Analisi Settoriale del cluster produttivo - ResMar
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Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Progetto Strategico RESMAR<br />
Sottoprogetto H: Strumenti di governance territoriale per la sostenibilità dei<br />
<strong>cluster</strong> produttivi <strong>del</strong>le regioni costiere<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele<br />
<strong>Analisi</strong> settoriale <strong>del</strong> <strong>cluster</strong><br />
<strong>del</strong> Parco Naturale Regionale <strong>del</strong> Beigua<br />
rev. 1 <strong>del</strong> 10 novembre 2011<br />
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Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Redazione a cura di Claudia Fiori e Valentina Raviolo per Liguria Ricerche<br />
Responsabile progetto: Laura Muraglia, Regione Liguria<br />
Hanno collaborato:<br />
Regione Liguria: Franco Formigoni<br />
ARPAL: Daniela Minetti<br />
Liguria Ricerche: Simona Ferrando, Irene Sanguineti, Sara Laguzzi<br />
Ente Parco Beigua: Maurizio Burlando, Massimiliano Gustini, Antonio Aluigi<br />
Si ringraziano per la collaborazione i membri <strong>del</strong> Comitato Promotore nominato<br />
dall’Ente Parco Beigua:<br />
Annalisa Cevasco, GAL Appennino Genovese<br />
Andrea Sampietro, Confagricoltura Liguria<br />
Fabio Rotta, Coldiretti Liguria<br />
Pier Luca Aicardi, Coldiretti Savona<br />
Cristina Piga, STL <strong>del</strong> Genovesato<br />
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Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Indice<br />
1. INTRODUZIONE ............................................................................................. 2<br />
2. APICOLTURA E PRODOTTI DELL’ALVEARE ................................................ 5<br />
2.1. Composizione <strong>del</strong> miele .................................................................................. 5<br />
3. FASI DI LAVORAZIONE ................................................................................. 8<br />
3.1. Conduzione <strong>del</strong>l’alveare .................................................................................. 8<br />
3.2. Smielatura ....................................................................................................... 9<br />
4. IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI ...................................... 11<br />
4.1. Utilizzo di risorse idriche ................................................................................ 11<br />
4.2. Utilizzo di energia .......................................................................................... 11<br />
4.3. Materiali per realizzazione e manutenzione degli apiari................................. 11<br />
4.4. Acque di lavaggio (scarichi) .......................................................................... 11<br />
4.5. Produzione di rifiuti ........................................................................................ 11<br />
4.6. Imballaggi ..................................................................................................... 11<br />
4.7. Utilizzo di fitofarmaci e prodotti chimici .......................................................... 12<br />
4.8. Sostanze lesive per l’ozono ........................................................................... 12<br />
5. ANALISI DEL CLUSTER BEIGUA ................................................................ 13<br />
5.1. Le caratteristiche dei mieli <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Beigua ........................................... 13<br />
5.2. Le aziende aderenti al progetto RESMAR H ................................................. 14<br />
6. INDICATORI SETTORIALI DI PRESTAZIONE ............................................. 16<br />
7. ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI ........................................................ 22<br />
8. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................... 27<br />
9. BIBLIOGRAFIA ............................................................................................. 28<br />
Allegato A – Disciplinare di produzione miele <strong>del</strong> Parco .............................................. 29<br />
Allegato B – Questionario per la raccolta dati <strong>del</strong> settore apicoltura ............................ 34<br />
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Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
1. INTRODUZIONE<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
In Italia l'apistica è un'attività agricola di tradizioni, particolarmente favorita dalle<br />
condizioni climatiche, geografiche e ambientali e dalla presenza <strong>del</strong>la razza ape<br />
Italiana (Apis mellifera ligustica) particolarmente adatta all'allevamento e con<br />
riconosciute doti di produttività, mansuetudine, adattabilità climatica, resistenza alle<br />
malattie.<br />
Non è facile inquadrare dal punto di vista quantitativo l'apicoltura italiana in quanto non<br />
in tutte le Regione è previsto il censimento degli alveari, che comunque viene effettuato<br />
con modalità differenti e le informazioni statistiche risultano spesso imprecise e<br />
parziali.<br />
In parte ciò è dovuto all’estrema frammentazione <strong>del</strong> settore, che rende<br />
particolarmente complessa la determinazione <strong>del</strong>la consistenza e <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong><br />
comparto apicolo, tanto che anche i dati ISTAT si limitano alle rilevazioni dei<br />
censimenti generali <strong>del</strong>l'agricoltura che però computano solamente quella parte degli<br />
allevamenti strutturati nel settore agricolo, laddove questi coincidano con la<br />
disponibilità di terreno, escludendo quindi i numerosi operatori che non associano<br />
l'apicoltura ad un'attività agricola.<br />
L’attività apistica rappresenta un mo<strong>del</strong>lo di sfruttamento agricolo non distruttivo, con<br />
un impatto ambientale praticamente nullo, cosa che rende l’apicoltura attività agricola<br />
di elezione per le aree marginali e le zone protette. Inoltre la presenza stessa <strong>del</strong>le api<br />
è indice di una corretta gestione <strong>del</strong> territorio, rivelando l'esistenza <strong>del</strong>le condizioni<br />
minime di sopravvivenza anche per altre forme biologiche. Infine, sul piano socioculturale,<br />
l’esercizio <strong>del</strong>l’apicoltura è portatore di valenze storiche e tradizionali che<br />
possono rappresentare un importante elemento per mantenere viva l’identità territoriale<br />
e rafforzare il tessuto sociale nelle zone rurali o economicamente svantaggiate. Lo<br />
stesso miele, opportunamente valorizzato come prodotto tipico strettamente legato al<br />
territorio di produzione, e qualificato in funzione <strong>del</strong>le sue componenti di interesse<br />
nutrizionale, può costituire una valida risorsa economica per tali zone.<br />
Assume sempre più importanza l’apporto che l’apicoltura fornisce con l’impollinazione<br />
<strong>del</strong>le colture agricole e <strong>del</strong>la flora spontanea, in seguito alla progressiva riduzione<br />
<strong>del</strong>l’entomofauna pronuba.<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Miele su proprie rilevazioni ed intercalibrazioni con dati di altri<br />
organismi istituzionali (valori <strong>del</strong>la produzione in tonnellate – anno 2007).<br />
TON<br />
TON/KM 2<br />
Fonte: Osservatorio nazionale <strong>del</strong>la produzione e <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> miele, dati 2007<br />
Con riferimento al contesto regionale ligure, i dati forniti dal settore Agricoltura <strong>del</strong>la<br />
Regione indicano al 2010 un numero complessivo di alveari denunciati pari a 24.383<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
unità e un numero di apicoltori pari a 1.377 con in entrambi i casi una netta prevalenza<br />
<strong>del</strong>la provincia di Genova.<br />
28%<br />
23%<br />
Fonte: Regione Liguria, dati 2010<br />
Alveari in Liguria<br />
12%<br />
14%<br />
Apicoltori in Liguria<br />
11%<br />
20%<br />
46%<br />
46%<br />
SP<br />
GE<br />
SV<br />
IM<br />
SP<br />
GE<br />
SV<br />
IM<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
2. APICOLTURA E PRODOTTI DELL’ALVEARE<br />
Il prodotto principale <strong>del</strong>l’alveare è il miele, la cui produzione annua soddisfa circa la<br />
metà <strong>del</strong> fabbisogno interno nazionale.<br />
Dal punto di vista <strong>del</strong>la valorizzazione qualitativa <strong>del</strong> prodotto, le potenzialità<br />
<strong>del</strong>l’apicoltura italiana sono notevoli: la disponibilità di una flora diversificata e le<br />
favorevoli condizioni climatiche consentono la produzione di una vasta gamma di mieli<br />
uniflorali (cioè provenienti prevalentemente da un’unica specie botanica), molti dei<br />
quali di caratteristiche pregiate, come il miele di robinia (acacia), di agrumi o di<br />
castagno. Un importante segmento di mercato italiano recentemente è stato<br />
conquistato da miele prodotto secondo il metodo biologico.<br />
Il consumo pro capite in aumento rispetto al passato, posiziona comunque l’Italia ai<br />
livelli più bassi rispetto agli altri Paesi comunitari.<br />
A seconda <strong>del</strong>l’origine da cui deriva il miele si può distinguere in:<br />
- miele di nettare, principalmente derivante appunto dal nettare dei fiori;<br />
- miele di melata, ottenuto principalmente dalle secrezioni provenienti da parti vive di<br />
piante (a seguito <strong>del</strong>l’azione di parassiti) o che si trovano sulle stesse e vengono<br />
raccolte dalle api.<br />
Oltre al miele, l’apicoltura fornisce una serie di prodotti pregiati, che si prestano ad<br />
essere commercializzati per una vasta gamma di utilizzi: cera, propoli, polline, pappa<br />
reale e veleno d’api. inadeguate politiche di coordinamento tra gli apicoltori.<br />
Un’ulteriore fonte di reddito integrativo per gli apicoltori è poi costituita dalla produzione<br />
di sciami e di api regine e dal servizio di impollinazione.<br />
2.1. Composizione <strong>del</strong> miele<br />
La composizione <strong>del</strong> miele è molto complessa e come per altri prodotti <strong>del</strong>l'alveare vi<br />
sono sicuramente sostanze, in quantitativi minori, che non sono ancora note.<br />
Vi sono però <strong>del</strong>le sostanze che sono sempre presenti in ogni tipo di miele, questi<br />
sono: zuccheri, acqua, sali minerali, acidi organici ed enzimi; presenti in proporzioni<br />
diverse in funzione <strong>del</strong>la composizione <strong>del</strong> nettare o <strong>del</strong>la melata, ma anche <strong>del</strong>le<br />
condizioni pedoclimatiche, <strong>del</strong>la razza <strong>del</strong>le api e <strong>del</strong>lo stato fisiologico <strong>del</strong>la colonia<br />
nonché <strong>del</strong>le tecniche apistiche adottate.<br />
17%<br />
Composizione media <strong>del</strong> miele<br />
4%<br />
79%<br />
Zuccheri Acqua Altre sostanze<br />
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Acqua<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Fonte: CIA Lombardia<br />
L'acqua è una componente <strong>del</strong> miele molto importante, in quanto ne condiziona la<br />
conservabilità e di conseguenza la qualità. Il valore ottimale si aggira intorno al 17%,<br />
mentre in commercio si possono reperire mieli con percentuali d'acqua comprese tra il<br />
14 e il 17%.<br />
Nel caso la percentuale sia bassa si possono riscontrare problemi durante la<br />
lavorazione, mentre percentuali troppo alte provocano facilmente il verificarsi di<br />
fenomeni fermentativi che alterano le caratteristiche organolettiche, anche se dal punto<br />
di vista normativo è possibile la commercializzazione anche con valori di umidità fino al<br />
23%.<br />
Il tenore in acqua è legato all’origine botanica <strong>del</strong> miele e alle condizioni atmosferiche e<br />
ambientali che influenzano la stagione produttiva, senza tralasciare le condizioni<br />
operative adottate dall’apicoltore in fase di lavorazione.<br />
Zuccheri<br />
Gli zuccheri sono i principali componenti <strong>del</strong> miele. Rappresentano più <strong>del</strong> 95% <strong>del</strong>la<br />
sostanza secca. La presenza degli zuccheri caratterizza la viscosità, l’igroscopicità, lo<br />
stato fisico, il valore energetico e/o il potere dolcificante.<br />
I due zuccheri principali sono glucosio e fruttosio che insieme costituiscono circa il 90%<br />
degli zuccheri totali, anche se le proporzioni reciproche possono variare in funzione <strong>del</strong><br />
nettare di provenienza.<br />
Un elevato contenuto di glucosio, accompagnato da un aumento di temperatura,<br />
favorisce il naturale processo di cristallizzazione <strong>del</strong> miele.<br />
Oltre a questi due zuccheri si trovano in piccola proporzione anche altri zuccheri<br />
superiori (di- tri- e polisaccaridi) che non vanno ad influire, sostanzialmente, come<br />
glucosio e fruttosio, sulle proprietà dei singoli mieli.<br />
Nel miele si trovano disaccaridi come maltosio e isomaltosio ed altri zuccheri che<br />
derivano dalle trasformazioni enzimatiche operate dalle secrezioni ghiandolari <strong>del</strong>l'ape.<br />
Acidi Organici e sostanze minerali<br />
Il miele ha un valore di pH compreso tra il 3,5 e il 4,5%. La percentuale risulta più alta<br />
nei mieli di melata, mentre è più bassa nei mieli di nettare. La presenza degli acidi<br />
organici caratterizza ogni singolo miele, anche nell’aroma ma dal punto di vista<br />
quantitativo il più importante è l’acido gluconico.<br />
Le sostanze minerali variano dallo 0.02 all’ 1% a seconda <strong>del</strong> tipo di miele. La sostanza<br />
minerale che risulta maggiormente presente è il potassio, rappresenta circa i 3/4 <strong>del</strong>la<br />
quantità totale. Altri sali che vanno a completare il restante quarto sono: calcio, fosforo,<br />
magnesio, silicio, ferro, rame, manganese e molti altri in tracce. Essi provengono dal<br />
terreno in cui vive la pianta da cui le api raccolgono il nettare. I sali minerali influiscono<br />
sulla colorazione <strong>del</strong> miele; infatti mieli chiari risultano più poveri di sali minerali rispetto<br />
a quelli scuri.<br />
Proteine<br />
Sostanzialmente il miele è povero di sostanze azotate (0,2-0,3%). Le poche che si<br />
ritrovano derivano da secrezioni <strong>del</strong>le api, come alcuni aminoacidi, o sono dei<br />
costituenti <strong>del</strong>la melata e <strong>del</strong> nettare.<br />
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Enzimi<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Essi sono sostanze proteiche che svolgono un importante ruolo di catalizzatori<br />
biologici, sono quindi elementi chiave nei processi chimici, accelerando o attivando<br />
particolari reazioni.<br />
Partecipano alla maggior parte <strong>del</strong>le reazioni che portano alla formazione <strong>del</strong> miele a<br />
partire dagli elementi base che sono melata e nettare.<br />
In parte sono di origine animale, in quanto secreti dalle ghiandole <strong>del</strong>le api, in parte<br />
vegetale.<br />
Tra gli enzimi rientra la Diastasi, utilizzata quale uno dei principali parametri di<br />
riferimento per la caratterizzazione qualitativa le miele; è infatti presente naturalmente<br />
nel miele ma si degrada progressivamente sia con il passare <strong>del</strong> tempo che con<br />
processi termici. Il suo contenuto dunque è variabile ma dovrebbe essere sempre<br />
presente in quantità superiori a 8 mg/kg, sebbene vi possano essere <strong>del</strong>le eccezioni.<br />
Vitamine<br />
Risulta essere estremamente basso il contenuto <strong>del</strong>le vitamine nel miele. Ad oggi si è<br />
accertata la presenza di alcune vitamine <strong>del</strong> gruppo B , <strong>del</strong> gruppo C e in quantità<br />
molto ridotte di vitamine idrosolubili. L'origine <strong>del</strong>le vitamine deriva dai granuli di<br />
polline che si trovano nel miele.<br />
Altre sostanze<br />
- lipidi, quantità pressoché insignificanti, probabilmente derivanti dalla cera in cui il<br />
miele viene stoccato, che sfugge ai processi di filtrazione;<br />
- sostanze volatili (aldeidi, chetoni, alcoli, terpeni) che vanno a definire l'aroma ed il<br />
sapore tipico <strong>del</strong> miele;<br />
- pigmenti di origine vegetale (carotenoidi, flavonoidi, antociani e xantofille) che<br />
vanno ad influire sul colore <strong>del</strong> miele;<br />
- idrossimetilfurfurale (HMF) che risulta essere assente nel miele appena estratto e<br />
che si forma successivamente per degradazione degli zuccheri, e particolarmente<br />
<strong>del</strong> fruttosio. Esso aumenta proporzionalmente con l’invecchiamento <strong>del</strong> miele e<br />
cresce molto rapidamente nel caso il miele sia stato sottoposto a trattamenti termici<br />
a temperatura elevata. E’ dunque un indicatore <strong>del</strong>la freschezza <strong>del</strong> miele. Di<br />
norma il valore in HMF non dovrebbe superare i 20 mg/kg.<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
3. FASI DI LAVORAZIONE<br />
Il denominatore comune <strong>del</strong>l’apicoltura moderna è l’utilizzo <strong>del</strong>l’arnia razionale a favo<br />
mobile, essendo oramai l’arnia rustica solamente un elemento <strong>del</strong>la tradizione senza<br />
alcun rilievo nell’apicoltura produttiva.<br />
In estrema sintesi il processo <strong>produttivo</strong> <strong>del</strong>la filiera <strong>del</strong> miele può essere esemplificato<br />
come nello schema sottostante.<br />
CONDUZIONE DELL’APIARIO<br />
(nomade o stanziale)<br />
SMIELATURA<br />
(disopercolatura, estrazione, filtrazione, decantazione)<br />
CONFEZIONAMENTO E STOCCAGGIO<br />
CANALI DI<br />
VENDITA<br />
3.1. Conduzione <strong>del</strong>l’alveare<br />
L’apicoltura può essere di tipo stanziale, cioè con apiari fissi o di tipo nomade, cioè con<br />
apiari che nel corso <strong>del</strong>l’anno vengono trasferiti in località differenti. In tal modo infatti<br />
si possono alle api sempre nuovi pascoli su cui raccogliere il nettare, ottenendo più<br />
facilmente mieli monofloreali.<br />
L’attività si svolge sul territorio a partire dall’adeguato posizionamento degli alveari nel<br />
rispetto <strong>del</strong>le distanze minime previste dalla legge.<br />
E’ opportuno che l’apiario sia collocato lontano da grandi strade, zone industriali o<br />
qualunque altra fonte di potenziale contaminazione e inquinamento da metalli pesanti e<br />
agrofarmaci, distante da zone umide e ventose, non a diretto contatto con il suolo.<br />
Nel corso <strong>del</strong>l’anno vengono effettuate periodiche visite all’apiario per verificare la<br />
vitalità <strong>del</strong>le famiglie, lo stato sanitario e per effettuare gli eventuali interventi di<br />
sostituzione sui favi da nido o di manutenzione sulle arnie.<br />
Tutta l’attrezzatura utilizzata viene periodicamente pulita e disinfettata.<br />
Nel caso di malattie <strong>del</strong>le api, è possibile l’applicazione di trattamenti farmacologici<br />
tenendo adeguata registrazione di modalità, tempi e modi <strong>del</strong>la somministrazione.<br />
CERA<br />
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3.2. Smielatura<br />
Disopercolatura<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
La disopercolatura rappresenta la prima fase <strong>del</strong>la lavorazione <strong>del</strong> miele e consiste<br />
nell’apertura <strong>del</strong>le cellette che contengono il miele tramite l’eliminazione degli opercoli<br />
di cera. L’operazione, che per comodità si esegue tagliando tutta la porzione<br />
superficiale <strong>del</strong> favo, può essere eseguita manualmente con l’ausilio di forchette e<br />
coltelli speciali su banco disopercolatore, o per mezzo di disopercolatrici semi o<br />
completamente automatiche,dotate di lame o catenelle che tagliano o frantumano la<br />
cera.<br />
Estrazione<br />
L’estrazione vera e propria <strong>del</strong> miele viene condotta per mezzo di smielatori centrifughi<br />
in acciaio inox, di dimensioni diverse a seconda <strong>del</strong> tipo di attività, di tipo radiale o<br />
tangenziale, manuali o automatici. I favi disopercolati vengono caricati uno alla volta<br />
nell’apposita gabbia. Con questo dispositivo il miele viene estratto grazie alla forza<br />
centrifuga e i favi restano integri e disponibili per il successivo raccolto.<br />
Il miele può essere estratto completamente solo se sufficientemente fluido e questo<br />
avviene di norma se la temperatura è vicina ai 30°C. In genere, le operazioni di<br />
smielatura vengono facilitate se eseguite “a caldo”, cioè entro breve tempo dalla<br />
raccolta dei melari, per sfruttare la migliore fluidità <strong>del</strong> miele.<br />
Eliminazione <strong>del</strong>le impurità<br />
L’estrazione deve sempre essere seguita da operazioni che consentono di eliminare le<br />
particelle di cera, le altre impurità e le bolle d’aria che si sono mescolate al miele nel<br />
corso <strong>del</strong>la fase di estrazione. Tale risultato si ottiene mediante la filtrazione e la<br />
decantazione.<br />
Per l’operazione di filtrazione si possono utilizzare dei filtri a sacco in rete di nylon o<br />
dispositivi analoghi in rete metallica. Entrambi sono dotati di un’ampia superficie di<br />
filtrazione e vanno posizionati sopra il saturatore, in modo che rimangano in<br />
immersione nel miele, per non inglobare aria. Durante questa operazione va prestata la<br />
massima attenzione per evitare l’introduzione di nuove impurità. I filtri utilizzati devono<br />
quindi essere puliti e il vestiario <strong>del</strong>l’operatore adeguato alla situazione.<br />
La filtrazione può essere eseguita subito dopo l’estrazione per sfruttare la naturale<br />
fluidità <strong>del</strong> miele. Se invece viene eseguita in seguito, quando il miele è già<br />
cristallizzato, si deve ricorrere a una fusione completa <strong>del</strong> prodotto mediante<br />
riscaldamento.<br />
Ls decantazione: consiste nel lasciare il miele a riposo in un adeguato contenitore in<br />
modo che le impurità dotate di un diverso peso specifico si separino dalla massa <strong>del</strong><br />
miele concentrandosi in gran parte in superficie (quelle più leggere, come cera, insetti<br />
e loro parti, bolle d’aria) o sul fondo (quelle più pesanti, come particelle minerali e<br />
metalliche).<br />
La velocità di decantazione varia a seconda <strong>del</strong>le dimensioni <strong>del</strong>le particelle e <strong>del</strong>la<br />
viscosità <strong>del</strong> miele, a sua volta in funzione <strong>del</strong>la temperatura e <strong>del</strong> contenuto di acqua.<br />
Di norma, la decantazione che avviene a temperature ambiente (25-30°C) si completa<br />
in circa due settimane. Durante la decantazione, il contenitore deve essere tenuto<br />
coperto per evitare contaminazioni e assorbimento di umidità (il miele è infatti un<br />
prodotto igroscopico).<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Nella fase di decantazione è consigliabile utilizzare contenitori di dimensioni<br />
relativamente grandi, per favorire l’omogeneizzazione <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong> miele<br />
raccolto dai diversi melari ed avere così un prodotto il più possibile uniforme.<br />
Stoccaggio <strong>del</strong> miele in fusti<br />
Il miele può essere stoccato in contenitori (quali secchi, bidoni, ecc.) purché siano in<br />
materiale idoneo per l’uso alimentare e vengano mantenuti chiusi, al riparo da luce,<br />
umidità e contaminazioni di vario tipo.<br />
Riscaldamento<br />
Per facilitare le operazioni che richiedono lo scorrimento <strong>del</strong> prodotto (quali<br />
decantazione, filtrazione, pompaggio, miscelazione, invasettamento) è possibile<br />
sottoporre il miele a riscaldamento, che consente lo scioglimento dei cristalli e la<br />
diminuzione <strong>del</strong>la viscosità <strong>del</strong> miele stesso. Per il miele contenuto in recipienti<br />
destinati alla vendita all’ingrosso, si usano solitamente camere a circolazione d’aria<br />
calda o bagnomaria termostatati a temperature comprese tra i 35 e i 50°C.<br />
È importante impiegare temperature e tempi di applicazione <strong>del</strong> calore (diversi in<br />
funzione <strong>del</strong>la tipologia di impianto) tali da non alterare le componenti termolabili <strong>del</strong><br />
miele, responsabili <strong>del</strong>l’aroma, <strong>del</strong> gusto e di proprietà biologiche.<br />
Confezionamento<br />
Il confezionamento si effettua, in genere, direttamente nel laboratorio di smielatura. È<br />
preferibile utilizzare contenitori in vetro con chiusura twist-off, che garantiscono la<br />
protezione <strong>del</strong> miele da qualsiasi contaminazione esterna e la sua corretta<br />
conservazione.<br />
Il confezionamento ed il dosaggio possono essere effettuati in modo manuale,<br />
utilizzando il rubinetto a taglio, di cui è munito il maturatore e una bilancia per il<br />
controllo <strong>del</strong> peso, oppure mediante confezionatrice automatica o semiautomatica.<br />
Durante questa operazione è bene evitare la presenza di tracce di miele sul bordo o<br />
all’esterno <strong>del</strong> vasetto, che pregiudicherebbero la tenuta <strong>del</strong> vaso stesso e si<br />
trasformerebbero in residui nerastri durante lo stoccaggio prima <strong>del</strong>la vendita.<br />
Al termine <strong>del</strong> confezionamento, prima <strong>del</strong>la preparazione per lo stoccaggio, i vasetti<br />
vanno etichettati secondo la normativa vigente.<br />
Le azioni messe in atto per escludere ogni contaminazione sono:<br />
• stoccaggio <strong>del</strong> materiale di confezionamento all’interno <strong>del</strong>la plastica protettiva che<br />
avvolge i pacchi di vasetti, ed in ambiente idoneo (una scaffalatura sospesa all’interno<br />
<strong>del</strong> laboratorio di smielatura, inaccessibile a roditori e comunque sottoposta a regolare<br />
pulizia);<br />
• apertura dei pacchi di vasetti solo immediatamente prima <strong>del</strong>l’invasettamento;<br />
• controllo visivo di tutto il materiale per assicurarsi che sia pulito, privo di polvere o<br />
corpi estranei;<br />
• capovolgimento dei contenitori prima <strong>del</strong>l’invasettamento <strong>del</strong> miele.<br />
Stoccaggio <strong>del</strong> prodotto finito<br />
Il miele invasettato viene stoccato in attesa <strong>del</strong>la vendita in ambiente asciutto e pulito,<br />
al riparo dalla luce solare diretta ed a temperatura mai superiore a 25°C.<br />
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Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
4. IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI<br />
Gli aspetti ambientali identificabili si suddividono in:<br />
- aspetti ambientali diretti, cioè quelli derivanti dai processi e dalle attività<br />
direttamente svolte all’interno <strong>del</strong>le aziende;<br />
- aspetti ambientali indiretti, cioè derivanti da attività svolte o prodotti forniti da ditte<br />
esterne fornitrici <strong>del</strong>l’azienda.<br />
L’analisi seguente è relativa agli aspetti ambientali generali tipici <strong>del</strong> processo di<br />
produzione e lavorazione <strong>del</strong> miele ma va evidenziato come in tale settore le<br />
dimensioni aziendali influiscano notevolmente sulla significatività e a volte sulla<br />
identificazione stessa degli aspetti.<br />
Più che in altri settori, qui si rileva la presenza di numerose microimprese a carattere<br />
familiare, all’interno <strong>del</strong>le quali è spesso difficoltoso separare la realtà aziendale dalla<br />
vita familiare.<br />
4.1. Utilizzo di risorse idriche<br />
L’acqua potabile viene utilizzata principalmente nelle fasi di lavaggio <strong>del</strong>le attrezzature<br />
e utilizzate per le lavorazioni e dei fusti impiegati per lo stoccaggio.<br />
4.2. Utilizzo di energia<br />
Energia elettrica utilizzata per il funzionamento <strong>del</strong>le attrezzature e l’illuminazione,<br />
energia termica per il riscaldamento dei locali e la produzione di vapore.<br />
4.3. Materiali per realizzazione e manutenzione degli apiari<br />
Per la realizzazione degli apiari e la periodica manutenzione vengono utilizzati vari<br />
materiali: plastica, legno, ferro, oltre alle vernici protettive<br />
4.4. Acque di lavaggio (scarichi)<br />
Le acque di lavaggio, principalmente dei fusti ma anche <strong>del</strong>le attrezzature, sono<br />
caratterizzate da alti valori di COD per la presenza degli zuccheri <strong>del</strong> miele.<br />
4.5. Produzione di rifiuti<br />
Le principali tipologie di rifiuti sono: filtri, scarti di lavorazione (sia prodotto che<br />
imballaggio), contenitori di fitofarmaci o di farmaci veterinari.<br />
4.6. Imballaggi<br />
Vengono utilizzate varie tipologie in funzione <strong>del</strong>la dimensione <strong>del</strong>la attività produttiva e<br />
<strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong> cliente finale: contenitori in vetro di varie capacità, fusti, sacchi in<br />
plastica, oltre a scatole in cartone, pallet e film plastico.<br />
11
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
4.7. Utilizzo di fitofarmaci e prodotti chimici<br />
Presidi sanitari, fitofarmaci, farmaci veterinari. In particolare molto diffusi sono i prodotti<br />
per combattere la varroa, acaro responsabile di una parassitosi nota come Varroasi.<br />
Tale malattia colpisce sia le api adulte che la covata e si diffonde rapidamente<br />
all’interno <strong>del</strong>l’alveare e tra alveari di uno stesso apiario con la conseguente<br />
contrazione <strong>del</strong>la famiglia fino ad arrivare alla morte <strong>del</strong>l’intero apiario.<br />
4.8. Sostanze lesive per l’ozono<br />
In alcuni casi si riscontra l’uso di frigoriferi per la conservazione di alcuni prodotti (ad<br />
esempio la pappa reale). A seconda <strong>del</strong>l’età <strong>del</strong>le apparecchiature, potrebbero<br />
contenere nei circuiti refrigeranti composti alogenati dannosi per lo strato di ozono e<br />
pertanto oggetto di progressiva dismissione.<br />
12
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
5. ANALISI DEL CLUSTER BEIGUA<br />
5.1. Le caratteristiche dei mieli <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Beigua<br />
I mieli prodotti nel parco <strong>del</strong> Beigua sono millefiori, di robinia, di castagno, di erica e di<br />
melata.<br />
Per assicurare la certezza di origine <strong>del</strong> prodotto al fine di tutelarne la provenienza<br />
territoriale l’Ente Parco ha definito un disciplinare che stabilisce:<br />
- le caratteristiche fisico-chimiche generali comuni e i requisiti specifici per ciascuna<br />
tipologia di miele;<br />
- la zona di produzione <strong>del</strong> miele, in riferimento sia all’impianto degli alveari che<br />
all’estrazione, che comprende il comprensorio <strong>del</strong> Parco ed i territori ad esso<br />
funzionalmente connessi;<br />
- metodo di produzione;<br />
- gli adempimenti a carico dei produttori e dei confezionatori;<br />
- i controlli di un apposito Comitato tecnico-scientifico per assicurare la conformità<br />
dei prodotti al disciplinare;<br />
- l’uso <strong>del</strong> Marchio <strong>del</strong> Parco.<br />
In allegato A è riportato il testo integrale <strong>del</strong> disciplinare.<br />
Caratterizzazione<br />
Nel triennio 2004-2006, nell’ambito di una convenzione stipulata tra l’Ente Parco <strong>del</strong><br />
Beigua e l’Università di Pisa – Dipartimento di coltivazione e difesa <strong>del</strong>le specie<br />
legnose, i mieli <strong>del</strong> comprensorio sono stati oggetto di caratterizzazione mediante<br />
analisi melissopalinologica, sulla base di cinque stazioni di campionamento di miele in<br />
favo e miele ottenuto a seguito di smielatura.<br />
Le analisi hanno consentito l’individuazione di sei specie polliniche che possono essere<br />
considerate “pollini spia” <strong>del</strong>lo spettro tipico dei mieli <strong>del</strong>la zona, in quanto la loro<br />
presenza in determinate percentuali concorre alla caratterizzazione geografica.<br />
“Pollini spia” dei mieli <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Beigua<br />
Castanea sativa Erica sp.<br />
Fraxinus sp. Quercus ilex gr.<br />
Quercus robur gr. Robinia pseudoacacia<br />
Le indagini svolte hanno interessato anche i parametri chimico-fisici dei mieli, con la<br />
determinazione dei valori medi ottenuti sui campioni oggetto di indagine.<br />
Proprietà chimico Acqua HMF Diastasi Cond.<br />
fisiche (biennio 2004-<br />
2005)<br />
g/100g mg/kg Scala<br />
Gothe<br />
Elettrica<br />
10 -4 S cm -1<br />
Colore Solidi<br />
Cm<br />
Pfund<br />
insoluti<br />
Miele di val. rif. 16,8-18,0 5,3-17,7 5,2-43,7 0,61-0,79 0,1<br />
Erica media<br />
ottenuta<br />
18,0 2,8 10,1 1,3 1,8 0,03<br />
Miele di val. rif. 15,9-17,9 0,8-6,8 5,4-13,8 1,1-1,9 0,9-2,1 0,1<br />
Robinia media<br />
ottenuta<br />
18,0 2,8 10,1 1,3 1,8 0,03<br />
Miele di val. rif. 16,5-18,9 0,4-3,6 18,3-30.3, 11,5-16,7 7,1-10,9 0,1<br />
13
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Proprietà chimico<br />
fisiche (biennio 2004-<br />
2005)<br />
Castagno media<br />
ottenuta<br />
Miele di<br />
Millefiori media<br />
ottenuta<br />
Miele di<br />
Melata<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Acqua<br />
g/100g<br />
HMF<br />
mg/kg<br />
Diastasi<br />
Scala<br />
Gothe<br />
Cond.<br />
Elettrica<br />
10 -4 S cm -1<br />
Colore<br />
Cm<br />
Pfund<br />
Solidi<br />
insoluti<br />
18,4 2,2 15,6 14,2 9,2 0,04<br />
val. rif. = = = = = 0,1<br />
18,0 2,58 13,8 0,44 6,0 0,04<br />
val. rif. 15,1-17,1 0,4-3,6 17,1-30,3 11,7-17,1 8,2-11,4 0,1<br />
media<br />
ottenuta<br />
16,8 5,6 28,4 14,3 9,8 0,02<br />
5.2. Le aziende aderenti al progetto RESMAR H<br />
Il <strong>cluster</strong> <strong>del</strong> Parco Beigua selezionato per la sperimentazione <strong>del</strong> progetto RESMAR –<br />
H è rappresentato dalle aziende produttrici di miele.<br />
Il Parco ha coinvolto le principali associazioni di categoria <strong>del</strong> territorio: Confalgricoltura<br />
Liguria, CIA - Confederazione Italiana Agricoltori <strong>del</strong>la Liguria, Coldiretti Liguria e<br />
attraverso di loro ha somministrato alle aziende aderenti un questionario per l’indagine<br />
conoscitiva <strong>del</strong>le aziende e dei loro aspetti ambientali.<br />
Denominazione Sede<br />
Apicoltura apiario Vinazza Tiglieto (GE)<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele Masone (GE)<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio Varazze (GE)<br />
Montali Emilia Apicoltura Varazze (GE)<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa Sassello (SV)<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella Campo Ligure (GE)<br />
Aziende aderenti al progetto RESMAR H <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Beigua<br />
Il questionario proposto alle aziende, riportato in allegato, è costituito dalle seguenti<br />
sezioni:<br />
- dati <strong>del</strong>l’azienda;<br />
- conduzione <strong>del</strong>l’apiario: dimensionamento <strong>del</strong>la struttura, materie prime utilizzate,<br />
rifiuti prodotti;<br />
- produzione <strong>del</strong> miele: tipologia <strong>del</strong>le lavorazioni e dei prodotti, materie prime,<br />
confezionamento e commercializzazione, consumi idrici ed energetici.<br />
Come evidenziato dai dati che seguono, le dimensioni aziendali sono molto modeste e<br />
a conduzione familiare.<br />
14
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Azienda Apiari (n.) Alveari (n.)<br />
Apicoltura apiario Vinazza 2 65<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele 5 160<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio 1 9<br />
Montali Emilia Apicoltura 2 60<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa 2 70<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella 1 34<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
15%<br />
18%<br />
2%<br />
Consistenza aziendale per n. di apiari<br />
Consistenza aziendale per n. alveari<br />
9%<br />
16%<br />
40%<br />
n. apiari<br />
Apicoltura apiario Vinazza<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello<br />
Raffaele<br />
Azienda Agricola Penzo<br />
Antonio<br />
Montali Emilia Apicoltura<br />
La Bottinatrice di Merialdo<br />
Elisa<br />
Cascina Fornacia di<br />
Pastorino Antonella<br />
15
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
6. INDICATORI SETTORIALI DI PRESTAZIONE<br />
Di seguito si riporta l’elaborazione dei dati pervenuti dalle aziende in relazione alla<br />
attività di apicoltura, produzione e commercializzazione <strong>del</strong> miele.<br />
E’ indispensabile notare che molti dati sono qualitativi e non consentono di<br />
dimensionare adeguatamente le prestazioni ambientali riferibili all’attività, come ad<br />
esempio la produzione di rifiuti. Si sottolinea inoltre che nella maggior parte dei casi<br />
l’insediamento <strong>produttivo</strong> coincide con l’abitazione, di cui il laboratorio è una<br />
pertinenza. In questi casi dunque non si hanno attendibili valutazioni sulle prestazioni<br />
energetiche legate all’attività ma solo <strong>del</strong>le semplici stime.<br />
Tali premesse, accompagnate dalla consistenza numerica <strong>del</strong> campione di indagine,<br />
rendono difficile l’elaborazione di indicatori effettivamente utili all’analisi completa <strong>del</strong><br />
comparto, anche se è ragionevole pensare che il campione di indagine sia<br />
effettivamente rappresentativo <strong>del</strong>la quasi totalità <strong>del</strong> comparto <strong>produttivo</strong> <strong>del</strong> miele nei<br />
confini <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Beigua.<br />
Conduzione <strong>del</strong>l’apiario<br />
Delle 6 aziende intervistate, 3 applicano la pratica <strong>del</strong> nomadismo con circa la metà<br />
degli apiari periodicamente spostati a ricercare le fioriture anticipate o tardive.<br />
Il raggio di azione di tale pratica è di norma compreso tra i 20 e i 50 km dalla sede fissa<br />
degli apiari, comportando anche l’uscita dai confini <strong>del</strong>l’area Parco.<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Ame’ d’Masun<br />
di Ottonello<br />
Raffaele<br />
La Bottinatrice<br />
di Merialdo<br />
Elisa<br />
Cascina<br />
Fornacia di<br />
Pastorino<br />
Antonella<br />
Apiari totali<br />
Apiari nomadi<br />
Nessuno degli intervistati pratica l’impollinazione, mentre tutti, a seconda <strong>del</strong>le<br />
circostanze, integrano l’alimentazione <strong>del</strong>le api con miele da autoconsumo, candito,<br />
sciroppi.<br />
Le materie prime utilizzate sono principalmente:<br />
- fogli cerei per telaini<br />
- vernici ad acqua di vari colori per la protezione <strong>del</strong>le arnie<br />
- prodotti chimici per la profilassi<br />
- detergenti e sanificanti per la pulizia dei locali.<br />
16
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Tutti gli operatori utilizzavano fogli cerei, ma le unità di misura utilizzate per la<br />
contabilizzazione dei consumi differiscono da un’azienda all’altra e pertanto i valori non<br />
sono parametrizzabili, esistendo in commercio fogli di diverse dimensioni e peso.<br />
Azienda Consumo fogli<br />
cerei/anno<br />
Apicoltura apiario Vinazza 200 unità<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele 480 unità<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio 4 kg<br />
Montali Emilia Apicoltura 33 unità<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa 30 kg<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella 200 unità<br />
I consumi di vernici per la manutenzione e protezione <strong>del</strong>le arnie invece non risultano<br />
quantificati.<br />
La profilassi è effettuata per combattere la varroa: le aziende intervistate ricorrono<br />
principalmente all’uso <strong>del</strong> timolo, un principio attivo naturale commercializzato in<br />
tavolette o <strong>del</strong>l’acido ossalico. Entrambi non lasciano residui nel miele, l’acido ossalico<br />
è di norma ben tollerato mentre il timolo a volte causa la sciamatura <strong>del</strong>le api.<br />
Per sopperire a tale inconveniente, gli apicoltori <strong>del</strong> <strong>cluster</strong> stanno sempre più<br />
ricorrendo a tecniche biomeccaniche per contenere la varroasi, che consistono nel<br />
blocco <strong>del</strong>la covata e nell’isolamento <strong>del</strong>la regina. In questo modo l’impiego <strong>del</strong> timolo<br />
può essere significativamente ridotto.<br />
Di seguito si riporta una sintesi dei consumi di prodotti per la profilassi sulla base dei<br />
dati e <strong>del</strong>le unità di misura fornite dalle aziende.<br />
Azienda Timolo Acido ossalico Altri prodotti a base di<br />
acidi organici<br />
Apicoltura apiario<br />
Vinazza<br />
Ame’ d’Masun di<br />
Ottonello Raffaele<br />
Azienda Agricola Penzo<br />
Antonio<br />
Montali Emilia<br />
Apicoltura<br />
La Bottinatrice di<br />
Merialdo Elisa<br />
Cascina Fornacia di<br />
Pastorino Antonella<br />
2.700 gr/anno -- --<br />
1.600 gr/anno 800 gr/anno --<br />
-- -- --<br />
-- -- 5 lt/anno<br />
Sì, non quantif. Sì, non quantif. --<br />
120 gr/anno 80 gr/anno --<br />
Per quanto riguarda il lavaggio e la sterilizzazione <strong>del</strong>le attrezzature viene utilizzata<br />
acqua calda e vapore, non contabilizzati, unitamente all’uso <strong>del</strong> cannello a fiamma.<br />
17
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Per la sanificazione dei locali vengono usate varie tipologie di detergenti come ad es.<br />
candeggina, Lysoform o altri prodotti similari in quantità comunque poco significative.<br />
L’insieme di queste attività determina anche la produzione di rifiuti principalmente<br />
appartenenti alla categoria degli imballaggi (carta e plastica soprattutto) oltre ad una<br />
parte di indifferenziato, tutti conferiti al servizio pubblico nei rispettivi contenitori<br />
stradali.<br />
Stante le modeste quantità in gioco e la difficoltà a identificare nella conduzione<br />
<strong>del</strong>l’apiario una fase separata dalla lavorazione e confezionamento, non si dispone di<br />
dati numerici utili.<br />
Lavorazione e confezionamento <strong>del</strong> miele<br />
Le aziende intervistate applicano tutte la pratica di lavorazione tradizionale ad<br />
eccezione di una che applica il biologico.<br />
La smielatura viene effettuata sempre in proprio; per allontanare le api un operatore<br />
ricorre all’affumicatore con sacchi in iuta, tutti gli altri utilizzano l’apiscampo meccanico<br />
coadiuvato da soffiatori e spazzole. L’operatore biologico non utilizza alcuna pratica di<br />
allontanamento.<br />
I mieli prodotti sono vari sia nell’ambito <strong>del</strong> <strong>cluster</strong> che all’interno <strong>del</strong>la singola azienda,<br />
come evidenziato nel seguente grafico.<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa<br />
Montali Emilia Apicoltura<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele<br />
Apicoltura apiario Vinazza<br />
Millefiori Castagno<br />
Acacia Erica<br />
0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000<br />
kg/anno<br />
Miele di Melata Miele di melata con edera<br />
I dati sopra esposti si riferiscono all’anno in corso ed in tutti i casi illustrati si riporta una<br />
forte contrazione nella produzione di miele di castagno a causa <strong>del</strong>la parassitosi da<br />
cinipide che ha colpito le piante negli ultimi anni.<br />
In generale tutte le tipologie di miele hanno riscontrato una sottoproduzione anche a<br />
causa di un inizio estate piovoso e con temperature inferiori alle medie stagionali che<br />
hanno influenzato le fioriture.<br />
18
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
1%<br />
20%<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Produzione di miele <strong>del</strong> <strong>cluster</strong> Beigua<br />
2%<br />
54%<br />
8%<br />
15%<br />
Millefiori<br />
Castagno<br />
Acacia<br />
Erica<br />
Miele di Melata<br />
Miele di melata con edera<br />
In termini quantitativi la prevalenza produttiva va al miele di acacia, seguito dal miele di<br />
melata e da quello di castagno, il cui dato come si è detto risulta però pesantemente<br />
falsato dalla forzata sottoproduzione.<br />
Vengono inoltre realizzati e commercializzati altri prodotti che comprendono propoli,<br />
pappa reale, polline e cera, come sintetizzato nella seguente tabella.<br />
Azienda Propoli (kg) Pappa reale (kg) Polline (kg) Cera (kg)<br />
Apicoltura apiario<br />
Vinazza<br />
Ame’ d’Masun di<br />
Ottonello Raffaele<br />
Azienda Agricola Penzo<br />
Antonio<br />
1 - - 50<br />
2,5 - - 45<br />
- - - -<br />
Montali Emilia Apicoltura 1 0,3 0 10<br />
La Bottinatrice di<br />
Merialdo Elisa<br />
Cascina Fornacia di<br />
Pastorino Antonella<br />
3 - 20 -<br />
0,7 - - -<br />
Le materie prime utilizzate in fase produttiva consistono essenzialmente in imballaggi<br />
per lo stoccaggio e il confezionamento <strong>del</strong> prodotto, oltre a prodotti detergenti per la<br />
pulizia dei locali e <strong>del</strong>le attrezzature.<br />
Trattandosi di laboratori di confezionamento al servizio di propri apiari, i prodotti per la<br />
pulizia utilizzati sono i medesimi già analizzati in riferimento alla conduzione degli apiari<br />
e non sono quantitativamente disaggregabili.<br />
Per quanto riguarda gli imballaggi, tutti gli operatori utilizzano vasetti in vetro di varie<br />
capacità, dai 100 gr al kg, che vengono acquistati in confezioni multiple avvolte in nylon<br />
termosaldato.<br />
Solo 3 operatori utilizzano imballaggi in plastica, fusti o secchielli, che vengono<br />
riutilizzati.<br />
19
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Poco diffuso e non sistematico è anche il ricorso ad imballaggi in cartone: 3 operatori<br />
dichiarano di utilizzare saltuariamente scatole per il confezionamento <strong>del</strong> prodotto ma<br />
la fornitura è occasionale e modesta.<br />
Per quanto riguarda i consumi energetici, come già riscontrato per altri aspetti, la<br />
difficoltà a distinguere i consumi <strong>del</strong>la produzione da quelli familiari non consente di<br />
andare oltre qualche stima, e lo stesso discorso vale per l’acqua.<br />
E’ tuttavia possibile fare un’analisi di tipo qualitativo, che permette di affermare che al<br />
di là <strong>del</strong> parametro dimensionale, l’organizzazione aziendale risulta decisamente<br />
omogenea nel <strong>cluster</strong>.<br />
I consumi energetici sono riconducibili a riscaldamento dei locali e produzione di<br />
vapore per la pulizia <strong>del</strong>le attrezzature, carburante per gli spostamenti ed energia<br />
elettrica principalmente per la sola illuminazione dei locali. Tre operatori utilizzano<br />
legna per riscaldare e due hanno installato pannelli solari per la produzione di acqua<br />
calda ad uso sanitario.<br />
La fase di confezionamento <strong>del</strong> prodotto in unità di vendita prevede l’utilizzo<br />
principalmente di barattoli in vetro, con una netta prevalenza di quelli a capacità<br />
maggiore (500 gr e 1 kg).<br />
Utilizzo imballaggi in vetro per la<br />
commercializzazione<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa<br />
Montali Emilia Apicoltura<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele<br />
Apicoltura apiario Vinazza<br />
0% 20% 40% 60% 80% 100%<br />
100gr 250gr 500gr 1kg<br />
Due produttori utilizzano anche fusti da 3 q per la commercializzazione <strong>del</strong> prodotto e<br />
in un caso secchielli da 15 kg.<br />
Il canale prevalente di commercializzazione dei prodotti è la vendita diretta o tramite<br />
dettaglianti. Solo una minima parte <strong>del</strong> prodotto viene commercializzata tramite<br />
cooperative e assolutamente inutilizzato è il canale <strong>del</strong>la vendita on-line. Inoltre una<br />
quota di prodotto è di norma riservata all’autoconsumo, sia familiare che per l’apiario.<br />
20
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Cascina Fornacia di Pastorino Antonella<br />
La Bottinatrice di Merialdo Elisa<br />
Montali Emilia Apicoltura<br />
Azienda Agricola Penzo Antonio<br />
Ame’ d’Masun di Ottonello Raffaele<br />
Apicoltura apiario Vinazza<br />
Commercializzazione <strong>del</strong> miele<br />
0% 25% 50% 75% 100%<br />
diretta<br />
internet<br />
dettaglianti<br />
cooperative<br />
autoconsumo<br />
21
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
7. ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI<br />
Si è scelto di selezionare una metodologia di valutazione degli aspetti ambientali di tipo<br />
qualitativo in ragione <strong>del</strong> fatto che, come esposto nel capitolo precedente, non è stato<br />
possibile elaborare idonei indicatori prestazionali sulla base <strong>del</strong>le informazioni di ritorno<br />
dal campione di aziende intervistato.<br />
La metodologia si basa sull’applicazione dei seguenti criteri di valutazione sintetizzati in<br />
tabella.<br />
CRITERI DI SIGNIFICATIVITA’ PER LA VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI<br />
Criterio Descrizione<br />
Prescrizioni di legge<br />
a carattere<br />
ambientale per<br />
l’attività da cui<br />
l’aspetto deriva e/o<br />
limiti da rispettare<br />
per le misure<br />
ambientali (LEX)<br />
Importanza<br />
<strong>del</strong>l’impatto<br />
ambientale<br />
probabile o in corso<br />
(IMP)<br />
Conoscenza<br />
<strong>del</strong>l’aspetto<br />
ambientale<br />
(DATI)<br />
Livello di gestione<br />
aziendale<br />
(GEST)<br />
Capacità di<br />
miglioramento<br />
(disponibilità di<br />
tecnologie/servizi e<br />
sostenibilità<br />
economica)<br />
(MIGL)<br />
Indica, per ciascun aspetto ambientale, il grado di conformità a prescrizioni o<br />
standard stabiliti dalla normativa cogente a livello regionale, nazionale o<br />
europeo.<br />
Il Punteggio assegnato è così definito:<br />
0= nessun limite o prescrizione applicabile all’aspetto<br />
2= esistenza di prescrizioni di legge (autorizzazioni, procedure, vincoli, limiti,<br />
ecc.)<br />
Indica a livello qualitativo l’incidenza <strong>del</strong>l’impatto ambientale che deriva dagli<br />
aspetti ambientali di ciascuna attività.<br />
Il Punteggio assegnato è così definito:<br />
1= impatto trascurabile derivante da pressioni irrilevanti<br />
2= impatto significativo su scala locale (area interessata non trascurabile e/o<br />
danni temporanei) o su scala globale<br />
Indica la disponibilità in azienda di informazioni utili a conoscere l’aspetto:<br />
Il Punteggio assegnato è così definito:<br />
1= disponibilità o comunque possibilità di accedere ad informazioni utili al<br />
monitoraggio <strong>del</strong>l’aspetto<br />
2= carenza di informazioni utili al monitoraggio <strong>del</strong>l’aspetto<br />
Indica la capacità di gestione e controllo che l’azienda ha sui propri aspetti<br />
ambientali e relativi impatti, l’efficacia <strong>del</strong>le procedure o prassi, la formazione<br />
<strong>del</strong> personale<br />
Il Punteggio assegnato è così definito:<br />
1= adeguata gestione o comunque buone possibilità di sviluppare prassi e<br />
procedure<br />
2= inadeguata gestione <strong>del</strong>l’aspetto<br />
Indica la capacità di miglioramento dei processi aziendali valutando la<br />
possibilità di implementare nuove tecnologie o servizi e la sostenibilità<br />
economica degli interventi<br />
Il Punteggio assegnato è così definito:<br />
1 = non si individuano significativi interventi di miglioramento a costi<br />
sostenibili e con ricadute nel breve-medio periodo<br />
2= Buoni margini di miglioramento a fronte di interventi a livello di<br />
organizzazione aziendale con necessità di investimenti<br />
22
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Ad ogni aspetto ambientale individuato vengono applicati i quattro criteri sopra elencati<br />
ed il punteggio ottenuto dalla somma dei 4 valori assegnati definisce la significatività<br />
<strong>del</strong>l’aspetto stesso.<br />
Sono identificati come significativi gli aspetti che totalizzano un punteggio >7<br />
trattandosi:<br />
- in un caso di aspetti soggetti a specifici requisiti normativi e che ottengono il<br />
massimo punteggio in un altro criterio<br />
oppure<br />
- aspetti che anche se non soggetti a normativa specifica totalizzano il massimo<br />
punteggio in 3 criteri.<br />
23
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Matrice di Valutazione degli Aspetti Ambientali<br />
Aspetto<br />
Ambientale<br />
Utilizzo di<br />
risorse<br />
idriche<br />
Utilizzo di<br />
energia<br />
Materiali per<br />
manutenzion<br />
e apiari<br />
Scarichi<br />
idrici<br />
Produzione<br />
rifiuti<br />
Uso<br />
imballaggi<br />
Impatto<br />
ambientale<br />
Consumo<br />
risorse<br />
naturali<br />
Consumo<br />
risorse non<br />
rinnovabili<br />
Inquinamento<br />
suolo-ariaacqua<br />
Inquinamento<br />
idrico<br />
Inquinamento<br />
suolo-ariaacqua<br />
Inquinamento<br />
suolo-ariaacqua<br />
Attività<br />
Lavaggio<br />
attrezzature e locali<br />
Lavorazione e<br />
confezionamento<br />
Manutenzione<br />
strutture<br />
Lavaggio<br />
attrezzature e locali<br />
Lavorazione e<br />
confezionamento<br />
Lavorazione e<br />
confezionamento<br />
Condizioni<br />
operative<br />
Normali<br />
Normali<br />
Anomale<br />
Normali<br />
Normali<br />
Confezionamento Normali<br />
LEX<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
IMP<br />
Criteri<br />
DATI<br />
0 1 2 1 1 5<br />
0 1 2 1 2 6<br />
0 1 2 1 1 5<br />
2 1 2 1 1 7<br />
2 1 2 2 1 8<br />
0 1 1 1 2 5<br />
GEST<br />
MIGL<br />
Valutazione<br />
Note<br />
L’utilizzo <strong>del</strong>le risorse idriche<br />
può essere parificato a<br />
quello domestico, stante la<br />
dimensione e le<br />
caratteristiche <strong>del</strong> <strong>cluster</strong><br />
Possibilità di utilizzo di<br />
energie alternative<br />
Lo scarico può essere<br />
assimilato a scarico<br />
domestico previa verifica<br />
<strong>del</strong>la concentrazione di COD<br />
in merito alla quale al<br />
momento non si hanno dati<br />
(valutazione cautelativa)<br />
Possibilità di migliorare la<br />
gestione attraverso la tenuta<br />
dei dati in termini quantitativi<br />
Possibilità di utilizzare<br />
imballaggi a basso impatto<br />
ambientale provenienti da<br />
riciclo compatibili con le<br />
24
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Aspetto<br />
Ambientale<br />
Utilizzo<br />
sostanze<br />
chimiche<br />
Utilizzo<br />
sostanze<br />
chimiche<br />
Sostanze<br />
lesive<br />
<strong>del</strong>l’ozono<br />
Impatto<br />
ambientale<br />
Inquinamento<br />
suolo-acqua<br />
Inquinamento<br />
suolo-acqua<br />
Inquinamento<br />
atmosferico<br />
Attività<br />
Condizioni<br />
operative<br />
Conduzione apiario Anomale<br />
Lavaggio<br />
attrezzature e locali<br />
LEX<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
IMP<br />
Criteri<br />
Emergenza 2 1 1 1 1 6<br />
Normale<br />
Conservazione Emergenza<br />
(perdite)<br />
(i punteggi assegnati sono stati discussi e validati dal Comitato Promotore)<br />
DATI<br />
2 1 1 1 2 7<br />
2 1 2 1 1 7<br />
GEST<br />
MIGL<br />
Valutazione<br />
Note<br />
norme sui prodotti alimentari<br />
I prodotti vengono utilizzati<br />
su necessità e di norma si<br />
ricorre a quelli di origine<br />
naturale<br />
Possibilità di utilizzo di<br />
prodotti di pulizia ecologici<br />
Aspetto sviluppato<br />
cautelativamente nel caso in<br />
cui le aziende dispongano di<br />
apparecchiature di<br />
refrigerazione per la<br />
conservazione di alcuni<br />
prodotti (es. pappa reale)<br />
25
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Alla luce <strong>del</strong>la valutazione riportata in matrice, sulla base <strong>del</strong>le informazioni generali<br />
derivanti dalla presente analisi settoriale, condivise con il Comitato Promotore <strong>del</strong>l’Ente<br />
Parco Beigua, emergono come significativi i seguenti aspetti, elencati in ordine di priorità di<br />
intervento e connessi alle attività che li generano:<br />
- scarichi idrici e utilizzo sostanze chimiche legati alla fase di lavaggio attrezzature e<br />
locali (7);<br />
- scarichi idrici legati alla fase di lavorazione e confezionamento (7);<br />
- produzione di rifiuti alla fase di lavorazione e confezionamento (8);<br />
- impiego di sostanze dannose per l’ozono (in condizioni di emergenza) in fase di<br />
conservazione (7).<br />
Sulla base <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong> <strong>cluster</strong> e <strong>del</strong>le dimensioni aziendali di tipo<br />
sostanzialmente familiare, è possibile dare un prima indicazione <strong>del</strong>le buone pratiche di tipo<br />
ambientale che potrebbero essere sviluppate:<br />
- Energia: energie alternative per fornitura energetica <strong>del</strong>l’azienda;<br />
- Rifiuti: sostituzione dei fusti in plastica (che vanno poi lavati e prima o poi smaltiti) con<br />
sacchi in plastica riciclabile per alimenti;<br />
- Acqua: miglioramento qualità scarichi in termini di COD attraverso ad esempio sistemi<br />
di depurazione dei reflui o alla definizione di buone prassi di lavaggio <strong>del</strong>le attrezzature<br />
e dei contenitori;<br />
- Imballaggi: riduzione <strong>del</strong> packaging ove possibile.<br />
26
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
8. NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />
<strong>Settoriale</strong><br />
D.Lgs. 21 maggio 2004, n.179 - Attuazione <strong>del</strong>la direttiva 2001/110/CE concernente la<br />
produzione e la commercializzazione <strong>del</strong> miele.<br />
L. 24 dicembre 2004, n.313 - Disciplina <strong>del</strong>l'apicoltura.<br />
Regolamento n. 2002/178/CE che stabilisce i principi e i requisiti generali <strong>del</strong>la legislazione<br />
alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo<br />
<strong>del</strong>la sicurezza alimentare<br />
Regolamento 2004/852/CE sull’igiene dei prodotti alimentari, che stabilisce all’allegato I i<br />
requisiti generali in materia di igiene per la produzione primaria. Le norme non si applicano alla<br />
produzione primaria per uso domestico privato, alle attività di confezionamento o di imballaggio<br />
<strong>del</strong> miele che non sia prodotto dall'apicoltore o a trasformazioni (ad esempio, produzione di<br />
idromele, pastorizzazione <strong>del</strong> miele) o il miele ingrediente di prodotti più complessi o prodotti<br />
composti (ad esempio, miele con frutta secca, prodotti di pasticceria, miele e propoli, miele e<br />
pappa reale), anche se tali operazioni avvengono nell'azienda agricola che produce la materia<br />
prima.<br />
Ambientale<br />
Di seguito si riportano i principali adempimenti in materia ambientale legati alle caratteristiche e<br />
dimensioni <strong>del</strong> <strong>cluster</strong> analizzato.<br />
AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO<br />
Normativa nazionale: Dlgs. 152/2006 e ss.mm.ii. parte III<br />
Normativa regionale: LR 43/95 e ss.mm.ii., LR 29/07<br />
Lo scarico in fognatura derivante dal laboratorio di lavorazione può essere considerato<br />
assimilabile a domestico se rispetta i requisiti previsti dalla LR 29/07, in particolare in<br />
riferimento alla concentrazione media di COD<br />
EMISSIONI IN ATMOSFERA (da impianti termici)<br />
Normativa nazionale: DLgs n.152/2006 e ss.mm.ii - parte V, DLgs 192 /05 e ss.mm.ii.<br />
DPR 412/93<br />
Disciplina i controlli di efficienza energetica e di rendimento di combustione degli impianti<br />
termici suddividendo le frequenze di controllo in base al seguente schema:<br />
- 2 vv. anno per impianti con potenza > 350 kW (la seconda volta a metà <strong>del</strong> periodo di<br />
riscaldamento, solo verifica rendimento)<br />
- annuale per impianti con potenza > 35kW<br />
- biennale per impianti con potenza < 35kW.<br />
Il rendimento minimo di combustione dei generatori di calore è stabilito in base ai valori limite<br />
di cui all’Allegato H <strong>del</strong> Dlgs 192/05.<br />
GESTIONE RIFIUTI<br />
DLgs 152/06 e ss.mm.ii – parte IV<br />
I rifiuti possono essere classificati come assimilabili a urbani (es. imballaggi) in funzione <strong>del</strong>le<br />
caratteristiche qualitative e quantitative e dalla regolamentazione anche comunale in materia.<br />
Ove applicabile è prevista la raccolta differenziata dei rifiuti (carta, cartone, plastica, vetro,<br />
ecc.).<br />
27
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
9. BIBLIOGRAFIA<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Linee guida per l’apicoltura - Manuale operativo per la gestione igienico-sanitaria <strong>del</strong>la<br />
produzione e <strong>del</strong>la lavorazione <strong>del</strong> miele (Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario<br />
di San Michele all’Adige, 2008)<br />
Documento programmatico per il settore apistico di cui all'articolo 5, comma 1 <strong>del</strong>la<br />
legge 24 dicembre 2004, n. 313 (approvato con DM 10/01/2007)<br />
Informazioni sulla filiera <strong>del</strong> miele e sulle attività svolte dall’Istituto Zooprofilattico<br />
Sperimentale <strong>del</strong>le Regioni Lazio e Toscana per il settore apistico<br />
Quaderno di assistenza tecnica e formazione <strong>del</strong>l’apicoltore (Osservatorio nazionale<br />
<strong>del</strong>la produzione e <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> miele)<br />
Studio sulla caratterizzazione dei mieli prodotti in alcuni settori <strong>del</strong> comprensorio <strong>del</strong><br />
Parco <strong>del</strong> Beigua, associato ad una indagine inerente la presenza di Apoidei pronubi<br />
negli stessi ambienti – Relazioni tecniche triennio 2004-2006<br />
www.apicoltura2000.it - Portale italiano <strong>del</strong>la apistica<br />
www.apicoltoreitaliano.it – Rivista specializzata di settore<br />
www.mieliditalia.it - Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani<br />
28
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Allegato A – Disciplinare di produzione miele <strong>del</strong> Parco<br />
29
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
30
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
31
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
32
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
33
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Allegato B – Questionario per la raccolta dati <strong>del</strong> settore<br />
apicoltura<br />
Nome Azienda<br />
Indirizzo<br />
e-mail e telefono<br />
Numero di apiari<br />
Numero di alveari totali<br />
Pratica <strong>del</strong> nomadismo<br />
Attività di impollinazione<br />
Integrazioni alimentari per le api<br />
DATI DELL’AZIENDA<br />
CONDUZIONE APIARIO<br />
Dettagli attività<br />
SI NO<br />
Se sì indicare:<br />
- Raggio d’azione (km): ______________________<br />
- Numero di alveari spostati: ___________________<br />
- Fioritura seguita: ___________________________<br />
SI NO<br />
SI NO<br />
Se sì specificare cosa viene utilizzato:<br />
Materie prime in ingresso Quantità/anno<br />
34
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Materie prime in ingresso Quantità/anno<br />
Cera (fogli cerei)<br />
Materiali utilizzati per la<br />
protezione <strong>del</strong>le arnie<br />
(descrivere):<br />
Prodotti per profilassi e cure<br />
veterinarie<br />
Prodotti per pulizia e<br />
disinfezione attrezzature<br />
Altro<br />
Rifiuti prodotti<br />
Rifiuti solidi (tipologia) Codice CER<br />
Produzione<br />
Smielatura<br />
Tipologia di repellenti<br />
usati nella smielatura:<br />
PRODUZIONE MIELE<br />
Dettagli Lavorazione<br />
Destinazione<br />
(es. indicare centro raccolta<br />
o ’utilizzo di acque di<br />
vegetazione)<br />
biologica convenzionale in conversione<br />
in proprio effettuata da terzi<br />
Tipologia mieli prodotti<br />
Quantità<br />
35
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
- Miele di ..........<br />
- Miele di<br />
........................<br />
- Miele di ..................<br />
- Millefiori .....................<br />
Propoli<br />
Pappa reale<br />
Altro:<br />
.....................................<br />
Altro:<br />
.....................................<br />
Materie prime in<br />
ingresso<br />
Imballaggi in plastica<br />
(fusti, ecc.)<br />
Imballaggi in vetro<br />
(barattoli, ecc.)<br />
Imballaggi in cartone<br />
(scatole, ecc.)<br />
Prodotti per pulizia e<br />
disinfezione<br />
Altro<br />
Fusti<br />
Secchielli<br />
Capacità fusto:<br />
n./anno:<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Capacità secchiello:<br />
n./anno:<br />
Altri prodotti <strong>del</strong>l’alveare<br />
Confezionamento<br />
kg/anno<br />
kg/anno<br />
Kg/anno<br />
Kg/anno<br />
Quantità/anno<br />
kg/anno<br />
kg/anno<br />
kg/anno<br />
kg/anno<br />
36
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Barattoli<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Capacità barattolo:<br />
n./anno:<br />
Vendita diretta <strong>del</strong> prodotto confezionato<br />
Vendita <strong>del</strong> prodotto confezionato tramite internet<br />
Commercializzazione – indicare le %<br />
Vendita <strong>del</strong> prodotto confezionato a dettaglianti o ristorazione<br />
Conferimento a cooperativa<br />
Autoconsumo<br />
Altro<br />
Gas naturale (m 3 /anno)<br />
Gasolio (l/anno)<br />
Elettricità (kWh/anno)<br />
Rinnovabili<br />
Specificare il tipo ........................<br />
Altro<br />
Consumo totale di acqua per anno (m 3 )<br />
Rifiuti solidi (tipologia) Codice CER<br />
Consumi energetici<br />
Consumi idrici<br />
Rifiuti prodotti<br />
..........%<br />
..........%<br />
..........%<br />
..........%<br />
..........%<br />
..........%<br />
Destinazione<br />
(es. indicare centro raccolta<br />
o ’utilizzo di acque di<br />
vegetazione)<br />
Quantità<br />
37
Progetto Strategico RES MAR - Sottoprogetto H<br />
Apicoltura e produzione <strong>del</strong> miele nel Parco Regionale Naturale <strong>del</strong> Beigua<br />
Rifiuti solidi (tipologia) Codice CER<br />
Come si tiene aggiornata su<br />
normative, adempimenti,<br />
aspetti operativi tecniche e<br />
prodotti da utilizzare?<br />
Rifiuti prodotti<br />
Destinazione<br />
(es. indicare centro raccolta<br />
o ’utilizzo di acque di<br />
vegetazione)<br />
AGGIORNAMENTO TECNICO/NORMATIVO DELL’AZIENDA<br />
Iscrizione a newsletter di associazioni di categoria<br />
Riviste specializzate di settore<br />
Quantità<br />
convegni, seminari, incontri formativi organizzati dalle associazioni<br />
blog o gruppi di discussione su internet<br />
alto: ...............................................................................................<br />
38