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nuovi sviluppi ed applicazioni del modello cornell cncps nell ...

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Progetto MiPAF - “Ulteriore sviluppo <strong>ed</strong> evoluzione di un<br />

programma per l’alimentazione<br />

degli ovini e dei caprini”<br />

CONVEGNO<br />

su<br />

“NUOVI SVILUPPI ED<br />

APPLICAZIONI DEL MODELLO<br />

CORNELL CNCPS<br />

NELL’ALIMENTAZIONE<br />

DEI BOVINI E DEGLI OVINI”


Lo sviluppo di sistemi di alimentazione per gli animali<br />

zootecnici risale ai primi anni <strong>del</strong> XIX secolo<br />

Fin dagli albori fu chiaro che la valutazione degli alimenti<br />

e la stima <strong>del</strong>le esigenze nutritive degli animali erano<br />

intimamente collegate<br />

La mancanza di strumenti analitici e di riscontri<br />

sperimentali comportò la separazione fra le due<br />

valutazioni, ma la loro interazione divenne via via più<br />

stretta fino alla situazione attuale: il CNCPS é la sintesi di<br />

tale convergenza<br />

Esaminiamo separatamente i due campi


Le esigenze nutritive dei ruminanti sono concettualmente un<br />

mo<strong>del</strong>lo misto:<br />

a) termodinamico, per quanto attiene le esigenze in energia;<br />

b) materiale, per quanto attiene le proteine, i minerali e le<br />

vitamine.<br />

Le esigenze energetiche sono d<strong>ed</strong>otte da un bilancio<br />

energetico<br />

Le esigenze proteiche, minerali e vitaminiche, da un<br />

bilancio materiale.<br />

Esaminiamo, per brevità, le prime.


Il primo a calcolare un bilancio energetico fu A. Lavoisier<br />

sull’uomo alla fine <strong>del</strong> XVIII secolo<br />

Il paradigma di riferimento era quello <strong>del</strong>la legge <strong>del</strong>la<br />

conservazione <strong>del</strong>l’energia e <strong>del</strong>la materia<br />

Occorse più di mezzo secolo affinché Raiset (1863) e<br />

Popoff (1875) costruissero in Germania la prima camera<br />

respiratoria e scoprissero l’emissione di metano e i<br />

principali fattori influenzanti le perdite di calore corporeo<br />

(peso metabolico, azione dinamico-specifica, extracalore)<br />

Iniziarono le attività di misurazione sotto il nuovo paradigma<br />

emergente: l’animale era una macchina termodinamica e<br />

tutte le trasformazioni energetiche dovevano soggiacere<br />

alla legge dei rendimenti


H. A. Armsby all’inizio <strong>del</strong> ‘900 sviluppò il sistema<br />

<strong>del</strong>l’energia netta con l’intenzione di esprimere il VN(e)<br />

degli alimenti come l’energia che può essere ritrovata nei<br />

prodotti o nel lavoro degli animali. Egli dimostrò anche<br />

l’effetto associativo fra alimenti<br />

Nello stesso periodo O. Kellner scoprì che l’extracalore<br />

era collegato al contenuto in fibra degli alimenti e che ciò<br />

comportava l’uso <strong>del</strong>l’energia netta <strong>nell</strong>a valutazione degli<br />

alimenti al posto <strong>del</strong>le SND proposte da Hanry a fine ‘800<br />

per tutti gli animali<br />

Sulla base di tali ricerche, F. Morrison (1936) realizzò le<br />

tavole <strong>del</strong>le EN(e) e <strong>del</strong> VN(e) espressi in energia netta<br />

stimata (EnE)


Contemporaneamente in Europa, sulla base <strong>del</strong>le esperienze<br />

pionieristiche di Fijord e di Hasson, si affermavano sistemi di<br />

stima <strong>del</strong>le EN(e) basati sul valore di sostituzione di una<br />

quantità nota di un alimento di riferimento: il kg di orzo fu<br />

considerata l’unità di misura denominata Unità Foraggera<br />

(1915)<br />

L’inadeguatezza di tali sistemi (SND o UF) concentrò gli<br />

sforzi sperimentali: nei primi anni ‘60 i laboratori USDA di<br />

Belsville (Maryland) realizzarono una impressionante<br />

quantità di prove di bilancio energetico sui ruminanti<br />

I ricercatori scoprirono così che il VN(e) di un alimento era<br />

differente se utilizzato per il mantenimento, per la lattazione o<br />

per l’ingrassamento <strong>del</strong>l’animale: i rendimenti (k) <strong>del</strong>la Em in<br />

En dipendono dal “destino” <strong>del</strong>l’energia


Il VN(e) degli alimenti é stato storicamente considerato<br />

come complementare alla stima <strong>del</strong>le EN(e) degli animali<br />

secondo l’assunto: conosciute le seconde dobbiamo<br />

colmarle (soddisfarle) con una adeguata quantità dei<br />

primi<br />

Ciò ha comportato la ricerca di un valore unico<br />

per gli alimenti<br />

Le prime nozioni risalgono agli inizi <strong>del</strong>l’800: von Thaer<br />

sviluppò il sistema degli equivalenti in fieno in cui il<br />

valore degli alimenti era espresso come sostituzione di<br />

100 lb di fieno (normale)<br />

Un passo decisivo fu compiuto a metà <strong>del</strong>l’800 con il<br />

perfezionamento dei metodi di analisi chimica: proteine e<br />

cellulosa (1830), lignina (1854), emicellulosa (1890)


Le analisi centesimali rendevano possibile la valutazione<br />

degli alimenti nei termini <strong>del</strong>la loro digeribilità<br />

Le prime prove di digeribilità furono compiute da Haubner e<br />

da (1855), Henneberg e Stohman (1860) e fornirono la<br />

base per la valutazione degli alimenti di Hanry nei termini<br />

<strong>del</strong>le SND (1898): tale sistema restò in vigore negli USA<br />

fino agli anni ‘60<br />

Contemporaneamente in Europa si affermarono i sistemi<br />

basati su alimenti equivalenti: gli Equivalenti Amido<br />

(Kellner, 1912) e le Unità Foraggere (1915). Queste ultime<br />

dominarono la scena fino alla fine degli anni ‘70<br />

A metà degli anni ‘50, Morrison pubblicò le equazioni di<br />

conversione fra SND e ENE


Il miglioramento dei metodi di determinazione <strong>del</strong>la<br />

composizione chimica degli alimenti, introdotta da Goering<br />

e Van Soest (1970) per la fibra, consentì di interpretare<br />

meglio i fenomeni <strong>del</strong>la digeribilità e valutare più<br />

compiutamente gli alimenti<br />

Da allora fino ad oggi una imponente massa di dati<br />

sperimentali é stata accumulata e ha reso possibile il<br />

calcolo <strong>del</strong>le relazioni empiriche che legano il VN(e) degli<br />

alimenti alla loro utilizzazione produttiva negli animali<br />

Gli anni ‘70 e ‘80 hanno visto l’affermazione <strong>del</strong> concetto di<br />

VN(e) differenziato: En m , En l , En g nel sistema NRC; UFL e<br />

UFC in quello INRA


Dai primi anni ‘80 la migliorata comprensione <strong>del</strong>le<br />

relazioni quantitative intercorrenti fra gli elementi<br />

determinanti i fenomeni <strong>del</strong>la digestione e <strong>del</strong><br />

metabolismo animali (parte descrittiva) e la<br />

disponibilità di una grande mole di dati sperimentali<br />

(parte quantitativa) hanno dato origine alla<br />

formalizzazione <strong>del</strong> sistema alimentazione all’interno di<br />

mo<strong>del</strong>li matematici<br />

La diffusione <strong>del</strong>l’informatica a basso costo ha<br />

consentito poi lo sviluppo e la diffusione di tali mo<strong>del</strong>li.


D’altro canto il miglioramento genetico dei bovini aveva<br />

creato soggetti con produzioni di latte e con accrescimenti<br />

tali per cui era praticamente impossibile, con i sistemi di<br />

alimentazione in uso, formulare razioni alimentari in grado<br />

di soddisfarne le EN<br />

Gli standard in uso (ARC, NRC, INRA, CSIRO) furono<br />

perciò empiricamente adattati a tale esigenza: la loro<br />

adeguatezza non durava però più di un quinquennio e<br />

comportava continue revisioni<br />

Iniziò così l’epoca dei sistemi alimentari meccanicistici,<br />

basati su mo<strong>del</strong>li ruminali e metabolici, nei quali le EN(e)<br />

degli animali e il VN(e) degli alimenti sono calcolati<br />

simultaneamente. Il CNCPS (Fox et al., 1990) é il più<br />

evoluto e si avvia a diventare standard mondiale<br />

<strong>del</strong>l’alimentazione.


Il futuro?<br />

.<br />

Chi sa cosa mi aspetta ora!!


Il miglioramento dei mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong>la famiglia CNCPS<br />

consentirà il progressivo abbandono <strong>del</strong> paradigma<br />

termodinamico che ha dominato la scena per quasi 2<br />

secoli e l’introduzione di una valutazione complessiva <strong>del</strong><br />

sistema nutrizionale-alimentare degli animali zootecnici<br />

basato sui 3 principi generali <strong>del</strong>la sistemica: il transito di<br />

materia, di energia e di informazione fra gli elementi<br />

costitutivi e la loro formalizzazione in un sistema generale<br />

di equazioni differenziali.<br />

Questo fatto rappresenterà il passaggio definitivo dai<br />

mo<strong>del</strong>li statici a quelli dinamici.


In tal modo si potrà arrivare (probabilmente) ad una<br />

alimentazione individuale (dietetica zootecnica) che<br />

richi<strong>ed</strong>e un livello di accuratezza non raggiungibile con i<br />

vecchi sistemi statici.<br />

Sarà così possibile garantire il raggiungimento <strong>del</strong>le<br />

elevate produzioni conseguenti al miglioramento genetico<br />

nel rispetto <strong>del</strong> benessere degli animali e <strong>del</strong>l’ambiente


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