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1 Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali - Artecultura

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ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’<br />

La considerazione migliore che ci ha<br />

fatto riflettere sul variegato linguaggio<br />

di Papa Francesco è stata quella di<br />

propendere ad essere in mezzo alla<br />

gente. Un’espressione non certo nuova,<br />

ma che detta da un Papa si lascia<br />

intendere al di là delle strategie ideologiche,<br />

politiche ed anche di un certo<br />

conformismo religioso. Mentre per<br />

quanto riguarda il suo ribaltamento linguistico<br />

sul “servire il potere” riscontriamo<br />

una certa illogicità. Da quanto<br />

si sa per esperienza di storia secolare<br />

che il potere in tutte le sue forme esprime<br />

comunque un arbitrio che l’universale<br />

spiritualità dell’uomo non accetta<br />

e ripudia. Per cui anziché giustificarlo<br />

con una certa ironica dialettica, per noi<br />

l’idea migliore sarebbe quella di abolire<br />

persino dal vocabolario a scanso<br />

di ogni equivoco sul potere, guerra<br />

compresa. Questo perché non è possibile<br />

che lo spirito umano serva la guerra<br />

che la stessa prudenza papale poi<br />

condanna. Come pure in parallelo di<br />

finalità sarebbe anche il caso di chiarire<br />

bene l’intento sulla povertà e di<br />

alternarla con la fattibile dignità dell’uomo,<br />

in modo che non si continui a<br />

punire il povero, oltre a fargli soffrire<br />

l’esistenza, anche con l’aggiunta di un<br />

sottile intento discriminatorio. Tutte<br />

piccole esteriorità di linguaggio, ma<br />

che nel profondo umano diffondono<br />

un’amarezza incalcolabile. Ed affinché<br />

l’uomo possa sentirsi rallegrato d’essere<br />

nato e vivere fuori di ogni pessimismo,<br />

ancor prima di saziarlo di pane,<br />

è indispensabile che si renda lieto il<br />

suo spirito, soprattutto tenendolo libero<br />

di respirare di natura la sua formazione.<br />

Questo affinché ognuno ragioni<br />

con la propria testa e guardi l’altro soprattutto<br />

in modo disinteressato e non<br />

come l’invito ad un probabile bottino.<br />

La dignità non vuole l’uomo né povero<br />

e né ricco, ma cosciente della sua<br />

fonte poetica, il cui stimolo lo rende<br />

intuitivo e generoso, consapevole di<br />

vivere i suoi giorni d’esistenza molto<br />

dignitosamente.<br />

34 ARTECULTURA<br />

Umanità Umanità poetica poetica - Umanità - Umanità poetica poetica<br />

“La “La poesia poesia comincia comincia dove dove finiscono finiscono le le discriminazioni”<br />

le le discriminazioni”<br />

Gli Stati hanno fatto il loro tempo.<br />

La Pace è riflettere sulla cultura<br />

delle Nazioni che faciliti il Disarmo<br />

Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al al dibattito sull'identificazione e il il ruolo odierno della<br />

poesia. Umanità<br />

poesia. La poetica<br />

La franchezza è uno<br />

franchezza e l'obiettività spazio aperto<br />

l'obiettività degli alla<br />

degli interventi, divulgazione<br />

interventi, costituiscono poetica interessata<br />

costituiscono per la la redazione al dibattito<br />

redazione della Rivista sull'identificazione<br />

Rivista la la premessa per e il<br />

per la ruolo<br />

la pubblicazione. odierno della<br />

pubblicazione. Per<br />

facilitare poesia. La<br />

facilitare la franchezza<br />

la partecipazione e l'obiettività<br />

partecipazione degli Autori degli<br />

Autori interessati interventi,<br />

interessati si costituiscono<br />

si suggerisce negli per<br />

negli elaborati la redazione<br />

elaborati brevità della<br />

brevità e Rivista<br />

e concisione. la premessa<br />

concisione. Per necessità per la<br />

necessità di pubblicazione. Per<br />

di spazio la la redazione<br />

si facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio la redazione<br />

si ritiene autorizzata a sintetizzare i i testi rispettando il il contenuto. La La pubblicazione dei testi poetici ha ha puro carattere divulgativo, di di stimolo<br />

culturale. si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere divulgativo, di stimolo<br />

culturale. La La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli gli effetti di di legge dei singoli Autori.<br />

culturale. La proprietà letteraria<br />

Dei<br />

dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli Autori.<br />

Dei componimenti pubblicati si si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali.<br />

Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali.<br />

Anche se facciamo finta di non vederla<br />

e quindi di non comprenderla, ma<br />

la realtà è sotto i nostri occhi. Gli Stati<br />

che si contendono la divisione del mondo<br />

sono il vero problema dei nostri<br />

giorni che ci costringono a vivere nella<br />

diffidenza di una delle più spietate<br />

contraddizioni in cui si dibatte l’uomo.<br />

Un permanente dilemma che si<br />

consuma tra una spinta volontà di pace<br />

delle popolazioni della Terra e guerre,<br />

stragi, bombardamenti di Stati rappresentati<br />

da governi che cercano di<br />

arroccarsi sui troni autoritari dei propri<br />

domini. E costoro con la mente<br />

annebbiata di arbitrario terrore, sono<br />

incapaci a rendersi conto che, malgrado<br />

tutto, la storia viaggia in direzione<br />

dell’unità umana e che il piramidale<br />

linguaggio di potenza ha stancato (anche<br />

se lo sottace), tanto l’uomo americano,<br />

quanto quello cinese, europeo o<br />

australiano. Tutti sentiamo la necessità<br />

di un nuovo equilibrio di vita e persino<br />

i piccoli stati come il Principato<br />

di Monaco, la Repubblica di San Marino<br />

e lo stesso Stato Vaticano, quest’ultimo,<br />

oggi tanto in ebollizione tra il<br />

passato ed il futuro, sensibilizzano la<br />

necessità di un nuovo Diritto Internazionale<br />

che avversi il disfacimento<br />

e giovi in modo nuovo all’equilibrio<br />

sociale della vita.<br />

Un Diritto Internazionale che possa<br />

rendere limitata ogni sovranità di<br />

Stato, questo perché non è possibile che<br />

chi è sprovvisto di potenziale atomico,<br />

debba sentirsi in eterna soggezione di<br />

coloro che lo posseggono. E che pertanto<br />

il problema del Disarmo atomico<br />

subito e convenzionale man mano<br />

che la necessaria sicurezza di tutti lo<br />

renda culturalmente possibile, è diventato<br />

un impellente problema che non<br />

può più attendere per il pericolo che<br />

gravita sull’uomo. Ma gli Stati e le organizzazioni<br />

politiche che li rappresentano<br />

sembrano agire con tutta indifferenza.<br />

A parte qualche singola, autorevole<br />

o meno, voce, che come noi lo<br />

sosteniamo di principio da sempre, per<br />

altri il problema non si pone. Ed è davvero<br />

un grande quanto preoccupante<br />

problema solo pensando che se una<br />

meteorite o più di esse, come è capitato<br />

in Siberia qualche mese addietro,<br />

precipitasse su un arsenale atomico, sarebbe<br />

la fine non solo del pianeta Terra<br />

ma dello stesso Sistema solare.<br />

L’immane della dirompenza, al momento<br />

nessuno la conosce a sufficienza.<br />

Ed in virtù della superba disuguaglianza<br />

che regna tra gli Stati, poi capita<br />

che sotto sotto chi è sprovvisto di<br />

bomba atomica, per non sentirsi vassallo<br />

di chi la possiede, cerchi di farsela.<br />

E non gli si può dare torto né sul<br />

piano della ragione e tantomeno su<br />

quello militare della difesa. Cosicché,<br />

cosa auspicabile per risolvere il problema<br />

dignitosamente, sarebbe che tutte<br />

quelle potenze atomiche che possiedono<br />

le bombe si mettessero d’accordo<br />

per raggiungere nel più breve tempo<br />

possibile il Disarmo a garanzia di sicurezza<br />

per tutti. Cesserebbe così anche<br />

l’amaro delle sovranità limitate per<br />

quegli Stati che le bombe atomiche non<br />

le possiedono. Ma il problema non è<br />

così semplice, ma complesso, quando<br />

l’iniziativa cozza contro la mentalità<br />

degli interessi, gli affari di potenza che<br />

ubriaca la mente dei poteri che non si<br />

possono servire per la pace, ma solo<br />

abbattere, con delle proposte culturali<br />

mediatrici capaci di sensibilizzare<br />

l’equilibrio che non scontenti nessuno.<br />

Necessario a riguardo sarebbe iniziare<br />

a proporre tutte quelle iniziative culturali<br />

che possano sensibilizzare il<br />

grande evento come ad esempio può<br />

essere la Giornata Mondiale del Disarmo<br />

che <strong>Artecultura</strong> sostiene il 24<br />

ottobre di ogni anno, anniversario della<br />

nascita dell’O.N.U. 1945. Un problema<br />

difficile, è risaputo, ma lo diventa<br />

ancora di più senza affrontarlo.<br />

Un altro modo efficace che agevolerebbe<br />

la soluzione, sarebbe di alimentare<br />

il significato di Nazione a cui fanno

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