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Maggio - Giugno 2010 - Praticantati Online

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Non penso sia fantascienza ipotizzare un forte legame tra<br />

parte della politica e malavita. Con politica intendo sia<br />

destra che sinistra (preciso questo perchè sull'ultimo giornalino<br />

qualcuno mi accusava ingiustamente di volere un<br />

Quello della proposta di legalizzazione della marijuana è<br />

un argomento spinoso e tuttora di grande attualità, tant’è<br />

che le proposte formulate da Riccardo non sono né nuove<br />

né le più sconcertanti.<br />

Anzi, proprio queste proposte in passato sono state prese<br />

in considerazione per trovare una soluzione di questo<br />

genere. Leggendo tra qualche notizia sull’argomento,<br />

spiccava una cronaca di alcuni anni fa, in cui si raccontava<br />

di un parco di Zurigo dove era stato installato un presidio<br />

medico dove dei sanitari specializzati somministravano<br />

sostanza stupefacente (siamo parlando di eroina,<br />

non sicuramente di droghe leggere) a tossicodipendenti,<br />

che pertanto venivano seguiti secondo un percorso santitario<br />

prestabilito. Si è cercato così di capire se con questo<br />

metodo, che si avvicina molto alla proposta di Riccardo,<br />

ci fossero dei cambiamenti, ovvero un recupero<br />

dei tossicomani, una diminuzione dei reati<br />

connessi all’acquisto di stupefacente e<br />

soprattutto un calo dei decessi dovuti ad<br />

overdose. Ma il progetto, nonostante le<br />

premesse positive ed incoraggianti, non<br />

ebbe i riscontri sperati su nessun punto<br />

considerato e così fu abbandonato.<br />

Quella del consumo di droga, come dice<br />

Riccardo, è una vera e propria piaga perché<br />

non è che l’introduzione a tutta<br />

un’altra lunghissima serie di problematiche connesse,<br />

che si ripercuotono a pioggia su tutta la popolazione che<br />

sente l’argomento indiretto e distante: non è facile riuscire<br />

a trovare una soluzione reale e meno pesante del problema<br />

stesso.<br />

Per capire cosa succede nel nostro paese, recenti statistiche<br />

dicono che il consumo abituale di droga è in calo,<br />

mentre aumenta quello occasionale, non meno pericoloso<br />

per la salute, nonostante alcuni studi indichino proprietà<br />

terapeutiche di qualche sostanza, come la cannabis.<br />

D’altro canto bisogna precisare che non in Italia<br />

l’uso di droghe (leggere o pesanti che siano) personale<br />

ed in limitata quantità non viene punito con multa e reclusione,<br />

ovvero non è previsto alcun processo e pertanto<br />

non segue un possibile periodo di carcerazione. In questo<br />

caso, in teoria, si viene avviati verso un percorso terapeutico<br />

di recupero ed eventualmente, se questo non trova<br />

riscontri positivi, scattano (scatterebbero) delle sanzioni<br />

amministrative, come ad esempio il ritiro della patente;<br />

viene invece punito in maniera relativamente più<br />

severa, ovvero con un processo penale cui segue, a seconda<br />

dei casi, una multa o la reclusione, il trasporto, lo<br />

"giornalino di regime”).<br />

A chi pensa che ciò che è stato detto non sia vero e mia<br />

pura fantasia invito ad aprire un giornale.<br />

FACCIAMO UN PO’ D’ORDINE<br />

di Silvio Defant<br />

spaccio e la produzione di stupefacente. C’è da dire che<br />

in altri stati occidentali questi aspetti vengono puniti in<br />

maniera decisamente più severa, mentre in alcuni territori<br />

orientali con pene di estrema gravità.. .<br />

Tornando alla statistica, alcune fonti fruibili su internet<br />

indicano che il consumo di droghe in Italia, come la Cannabis,<br />

sia in calo; questo dato stride con la statistica di<br />

Riccardo, che potrebbe verosimilmente non tener conto<br />

del numero totale di abitanti degli stati (l’Italia, che è<br />

“seconda in classifica” per consumo di droga, ha una popolazione<br />

di circa 60 milioni di abitanti, mentre l’Olanda,<br />

settima, ne ha 16 la Danimarca 10).<br />

Comunque , in linea di massima, si potrebbe facilmente<br />

essere d’accordo con Riccardo, ma come nota personale<br />

vorrei aggiungere che, essendo stato in Olanda e Danimarca<br />

proprio poco tempo fa, al di là dei dolci paesaggi<br />

bucolici, marittimi e delle numerose<br />

bellissime e curiose realtà che essi contengono,<br />

al loro interno non mancano<br />

evidenti caratteristiche sociali preoccupanti,<br />

o per lo meno sgradevoli.<br />

Nella specifica realtà di Amsterdam e<br />

Copenaghen, il consumo di droghe è<br />

decisamente alto ed a seconda della<br />

tipologia di sostanza, è legale o comunque<br />

tollerato. La cosa preoccupante è<br />

invece constatare con una triste frequenza, persone giovani<br />

che “scabinano” per le strade dopo il consumo di tali<br />

sostanze. Ma per carità, non essendo illegale, la situazione<br />

fa solo pensare: in passato ci sono anche stati governi<br />

che hanno proibito (oggi diciamo ridicolmente)<br />

l’assunzione di bevande alcoliche, e per assurdo nessuno<br />

di noi si sognerebbe di criminalizzare le massaie poiché<br />

detentrici di armi bianche nelle mura domestiche. Bersi<br />

una birra o affettare l’arrosto per fortuna non è illegale.<br />

Pensare però alla facilità nel drogarsi ed alterare il proprio<br />

stato mentale, fa capire che ciò può portare a commettere<br />

cose che coscientemente non si farebbero togliendo<br />

i freni inibitori ad un ego che si tiene nascosto, ed arrivando<br />

magari a fare cose di cui è facile pentirsi, come<br />

purtroppo le cronache spesso ci ricordano. Se una società<br />

concepisce la libertà di assumere droghe, allora quella<br />

stessa società accetta di essere a volte un po’obnubilata,<br />

con tutte le conseguenze che ne derivano. E’ difficile<br />

pensare di misurarsi con un popolo che faccia libero uso<br />

di sostanze stupefacenti, a causa delle quali - anche in<br />

piccolissime dosi - pare che si alterino in maniera irreversibile<br />

le facoltà celebrali. Riflettiamoci sopra.<br />

n° 7 anno XII PRATICANTATI 37

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