21.05.2013 Views

Capitolo | 5 | - Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Rovigo

Capitolo | 5 | - Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Rovigo

Capitolo | 5 | - Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Rovigo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Parte | 2 |<br />

110<br />

Trattamento sistematico delle lesioni<br />

Le FBC si producono sempre a seguito <strong>di</strong> traumi cranici<br />

con <strong>di</strong>namica maggiore, espressione cioè <strong>di</strong> applicazione<br />

<strong>di</strong> elevata energia che bisogna immaginare applicata anche<br />

all’encefalo.<br />

Ancor prima che ra<strong>di</strong>ologicamente, il sospetto <strong>di</strong> una FBC<br />

è legato alla presenza <strong>di</strong> rinorragia (in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> fratture<br />

della fossa cranica anteriore con apertura <strong>dei</strong> seni paranasali<br />

frontali <strong>ed</strong> etmoidali) e/o otorragia (in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong><br />

una frattura della fossa cranica m<strong>ed</strong>ia con interessamento<br />

dell’orecchio m<strong>ed</strong>io e lacerazione della membrana timpanica).<br />

L’aspetto più importante da considerare in questi<br />

casi è la frequente associazione delle FBC con la fuoriuscita<br />

<strong>di</strong> liquor, che nelle prime ore può essere mascherata dal<br />

sangue e soltanto alla fi ne assume i caratteri veri e propri <strong>di</strong><br />

liquorrea, continua o intermittente. Talvolta, tale fenomeno<br />

si presenta piuttosto tar<strong>di</strong>vamente (giorni) per il regr<strong>ed</strong>ire<br />

<strong>di</strong> qualche con<strong>di</strong>zione che ha permesso una temporanea<br />

chiusura della breccia, come la lisi <strong>di</strong> coaguli <strong>di</strong> sangue e il<br />

miglioramento dello swelling . La rino-liquorrea è certamente<br />

più pericolosa dell’oto-liquorrea per la maggiore facilità <strong>di</strong><br />

complicanze infettive e la minore tendenza alla guarigione<br />

spontanea. Pur verifi candosi in circa il 2% <strong>dei</strong> TBI e nel<br />

12-30% delle FBC, la maggior parte delle fi stole liquorali<br />

si risolve spontaneamente entro le prime 24-48 ore (forse<br />

con un meccanismo legato a esiti <strong>di</strong> reazioni infi ammatorie<br />

innescate dai prodotti <strong>di</strong> degradazione del sangue nel sito<br />

della lacerazione durale), passando spesso inosservate. Le<br />

fi stole liquorali che persistono per più <strong>di</strong> sette giorni si<br />

associano a un rischio infettivo rilevante; il 7-30% delle<br />

fi stole liquorali persistenti sviluppano meningite, tasso che<br />

aumenta con il tempo <strong>di</strong> persistenza della fi stola. Il ruolo<br />

della profi lassi antibiotica nelle fi stole liquorali rimane<br />

ancora controverso [47] .<br />

La <strong>di</strong>agnosi ra<strong>di</strong>ologica delle fi stole liquorali prev<strong>ed</strong>e varie<br />

combinazioni <strong>di</strong> TC ad alta risoluzione, cisternografia-TC<br />

con mdc, cisternografia con ra<strong>di</strong>onuclide e cisternografia-<br />

RM, tuttavia la scelta dell’ imaging neurora<strong>di</strong>ologico ottimale<br />

è controversa.<br />

Il trattamento delle fi stole liquorali richi<strong>ed</strong>e fondamentalmente<br />

un’attenta osservazione clinica. Se inizialmente è<br />

sempre accettabile un approccio conservativo con drenaggio<br />

spinale, dopo sette giorni è consigliabile intervenire chirurgicamente<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> visualizzare e chiudere la breccia<br />

durale. L’avvento <strong>di</strong> nuove tecniche ha completamente rivoluzionato<br />

il trattamento chirurgico <strong>di</strong> questa patologia, tanto<br />

che l’approccio endoscopico endonasale va considerato, in<br />

casi ben selezionati (fi stole non complicate, localizzate nella<br />

parte anteriore o posteriore del tetto etmoidale e nel seno sfenoidale),<br />

il trattamento <strong>di</strong> prima scelta per il più alto tasso <strong>di</strong><br />

successo e la minore morbilità postoperatoria. Le fi stole conseguenti<br />

a fratture non complicate, localizzate a livello della<br />

parete posteriore del seno frontale, possono essere riparate per<br />

via extradurale attraverso una sinusotomia osteoplastica. Gli<br />

approcci intracranici classici devono essere riservati a fi stole<br />

legate alla presenza <strong>di</strong> estese soluzioni <strong>di</strong> continuità del basicranio<br />

e/o alla presenza <strong>di</strong> fratture comminute dell’etmoide e<br />

della parete posteriore del seno frontale ( Fig. 5.9 a, b ).<br />

Una fi stola liquorale non costituisce mai una controin<strong>di</strong>cazione<br />

agli interventi <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> frattura delle ossa facciali,<br />

che invece vanno effettuati prima possibile per favorire<br />

la guarigione spontanea della fi stola per riapprossimazione<br />

<strong>dei</strong> lembi lacerati su struttura ossea. Il timing chirurgico va<br />

scelto quin<strong>di</strong> sempre con grande cura e chiara strategia,<br />

ricordando che gli interventi ritardati sono più complessi<br />

e possono far reci<strong>di</strong>vare una fi stola già chiusa spontaneamente.<br />

La percentuale <strong>di</strong> successo della chiusura chirurgica<br />

Figura 5.9 (a) TC 3D <strong>di</strong> complesso fratturativo <strong>di</strong>ffuso con frattura lineare dell’osso frontale a sinistra, irra<strong>di</strong>ata alla base<br />

cranica, e frattura avvallata fronto-parietale sinistra, pluriframmentaria, complicata da lacerazione del seno longitu<strong>di</strong>nale<br />

superiore e irra<strong>di</strong>ata in temporale. (b, c) Risultati del trattamento chirurgico a <strong>di</strong>stanza, con “cranializzazione” del seno frontale<br />

(sinusectomia frontale). Non essendo stato possibile in prima istanza riposizionare tutti i frammenti ossei, il paziente è rimasto<br />

per circa due mesi con evidente craniolacunia, successivamente trattata con cranioplastica eterologa defi nitiva.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!