Total Physical Response - Stranescuole.it

una lingua. All’inizio il bambino non produce, ma ascolta e risponde solo con un’azione fisica. Alla
richiesta “Maria, saluta la nonna”, la bambina risponderà scuotendo la mano perché non le si chiede
di parlare. Allo stesso modo, il TPR chiede che il bambino ascolti e risponda con un’azione fisica.
Queste conversazioni sono note come language-body conversation e diventano sempre più
complesse e articolate, ma non richiedono un’immediata produzione. Infatti, come nel caso della
L1, passa molto tempo prima che il bambino sia in grado di pronunciare una parola comprensibile.
Quello che avviene è che in silenzio il bambino ascolta la forma e i suoni della lingua materna e
produce solo quando si sente pronto.
Altra ragione per ritenere efficace il TPR è la direzionalità dell’apprendimento, che procede
dall’emisfero destro (capace di comunicare rispondendo con un comportamento corporeo a
sollecitazioni espresse verbalmente) all’emisfero sinistro (capace di apprendere in modo
sequenziale, immagazzinando le informazioni parola per parola). Questa teoria si basa sull’ipotesi
che i due emisferi del cervello, sebbene in comunicazione tra loro, svolgano dei compiti diversi e
specializzati. Secondo questo principio l’apprendimento procede meglio dall’emisfero destro a
quello sinistro perché sollecita la risposta motoria prima di avviare operazioni di tipo formale.
Inoltre, il TPR rispetta i ritmi individuali. Uno studente non produrrà se non sarà pronto. Il rispetto
del periodo di silenzio e dei ritmi individuali, la tolleranza nei confronti degli errori consentono al
bambino di acquisire la lingua senza ansia, in modo naturale.
Come usare il TPR: lezione tipo
1. Si inizia con un ripasso veloce dei comandi della lezione precedente.
2. Si introducono i nuovi comandi che vengono prima eseguiti dall’insegnante e poi dalla
classe, infine da un alunno per volta.
3. Dopo essersi assicurati che gli alunni sono in grado di eseguire velocemente i nuovi
comandi, l’insegnante chiede a ogni singolo alunno di eseguire alcune ricombinazioni senza
fare da modello.
4. Si avvia un’introduzione di nuovi elementi lessicali (es. Marvin, tocca la gomma). È bene
che non si presentino troppe parole nuove, in modo che lo studente non si confonda.
5. La lezione diventa molto più veloce e l’insegnante chiede di eseguire più comandi in
sequenza.