Il bestIarIo fantastIco dI età orIentalIzzante nella penIsola ... - mavna.it
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40 Tra <strong>età</strong> del Ferro e orientalizzante antico<br />
figure tradizionalmente interpretate come volatili, ma che, a una più attenta osservazione,<br />
corrispondono probabilmente a delle testuggini. Nel caso di questi animali il catalogo del<br />
1893 36 e l’edizione del 1894 37 coincidono <strong>nella</strong> definizione di “oche” o “volatili”. I contesti di<br />
provenienza sono tre tombe a inumazione in sarcofago di tufo con coperchio testudinato, a<br />
fossa con loculo per il corredo chiuso da lastre di tufo e foderato dalla tradizionale “maschera<br />
di creta bianca” che ricorre a La Petrina come tratto cost<strong>it</strong>utivo, in qualche misura ident<strong>it</strong>ario,<br />
di questa tipologia tombale, secondo le descrizioni del giornale di scavo 38 . Si rimanda alla<br />
recente rilettura che ha proposto Federica P<strong>it</strong>zalis delle sepolture femminili dell’Agro Falisco<br />
e all’edizione completa della necropoli in corso di preparazione, per l’analisi dei corredi nel<br />
loro complesso e degli specifici elementi che le connotano come sepolture femminili emergenti<br />
39 . La deposizione delle tazze decorate con le testuggini appare non casuale venendo a<br />
coincidere per tutte e tre le tombe con l’angolo sud occidentale del loculo. Le tombe A15<br />
(XXII) e A16 (XXIV) sono contigue 40 e si collocano nel nucleo centrale delle sepolture, prossime<br />
all’incinerazione maschile eminente con cinerario bronzeo in pozzetto circolare A17 (II),<br />
mentre la tomba A36 (XXVII) segna il lim<strong>it</strong>e settentrionale delle tombe scavate nel 1890<br />
(fig. 3). La tomba A15 (XXII) sembra precedere cronologicamente le altre due collocandosi al<br />
passaggio tra il terzo e l’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C. 41 , mentre le tombe A16 (XXIV) e<br />
A36 (XXVII) si datano immediatamente all’inizio dell’ultimo quarto del secolo. La tipologia<br />
vascolare delle tazze in questione riflette l’anterior<strong>it</strong>à della A15 (XXII) che, a differenza delle<br />
altre tre, è priva di piede. Le due testuggini delle tombe A15 (XXII) e a A36 (XXVII) sono<br />
realizzate interamente a giorno (fig. 4). Nel caso della A15 (XXII) e della A36 (XXVII) si<br />
riconoscono due esemplari, alternati sulla vasca a tratti a scaletta, con la testa affusolata, il<br />
collo, il caratteristico carapace triangolare, la coppia di zampe ad L e la piccola coda. Le due<br />
tazze della tomba A16 (XXIV) sono caratterizzate dalla tecnica mista a excisione e a giorno e<br />
le testuggini, due in una tazza e quattro nell’altra, hanno il solo carapace realizzato a giorno<br />
mentre tutti i restanti dettagli sono excisi. Come è immediatamente evidente dai disegni<br />
proposti, non si tratta di raffigurazioni di testuggini che riproducono fedelmente l’animale,<br />
non sembra esserci dunque un’attenzione naturalistica alla resa, bensì tratti come il collo o<br />
le gambe, entrambi molto pronunciati, creano delle creature singolari, degli “ibridi”, la cui<br />
derivazione dalle testuggini è però chiara. Sul fondo della vasca in tutti i casi è presente un<br />
motivo a svastica.<br />
La costante che caratterizza i confronti di queste testuggini risiede nell’essere state lette, così come<br />
è avvenuto a Narce, come singolari volatili, interpretando, forse, il carapace come una singolare ala,<br />
enunciando però più volte come la connotazione del volatile non corrispondesse pienamente alla<br />
descrizione delle decorazioni.<br />
Per passare all’amb<strong>it</strong>o dei confronti occorre sottolineare come il legame tra questa peculiare decorazione<br />
e la tazza sia attestata solo a Narce. Per quanto riguarda la diffusione dello schema decorativo il<br />
confronto più stringente proviene dal Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo, dove è esposta<br />
un’anforetta lenticolare ined<strong>it</strong>a, priva di numero di inventario, caratterizzata sul collo da una teoria di<br />
36 Mancinelli descrive la decorazione della A15 (XXII) “<strong>Il</strong> corpo è traforato […] in giro con due rozze ocherelle”, gli<br />
esemplari dalla tomba A16 (XXIV) “…nel suo interno sono rappresentate in giro quattro rozze oche in parte traforate,<br />
in parte graff<strong>it</strong>e con solco profondo” e “Idem colla sola decorazione dei trafori che qui rappresentano due sole oche<br />
alternate” e glissa sulla decorazione della tazza dalla A36 (XXVII).<br />
37 Narce 1894, col. 411 per A15 (XXII), col. 413 per A16 (XXIV) e col. 428 per A36 (XXVII).<br />
38 BIASA, Fondo Barnabei, Cartella 1.<br />
39 P<strong>it</strong>zalis 2011.<br />
40 In entrambe le tombe ricorrono peraltro altri animali fortemente simbolici come le “ochette” sui pendagli ad ascia<br />
come notato, <strong>nella</strong> diffusione del tipo, da Baglione 1986, pp. 132-133.<br />
41 Benedettini 1999, p. 4, nota n. 8.