periodico di comunicazione sociale - culturale - istituzionale
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(ed in particolare nel 1997 e nel 2008), l’autore<br />
<strong>di</strong> questo articolo ha cercato <strong>di</strong> dare una risposta<br />
sod<strong>di</strong>sfacente ed esaustiva al problema. Dopo<br />
ricerche appassionate ed affascinanti negli archivi<br />
parrocchiali <strong>di</strong> Corigliano, l’enigma è stato<br />
sciolto.<br />
L’Atto <strong>di</strong> Battesimo, scoperto e consultato presso<br />
l’Archivio parrocchiale della chiesa <strong>di</strong> S. Pietro,<br />
risulta essere il dato storico più rilevante portato<br />
alla luce da chi scrive, nel corso della sua<br />
lunga attività <strong>di</strong> cultore <strong>di</strong> memorie storiche. Tale<br />
dato, infatti, porta avanti le lancette dell’orologio<br />
relativo alla nascita del Pugliesi <strong>di</strong> ben 22 anni!<br />
Nato il 17-3-1642 e battezzato col nome <strong>di</strong> Leonardo<br />
due giorni dopo, cioè il 19 dello stesso<br />
mese, il Pugliesi nel 1660 entra nell’Or<strong>di</strong>ne dei<br />
Carmelitani, scegliendo il nome <strong>di</strong> Pier Tommaso.<br />
Dopo aver completato la sua formazione religiosa<br />
e scientifica a Napoli (Laurea in Diritto) e<br />
a Roma (Laurea in Sacra Teologia), il Pugliesi<br />
torna a Corigliano e inizia il suo lungo cammino<br />
<strong>di</strong> uomo <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> cultura, nel convento del<br />
Carmine (oggi, in parte restaurato), posto ai pie<strong>di</strong><br />
del paese.<br />
Tra i Carmelitani della sua Città, il dotto frate si<br />
fa notare ben presto per pietà religiosa, doti in-<br />
tellettive, capacità organizzative, qualità oratorie.<br />
Proprio in virtù <strong>di</strong> tutto questo, i Superiori gli affidano<br />
vari incarichi, delicati e prestigiosi insieme.<br />
Nel convento <strong>di</strong> Corigliano, sede <strong>di</strong> Scriptorium,<br />
il Nostro insegna Diritto canonico e ricopre il delicato<br />
incarico <strong>di</strong> Prefetto agli Stu<strong>di</strong>. Più volte è Definitore<br />
Generale dei Carmelitani, Esaminatore e<br />
Teologo dell’arcivescovo <strong>di</strong> Rossano, Visitatore<br />
e Commissario dell’Or<strong>di</strong>ne, Commissario Generale<br />
dei Carmelitani del convento <strong>di</strong> Corigliano,<br />
per ben tre volte Ministro Provinciale dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
(1680-1684; 1684-1688; 1692-1695).<br />
Scrittore e storico, nel ventennio che va dal 1693<br />
al 1712, lo stu<strong>di</strong>oso calabrese pubblica ben 14<br />
opere, che trattano <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> teologia. Il suo<br />
capolavoro è il volume Antiquae calabriensis<br />
Provinciae, Or<strong>di</strong>nis Carmelitarum exor<strong>di</strong>a et progressus<br />
(Origini e sviluppo dell’antica Provincia<br />
calabrese dell’Or<strong>di</strong>ne dei Carmelitani), pubblicato<br />
nel 1696. Il libro più caro ai suoi concitta<strong>di</strong>ni<br />
resta il volume Istoria apologetica dell’antica<br />
Ausonia, oggi detta Corigliano (1707), prima<br />
riflessione storica sulla Città, punto fermo della<br />
storiografia locale e punto <strong>di</strong> partenza per chiunque<br />
voglia affrontare in maniera seria le origini,<br />
lo sviluppo e l’evoluzione storica <strong>di</strong> Corigliano nei<br />
secoli.<br />
Quando, tra il 1670 ed il 1680, nasce nella Città<br />
l’Accademia degli Oziosi (il cui fondatore è un allievo<br />
del Nostro, cioè Francesco Maria Saluzzo,<br />
figlio del feudatario del luogo), il Pugliesi ne è<br />
sicuramente l’ispiratore ed il garante.<br />
Il dotto Carmelitano muore probabilmente tra<br />
il 1713 ed il 1715. A quanti, ancora oggi, in un<br />
contesto <strong>sociale</strong> così <strong>di</strong>fficile, abbrutito dalla barbarie<br />
dell’egoismo e dell’arrivismo, immiserito<br />
dall’anteporre l’avere all’essere, oscurato dalla<br />
pre<strong>di</strong>lezione dell’apparire a scapito della realtà<br />
vera, hanno a cuore i valori della cultura ed il<br />
bene della comunità in cui vivono possa riuscire<br />
gra<strong>di</strong>to questo breve saggio, attraverso il quale<br />
si è voluto mettere in risalto la figura e l’opera <strong>di</strong><br />
un uomo che ha illustrato il Carmelo calabrese,<br />
la Città <strong>di</strong> Corigliano e la cultura meri<strong>di</strong>onale.<br />
1952:<br />
muore Pasquale Leonetti<br />
Nato a Corigliano il 30-9-1880 e battezzato col<br />
nome <strong>di</strong> Pasquale Rosario, il Leonetti mostra,<br />
sin da piccolo, vivace intelligenza ed amore per<br />
lo stu<strong>di</strong>o. Insieme col fratello Francesco (1876-<br />
1957), frequenta il prestigioso Ginnasio “G. Garopoli”<br />
<strong>di</strong> Corigliano e, per merito, i due ottengono<br />
l’esenzione delle tasse scolastiche; nel<br />
1897, il Comune gli accorda un sussi<strong>di</strong>o annuo<br />
<strong>di</strong> 200 lire, il che gli consente <strong>di</strong> completare gli<br />
stu<strong>di</strong> classici presso il Liceo “T. Tasso” <strong>di</strong> Salerno.<br />
Prosegue gli stu<strong>di</strong> a Roma, grazie ad una<br />
borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> accordatagli dal legato Pezzullo,<br />
una donazione istituita per consentire gli stu<strong>di</strong><br />
universitari ai giovani della provincia <strong>di</strong> Cosenza.<br />
Nel 1903, si laurea a Roma in Lettere Classiche.<br />
Nello stesso anno pubblica la sua prima opera:<br />
Sull’arte del verso popolare italiano.<br />
Inizia la sua attività <strong>di</strong> docente nei Ginnasi e pubblica<br />
le sue prime poesie su riviste e perio<strong>di</strong>ci letterari,<br />
come Il Fanfulla e La Domenica Letteraria;<br />
collabora perio<strong>di</strong>camente anche sui perio<strong>di</strong>ci locali:<br />
Il Popolano, <strong>di</strong>retto da Francesco Dragosei<br />
e Il Monitore <strong>di</strong> Costabile Gui<strong>di</strong>.<br />
Dopo la fine della Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, si<br />
afferma, a livello nazionale, come critico letterario,<br />
filologo, grammatico, stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> metrica.<br />
I suoi stu<strong>di</strong> critici su Dante (1921), Antonio Canova<br />
(1923), A. Manzoni (1926), F. De Sanctis<br />
(1934) e, in particolare, gli acuti e severi stu<strong>di</strong><br />
filologico-estetici sulle trage<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Vittorio Alfieri<br />
(1931 – 1932 – 1933) lo impongono all’attenzione<br />
dell’ambiente letterario italiano dell’epoca. I<br />
suoi saggi critici appaiono anche su riviste spe-<br />
Pasquale Leonetti con la moglie Maria Ravagli<br />
cializzate, come la Rivista Letteraria <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e<br />
Aspetti Letterari <strong>di</strong> Napoli.<br />
Accanto alla figura del critico e dello stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong><br />
lingua italiana e latina, è bene evidenziare il Leonetti<br />
poeta, che si rivela attraverso varie raccolte<br />
<strong>di</strong> liriche: Dal cuore e dal mistero (1933); Canto<br />
umano (1934); Sinfonia della notte (1935). Il poeta<br />
si fa notare, oltre che per l’eleganza descrittiva<br />
e per la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> immagini, anche per una<br />
commossa partecipazione sentimentale alle vicende<br />
dell’uomo. Tuttavia, il Leonetti risulta essere<br />
soprattutto grande critico letterario, al punto<br />
da essere annoverato, ancor oggi, tra i maggiori<br />
stu<strong>di</strong>osi del teatro alfieriano.<br />
Nel contempo, vertici altrettanto prestigiosi il<br />
Leonetti consegue nel campo delle opere squisitamente<br />
<strong>di</strong>dattiche, con stu<strong>di</strong> impareggiabili sulla<br />
grammatica e la sintassi, sulla retorica e la stilistica,<br />
sulla metrica e l’analisi logica, pagine che<br />
scaturiscono anche dal quoti<strong>di</strong>ano, vivo e sentito,<br />
impegno scolastico.<br />
Pasquale Leonetti termina l’attività <strong>di</strong> docente<br />
presso il glorioso Liceo Classico “Vittorio Emanuele”<br />
<strong>di</strong> Napoli. E qui, col conforto dei familiari<br />
e dei numerosi <strong>di</strong>scepoli, si conclude la sua esistenza<br />
umana il 10 aprile 1952.<br />
A lui è intitolata la Scuola Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Schiavonea<br />
(D.M. 18-7-1980).<br />
M° Alfredo Cumino<br />
IMPARTISCE LEZIONI<br />
DI CHITARRA<br />
CLASSICA E MODERNA<br />
Tel.: 328.7408365<br />
E-mail: alfredocumino@virgilio.it<br />
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