Maggio - Giugno 2010 - Praticantati Online
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vicine, oggi impegnate nella lotta per l’ampliamento della<br />
riserva fino a 600mila ettari. La nuova riserva, considerata<br />
di alta priorità per la conservazione della biodiversità<br />
in quanto parte del Corridoio Centrale<br />
dell’Amazzonia, attende solo l’emissione del decreto<br />
presidenziale.<br />
Fare di più è possibile. La foresta amazzonica continua<br />
ad essere distrutta a ritmi allarmanti a causa delle sue<br />
ricchezze naturali. L’agricoltura industriale, gli allevamenti,<br />
l’estrazione di minerali e legname pregiato su richiesta<br />
dei paesi industrializzati rappresentano le forze<br />
più importanti che guidano questa distruzione.<br />
L’Amazzonia deve essere protetta legalmente, attraverso<br />
la creazione di aree protette, la lotta alle attività illegali<br />
ma anche attraverso la valorizzazione economica delle<br />
sue risorse naturali. La foresta ci offre un’infinità di prodotti<br />
che possono essere commerciati e soprattutto importanti<br />
servizi ambientali come l’equilibrio del ciclo<br />
idrologico e la stabilità climatica che siamo abituati a<br />
ricevere gratuitamente e che invece andrebbero monetizzati.<br />
Il mondo industrializzato deve riconoscere le proprie<br />
responsabilità nella distruzione in atto e impegnarsi<br />
perché la deforestazione sia arrestata al più presto. E’ ora<br />
di pagare il nostro debito con la natura.<br />
6. Ha ricevuto il riconoscimento di ‘Ambientalista<br />
dell’anno 2009′: ci può dire cosa ha pensato e provato<br />
essendo candidata, e poi vincendo questo concorso?<br />
Ho provato soprattutto sorpresa. E’ una piacevole sorpresa<br />
vedere che il tema della difesa delle foreste tropicali<br />
solleva finalmente grande interesse. Significa che iniziamo<br />
a capire le profonde connessioni tra il nostro futuro e<br />
quello di habitat naturali anche molto lontani da noi. Le<br />
distanze non contano quando si parla del pianeta Terra:<br />
nessun luogo è lontano. Il fatto che così tante persone<br />
abbiano votato la mia causa significa per me che una<br />
grande trasformazione culturale è in atto. Questa coscienza<br />
dovrà determinare presto le decisioni politiche<br />
per un vero cambiamento.<br />
7. Qual è il motivo preciso per cui ha scelto di intraprendere<br />
questo genere di vita e l’impegno che l’ha<br />
condotta ad occupare questa posizione?<br />
Quando arrivai in Amazzonia la prima volta, come studentessa<br />
di Biologia, ero interessata soltanto<br />
all’ambiente. E alla lontra gigante! Non avevo un’idea<br />
chiara della stretta e reciproca dipendenza che esiste tra<br />
uomo e foresta ma ho dovuto capire in fretta che non c’è<br />
modo di proteggere una specie minacciata d’estinzione<br />
senza occuparsi di lotta alla povertà. E’ necessario affrontare<br />
il problema da molti angoli diversi per fare conservazione.<br />
Il motivo per cui ho iniziato non è più il motivo<br />
che oggi determina la mia scelta. E’ stato un percorso<br />
naturale, dal particolare al globale.<br />
8. Ci descriva la sua giornata tipo. In Amazzonia e in<br />
Italia.<br />
La mia giornata tipo è una formula che si ripete sui due<br />
lati dell’oceano Atlantico, con poche piccole differenze.<br />
Trascorro la maggior parte del mio tempo al computer<br />
per scrivere progetti, relazioni e rispondere ai messaggi<br />
di posta elettronica. Potremmo chiamarlo lavoro<br />
d’ufficio, con l’unica differenza che in Amazzonia vado<br />
in ufficio in canoa. Ogni mattina attraverso a remi il lago<br />
che separa la mia capanna dal villaggio, popolato da delfini<br />
rosa, pappagalli e caimani. In Amazzonia dedico anche<br />
molto tempo al lavoro con la popolazione locale, si<br />
fanno riunioni, si organizza il lavoro quotidiano e si<br />
prendono decisioni comunitarie.<br />
9. Quali sono le soddisfazioni personali che ha facendo<br />
il suo mestiere?<br />
Vedere il coinvolgimento degli abitanti della foresta nella<br />
lotta per la sua difesa è una soddisfazione quotidiana.<br />
Ogni volta che vedo un ragazzo locale fare progressi in<br />
questa direzione mi commuovo. Imparano ad usare i nostri<br />
mezzi di comunicazione per difendersi, usano<br />
internet, Skype e Facebook, studiano educazione ambientale,<br />
gestiscono una cooperativa, conoscono i loro<br />
diritti.<br />
10. Sono state esaudite le aspettative che aveva quando<br />
intraprese questa strada?<br />
Non tutte. E questo è un bene. E’ un motore che mi spinge<br />
a fare di più e fare meglio. Le aspettative esaudite generano<br />
sempre nuove e più belle aspettative.<br />
11. Ci può raccontare due aneddoti derivante dalla<br />
sua esperienza, uno rappresentante una situazione di<br />
particolare soddisfazione, e l’altro di segno negativo?<br />
Un aneddoto che ricordo con gran piacere è la prima volta<br />
che ho assistito alla nascita di un bambino nella comunità<br />
Xixuau. Naisa aveva 16 anni ed era al suo primo<br />
parto, Matteo è nato tra le mie braccia come un miracolo<br />
semplice e naturale. Da allora non perdo occasione per<br />
esserci e tagliare il cordone ombelicale di ogni nuovo<br />
arrivato della comunità.<br />
Un aneddoto spiacevole da ricordare è invece<br />
l’affondamento della canoa su cui viaggiavo, insieme ad<br />
altri abitanti locali, di notte, in mezzo al fiume. Non sapevo<br />
nuotare e non è stato facile raggiungere la riva. Abbiamo<br />
perso molte cose, materiale che trasportavamo,<br />
alimenti e anche un computer. Per fortuna però ne siamo<br />
usciti tutti illesi.<br />
12. Qual è il valore aggiunto dello svolgere la sua attività<br />
in Brasile? Quali le specifiche peculiarità che legano<br />
questo territorio al mantenimento ed alla conservazione<br />
ambientale mondiale?<br />
L’Amazzonia è la più grande foresta tropicale rimasta<br />
sul nostro pianeta con quasi 6 milioni di km quadrati e il<br />
60% di questo Bioma appartiene al Brasile. La foresta<br />
n° 7 anno XII PRATICANTATI 5