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Scarica pdf - Museo Tridentino di Scienze Naturali

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32 Peresani et al. Gli inse<strong>di</strong>amenti epigravettiani al Palughetto<br />

Fig. 12 - Palughetto MN. Nuclei: nucleo a lamelle con cortice graffito e lamella ricomposta (1), nuclei a lamelle (2-7), nucleo <strong>di</strong>scoide a<br />

schegge (8) (<strong>di</strong>segni G.Almerigogna).<br />

Fig. 12 - Palughetto MN. Cores. Bladelet core with engraved cortex and refitted bladelet (1), bladelet cores (2-7), flake <strong>di</strong>scoid core (8)<br />

(drawn by G.Almerigogna).<br />

zione delle sequenze <strong>di</strong> riduzione. Il confronto tra i <strong>di</strong>versi<br />

esemplari ha messo in luce l’esistenza <strong>di</strong> comportamenti<br />

ricorrenti in relazione alla qualità e alle caratteristiche morfoscopiche<br />

dei supporti grezzi selezionati, tra cui figurano<br />

placchette (13 = 22,0%), scaglie (13 = 22,0%), schegge (12<br />

= 20,3%), blocchi/noduli <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (8 = 13,6%)<br />

e ciottoli a <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> arrotondamento (4 = 6,8%)<br />

(Tab. 6). I restanti supporti risultano indeterminati a causa<br />

dell’assenza <strong>di</strong> cortice residuale (9 = 15,2%). Quattro sono<br />

i principali schemi operativi in<strong>di</strong>viduati:<br />

1) Il primo vede l’impiego <strong>di</strong> placchette e scaglie<br />

poco spesse (tra 7 e 20mm <strong>di</strong> spessore) raccolte in corrispondenza<br />

<strong>di</strong> detriti e paleosuoli. Lo sfruttamento si presen-<br />

ta effimero, caratterizzato dall’estrazione <strong>di</strong> poche lamelle<br />

a partire da superfici naturali, neocorticali per lo più, già<br />

pre<strong>di</strong>sposte all’utilizzo come piani <strong>di</strong> percussione (Fig. 13,<br />

1). In qualche raro caso (2 esemplari) è attestata una pre<strong>di</strong>sposizione<br />

approssimativa del piano <strong>di</strong> percussione volta<br />

all’aggiustamento dell’angolo <strong>di</strong> scheggiatura quando troppo<br />

inclinato. Lo sfruttamento avviene lungo gli spigoli senza<br />

alcuna preparazione preliminare e porta all’ottenimento<br />

<strong>di</strong> pochi prodotti lamellari e microlamellari (lunghezza dei<br />

negativi pari a 20-30mm). La produttività è scarsa a causa<br />

del rapido arresto della produzione con l’insorgere dei<br />

primi incidenti <strong>di</strong> riflessione riconducibili a una convessità<br />

<strong>di</strong>stale troppo accentuata e talvolta alla presenza <strong>di</strong> fratture<br />

interne.

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