3. Teoria della Trasfusione del Sangue.

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di gomma lungo 40 centimetri, di cui un'estremità, dest
nata all'arteria dell'animale, porta una canula di vetro 1
rata a lampada e l'altra una canula curva (Fig. 8) a pun
smussa e tagliata a becco che, previa l'apertura colla lai
cetta, s'introduce nella vena del paziente. Fra la canula
il tubo di gomma è interposto un rubinetto a doppia vii
mediante i movimenti del quale il tubo può comunica
sia colla detta canula sia con un tubicino laterale (B),
quale serve a constatare l'esistenza della corrente sanguign
Tale doppia comunicazione è resa pò
Fig. 9.
sibile mediante un canale a T scavai
C
nel rubinetto, i di cui estremi (a, b,
corrispondono ai tre fori interni del
canula e del tubo (Fig. 9). Lo str
mento non potrebbe essere più. sen
plice, e d'altronde questo sistema
rubinetto è già stato messo in prath
con vantaggio in più strumenti pi
la trasfusione (1).
Meno vantaggioso ci sembra
strumento del P o s t e m p s k i (2), <
cui già il professore V i z i o 1 i 1:
fatto ragione. Due aghi-canula terrà
nati a lancetta sono uniti a vite con un tubo di gomn
interrotto nella parte media da un tubo di cristallo. Ur
degli aghi-canula ha un rubinetto che serve a fare sgo:
gare l'aria dall'apparecchio. Quanto al tubo di vetro es;
dovrebbe servire, secondo il suo inventore, a lasciare coi
(1) Anche LANDOIS modificando lo strumento di AVELING accetta
questa forma di rubinetto.
(2) POSTEMPSKI, La trasfusione del sangue (Archiv. di Med. Chi
e Igiene, 1873).