />

25 agosto 1988, n. 35, che all’art. 15, prescrive: “Al fine <strong>di</strong><br />

salvaguardare l' azione pronuba delle api sono vietati i<br />

trattamenti con insettici<strong>di</strong>, acarici<strong>di</strong> e con altri presi<strong>di</strong> sanitari<br />

o comunque tossici per le api, sulle colture ortofrutticole,<br />

viticole, sementiere, floricolee ornamentali, durante il periodo<br />

<strong>di</strong> fioritura, dalla schiusura dei petali alla caduta degli stessi”.<br />

incrociata. In altri Paesi tale <strong>servizio</strong> è entrato<br />

oramai nella normale pratica agricola, alla<br />

stregua della concimazione o della potatura; in<br />

Italia tale tecnica è purtroppo ancora non molto<br />

<strong>di</strong>ffusa e limitata nell’ambito <strong>di</strong> alcune regioni a<br />

vocazione frutticola (Trentino Alto A<strong>di</strong>ge,<br />

Piemonte, Veneto, Emilia Romagna,Toscana).<br />

<strong>Il</strong> <strong>servizio</strong> <strong>di</strong> <strong>impollinazione</strong> effettuato me<strong>di</strong>ante<br />

le api può essere <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto. È <strong>di</strong>retto<br />

quando le colonie <strong>di</strong> api sono poste in pieno<br />

campo, o in ambiente confinato, e nella loro<br />

visita ai fiori delle <strong>di</strong>verse cultivar presenti<br />

nell'appezzamento trasportano il polline là<br />

dove necessita, effettuando così<br />

l'<strong>impollinazione</strong> incrociata.<br />

È in<strong>di</strong>retto quando sul predellino <strong>di</strong> volo<br />

dell'arnia viene inserito un <strong>di</strong>spensatore <strong>di</strong><br />

polline per cui le api, passando attraverso il<br />

medesimo, trasportano un ben determinato<br />

polline vitale sull'apparato femminile del fiore<br />

che ci interessa fecondare. La corretta tecnica<br />

<strong>di</strong> raccolta del polline prevede la<br />

conservazione ottimale della sua vitalità<br />

richiedono attrezzature particolari e<br />

professionalità. È sempre da considerare che il<br />

polline <strong>di</strong>fferisce sotto l'aspetto chimico-fisico<br />

da specie a specie per cui è necessario<br />

seguire le in<strong>di</strong>cazioni dei tecnici che<br />

suggeriranno specie per specie, la giusta<br />

<strong>di</strong>luizione con le sostanze inerti. Appare<br />

opportuno inoltre "certificare" sempre la vitalità<br />

del polline in commercio in modo da garantirne<br />

l’elevata terminabilità (almeno al 90%).<br />

Le regole per una buona riuscita<br />

Per ottenere il risultato desiderato è<br />

necessaria una opportuna professionalità<br />

nell’organizzazione e gestione del <strong>servizio</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>impollinazione</strong> sul territorio.<br />

<strong>Il</strong> numero <strong>di</strong> alveari necessari per assicurare<br />

una buona allegagione varia a seconda della

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