3. Teoria della Trasfusione del Sangue.

3.
Processi operativi per la Trasfusione.
Io non insisterò molto sul processo operativo per la Trasfusione
del sangue. Esso varia secondo i metodi che si scelgono,
ma si riduce però sempre sotto date norme generali,
che io riassumerò brevemente, essendo desse trattate in ogni
opera chirurgica.
Il malato dev^essere posto in posizione orizzontale, che è
la più conveniente, perchè prima di tutto trattasi d'ordinario
d'anemici, con un sistema vascolare vacuo di sangue,
in cui ogni movimento può produrre improvvisa anemia
cerebrale e quindi sincope: poi quando iniettasi nella vena
il liquido sanguigno, questo più facilmente si spande in
modo continuo e scorre regolarmente lungo i vari rami del
sistema circolatorio. L'operatore si collocherà in posizione
comoda che gli permetta ogni libertà di movimento : starà
perciò vicino al letto dell'infermo, alto in modo da potere
operare con sicurezza e precisione. Gli aiuti siano intelligenti
e pronti, avvertiti in precedenza sia della parte che a
ciascuno spetta, sia d'ogni minima evenienza.
L'infermo è avvertito di ciò che sta per succedere
(quando ciò è possibile), e deve possedere nell'operatore tutta
la fiducia. Si è detto che la trasfusione non doveva farsi
quando il malato è incosciente e non può annuirvi (B on
a e o s s a) ; ma ciò è contrario a tutte le norme comuni,
poiché lega le mani al medico davanti ai casi più importanti.
Se la trasfusione si fa con sangue umano, la per-