1 Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali - Artecultura
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MAX HAMLET SAUVAGE<br />
Eros e Thanatos in un icastico ed impegnato Surrealismo Pop<br />
Lecce, ex Convento dei Teatini<br />
Dall’ 11 maggio al 10 giugno 2013<br />
Si inaugura il prossimo 11 maggio (h.<br />
18,30) una importante Antologica<br />
dedicata all’artista MAX HAMLET<br />
SAUVAGE. In mostra centocinquanta<br />
opere tra sculture e dipinti realizzati<br />
tra il 1973 e il 2013 e che documentano<br />
il suo lungo iter creativo, ispirato ad un<br />
graffiante SURREALISMO POP, ricco<br />
però di suggestioni che spaziano dalla<br />
cultura mediterranea alla Metafisica,<br />
al confronto con importanti figure<br />
dell’arte contemporanea come De<br />
Chirico, Man Ray, Warhol.<br />
A Max Hamlet Sauvage spetta sicuramente<br />
il merito di essere stato uno<br />
dei primi artisti a porre direttamente in<br />
relazione il medium della pittura con<br />
l’altro medium emergente della<br />
comunicazione di massa: il fumetto.<br />
Infatti le sue immagini hanno l’allure<br />
tipica del fumetto, con i suoi personaggi<br />
misteriosi, gangsters, mafiosi, modelle,<br />
Una suggestiva composizione di Max Hamlet Sauvage<br />
miliardari, spesso collocati in ambienti<br />
da jet society come piscine, limousine,<br />
ville faraoniche, spiagge caraibiche,<br />
con teste di animali, quali civette, leoni,<br />
galli a suggellare il lato inquietante,<br />
torbido, di queste strisce di surrealismo<br />
che “senza se e senza ma” mettono a<br />
nudo la facciata, spesso triste, corrotta,<br />
ipocrita del potere nelle sue molteplici<br />
varianti. Già perché il surrealismo di<br />
Max Hamlet non è uno scontato<br />
onirismo, una comoda e smaliziata<br />
esplorazione evocativa del proprio<br />
inconscio, ma uno strumento visivo di<br />
aperta critica sociale, che in primo<br />
luogo interpella la coscienza civile di<br />
chi si pone a diretto contatto con le sue<br />
opere. Da qui appare subito evidente<br />
l’attualità del discorso creativo<br />
dell’artista, plastico nel rigore grafico<br />
ed espressivo delle sue composizioni.<br />
La sua pittura si alimenta di incubi,<br />
trasmette volutamente un’idea di<br />
bellezza stereotipata, luccicante e<br />
patinata, proprio perché oggi la società<br />
sostanzialmente si nutre di questo. Il<br />
Surrealismo Pop di Max Hamlet è stato<br />
interpretato con accenti diversi da<br />
importanti critici d’arte come Arturo<br />
Schwarz, Roberto Sanesi, Giorgio Di<br />
Genova, Pierre Restany, Vittorio Sgarbi<br />
ed altri che hanno sottolineato<br />
l’originalità ed il fondamento culturale<br />
ed espressivo del linguaggio di Max<br />
Hamlet. Dice l’artista: “ Se c’è qualcosa<br />
di eterno in noi, se c’è ancora qualcosa<br />
di noi, che resta quando non rimane più<br />
nulla, questa cosa è solo l’Amore”. Ed<br />
è questa probabilmente la chiave<br />
risolutiva per penetrare nel mistero di<br />
Max Hamlet nel quale inconsciamente<br />
o meno si può rispecchiare l’enigma di<br />
noi tutti, il continuo travaglio e sorpresa<br />
a cui incessantemente l’esistenza ci<br />
pone e sottopone. (Aoristias)<br />
Info 3338243842<br />
ARTECULTURA31