Tre secoli di manifattura serica a Palazzolo - 2 - Ti Racconto Palazzolo
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cresciuta la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> forza motrice a vapore. Le bacinelle a<br />
fuoco continuo restarono man mano inattive e salirono a 160 quelle<br />
a vapore. Anche le maestranze della filanda raggiunsero le 260 unità.<br />
I fusi attivi del torcitoio erano 7.000 e gli addetti 400. I prodotti,<br />
esportati in Svizzera ed Austria, incontrarono la concorrenza delle<br />
sete asiatiche, soprattutto giapponesi; un ostacolo all’esportazione<br />
verso la Francia fu rappresentato dal dazio d’entrata e dall’inconcepibile<br />
dazio d’uscita dall’Italia.<br />
Lo stabilimento <strong>di</strong> Riva nel 1887 veniva ampliato ulteriormente<br />
con l’aggiunta <strong>di</strong> una seconda filanda e col relativo aumento <strong>di</strong> impiego<br />
<strong>di</strong> manodopera, che nel 1892 era <strong>di</strong> 700 femmine e 34 maschi<br />
che lavoravano per 12 ore al giorno con un breve periodo <strong>di</strong> interruzione<br />
interme<strong>di</strong>a. Nel 1895 le bacinelle delle filande erano 162 ed i<br />
fusi attivi 7.648 per il torto e 11.900 per il filato. Nel 1903 la filatura e<br />
torcitura <strong>di</strong> Riva aveva 654 addetti ed erano stati introdotti 3 motori<br />
elettrici; la torcitura <strong>di</strong> Piazza aveva 166 addetti. Nel 1908 la <strong>di</strong>tta<br />
Cramer apriva nel territorio <strong>di</strong> Adro una filanda capace <strong>di</strong> 8- bacinelle;<br />
<strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> un motore a vapore <strong>di</strong> 10 HP e <strong>di</strong> uno elettrico <strong>di</strong><br />
3 HP ed occupava oltre un centinaio <strong>di</strong> operai. L’attività della <strong>di</strong>tta<br />
terminò nel 1911, allorché gli stabilimenti <strong>di</strong> <strong>Palazzolo</strong> passarono<br />
alla Cugini Guzzi.<br />
11 - Altre aziende del settore<br />
Anche operatori economici stranieri si interessarono alle nostre<br />
industrie. A questi che preferivano collocare le loro imprese nei luoghi<br />
<strong>di</strong> più agevole comunicazione coi paesi d’origine e dove esistevano<br />
riserve <strong>di</strong> energia idrica, <strong>Palazzolo</strong> offriva due felici con<strong>di</strong>zioni:<br />
collegamento del nostro comune ai maggiori centri dell’alta<br />
Italia tramite la ferrovia, inaugurata nel 1857, ed abbondante forza<br />
motrice idrica.<br />
Così la <strong>di</strong>tta CC. Seuferheld <strong>di</strong> Francoforte sul Meno, con procuratore<br />
a Milano, subentrò nel 1862 nella filanda e filatoio Camorelli,<br />
situati <strong>di</strong> fronte all’opificio Brescianini sulla Via Brescia e li condusse<br />
fino a 11875. Nel 1872 occupava 180 donne e 18 uomini, 30 donne<br />
risiedevano nello stabilimento per tutto l’anno, e da giugno ad<br />
ottobre 80 ragazze della filanda mangiavano e dormivano al piano<br />
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