Tre secoli di manifattura serica a Palazzolo - 2 - Ti Racconto Palazzolo

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La seta reale viene filata in titolo fino, cioè da 8 a 11 denari; gli scarti invece si filano in titolo tondo, cioè 11-13, 12-14, 13-15. L’ammaestranza tutta proviene dal paesl clrcon vicini e viene alloggiata e vettovagliata. La mercede giornaliera è per le filere di cent. 70 e per le strusere (batteuseres) di L. 0,45 oltre il vitto. La durata delle filature si calcola di giorni 220 all’anno; avvi un caldaio a vapore della potenza di 6 cavalli dinamici destinato al riscaldamento dell’acqua nelle bacinelle. Avvi pure la forza motrice idraulica della potenza di 4 cavalli dinamici. Le bacinelle di trattura in attività consueta sono 40 tutte a vapore. Vi lavorano 70 donne circa, fra cui 20 ragazze (di sopra dei 12 anni). Filatoio e torcitoio, annessi incannatoio, stracannatoio, binatoio, innaspatoio; il tutto mosso da ruote ad acqua costrutte nello stabilimento meccanico dei Fratelli Gottardi di qui. Esso conta 6.000 fusi tra filato e torto. La materia prima, seta greggia, proviene in parte dalla filanda sopradescritta, ed in parte d’acquisto e dalla filanda del Piemonte. Si producono organzini, strafilati e trame che vengono poi spediti a Milano. La maestranza è tutta di Palazzolo; la mercede giornaliera varia dai cent. 75 ai 90 per le donne oltre i 18 anni e dai cent. 20 a 60 per le ragazze dai 10 ai 18 anni. Gli uomini guadagnano da L. 1,75 a L. 2 al giorno lavorando a fattura. Questo stabilimento potrebbe prendere molto maggiore sviluppo sia per l’abbondante forza d’acqua di cui può usare, sia per le macchine numerose, sia, infine, per la quantità e vastità dei locali ed aree fabbricabili, ma ne è impedito dalla troppa meschina differenza che passa tra il prezzo della materia prima e la lavorata, la prima delle quali in forza dei telai meccanici introdotti nelle fabbriche di stoffe, sostituisce in gran parte agli organzini e le trame. Il filatoio-torcitoio è animato da un motore idraulico della potenza di cavalli dinamici 10 di cui 6 per la torcitura e 4 per le operazioni accessorie. Vi lavorano circa 90 operai di cui 1/5 uomini, 3/5 donne adulte e 1/5 fanciulle dagli 11 ai 14 anni. Il numero medio dei giorni d’esercizio è di 280 circa 20 . 20 Sul tema delle ore di lavoro delle donne, la ditta Cramer nel 1887 scriveva al Ministero che nelle sue filande”ad ogni bacinella evvi assegnata una filatrice che supera sempre il 15° anno d’età, e per ogni due filatrici avvi la cosiddetta spazza- 2
13 - L’ultima filanda Per chiudere il ciclo iniziato tre secoli fa, è necessario parlare dell’ultima filanda palazzolese la Cugini Guzzi. Enrico Guzzi, 21 come abbiamo visto, era direttore del setificio Cramer. Il figlio Cesare aveva iniziato nel 1900 la sua attività di industriale affittando la filanda Almici di Coccaglio, che ampliò assicurando lavoro a 200 persone. Nel 1909 si associò col cugino Antonio 22 e nasceva la Cugini Guzzi, società per l’industria ed il commercio della seta. Nel 1911 la società acquisiva la ditta Cramer l’azienda che oc- trice che sta alla batteus ed è una ragazza dai 12 ai 14 anni e molte volte anche dai 10 ai 12. Orbene nelle filande il lavoro suol essere sempre superiore alla 10 ore, se quindi per obbedire alla legge sul lavoro delle fanciulle dovesse essere limitato il lavoro delle ragazze a sole 8 ore ne deriverebbe che le adulte filatrici dovrebbero esse medesime lavorare solamente 8 ore, con grave danno evidente dell’industriale e delle filatrici stesse le quali vedrebbero ridotta la loro paga giornaliera. Si aggiunge che per le filatrici del paese col sacrificio di cui sopra si potrebbe ancora ottemperare alla legge, ma per le donne forestiere, le quali restano nello stabilimento a mangiare e a dormire non sarebbe possibile limitare l’esercizio della filanda a sole 8 ore al giorno”. 21 Enrico Guzzi di Antonio nasce a Milano nel 1837, sposa Maria Rusca e arriva a Palazzolo nel 1867 come impiegato della ditta Cramer. Ha già un figlio, Luigi nato a Boffalora nel 1866. Va ad abitare nei locali adiacenti al setificio di cui diventa poi direttore. Dal 1869 al 1881 ha sei figli dei quali sopravvivono Giulio Cesare (1876) e Maria Luigia. Muore nel 1901. Il figlio Cesare, come si può leggere in “Doverosi ricordi di riconoscenza”, oltre che come principale industriale di Coccaglio, viene ricordato come benefattore del paese. Colla sua intraprendenza diede un contributo decisivo alla soluzione dei problemi della disoccupazione e della mancanza di alloggi. Con la moglie Anna Baseggio sostenne la colonia elioterapica e, attraverso la San Vincenzo, le famiglie più povere del paese. Fu vice presidente nell’Associazione filandieri italiani. 22 Antonio Guzzi di Innocente, nasce a Milano nel 1881, ragioniere, nel 1907 sposa a Coccaglio la cugina Maria Luigia Guzzi di Enrico dalla quale ha tre figli Luigi (1909), Enrico (1911) e Giulio (1919). È presente nella vita economico-sociale della nostra città interessandosi della viabilità della zona. Sindaco dal 1921 al 23, gli è attribuito il merito dell’accordo fra le provincie di Bergamo e Brescia chiamato “pace dell’Oglio”. Membro del Collegio Sindacale dal 1910 è poi Presidente della Banca Mutua Popolare Agricola dal 1934 all’anno della sua morte 1950. Gli succede nella conduzione dell’azienda il figlio Giulio. 2
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