ENS 45_2011_web.pdf - ENS Milano
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<strong>ENS</strong> <strong>45</strong>_<strong>2011</strong>:Layout 1 2-12-<strong>2011</strong> 10:28 Pagina 14<br />
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Bollettino Informativo<br />
N. <strong>45</strong> - Gennaio-Marzo 2012<br />
l 27 settembre <strong>2011</strong> è ricorso il 32° anniversario dalla dipartita<br />
di Francesco Rubino.<br />
Egli nacque a San Remo il 16 agosto 1907 ed è morto quel<br />
giorno di trentadue anni fa a Vignale (Novara), dove ivi aveva<br />
trasferito la residenza dal 1965, presso l’Istituto per sorde<br />
«Donnino», diretto al tempo dalla sua seconda moglie (sposata,<br />
dopo essere rimasto vedovo di Mirella Canali, morta nel<br />
1950, a 35 anni) Giannina Barbareschi, ma che idealmente<br />
aveva continuato a risiedere, come in precedenza, a <strong>Milano</strong>,<br />
districandosi fra la Società Sportiva Silenziosa e l’Associazione<br />
Benefica-Cardano, con frequenti escursioni alla Sede<br />
Centrale <strong>ENS</strong> di Roma, dove diceva che l’aria della Capitale<br />
era un toccasana per la sua asma cronica.<br />
Per tutti i sordi non più giovanissimi, cioè coloro che lo conobbero<br />
di persona o che semplicemente ebbero la fortuna di<br />
ascoltare qualche suo discorso, è difficile rendersi conto che<br />
siano già trascorsi oltre tre decenni dalla scomparsa - si fa<br />
per dire: idealmente è ancora presente - di Francesco, Checco<br />
per gli intimi, Rubino.<br />
Era il 1957, avevo 16 anni, quando io ebbi i primi contatti<br />
con i sordi e con l’<strong>ENS</strong>, e m’imbattei in quel signore non ancora<br />
cinquantenne, Francesco Rubino, che accattivò all’istante<br />
la mia simpatia per il suo modo lampante e cortese di<br />
esprimersi, e perché, a sua volta, dimostrava interesse per la<br />
mia persona, pur se ci eravamo solo reciprocamente presentati.<br />
Mi elencò i pregi della veterana “Associazione Benefica-<br />
Cardano”, che allora svolgeva il compito di patronato per i<br />
lavoratori sordomuti, e mi convinse di punto in bianco a farmi<br />
socio della stessa; poi, quando seppe che praticavo lo<br />
sport della lotta greco-romana, mi elencò meriti e pregi della<br />
Società Sportiva Silenziosa, e sui due piedi fui socio pure di<br />
quella, e quando ebbe sentore che amavo leggere e scrivere,<br />
mi ritrovai impegolato nel ruolo di aiuto-segretario della società<br />
sportiva nella quale, subito tesserato come atleta, divenni<br />
aspirante tuttofare nella segreteria della stessa.<br />
In ricordo di Rubino, è arduo scrivere un articolo, per raccontare<br />
di lui è più agevole cimentarsi in un romanzo sulla<br />
sua vita assai intensa. Bastava scambiare un saluto con lui,<br />
per avere nozioni da riferire a chiunque. Infatti nel 1999, ricorrendo<br />
il ventennale della scomparsa di Rubino, il suo «allievo<br />
prediletto», Manlio Marcioni, ha dato alle stampe<br />
«Francesco Rubino, una vita per lo sport silenzioso» dove,<br />
però, oltre all’encomiabile impegno sportivo di Francesco, il<br />
suo pressoché coetaneo e grande amico, Vittorio Ieralla, scriveva<br />
come commemorazione che «… nonostante il suo quasi<br />
assillante impegno per lo sport, aveva sommamente a<br />
cuore i problemi umani, sociali e culturali dei sordi … Si è<br />
sempre battuto per la giusta valutazione della mimica e del<br />
linguaggio gestuale … Per i sordi italiani Francesco Rubino<br />
si pone come uno dei grandi poli di attrazione e di riferimento<br />
del movimento sociale …» e descrive che il funerale<br />
di Francesco, lunedì 1° ottobre 1979 «… è stato un vero plebiscito<br />
di dolore e di affetto da parte dei sordi provenienti<br />
da ogni parte» mentre, anni dopo, Ida Collu, da poco alla<br />
guida dell’<strong>ENS</strong> nazionale, ha rammentato «… quella sua<br />
originale maniera di vedere le cose e di coglierne la proble-<br />
PERSONAGGI<br />
Francesco Rubino<br />
maticità, per quel suo straordinario modo di tradurre in mimica<br />
gestuale i fatti e i problemi che ci coinvolgono, trovando<br />
sempre le parole adatte a ogni momento, e ogni volta<br />
era come una ventata di incoraggiamento».<br />
Francesco Rubino era divenuto sordo a quattro anni, in conseguenza<br />
di una scarlattina trascurata o male curata, fu poi<br />
educato in diversi istituti per sordi, a Napoli, a Genova, a Palermo,<br />
infine a <strong>Milano</strong>, e grazie alla sua innata curiosità, assorbì<br />
e fece propria la cultura “silenziosa” da lui raccolta durante<br />
quel peregrinare, lui infante, attraverso tutta la Penisola.<br />
Dopo la scuola dell’obbligo, si diplomò maestro d’arte a<br />
Monza e quindi esercitò la professione di valente progettista<br />
tessile, mentre nel tempo libero già aveva iniziato a frequentare<br />
l’Associazione «Cardano» di <strong>Milano</strong>, dove succedette a<br />
Enrico Prestini, quando questi morì nel 1941, alla presidenza<br />
della stessa. Fu al contempo fondatore e redattore, con Edgardo<br />
Carli, della testata «la Riscossa» e poi di «Rinascita»,<br />
i primi giornali dell’<strong>ENS</strong>.<br />
Fu uno dei dieci componenti la «Commissione Nazionale»<br />
per i Congressi di Roma e di <strong>Milano</strong> (ambedue nel1946) per<br />
la riorganizzazione dell’<strong>ENS</strong>, poi avvenuta nel 1950. E’ stato<br />
presidente della Sezione milanese dell’Ente Nazionale Sordomuti<br />
fino al 1957, e in quel ruolo promosse nel 1954 l’unificazione<br />
delle due associazioni “Benefica” e “Cardano”. Fu<br />
pure presidente nazionale della Federazione Sport Silenziosi<br />
d’Italia dal 1949 e (dal 1959) vice presidente nazionale<br />
dell’<strong>ENS</strong>, ambedue gli incarichi ricoperti fino all’ultimo<br />
istante della sua vita. E dal 1957, dopo la magistrale organizzazione,<br />
sotto la sua supervisione degli VIII Giochi Internazionali<br />
di <strong>Milano</strong>, ha ricoperto fino al 1973, con competenza<br />
e ammirazione internazionale, la carica di vice-presidente<br />
del Comitè International Sport des Sourd (CISS).<br />
Nel 1971 fu pubblicato «Gestuno, International Sign Language<br />
of the Deaf», un’opera internazionale sul linguaggio<br />
universale dei sordi, alla quale Rubino aveva collaborato come<br />
presidente della Commissione, composta, oltre che da lui,<br />
dal britannico Allan B. Hayhurst, dal sovietico Josif Guejlman<br />
e da Willard J. Madsen. Gestuno fu tradotto in diverse<br />
lingue del mondo.<br />
Un altro celebre libro di Francesco Rubino, questo composto<br />
interamente da lui per i sordi sportivi italiani, è «F.S.S.I.,<br />
1924-1971», dove sono raccolti i dati e tutti i nomi degli<br />
sportivi sordi italiani di quel periodo fulgente dello sport silenzioso<br />
italiano, un prezioso volume che, fino a oggi, nessuno<br />
ha aggiornato con i dati degli anni successivi.<br />
Il 24 aprile 1980, pochi mesi dopo la scomparsa dello stimato<br />
personaggio, si costituì a <strong>Milano</strong> la «Fondazione Nazionale<br />
Francesco Rubino», con atto n. 094<strong>45</strong>, registrato presso<br />
il Notaio Nicola Maienza, alla presenza di due testimoni,<br />
il dott. Giancarlo Massironi e la signora Mariangela Vallini.<br />
La nuova Fondazione è sotto l’egida dell’Ente Nazionale<br />
Sordi e della Federazione Sport Silenziosi Italia, e riconosciuta<br />
ufficialmente dal CONI. Gli scopi della Fondazione<br />
sono di premiare annualmente le personalità sorde che si sono<br />
distinte nello sport e coloro, anche udenti, che hanno dato