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Il bestIarIo fantastIco dI età orIentalIzzante nella penIsola ... - mavna.it

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36 Tra <strong>età</strong> del Ferro e orientalizzante antico<br />

I cani e le testuggini presi in esame in questo contributo provengono dalle tombe C6 (XXXV) 5 , localizzata<br />

nel nucleo più alto della necropoli, e A25 (V) 6 , A15 (XXII) 7 , A16 (XXIV) 8 , A36 (XXVII) 9<br />

dalla terrazza mediana 10 . <strong>Il</strong> rinvenimento presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di<br />

Roma dei giornali di scavo de La Petrina, scavo avvenuto a giugno del 1890, in una successiva trascrizione<br />

ad opera di Francesco Mancinelli Scotti 11 , nel febbraio del 1893, cost<strong>it</strong>uisce un prezioso<br />

contributo per la lettura di questi pezzi 12 .<br />

I cani de La Petrina<br />

Dalla tomba C6 (XXXV), a cad<strong>it</strong>oia con loculo sepolcrale, databile nell’amb<strong>it</strong>o del primo quarto<br />

del VII secolo a.C., proviene un coperchio carenato con presa a pomello, in impasto bruno a pareti<br />

sottili, caratterizzato da una singolare decorazione plastica in rilievo con sequenza di animali,<br />

interpretati già al momento della scoperta come cani (fig. 1) 13 . Nella trascrizione dei diari di scavo<br />

con elenco dei rinvenimenti del 1893, precedente alla monumentale edizione dedicata a Narce<br />

del 1894, Francesco Mancinelli Scotti annotava: “coperchio di vaso con listello sotto l’incavo.<br />

Esternamente è foggiato con alto orlo, a cui succede una superficie un poco inclinata e rialzata sul<br />

mezzo a guisa di grande capocchia. Sopra alla parete piana del coperchio posano due cani con coda<br />

arricciata. I loro occhi sono accennati da due grani di pasta v<strong>it</strong>rea gialla. Dalle tracce rimaste apparisce<br />

che altri due cani seguivano quello piccolo; di più <strong>nella</strong> parte piana del rialzo centrale è visibile l’attaccatura<br />

di altra figura. Detto coperchio è inoltre decorato di meandro a zig-zag, attorno all’orlo,<br />

e di triangoli a linee parallele e concentriche, steccate profondamente, tra l’uno e l’altro animale.<br />

Misura mm 132 di diametro” 14 . Si configura una teoria di ‘cani’ che descrivono un cerchio attorno<br />

a quella che doveva essere la figura centrale del gruppo, tanto da occupare una posizione di rilievo<br />

sulla presa, oggi purtroppo mancante. In base alla disposizione in traccia delle zampe degli altri due<br />

cani mancanti si può ipotizzare un’alternanza di un cane di grande taglia con un cane di piccola<br />

taglia ripetuta due volte. Elemento certamente di difficile interpretazione, ma non per questo privo<br />

di uno specifico significato. <strong>Il</strong> cane di maggiori dimensioni presenta una coda arricciata che arriva<br />

a congiungersi con il dorso, delle zampe estremamente allungate – probabilmente per irrobustire<br />

l’attacco sulla tesa del coperchio – decorate da tratti incisi allungati a simboleggiare le d<strong>it</strong>a. La testa,<br />

considerata la resa plastica delle orecchie, presenta le due impressioni circolari superiori, una coppia<br />

le, le testimonianze figurative più precoci delle produzioni artigianali etrusco-<strong>it</strong>aliche, e in particolare quelle che possono<br />

fornire dirette informazioni sulle strutture ideologico-simboliche e i comportamenti r<strong>it</strong>uali” in Pacciarelli 2002, p. 302.<br />

5 Narce 1894, coll. 434-435.<br />

6 Narce 1894, coll. 409-411, Montelius 1910, tav. 316.<br />

7 Narce 1894, coll. 409-411; Baglione 1986, p. 133, n. 32, Benedettini 1999, p. 4, n. 8, P<strong>it</strong>zalis 2011, p. 104.<br />

8 Narce 1894, coll. 411-413; Montelius 1910, tav. 316; Baglione 1986, p. 133, n. 32; De Lucia Brolli 1991,<br />

p. 104., P<strong>it</strong>zalis 2011, pp. 23-24.<br />

9 Narce 1894, coll. 422-423; Montelius 1910, tav. 317; De Lucia Brolli 1991, pp. 102-104, P<strong>it</strong>zalis 2011.<br />

10 Le lettere C ed A anteposte alle tradizionali denominazioni delle tombe esplic<strong>it</strong>ano il nucleo di provenienza.<br />

11 Nella forma del “manoscr<strong>it</strong>to del catalogo dei reperti provenienti dalle necropoli di Narce (presso Calcata) e del<br />

terr<strong>it</strong>orio circostante conservati nel Museo nazionale di Villa Giulia, compilato da Francesco Mancinelli”.<br />

12 Conservati nel Fondo Barnabei della BIASA, Cartella 1. Colgo l’occasione per ringraziare la dottoressa Francesca<br />

Zannoni responsabile dell’ufficio manoscr<strong>it</strong>ti della Biblioteca.<br />

13 Narce 1894, col. 435. I cani oggetto di questo contributo concorrono ad arricchire il quadro delle raffigurazioni di<br />

canidi prese in esame da Perego 2009.<br />

14 La versione del 1894 risulta più sintetica: “un coperchio notevole per alcune figure di cani rappresentatevi di tutto<br />

rilievo, dei quali soltanto due si sono mantenuti, e degli altri si vedono le attaccature”. Si veda Narce 1894, col. 435.

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