Fare letto-scrittura con i bambini stranieri - Stranescuole.it
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<strong>Fare</strong> <strong>letto</strong>-<strong>scr<strong>it</strong>tura</strong> <strong>con</strong> i <strong>bambini</strong> <strong>stranieri</strong><br />
di Adele Pell<strong>it</strong>teri<br />
Sebbene esistano diverse tecniche di alfabetizzazione, non tutte in<strong>con</strong>trano e risolvono le necess<strong>it</strong>à<br />
dello studente non <strong>it</strong>alofono. Prima di entrare nel mer<strong>it</strong>o, è opportuno precisare quali relazioni<br />
possono esserci tra lo studente non <strong>it</strong>alofono e il meccanismo di <strong>letto</strong> <strong>scr<strong>it</strong>tura</strong>. Si possono<br />
presentare almeno due casi.<br />
Nel primo caso, lo studente neo-arrivato ha già appreso il meccanismo della <strong>letto</strong>-<strong>scr<strong>it</strong>tura</strong><br />
nella sua lingua madre. In questa particolare s<strong>it</strong>uazione, bisogna fare un’ulteriore distinzione: a<br />
volte lo studente è stato alfabetizzato in una lingua i cui caratteri sono molto diversi da quelli che si<br />
troverà ad imparare, e questa è la <strong>con</strong>dizione certamente più complessa da affrontare; poi c’è il caso<br />
di chi sa leggere e scrivere in una lingua che prevede caratteri latini, il che significa che il nostro<br />
lavoro comincia dall’insegnamento delle <strong>con</strong>venzioni fonetiche e ortografiche specifiche<br />
dell’<strong>it</strong>aliano.<br />
Nel se<strong>con</strong>do caso, lo studente neo-arrivato non è in grado di leggere e scrivere. Potrebbe non<br />
esserne capace perché non è stato ancora scolarizzato per via dell’età (il caso più semplice da<br />
gestire); oppure, nonostante l’età, non è stato scolarizzato per motivi perlopiù legati alla migrazione.<br />
È chiaro che in questo se<strong>con</strong>do caso sarà più complicato entrare nel meccanismo della <strong>letto</strong><br />
<strong>scr<strong>it</strong>tura</strong>. Il fatto che uno studente sia già ab<strong>it</strong>uato a cogliere la corrispondenza tra suono (fonema) e<br />
simbolo (grafema) rende l’apprendimento più veloce ed efficiente.<br />
Se si valutano <strong>con</strong> attenzione le <strong>con</strong>dizioni di partenza dello studente, analizzando la sua biografia<br />
linguistica, si riesce facilmente a individuare il metodo più adeguato da utilizzare per <strong>con</strong>sentire il<br />
passaggio dalla parola parlata alla parola scr<strong>it</strong>ta.<br />
Proponiamo qui una veloce carrellata dei metodi più diffusi, <strong>con</strong>siderando quale metodo può<br />
soddisfare meglio le nostre esigenze.<br />
I metodi noti per l’alfabetizzazione sono soprattutto tre: il metodo globale, il metodo fonematico e<br />
il metodo fonico sillabico.<br />
Il metodo globale si avvale del supporto costante delle produzioni spontanee degli studenti. Le frasi<br />
prodotte oralmente vengono scr<strong>it</strong>te e poi lo studente viene inv<strong>it</strong>ato ad osservare prima la frase nella<br />
sua global<strong>it</strong>à, poi <strong>con</strong>centrerà l’attenzione su alcuni particolari. L’insegnante farà osservare<br />
eventuali grafemi/fonemi simili e chiederà allo studente di ricordare quali altre parole che <strong>con</strong>osce
hanno lo stesso suono e quindi lo stesso grafema. Il metodo parte dalla <strong>con</strong>vinzione che sia<br />
necessario mantenere il legame tra la frase di senso compiuto e la frase scr<strong>it</strong>ta, in modo da non<br />
scollare la lingua della comunicazione dalla lingua che si avvale dei simbolo grafici. È un metodo<br />
molto utile anche perché favorisce la libera espressione dello studente.<br />
A meno che lo studente neo arrivato non abbia una buona competenza comunicativa e per motivi<br />
indipendenti dalla sua volontà (problemi di migrazione) non è stato mai alfabetizzato, questo<br />
metodo non è applicabile al nostro caso 1 . Normalmente lo studente non <strong>it</strong>alofono da alfabetizzare ha<br />
anche una <strong>con</strong>oscenza molto lim<strong>it</strong>ata della lingua <strong>it</strong>aliana e non è in grado di formulare frasi<br />
significative dalle quali partire per avviare una riflessione sui suoni e sui grafemi della lingua.<br />
Diametralmente opposto al metodo globale si colloca il metodo fonematico che, invece, parte dal<br />
fonema. Si parte dall’oggetto (es. una sedia), si pronuncia il nome (sedia) e poi si pronuncia ogni<br />
singolo fonema prolungando il suono (S.E.D.I.A). Lo studente è inv<strong>it</strong>ato a osservare la<br />
scomposizione del suono (fase anal<strong>it</strong>ica) e la sua ricomposizione (fase sintetica). Questo metodo ha<br />
diversi detrattori. La cr<strong>it</strong>ica più diffusa evidenzia la difficoltà nella percezione del fonema che viene<br />
percep<strong>it</strong>o grazie ai suoni vicini. Per questo si r<strong>it</strong>iene più naturale segmentare la parola seguendo la<br />
sillaba e non il fonema, questo perché la sillaba è un’un<strong>it</strong>à linguistica più significativa dal punto di<br />
vista acustico e può essere più facilmente individuata all’interno di una parola. In tal modo si è<br />
pervenuti al metodo fonico sillabico. La differenza sta nel fatto che anche se si valorizza il suono<br />
del fonema, almeno nella primissima parte della lezione, poi l’attenzione dello studente viene<br />
canalizzata sulla sillaba. Se si sta presentando la lettera M, allora si inv<strong>it</strong>eranno gli studenti a sentire<br />
il suono del singolo fonema, ma sub<strong>it</strong>o dopo la lettera in<strong>con</strong>trerà le vocali e l’attenzione sarà<br />
spostata sulla sillaba iniziale della parola (MAMMA, MELA, MIELE, MOTO, MURO)<br />
Nel nostro caso, il metodo più adeguato potrebbe essere un metodo misto <strong>con</strong> opportune modifiche.<br />
Intanto, che si inizi da tutto ciò che è vicino al bambino è sempre un’idea vincente. Avendo già<br />
<strong>con</strong>siderato il fatto che il bambino non è in grado di produrre frasi grammaticalmente corrette,<br />
bisognerà ac<strong>con</strong>tentarsi delle parole. Si partirà dagli oggetti vicini al bambino. La parola verrà<br />
ri<strong>con</strong>osciuta globalmente (metodo globale), smontata (metodo fonico-sillabico – fase anal<strong>it</strong>ica),<br />
rimontate (metodo fonico-sillabico fase sintetica). Si avvierà dunque un <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> altre parole<br />
che hanno lo stesso suono o la stessa grafia e, infine, si tornerà ad analizzare.<br />
1 Diversa è la questione se rifer<strong>it</strong>a ai <strong>bambini</strong> rom che hanno una buona capac<strong>it</strong>à di produzione e di comprensione<br />
della lingua. Per questi casi, il metodo globale potrebbe essere un buon modo per asse<strong>con</strong>dare la tradizione orale<br />
della popolazione rom e inv<strong>it</strong>arli a riflettere sull’uso scr<strong>it</strong>to della lingua in modo graduale.
Perché questo modo di procedere sia efficace bisognerà individuare le parole più utili per lo<br />
studente. Ed è proprio partendo da queste parole-frase che si può opportunamente combinare il<br />
metodo globale <strong>con</strong> le tecniche del metodo fonico-sillabico per adeguare i due metodi alle nostre<br />
esigenze.<br />
Al lavoro parallelo di raccolta di tutte le parole vicine all’universo del bambino, si potrà cominciare<br />
<strong>con</strong> il lavoro di ri<strong>con</strong>oscimento e <strong>scr<strong>it</strong>tura</strong> delle vocali. Il tempo dedicato ai suoni vocalici sarà<br />
decisivo per la costruzione di una base solida che <strong>con</strong>senta di avviare <strong>con</strong> naturalezza<br />
l’apprendimento delle sillabe.<br />
Il lavoro sulle vocali non sarà semplice per tutti. È il caso degli alunni arabofoni, ad esempio, che<br />
hanno difficoltà nel distinguere i suoni E/I e O/U.<br />
Per fissare meglio, si possono fare numerosi giochi in cui le vocali possono essere associate a<br />
movimenti del corpo stabil<strong>it</strong>i o semplicemente possono collegarsi ai movimenti della bocca.<br />
Dopo aver raccolto un buon numero di parole e aver dedicato abbastanza tempo alle vocali, è<br />
possibile avviare il lavoro più sistematico di presentazione delle <strong>con</strong>sonanti. Prima come suoni<br />
isolati e immediatamente dopo associate alle vocali e quindi come sillabe. Nella fasi di analisi<br />
fonemica vera e propria può essere utile svolgere giochi di associazione del fonema iniziale alla sua<br />
posizione articolatoria (per esempio sentire l’aria che esce dalla bocca quando si pronuncia il<br />
fonema /p/), oppure associare il fonema a un particolare suono (es. Pum Pum!).<br />
Di norma, nella fase iniziale, le sillabe sono sempre associate a parole note che le <strong>con</strong>tengono in<br />
posizione iniziale (es. TE di TELEFONO). Con il tempo e <strong>con</strong> l’esercizio è opportuno individuare<br />
la sillaba anche all’interno o alla fine delle parole, prima di procedere all’inversione della sillaba.<br />
Non esiste un ordine prestabil<strong>it</strong>o per presentare le <strong>con</strong>sonanti, ma è opportuno che si tenga nel<br />
giusto <strong>con</strong>to la specific<strong>it</strong>à della <strong>con</strong>sonante e la sua regolar<strong>it</strong>à rispetto al sistema. Intanto, potrebbe<br />
essere utile ev<strong>it</strong>are la vicinanza di suoni simili (p/b, c/g) che potrebbero generare problemi di<br />
discriminazione ud<strong>it</strong>iva. In ogni caso, è bene presentare prima le <strong>con</strong>sonanti che mantengono lo<br />
stesso suono <strong>con</strong> tutte le vocali (es. LA, LE ,LI ,LO ,LU) e solo alla fine, quando lo studente avrà<br />
opportunamente ipotizzato la regola del sistema, tirare fuori le irregolar<strong>it</strong>à e le specific<strong>it</strong>à<br />
ortografiche della lingua (es. CA ,CO ,CU ,CE ,CI). Una volta che è stata acquis<strong>it</strong>a la sintesi<br />
sillabica si potrà procedere <strong>con</strong> l’operazione più astratta di inversione delle sillabe.<br />
Con i <strong>bambini</strong> che avviano regolarmente il processo di alfabetizzazione, normalmente si r<strong>it</strong>iene di<br />
dover presentare le quattro tipologie di <strong>scr<strong>it</strong>tura</strong> (stampato maiuscolo e minuscolo, corsivo
maiuscolo e minuscolo) <strong>con</strong>temporaneamente. Nel caso di studenti che iniziano a seguire corsi di<br />
<strong>letto</strong> <strong>scr<strong>it</strong>tura</strong> in età diverse dall’età r<strong>it</strong>enuta più adeguata, è possibile <strong>con</strong>centrare l’attenzione sullo<br />
stampato maiuscolo e minuscolo. Il corsivo, invece, sarà presentato alla fine e solo se lo si r<strong>it</strong>errà<br />
opportuno.<br />
Uno dei supporti che si sono rivelati altamente produttivi per questo percorso di alfabetizzazione è<br />
il corso di Arcangela Mastromarco e Alberto Florio “Anche in <strong>it</strong>aliano – Imparo a leggere e a<br />
scrivere” 2 . Il dvd è un percorso di alfabetizzazione per studenti della scuola primaria e della scuola<br />
se<strong>con</strong>daria di primo grado.<br />
I due autori inv<strong>it</strong>ano a procedere seguendo alcune fasi. La prima fase <strong>con</strong>sigliata è un’analisi<br />
dettagliata della biografia linguistica e scolastica dei <strong>bambini</strong> e delle modal<strong>it</strong>à di apprendimento del<br />
singolo studente. Una volta analizzata la s<strong>it</strong>uazione di partenza, si potrà procedere <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da<br />
fase che si dirige lungo due binari paralleli: da una parte lo sviluppo della competenza lessicale,<br />
necessaria per la raccolta delle parole-modello che serviranno per il ri<strong>con</strong>oscimento dei fonemi e<br />
delle sillabe; dall’altra si procederà <strong>con</strong> lo sviluppo della competenza fonologica, necessaria per la<br />
corretta percezione-riproduzione dei suoni. Il dvd si compone di 6 ambienti (prelettura, vocali,<br />
<strong>con</strong>sonanti, suoni complessi, specific<strong>it</strong>à ortografiche e scrivere in <strong>it</strong>aliano) in cui si può accedere<br />
dalla schermata iniziale. Ogni ambiente si suddivide in diverse sezioni, ogni sezione in attiv<strong>it</strong>à e<br />
ogni attiv<strong>it</strong>à in esercizi. L’insegnante può così decidere di avviare un percorso individualizzato. Si<br />
potrà decidere di iniziare all’inizio (prelettura) o di fare alcune particolari eserc<strong>it</strong>azioni per<br />
rinforzare alcune lacune di un particolare studente. L’unica sequenza obbligata riguarda l’insieme<br />
degli esercizi che compongono ogni singola attiv<strong>it</strong>à (alto/basso, il segno della lettera P) per<br />
garantire che lo studente faccia esercizi che siano gradualmente più complessi.<br />
Il supporto si è rivelato un’ottima scelta operativa. Naturalmente, essendo un dvd, necess<strong>it</strong>a di<br />
supporti informatici adeguati.<br />
2 Alberto Fiorio, Arcangela Mastromarco, Anche in Italiano imparo a leggere e scrivere, Nicola Milano Ed<strong>it</strong>ore, Bologna,<br />
2008