Tre secoli di manifattura serica a Palazzolo - 2 - Ti Racconto Palazzolo
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superiore dell’opificio. Nel 1876 la <strong>di</strong>tta Federico Richembach acquistò<br />
l’e<strong>di</strong>ficio colla filanda e filatoio Seuferheld. La filanda, situata<br />
sotto un portico chiuso da invetriate, era ancora secondo il vecchio<br />
sistema del fuoco <strong>di</strong>retto e veniva attivata per tre o quattro mesi all’anno,<br />
da giugno a settembre. Lorenzo Camorelli ne era il <strong>di</strong>rettore;<br />
la maestranza proveniva tutta dai paesi vicini, e veniva alloggiata e<br />
vettovagliata in filanda. Nel filatoio, invece, era occupata maestranza<br />
tutta locale; i fusi attivi erano circa 2.000, saliti a 6-7.000 intorno<br />
al 1888-90. La forza motrice era fornita dall’acqua e così <strong>di</strong>stribuita:<br />
8 HP per la filanda, 4 HP per la trattura e 10 HP per la torcitura e le<br />
operazioni accessorie. Per il riscaldamento dell’acqua nelle bacinelle<br />
<strong>di</strong> trattura era usata una caldaia a vapore <strong>di</strong> 6 HP. La manodopera<br />
assommava a 150 unità. L’8 ottobre 1895 l’opificio venne chiuso, ma<br />
riprese poi la sua attività fino al 1905, quando la <strong>di</strong>tta cessò definitivamente.<br />
Non possiamo <strong>di</strong>menticare altre due imprese in mano a capitale<br />
straniero e precisamente la <strong>di</strong>tta Guerin e Fils, che verso il 1880<br />
esercitò attività <strong>di</strong> filanda e filatoio in locali <strong>di</strong> proprietà dei fratelli<br />
Cicogna fu Giovanni (impegnava quasi 200 operai tra maschi e<br />
femmine, e nel 1882 aveva in funzione 76 bacinelle e 5.400 fusi), e<br />
quella <strong>di</strong> Puech e Vedovelli, fondata nel 1870, che aveva, oltre allo<br />
stabilimento <strong>di</strong> <strong>Palazzolo</strong>, quelli <strong>di</strong> Mornico e <strong>di</strong> Brescia. La filanda<br />
occupava 84 operaie ed il filatoio 234 fra maschi e femmine.<br />
I fusi del filatoio in funzione erano 2.092 e quelli dell’incannatoio<br />
776. Nel 1877 lo stabilimento rimase inattivo.<br />
Accanto alle grosse industrie che si erano andate perfezionando<br />
e ristrutturando, esisteva ancora a <strong>Palazzolo</strong> un’attività familiare <strong>di</strong><br />
lavorazione della seta che sfuggiva alle statistiche ufficiali e che veniva<br />
esercitata con meto<strong>di</strong> ormai superati.<br />
Delle numerose filande e filatoi menzionati all’inizio del secolo<br />
non ne rimanevano in funzione che due: la Cramer e la Richemback<br />
che, stante le loro <strong>di</strong>mensioni, potevano reggere il confronto della<br />
concorrenza e seguire i progressi della tecnologia.<br />
12 - Le manifatture seriche a <strong>Palazzolo</strong> nel 1890<br />
Scrive lo Strafforello che “L’industria <strong>serica</strong> è rappresentata da 2<br />
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