La cartografia: semplificazione testuale - Stranescuole.it
La cartografia: semplificazione testuale - Stranescuole.it
La cartografia: semplificazione testuale - Stranescuole.it
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Esperto esterno: Carla Piazza<br />
<strong>La</strong> <strong>cartografia</strong>: <strong>semplificazione</strong><br />
<strong>testuale</strong><br />
Lezione di Geografia<br />
I B<br />
24/10/2011<br />
1 ora<br />
Motivazione: in cerchio, esplorazione delle figure riportate nella prima pagina per susc<strong>it</strong>are domande e<br />
curios<strong>it</strong>à sull’argomento<br />
Esperimenti: per proporre gli argomenti in modo operativo<br />
Verifica: brevi domande sui due argomenti più difficili per verificare la comprensione in classe<br />
Lettura del testo semplificato: lavoro da svolgere a casa e verificare nella lezione successiva
1 m 100 cm<br />
100 m 10.000 cm<br />
1 Km 100.000 cm<br />
10 Km Equivalenze<br />
1.000.000 cm<br />
C<br />
D<br />
A<br />
H 2<br />
GI<br />
F<br />
E<br />
B
Che cos’è una carta geografica?<br />
<strong>La</strong> carta geografica è un disegno della Terra o di sue parti più piccole (per esempio l’Europa, l’Italia o<br />
Palermo) su un foglio.<br />
Che cos’è la <strong>cartografia</strong>?<br />
<strong>La</strong> <strong>cartografia</strong> è la disciplina che si occupa di rappresentare lo spazio sulla carta. I geografi che disegnano le<br />
carte geografiche si chiamano cartografi.<br />
Esperimento 1<br />
Posiamo su un banco un quaderno grande e uno piccolo. Con un metro (strumento di lavoro del cartografo)<br />
misuriamo il banco, i due quaderni e la distanza fra gli oggetti.<br />
Adesso dobbiamo disegnare su un foglio a quadri gli oggetti che abbiamo misurato.<br />
Il primo problema è che le misure degli oggetti sono troppo grandi per il foglio.<br />
Il secondo problema è che dobbiamo mantenere le proporzioni degli oggetti, cioè fare capire quanto<br />
il banco è grande rispetto al primo e al secondo quaderno.<br />
Il terzo problema è che dobbiamo fare capire che distanza c’è tra un quaderno e l’altro.<br />
Per risolvere questi tre problemi dobbiamo usare una scala di riduzione.<br />
Cos’è una scala di riduzione?<br />
<strong>La</strong> scala di riduzione indica quante volte abbiamo rimpicciol<strong>it</strong>o le misure reali per disegnarle su un foglio.<br />
Nel nostro caso faremo corrispondere 5 cm a 1 cm, indicheremo sul nostro foglio:<br />
Scala 1: 5 (si legge “scala 1 a 5”) ed è una scala numerica oppure indicheremo<br />
5cm ed avremo una scala grafica.<br />
Chiaramente, un cartografo che deve disegnare spazi molto più grandi di quello del nostro esperimento userà<br />
scale più piccole, cioè ridurrà molto le misure. (Figura H, p.1)<br />
A p.30 del libro abbiamo una carta geografica di parte dell’Europa, in alto a sinistra abbiamo:<br />
Una scala numerica<br />
Una scala grafica<br />
Questa carta geografica è a piccola scala, cioè rimpicciolisce di molto le misure reali.<br />
<strong>La</strong> nostra rappresentazione del banco e dei quaderni, o quelle di una zona di Palermo a p. 1, invece sono a<br />
grande scala perché riducono di poco le misure reali.<br />
Esperimento 2<br />
Guardiamo adesso le figure E, F, G di p.1 prese dal Tutto c<strong>it</strong>tà su internet: rappresentano tre zone di<br />
Palermo. <strong>La</strong> zona della figura E è la più estesa, quella della figura G è, invece, più piccola.<br />
3
Oltre ad avere una scala grafica in basso a sinistra, osserviamo il quadratino rosso presente in tutte e tre. Il<br />
quadratino indica la posizione della vostra scuola. Come vedete, più piccola è la scala più la carta è<br />
approssimativa, cioè poco precisa. Nella cartina E non si vede nemmeno la stradina in cui ci troviamo (Via<br />
Pietro Randazzo) ma solo le strade più grandi della zona. Nella cartina F, invece, si vede la strada ma non è<br />
stato scr<strong>it</strong>to il nostro indirizzo. Solo nella carina G, che è a grande scala, vediamo la nostra strada con il<br />
nome. I cartografi parlano di grado di approssimazione, cioè: più grande è il terr<strong>it</strong>orio più alto è il grado di<br />
approssimazione perché ci saranno meno dettagli sulla carta geografica.<br />
Esperimento 3<br />
Sembra abbastanza semplice rappresentare uno spazio: basta misurarlo, ridurlo e disegnarlo. Ma non è così.<br />
Distendiamo la buccia di un mandarino sul banco. Cosa possiamo osservare?<br />
_______________________________________________________________________________________<br />
_______________________________________________________________________________________<br />
Quello che abbiamo appena visto è uno dei più grandi problemi che un cartografo incontra nel proprio<br />
lavoro. Non tutti i cartografi affrontano allo stesso modo la questione di rappresentare sul piano della carta la<br />
superficie curva della Terra. Esistono infatti modi diversi di rappresentare la Terra.<br />
<strong>La</strong> Terra secondo Mercatore<br />
<strong>La</strong> Terra secondo Mollweide<br />
I cartografi usano delle regole geometriche e ar<strong>it</strong>metiche<br />
per trasformare lo spazio curvo della Terra sulla carta.<br />
Verifica<br />
Come vedete, i risultati dei loro sistemi di<br />
trasformazione, detti proiezioni, sono diversi.<br />
Che cos’è il grado di approssimazione?<br />
Nessuna proiezione è perfetta perché tutte sono distorte<br />
a. <strong>La</strong> grandezza del terr<strong>it</strong>orio riprodotto sulla carta rispetto geografica. alla realtà.<br />
b. <strong>La</strong> quant<strong>it</strong>à di dettagli di una carta, che dipende dalla scala di riduzione usata.<br />
c. Indica se il cartografo è stato preciso o impreciso.<br />
Per esempio, la proiezione di Mercatore rispetta le<br />
distanze fra i continenti, ma non la loro dimensione. Al<br />
Che cosa sono le proiezioni?<br />
contrario quella di Peters ci fa capire la grandezza dei<br />
continenti ma non la loro distanza, così come quella di<br />
<strong>La</strong> Terra a. I secondo sistemi Peters di trasformazione usati dai cartografi per riportare sul piano la superficie terrestre.<br />
Mollweide, che è precisa nella zona centrale (verso<br />
b. Il modo in cui i cartografi immaginano la Terra.<br />
l’equatore), ma restringe gli spazi verso i poli.<br />
c. Le previsioni sul futuro della Terra.<br />
4