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Studi di citotossicità del peptide ß-amiloide - A.I.M.A. Biella

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sinaptica e <strong>del</strong>la morte dei neuroni. Le regioni dove sono presenti le placche esibiscono, <strong>di</strong><br />

solito, un ridotto numero <strong>di</strong> sinapsi e i neuriti associati alle placche sono spesso<br />

danneggiati; in particolare, i neuroni che usano glutammato o acetilcolina come<br />

neurotrasmettitori appaiono particolarmente colpiti, sebbene danni notevoli si riscontrino<br />

anche in neuroni che utilizzano serotonina e norepinefrina (Mattson, 2004).<br />

L’accettazione unanime <strong>del</strong>l’ ipotesi <strong>amiloide</strong> e la presenza costante <strong>di</strong> fibrille βA sotto<br />

forma <strong>di</strong> placche amiloi<strong>di</strong>, <strong>di</strong>ffuse nel parenchima cerebrale, ha portato inizialmente a<br />

sottovalutare, una fonte potenzialmente importante <strong>di</strong> danno neuronale, cioè le forme non<br />

fibrillari o prefibrillari <strong>del</strong> <strong>peptide</strong> βA (Hartley et al., 1999); queste, come accennato<br />

precedentemente, sembrano essere fortemente implicate nella patogenesi, ad esempio<br />

tramite formazione <strong>di</strong> “pori-canale” nella membrana (Stefani and Dobson, 2003) o<br />

alterazione <strong>del</strong>l’attività elettrica neuronale (Hartley et al., 2003) e <strong>del</strong>la trasmissione<br />

sinaptica (Ting et al., 2007).<br />

Il Morbo <strong>di</strong> Alzheimer è oggi, a cento anni dalla sua scoperta, la forma prevalente <strong>di</strong><br />

demenza senile nel mondo, in quanto colpisce circa il 2% <strong>del</strong>la popolazione nei paesi<br />

industrializzati e si prevede che triplicherà nei prossimi cinquant’anni (Mattson, 2004) .<br />

Aspettative <strong>di</strong> vita piu lunghe e invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione lo rendono un serio<br />

problema <strong>di</strong> salute pubblica per il futuro. Negli ultimi trenta anni molti farmaci sono stati<br />

approvati per ritardare la progressione <strong>del</strong>la malattia ma, ad oggi, non esistono ancora<br />

trattamenti preventivi o curativi.<br />

3.1. Il processamento <strong>di</strong> APP e la genesi dei pepti<strong>di</strong> βA<br />

La proteina precursore <strong>del</strong>l’<strong>amiloide</strong>, o APP, è una glicoproteina integrale <strong>di</strong> membrana <strong>di</strong><br />

tipo I, avente un largo dominio glicosilato N-terminale sul versante extracellulare e un<br />

dominio C-terminale più piccolo intracellulare. E’ co<strong>di</strong>ficata dal gene APP, sul braccio<br />

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