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Scarica pdf - Museo Tridentino di Scienze Naturali

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56 Peresani et al. Gli inse<strong>di</strong>amenti epigravettiani al Palughetto<br />

Fig. 30. Palughetto, unità T7 e T6: sezione E-O rilevata nel corso della campagna <strong>di</strong> scavo 2001.<br />

Fig. 30. Palughetto, units T7 and T6: E-W section drawn during the 2001 excavation.<br />

Fig. 31 - Un settore del paleosuolo (US T6) esposto presso il margine della torbiera del Palughetto nel corso dello scavo 2001. Si riconosce<br />

l’elevata concentrazione <strong>di</strong> macroresti botanici.<br />

Fig. 31 - A portion of the palaeosoil (context T6) brought to light near the border of the Palughetto bog during the 2001 excavation. The<br />

high density of macrobotanic remains is visible.<br />

nologica (Friedrich et al. 2009). La storia della vegetazione<br />

vede, dopo il ritiro del ghiacciaio che modellò il laghetto<br />

del Palughetto, l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> boscaglie <strong>di</strong> pino mugo<br />

a 16.000 cal B.P. e, tra 14.700 e 14.300 cal B.P., l’invasione<br />

da parte della foresta <strong>di</strong> larice e abete rosso (Ravazzi<br />

2002). In seguito, una fase <strong>di</strong> relativa stabilità che persistette<br />

per 1.500 anni, portò la foresta ad estendersi anche<br />

sui bor<strong>di</strong> della palude, rilasciando l’accumulo <strong>di</strong> tronchi,<br />

pigne, lettiera. Con l’inizio del Dryas Recente, la foresta<br />

palustre subì una forte regressione in concomitanza con un<br />

abbassamento delle temperature e l’estensione stagionale<br />

del terreno gelato nel settore litorale della palude. Foreste<br />

<strong>di</strong> conifere continuarono tuttavia a vegetare almeno sui<br />

versanti ben drenati del Cansiglio mentre, con l’inizio del<br />

presente interglaciale, la storia forestale vide l’entrata delle<br />

latifoglie, rappresentate da nocciolo, olmo, tiglio e querce<br />

(Vescovi et al. 2007; Ravazzi & Vescovi 2009).<br />

I resti <strong>di</strong> alberi cresciuti in situ in torba o sospesi<br />

sulla torba centrale hanno fornito dati <strong>di</strong> natura paleoclimatica,<br />

biogeografica e soprattutto curve dendrocronologiche<br />

basate sui campioni <strong>di</strong> abete e <strong>di</strong> larice, estese all’intero<br />

complesso intersta<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Bølling-Allerød fino all’inizio<br />

del Dryas recente, ma non ancora ancorate alla cronologia<br />

tardoglaciale (Friedrich et al. 2009). Il più antico gruppo <strong>di</strong><br />

alberi <strong>di</strong> abete e larice data l’inizio della foresta a conifere<br />

alla fase antica del Bølling, attorno a 14.600 cal BP. La<br />

presenza <strong>di</strong> abeti con un buon tasso <strong>di</strong> crescita, la larghezza<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> anello simile a quella degli alberi attualmen-

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