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MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE - Accademia di ...

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LA <strong>ME<strong>DI</strong>CINA</strong> BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009<br />

o meno, nel corso della relazione terapeutica<br />

vede profondamente coinvolta<br />

la propria soggettività. Ciò avviene non<br />

soltanto a livello dell’incontro reale<br />

me<strong>di</strong>co-paziente, caratterizzato da una<br />

complessa <strong>di</strong>namica che muove tra<br />

<strong>di</strong>alogo e reticenza, tra linguaggio tecnico<br />

e relativa traduzione, giocato nel<br />

reciproco confronto tra autorità e richiesta<br />

d’aiuto, ma anche a livello <strong>di</strong><br />

riflessione epistemologica sulla me<strong>di</strong>cina.<br />

Secondo il filosofo Hans-Georg Gadamer:<br />

‘Si ha l’impressione che nella capacità<br />

pratica del grande me<strong>di</strong>co siano<br />

in gioco fattori relativi alla sua più segreta<br />

esperienza <strong>di</strong> vita. A costituire la<br />

grandezza del me<strong>di</strong>co non è solo il progresso<br />

scientifico della me<strong>di</strong>cina clinica<br />

o l’introduzione dei meto<strong>di</strong> chimici<br />

nella biologia’.<br />

– L’arte me<strong>di</strong>ca nasce da una sintesi sottile<br />

e raffinata tra la scienza e la tecnologia,<br />

a cui si aggiungono l’esperienza<br />

sapiente e l’identità personale del professionista.<br />

L’interpretazione della coppia<br />

salute-malattia non va centrata<br />

esclusivamente sull’oggettivazione della<br />

malattia da combattere, con l’obiettivo<br />

precipuo della sua soppressione (a<br />

questo proposito le metafore belliche<br />

legate al linguaggio terapeutico, combattere,<br />

sconfiggere, debellare, ecc. e<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> farmaci connotati dal prefisso<br />

<strong>di</strong> natura oppositiva anti, sono assai<br />

rivelatrici), ma deve assumere al suo<br />

interno la complessità che presenta l’incontro<br />

con una soggettività malata o<br />

sofferente. La capacità <strong>di</strong> osservazione,<br />

unita al saper fare e al saper essere, <strong>di</strong>ventano<br />

doti in<strong>di</strong>spensabili per l’esercizio<br />

<strong>di</strong> una pratica me<strong>di</strong>ca che abbia come<br />

fine lo stu<strong>di</strong>o del soggetto nella sua<br />

originale ed irripetibile espressione.<br />

– I termini corpo (leib), corporeità (leiblichkeit)<br />

e vita (leben) implicano la loro<br />

assoluta in<strong>di</strong>visibilità. Essi pongono<br />

domande ineluttabili: come si conciliano<br />

l’esperienza del corpo e la scienza?<br />

In quale maniera la prima deriva dalla<br />

seconda e come può la scienza venire<br />

a propria volta integrata al rispetto del<br />

‘sentire soggettivo’? L’esperienza del<br />

proprio io giungerà a perdersi definiti-<br />

38<br />

vamente in evidenze statistiche o in fantascientifiche<br />

banche dati?<br />

– Come si accorda lo stu<strong>di</strong>o della corporeità<br />

con l’enigmatico fenomeno della<br />

coscienza pensante, con il compito<br />

sottile che caratterizza l’essere uomo?<br />

Il mistero del corpo è evidenziato dalla<br />

malattia. E’ solo a partire dall’alterazione<br />

della situazione complessiva <strong>di</strong> benessere<br />

che si <strong>di</strong>venta realmente consapevoli<br />

della salute. E’ da qui che il pensiero<br />

inizia a soffermarsi. La malattia<br />

rappresenta un fattore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong><br />

qualcosa che, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tranquillità,<br />

ci si sottrae quasi completamente.<br />

– Da questa constatazione importuna,<br />

alle volte estremamente dolorosa, muove<br />

la legittima domanda che il paziente<br />

porta al me<strong>di</strong>co, al fine <strong>di</strong> trovare risposte.<br />

IL METODO CLINICO<br />

Si illustra in questa sede un metodo clinico<br />

idoneo ad affrontare la progressione<br />

dello stu<strong>di</strong>o reciproco che coinvolge<br />

il paziente e il me<strong>di</strong>co in una profonda<br />

relazione <strong>di</strong> cura. Le pratiche <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />

‘olistica’, tra le quali spiccano l’Omotossicologia,<br />

la Me<strong>di</strong>cina Fisiologica<br />

<strong>di</strong> Regolazione e l’Omeopatia, possono<br />

essere considerate un ponte operativo<br />

che unisce e definisce, in una raffinata<br />

tavolozza cromatica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o interme<strong>di</strong>o,<br />

le due sponde estreme rappresentate<br />

sul versante fisico dalla me<strong>di</strong>cina rivolta<br />

esclusivamente alla patologia <strong>di</strong>agnosticata<br />

e su quello opposto dalla psicologia<br />

del profondo. Didatticamente<br />

tale scortecciatura degli strati, che equivale<br />

allo svelamento <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong>fferenti,<br />

è organizzata in <strong>di</strong>rezione centripeta,<br />

dalla periferia al centro.<br />

L’esperienza professionale, salvo casi<br />

eccezionali, non riproduce in fredda<br />

meccanica una simile sequenza, ma<br />

sviluppa i temi del confronto, del <strong>di</strong>alogo<br />

tra me<strong>di</strong>co e paziente, raccoglie i<br />

dati clinici, secondo <strong>di</strong>namiche molto<br />

più elastiche. In corso d’opera o al momento<br />

della sintesi, resta fermo l’indubbio<br />

valore <strong>di</strong> una ricomposizione<br />

tecnica dell’insieme. Il me<strong>di</strong>co deve<br />

porsi nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre dell’intera<br />

manifestazione della Matrioska.<br />

– Quando viene elusa questa visione<br />

panoramica, la presa del caso non può<br />

<strong>di</strong>rsi sod<strong>di</strong>sfatta, completa ed affidabile.<br />

PRESA DEL CASO CLINICO<br />

I SETTE LIVELLI<br />

L’IMPERSONALE – LA <strong>DI</strong>AGNOSI<br />

Diagnosi clinica<br />

or<strong>di</strong>naria, raccoltaanamnesticaconvenzionale;<br />

indagini <strong>di</strong>agnostichestandard.<br />

L’analisi <strong>di</strong><br />

questo Livello<br />

comporta, a libera scelta del me<strong>di</strong>co,<br />

l’esecuzione dell’esame obiettivo-visita,<br />

condotta me<strong>di</strong>ante la semeiotica<br />

me<strong>di</strong>ca ortodossa, preferibilmente arricchita<br />

da osservazioni più fini e specifiche,<br />

anche accolte da altre branche<br />

del sapere non convenzionale.<br />

TERAPIA<br />

La terapia non convenzionale idonea ad<br />

affrontare il Livello 1 risulta evidentemente<br />

<strong>di</strong> tipo generico, in<strong>di</strong>rizzata sulla<br />

<strong>di</strong>agnosi e/o sulla malattia. Essa trascura<br />

o non considera l’aspetto in<strong>di</strong>viduale<br />

o soggettivo (della persona).<br />

A questo livello si può impostare un<br />

protocollo standard costituito da un insieme<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali ragionevolmente<br />

utili ad affrontare la patologia <strong>di</strong>agnosticata.<br />

I ‘pacchetti’ <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali tipici dell’Omotossicologia<br />

e alcuni della Me<strong>di</strong>cina<br />

Fisiologica <strong>di</strong> Regolazione risultano<br />

rispondere adeguatamente a tale esigenza<br />

e possono rappresentare, là dove<br />

possibile, una valida alternativa all’impiego<br />

meccanico dei farmaci allopatici.<br />

I SINTOMI<br />

Il sintomo unico (acuto o cronico) o il<br />

quadro sintomatologico (acuto o cro-

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