ANALISI - Dipartimento di Filosofia
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194 Massimilano Carrara<br />
un quantificatore siano veri? La risposta a quest’ultima domanda fornisce,<br />
secondo Quine, l’impegno ontologico <strong>di</strong> una teoria. Proprio sulla base del<br />
criterio sopra formulato Quine ha accusato Carnap <strong>di</strong> esere un platonista,<br />
perché nella sua teoria risulterebbe impegnato all’esistenza <strong>di</strong> oggetti<br />
astratti. Al <strong>di</strong>battito sull’impegno ontologico ad enti astratti e alla correlata<br />
<strong>di</strong>stinzione analitico/sintentico è de<strong>di</strong>cato il saggio <strong>di</strong> Soames.<br />
Come osservato all’inizio della recensione il solo chiaro <strong>di</strong>fensore della<br />
prospettiva quineiana nell’antologia Metametaphysics è Peter Van<br />
Inwagen. Nel suo lavoro esprime una versione <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionalismo quineiano.<br />
Per lui ‘esistere’ è identico ad ‘essere’, non è un’attività (non è<br />
qualcosa che facciamo), ha un senso univoco, catturato dal quantificatore<br />
esistenziale, pienamente caratterizato per mezzo del criterio quineiano per<br />
l’impegno ontologico sopra formulato. La sua proposta si oppone, in particolare,<br />
a quella seconda cui essere non è altro che esistere ed ‘esistere’<br />
non è univoco.<br />
Concludo questa recensione con delle brevi note sul lavoro <strong>di</strong> Bob<br />
Hale e Crispin Wright, che <strong>di</strong>verge forse un po’ dai temi principali del<br />
volume. L’argomento del saggio (‘The Metaontology of Abstraction’)<br />
riguarda una specifica questione meta-ontologia: l’astrazionismo, l’impegno<br />
ad entità astratte. L’impegno è derivato dall’applicazione del principio<br />
<strong>di</strong> astrazione che Hale e Wright così formulano:<br />
(O) Åx Åy (o(x) = o(y) Â P(x, y))<br />
dove in (O) x e y sono variabili, o è una lettera funzionale che sta per una<br />
funzione da oggetti <strong>di</strong> un certo tipo a oggetti del dominio <strong>di</strong> quantificazione<br />
e che ha nella parte destra del bicon<strong>di</strong>zionale una relazione d’equivalenza<br />
P fra le entità del tipo dato. Due noti esempi <strong>di</strong> principi d’astrazione<br />
formulati da Frege stesso (1884) sono:<br />
(Direzioni) La <strong>di</strong>rezione della linea a è identica alla <strong>di</strong>rezione della linea b sse<br />
(= se e solo se) a è parallela a b.<br />
(Numeri) Il numero degli F è identico al numero dei G sse c’è una corrispondenza<br />
uno-ad-uno fra gli F ed i G.<br />
Secondo alcuni un modo per conprendere l’astrazionismo è quello <strong>di</strong><br />
compararlo con la variabilità quantificazionale. In questa proposta un<br />
principio d’astrazione, come ad esempio quello sui numeri, dovrebbe<br />
invocare la variabilità quantificazionale per poter dar conto dell’idea che<br />
gli esempi nella parte sinistra del principio sono riconcentualizzati per<br />
mezzo delle relazioni <strong>di</strong> equivalenza formulate nella parte destra.<br />
Secondo altri l’astrazionismo presuppone il massimalismo, la tesi secondo