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Fare letto-scrittura con i bambini stranieri - Stranescuole.it

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hanno lo stesso suono e quindi lo stesso grafema. Il metodo parte dalla <strong>con</strong>vinzione che sia<br />

necessario mantenere il legame tra la frase di senso compiuto e la frase scr<strong>it</strong>ta, in modo da non<br />

scollare la lingua della comunicazione dalla lingua che si avvale dei simbolo grafici. È un metodo<br />

molto utile anche perché favorisce la libera espressione dello studente.<br />

A meno che lo studente neo arrivato non abbia una buona competenza comunicativa e per motivi<br />

indipendenti dalla sua volontà (problemi di migrazione) non è stato mai alfabetizzato, questo<br />

metodo non è applicabile al nostro caso 1 . Normalmente lo studente non <strong>it</strong>alofono da alfabetizzare ha<br />

anche una <strong>con</strong>oscenza molto lim<strong>it</strong>ata della lingua <strong>it</strong>aliana e non è in grado di formulare frasi<br />

significative dalle quali partire per avviare una riflessione sui suoni e sui grafemi della lingua.<br />

Diametralmente opposto al metodo globale si colloca il metodo fonematico che, invece, parte dal<br />

fonema. Si parte dall’oggetto (es. una sedia), si pronuncia il nome (sedia) e poi si pronuncia ogni<br />

singolo fonema prolungando il suono (S.E.D.I.A). Lo studente è inv<strong>it</strong>ato a osservare la<br />

scomposizione del suono (fase anal<strong>it</strong>ica) e la sua ricomposizione (fase sintetica). Questo metodo ha<br />

diversi detrattori. La cr<strong>it</strong>ica più diffusa evidenzia la difficoltà nella percezione del fonema che viene<br />

percep<strong>it</strong>o grazie ai suoni vicini. Per questo si r<strong>it</strong>iene più naturale segmentare la parola seguendo la<br />

sillaba e non il fonema, questo perché la sillaba è un’un<strong>it</strong>à linguistica più significativa dal punto di<br />

vista acustico e può essere più facilmente individuata all’interno di una parola. In tal modo si è<br />

pervenuti al metodo fonico sillabico. La differenza sta nel fatto che anche se si valorizza il suono<br />

del fonema, almeno nella primissima parte della lezione, poi l’attenzione dello studente viene<br />

canalizzata sulla sillaba. Se si sta presentando la lettera M, allora si inv<strong>it</strong>eranno gli studenti a sentire<br />

il suono del singolo fonema, ma sub<strong>it</strong>o dopo la lettera in<strong>con</strong>trerà le vocali e l’attenzione sarà<br />

spostata sulla sillaba iniziale della parola (MAMMA, MELA, MIELE, MOTO, MURO)<br />

Nel nostro caso, il metodo più adeguato potrebbe essere un metodo misto <strong>con</strong> opportune modifiche.<br />

Intanto, che si inizi da tutto ciò che è vicino al bambino è sempre un’idea vincente. Avendo già<br />

<strong>con</strong>siderato il fatto che il bambino non è in grado di produrre frasi grammaticalmente corrette,<br />

bisognerà ac<strong>con</strong>tentarsi delle parole. Si partirà dagli oggetti vicini al bambino. La parola verrà<br />

ri<strong>con</strong>osciuta globalmente (metodo globale), smontata (metodo fonico-sillabico – fase anal<strong>it</strong>ica),<br />

rimontate (metodo fonico-sillabico fase sintetica). Si avvierà dunque un <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> altre parole<br />

che hanno lo stesso suono o la stessa grafia e, infine, si tornerà ad analizzare.<br />

1 Diversa è la questione se rifer<strong>it</strong>a ai <strong>bambini</strong> rom che hanno una buona capac<strong>it</strong>à di produzione e di comprensione<br />

della lingua. Per questi casi, il metodo globale potrebbe essere un buon modo per asse<strong>con</strong>dare la tradizione orale<br />

della popolazione rom e inv<strong>it</strong>arli a riflettere sull’uso scr<strong>it</strong>to della lingua in modo graduale.

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