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Studi di citotossicità del peptide ß-amiloide - A.I.M.A. Biella

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Gli stu<strong>di</strong> sulla <strong>citotossicità</strong> perciò, si occupano <strong>di</strong> comprendere in quale forma e con quale<br />

meccanismo la proteina stu<strong>di</strong>ata esplica un effetto tossico sulle cellule.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> ricerca si può avvalere <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e colture cellulari <strong>di</strong>verse; <strong>di</strong> seguito sono<br />

riassunti alcuni esempi <strong>di</strong> indagine.<br />

La maggior parte dei gruppi <strong>di</strong> ricerca sceglie <strong>di</strong> lavorare con neuroni <strong>di</strong> ippocampo <strong>di</strong><br />

origine murina; le loro caratteristiche, simili a quelle presenti nei neuroni umani, rendono<br />

infatti queste cellule un buon sistema mo<strong>del</strong>lo per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>citotossicità</strong> <strong>del</strong> β-<strong>amiloide</strong>.<br />

Nel caso in cui si lavori con linee cellulari neuronali, gli effetti <strong>di</strong> una sostanza tossica<br />

possono andare ad agire su <strong>di</strong>verse funzioni e caratteristiche <strong>del</strong>la cellula come, ad<br />

esempio, la secrezione <strong>di</strong> un ormone, la quantità <strong>di</strong> enzimi presenti, la concentrazione <strong>di</strong><br />

ioni al suo interno o le variazioni <strong>del</strong> potenziale <strong>di</strong> membrana. Tutti questi parametri<br />

possono essere controllati nel tempo durante un periodo <strong>di</strong> incubazione <strong>del</strong>le cellule con la<br />

sostanza da testare ed una loro variazione, non reversibile, può essere in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un effetto<br />

tossico.<br />

I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o usati per queste ricerche <strong>di</strong>pendono, quin<strong>di</strong>, dal parametro cellulare<br />

scelto: si può eseguire un saggio sull’attività <strong>del</strong>la lattato deidrogenasi (LDH) per stabilire<br />

la percentuale <strong>di</strong> cellule vive oppure si possono incubare le cellule con sonde fluorescenti<br />

sensibili al calcio e stimare la variazione <strong>di</strong> concentrazione intracellulare <strong>di</strong> tale ione con<br />

l’ausilio <strong>di</strong> un microscopio a fluorescenza.<br />

Il saggio <strong>del</strong>la lattato deidrogenasi, probabilmente per la sua semplicità, è uno dei meto<strong>di</strong><br />

più usati negli esperimenti <strong>di</strong> <strong>citotossicità</strong>; nel lavoro <strong>di</strong> Fezoui (Fezoui et al., 2000) sia<br />

neuroni <strong>del</strong>l’ ippocampo sia cellule <strong>del</strong>la glia murine sono incubate per 2-3 giorni in<br />

presenza <strong>di</strong> β-<strong>amiloide</strong> e poi separate in aliquote per saggiare l’attività <strong>del</strong>la lattato<br />

deidrogenasi ed eseguire la conta <strong>del</strong>le cellule morte.<br />

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