LA ZONAZIONE DEL BAROLO - Università degli Studi di Torino
LA ZONAZIONE DEL BAROLO - Università degli Studi di Torino
LA ZONAZIONE DEL BAROLO - Università degli Studi di Torino
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
244<br />
3.5. Indagine enologica e sensoriale<br />
I principali aspetti dei mosti sono stati espressi come me<strong>di</strong>e delle <strong>di</strong>fferenti sottozone<br />
sperimentali e delle <strong>di</strong>verse annate ed accompagnati dalle relative deviazioni standard<br />
(tab. 2).<br />
Me<strong>di</strong>ando i dati dell’analisi sensoriale dei vini sperimentali delle tre annate è stato<br />
ottenuto un profilo standard del vino Barolo (fig. 5).<br />
L'elaborazione statistica dei risultati ottenuti dall'analisi compositiva dei mosti e<br />
sensoriale dei vini ha consentito la creazione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> prodotti omogenei (3 per i<br />
mosti e 2 per i vini), <strong>di</strong>mostrando l'esistenza <strong>di</strong> una variabilità all'interno della produzione<br />
enologica del Barolo (fig. 6).<br />
4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE<br />
M. SOSTER, A. CELLINO<br />
Una prima considerazione va fatta innanzitutto sul metodo <strong>di</strong> lavoro adottato:<br />
l’approccio inter<strong>di</strong>sciplinare alla ricerca è stato infatti riproposto con successo in altri<br />
comparti oltre a quello vitivinicolo e la Regione Piemonte lo ritiene una risorsa da<br />
utilizzare nel futuro ogni qualvolta nel sistema agricolo la ricerca intenda fornire soluzioni<br />
a problemi complessi, coerenti con l’evoluzione delle capacità produttive aziendali e<br />
con le aspettative del mercato.<br />
Questo comporta un cambiamento ra<strong>di</strong>cale nei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fare ricerca e nelle risorse<br />
necessarie per realizzarla.<br />
L'obiettivo primario della ricerca è stato quello <strong>di</strong> caratterizzare il Barolo DOCG<br />
verificando l'esistenza <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>fferenze compositive e sensoriali riproducibili nel<br />
tempo ed ascrivibili alle aree <strong>di</strong> provenienza. Si è dato maggior peso alla capacità<br />
<strong>di</strong>scriminante del vino, inteso come risultato finale delle <strong>di</strong>verse variabili (ambientali,<br />
biologiche, umane) in gioco, anziché basarsi sugli effetti <strong>di</strong>stintivi generati da una<br />
variabile specifica (suoli, in<strong>di</strong>ci bioclimatici, parametri enologici, ecc.). Questa<br />
impostazione <strong>di</strong>fferenzia il progetto Barolo dalla maggior parte delle esperienze <strong>di</strong><br />
ricerca rivolte alla zonazione viticola.<br />
Le 15 zone stu<strong>di</strong>ate si presentano piuttosto omogenee nella loro attitu<strong>di</strong>ne a produrre<br />
il vino Barolo e, alla luce dei risultati ottenuti, appaiono più una sud<strong>di</strong>visione storicotra<strong>di</strong>zionale<br />
che una sud<strong>di</strong>visione produttiva. L’area relativamente ristretta, l’ambiente<br />
climatico poco <strong>di</strong>fferenziato, i caratteri pedologici dalle <strong>di</strong>fferenze poco pronunciate,<br />
l’unicità del vitigno e soprattutto una vinificazione condotta in modo rigorosamente<br />
confrontabile, consentono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare al massimo due o tre “famiglie” o gruppi <strong>di</strong><br />
uve e vini.<br />
L'andamento climatico <strong>di</strong> ogni anno, cioé il fattore “annata”, ha un’importanza<br />
fondamentale nella realizzazione dei vini Barolo sia per gli aspetti termici, <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione<br />
solare e <strong>di</strong> pluviometria, che con<strong>di</strong>zionano lo sviluppo della coltura, sia per le influenze