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girls don't cry - Nero Magazine

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Raccontiamo le storie<br />

UNA CRONACA<br />

di persone che per passione,<br />

per amore o per<br />

disperazione ammazza-<br />

VERA<br />

no, si tolgono la vita o<br />

costruiscono una nave<br />

con i fiammiferi.<br />

di lorenzo micheli gigotti<br />

Balle spaziali o tragedie vere? Alcuni definiscono<br />

Cronaca Vera un settimanale che “strappa il sorriso,<br />

se non vere e proprie fragorose risate; un successone<br />

tra i barbieri di città e provincia che si getta<br />

a corpo morto su bufale paesane”. Anche a me ha<br />

fatto spesso sorridere ma da anni accompagna i<br />

miei viaggi. Cosa c’è dietro questo fenomeno editoriale<br />

in edicola da 37 anni? Qual è la sua storia?<br />

Chi lo legge? E perchè? Giuseppe Biselli, direttore<br />

di Cronaca Vera dal ’96, ci svela i retroscena e le<br />

curiosità del settimanale più emarginato, criticato e<br />

cannibalizzato d’Italia.<br />

- come è nato e quali sono stati i fondatori di<br />

Cronaca Vera (CV n.d.r.)?<br />

Nel settembre 1969 Sergio Garassini, forte dei<br />

successi editoriali “Kent” e “Ciao Amici”, concretizza<br />

il progetto di un settimanale popolare e chiama<br />

a dirigerlo Antonio Perria, allora caporedattore di<br />

ABC. Il progetto grafico è realizzato dall’illustratore<br />

Maurizio Bovarini.<br />

- chi erano questi personaggi?<br />

Bovarini negli anni ’70 era un disegnatore noto,<br />

amico di Manara, credo coetaneo o giù di lì. Era<br />

un fine musicologo appassionato di jazz e suonava.<br />

Sicuramente era una figura diversa da quella a<br />

cui un editore chiede la realizzazione di un bozzetto.<br />

Tanto è vero che in mano sua CV ha assunto<br />

l’aspetto inconfondibile che ancora oggi ha.<br />

CV e Perria, invece, erano un po’ la stessa cosa,<br />

visto che ha diretto il giornale per trent’anni. Era<br />

Il nostro è un giornale popolare, ma viene visto<br />

come spazzatura. Tutti parlano di vip, i nostri<br />

sono sporchi, brutti e cattivi. Meglio starne alla<br />

larga. In più spesso sono anche poveri, perciò<br />

non “consumano”, quindi non contano nulla.<br />

un abile scrittore. Un grande narratore di storie che<br />

non ha avuto fortuna perchè dirigeva un giornale ai<br />

margini e anche lui, alla fine, è stato emarginato. Io<br />

lo reputo un genio. Ma questo è il mio parere.<br />

- quale era il taglio editoriale di CV allora e qual<br />

è oggi il suo? Cosa è cambiato da allora?<br />

E’ cambiato. Oggi è impossibile, a vari livelli, fare il<br />

giornale di allora. Intanto perchè io non sono bravo<br />

quanto Perria, non ho lo stesso senso dell’umorismo,<br />

la sua stessa capacità di andare al cuore delle<br />

cose; lui faceva un giornale molto più pulsante e<br />

più vivo. A quella difficoltà, per me insormontabile,<br />

se ne aggiungono altre come la legge sulla privacy,<br />

la carta di Treviso, il fatto che i fotografi non fanno<br />

più la ‘nera’ come un tempo. Mancano le foto, di<br />

conseguenza anche il miglior pezzo, scritto in punta<br />

di penna, non ha la stessa resa. Allora c’erano<br />

foto bellissime e la cronaca veniva fatta da fotografi<br />

molto bravi. Oggi non la fa quasi più nessuno; va la<br />

televisione che produce altre cose. Di un servizio si<br />

trovano due fotine che arrivano dalla questura, fine.<br />

Se la questura non le dà non c’è niente. Sommato<br />

al fatto che non ci sono neanche più i redattori.<br />

Le faccio un esempio, Anastasi fece un pezzo in<br />

Sicilia su una donna che mise in piedi una relazione<br />

con l’assassino di suo marito per incastrarlo. Di<br />

quella storia CV pubblicò l’esclusiva e ci fecero un<br />

film. Oggi finirebbe da Costanzo. Quindi la crisi del<br />

giornale è dovuta ai cambiamenti, primo fra tutti la<br />

televisione.<br />

- la forza di CV di allora era dovuta al favoloso<br />

connubio di informazione, immaginazione e<br />

ironia?<br />

Si questa era la forza del giornale. L’ironia che<br />

manca completamente adesso. Oggi è più difficile<br />

ironizzare. Perria aveva certe possibilità e qualità,

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