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16<br />
DOSSIER<br />
Il mondo animale di Castelfusano<br />
La nostra storica pineta è famosa soprattutto per la presenza di vipere e cinghiali. Ma<br />
al suo interno c'è invece un affascinante universo. In terra è possibile imbattersi in<br />
ricci, volpi, donnole e faine; mentre alzando lo sguardo si possono vedere merli,<br />
picchi ma anche rapaci notturni come l'allocco e la civetta. Tartarughe, istrici e talpe<br />
rappresentano specie più rare ma comunque presenti. E la storia ci dice che in<br />
passato, in questo polmone verde, c'erano anche cervi, caprioli e daini<br />
Mario Sordi<br />
a nascita della grande Pineta di Castelfusano può essere notturni come la civetta e l'allocco.<br />
collocata attorno al 1700, quando la tenuta era di Oltre alla ricca avifauna la pineta è anche la dimora del riccio,<br />
Lproprietà del Cardinale Sacchetti. Nel 1730 l'intera area della testuggine terrestre, del cinghiale, della volpe, della faina<br />
Sacchetti fu ceduta alla potente famiglia Chigi. Il Comune di e della donnola, oltre che di rettili come serpi comuni, vipere e<br />
Roma intervenne, nel 1933, acquistando l'intero appezzamento lucertole. Presso il campeggio autorizzato, nel piccolo canale<br />
che si estendeva su un'area di otre 1000 ettari. Tale zona fu nascosto tra i canneti, hanno trovato il loro habitat animali rari<br />
subito considerata di grande importanza naturalistica e di come la tartaruga palustre e la nutria. All'ombra dei pini<br />
interesse paesaggistico e quindi posta subito sotto la tutela centenari, nella macchia mediterranea sempreverde, è<br />
dello Stato per evitare il sopraggiungere di speculazioni possibile avvistare anche specie schive e rare come la volpe<br />
edilizie. rossa, il coniglio selvatico, l'istrice e la talpa, là dove il terreno è<br />
Nacque così il Parco di Catelfusano, vero e proprio monumento più leggero. Nel passato, essendo riserva di caccia, l'intera<br />
naturale, una tipica foresta mediterranea, un serbatoio di tenuta doveva senza dubbio essere ricca di selvaggina, mentre<br />
ossigeno per l'intera città, l'habitat ideale per molte specie di oggi la pineta presenta una varietà faunistica molto più ridotta<br />
piante e di animali. Tra i rami, nel fitto della boscaglia, trovano di quanto i documenti antichi dimostrano.<br />
ogni anno rifugio molte specie di animali. Nidificano in pineta I grandi mammiferi, estinti e da poco reintrodotti in piccolo<br />
il merlo, il picchio, la tortora, gli eleganti aironi e rapaci numero, secondo sicure testimonianze erano il cervo, il<br />
<strong>Litorale</strong><br />
Duilio<br />
marzo duemilanove