Tre secoli di manifattura serica a Palazzolo - 2 - Ti Racconto Palazzolo
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6 - I Camorelli, per un secolo, filatoglieri al Maglio<br />
La famiglia Camorelli, proveniente da Pontoglio, viene ad abitare<br />
a <strong>Palazzolo</strong> dopo la peste del 1630. Domenico <strong>di</strong> Girolamo<br />
(1697-1765), ha otto figli fra cui Gerolamo (1729-1808) filatogliere<br />
in contrada del Maglio. Dei sette figli, proseguono l’attività paterna<br />
Domenico e Lorenzo.<br />
Domenico, nato nel 1759, nel 1785 è soldato al presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Cremona<br />
e l’anno dopo è ferito da un’archibugiata sparatagli da Arcangelo<br />
Cominassi. Sposa nel 1797 Maddalena Paganini, non ha figli.<br />
Diventa però tutore <strong>di</strong> quattro femmine ed un maschio orfani del<br />
fratello Lorenzo, scomparso a 44 anni nel 1805.<br />
Insieme al padre ed al fratello aveva acquistato da Antonio<br />
Gorini nel 1804 gli immobili, già Nazari, in contrada del Maglio,<br />
a<strong>di</strong>biti a filatoio <strong>di</strong> seta, a mulino ed a macina dell’olio, con annesse<br />
case ed orto. Queste macchine erano mosse dall’acqua del<br />
canale Gardale ed il Camorelli nel 1822 costruito una una nuova<br />
ruota per garantire maggiore energia al suo filatoio. L’operazione<br />
era fatta all’insaputa dei deputati della Fusia che , accertato il<br />
fatto, il 26 <strong>di</strong>cembre ottennero dall’autorità comunale un decreto<br />
che ingiungeva al Camorelli la sospensione dell’opera iniziata. La<br />
ruota è terminata il 27 <strong>di</strong>cembre e comincia a funzionare regolarmente.<br />
I responsabili della Fusia chiedono allora alla Deputazione<br />
Provinciale <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare la demolizione, ma il Camorelli <strong>di</strong>mostra<br />
“d’essere nel legale e reale possesso del libero uso dell’acqua del<br />
dugale Gardale per l’andamento dei suoi e<strong>di</strong>fici”, mentre la Fusia<br />
non può fare altrettanto per provare che esistessero restrizioni<br />
all’uso <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>ritto. Il 30 aprile 1823 la Delegazione Provinciale<br />
rigetta l’istanza della Fusia, rimproverando il Camorelli che “pri-<br />
F. Ghidotti. La lavorazione delle pelli <strong>di</strong> animali. ”Voce <strong>di</strong> <strong>Palazzolo</strong>”, 25-11-2005<br />
A. Amati, nel Dizionario corografico dell’Italia, Milano, Vallar<strong>di</strong>, 1867 a pag. 850 scrive:<br />
Il suo territorio è molto fertile <strong>di</strong> cereali ed abbonda <strong>di</strong> piantagioni <strong>di</strong> gelsi, per<br />
cui molto considerevole è l’allevamento del baco da seta. E’ irrigato da varii canali<br />
derivati dall’Oglio, tra i quali il Fusia che è navigabile. Questi servono inoltre a dar<br />
moto a non pochi opificii, tra cui una gran<strong>di</strong>osa conceria <strong>di</strong> pelli, un maglio, numerosi<br />
molini, un<strong>di</strong>ci filatoi da seta, quasi tutti a tre piante, e nei quali si impiega un<br />
migliaio <strong>di</strong> persone, e varie filande, una <strong>di</strong> 60 e più fornelli, due <strong>di</strong> 40.<br />
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