Boll. febbraio 2010.indd - Parrocchia di Salò
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ANNO LIX - n. 2 FEBBRAIO 2010
Esercizi Spirituali <strong>Parrocchia</strong>li<br />
22 - 26 <strong>febbraio</strong><br />
IL TUO VOLTO, SIGNORE, IO CERCO<br />
(Salmo 26,8)<br />
Come già da <strong>di</strong>versi anni la nostra <strong>Parrocchia</strong> si ferma una<br />
settimana per pregare e riflettere, verificando con <strong>di</strong>scernimento<br />
spirituale la propria situazione. Quest’anno ci aiuteranno<br />
i Cappuccini: il mattino in S. Bernar<strong>di</strong>no, Padre Giuseppe<br />
il pomeriggio in S. Giovanni, nella scuola E. Me<strong>di</strong> e<br />
gli incontri pomeri<strong>di</strong>ani in oratorio. Don Ovi<strong>di</strong>o animerà<br />
ancora l’incontro serale dei giovani e adulti in oratorio.<br />
Appuntamenti quoti<strong>di</strong>ani fissi:<br />
Chiesa <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no<br />
ore 9.00 Canto delle Lo<strong>di</strong> e S. Messa con me<strong>di</strong>tazione<br />
Chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni<br />
ore 16.30: Adorazione e Confessioni<br />
ore 18.30: Canto del Vespro e S. Messa<br />
In oratorio<br />
ore 16.30: incontro per le Elementari<br />
ore 17.00: incontro per le Me<strong>di</strong>e<br />
ore 17.45: incontro per gli adolescenti<br />
ore 20.45: incontro per i giovani e adulti<br />
Le intenzioni del Pontefice<br />
all’Apostolato della preghiera per il 2010<br />
Generale: Perché la famiglia sia da tutti rispettata nella<br />
sua identità e sia riconosciuto il suo insostituibile contributo<br />
a favore dell’intera società.<br />
Missionaria: Perché in quei territori <strong>di</strong> missione dove<br />
più urgente è la lotta contro le malattie, le comunità cristiane<br />
sappiano testimoniare la presenza <strong>di</strong> Cristo accanto<br />
ai sofferenti.<br />
HANNO COLLABORATO<br />
ALLA REDAZIONE<br />
Andreis mons. Francesco<br />
Cavedaghi Daniela<br />
Cobelli Renato<br />
Ciato Giovanni<br />
Don<strong>di</strong>o Lamberto<br />
Gelmini don Angelo<br />
Giacomuzzi Giancarlo<br />
Lugli Nerina<br />
Madureri Luisa<br />
Manni Anna<br />
Marelli Bruno<br />
Monti Osvaldo<br />
Pollini Rosa<br />
ALLA STAMPA<br />
Beretta Alfredo<br />
Vezzola Maurilio Elio<br />
Sant Nicola<br />
Rizza Augusto (Foto)<br />
Equipe Tipolitografia Lumini<br />
Vita <strong>di</strong> parrocchia a cura della Redazione<br />
Raccolta pro terremotati <strong>di</strong> Haiti<br />
Le offerte raccolte in tutte le nostre Chiese domenica<br />
24 gennaio 2010 hanno fruttato euro 10.000,00 che abbiamo<br />
provveduto a versare alla Caritas San Martino<br />
Onlus pro terremotati.<br />
Ricavato Busta Azzurra<br />
Comunichiamo che fino ad oggi le entrate delle Buste<br />
Azzurre <strong>di</strong> questo Natale a favore delle opere <strong>Parrocchia</strong>li<br />
hanno fruttato euro 5.140,00.<br />
Rinnovo abbonamento <strong>Boll</strong>ettino<br />
€. 11,00 per i bollettini recapitati a casa<br />
dalle zelatrici.<br />
€. 30,00 per i bollettini spe<strong>di</strong>ti per posta.<br />
€. 30,00 per ogni modulo <strong>di</strong> pubblicità e<br />
annunci vari.<br />
Tappe della vita<br />
Sono tornati alla casa del Padre:<br />
Andreoli Enna in Bolis, anni 78<br />
Zane Angelo, anni 84<br />
---------------------------------------------------------------------------<br />
Nel quinto anniversario della morte <strong>di</strong><br />
FRANCESCO DOLFO<br />
e della moglie<br />
IRMA GAMBIN<br />
i figli, i generi, la nuora e i nipoti li ricordano<br />
con affetto insieme a quanti li hanno conosciuti.<br />
---------------------------------------------------------------------------<br />
10 – 2 – 1975 10 – 2 – 2010<br />
Nel 25° anniversario della scomparsa <strong>di</strong><br />
FAUSTINO ZANARDELLI<br />
i suoi cari lo ricordano con immutato affetto<br />
a quanti lo conobbero.<br />
NUMERI UTILI PER TELEFONARE:<br />
Mons. Francesco Andreis (3480421999) Segreteria . tel. 521700<br />
FAX Vicolo Campanile 2 . . . tel. 523294<br />
Don Angelo Gelmini (3393945294) Largo D. Alighieri . tel. 43498<br />
Mons. Paolo Zanetti Via Canottieri 2 . . . tel. 520803<br />
Chiesa <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no Piazza S. Bernar<strong>di</strong>no . . tel. 43449<br />
Oratorio S. Filippo Neri Largo D. Alighieri . . tel. 43646<br />
Scuola Cattolica “E. Me<strong>di</strong>” Via S. Jago 19 . . tel. 40039<br />
Padri Cappuccini Barbarano . . . . tel. 20447<br />
Caritas Zonale Via Canottieri 2 . . . tel. 520843<br />
Cinema Cristal Largo D.Alighieri . . . tel. 521555<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 2<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Parola del Parroco a cura <strong>di</strong> Mons. Francesco Andreis<br />
I poveri li avrete sempre…<br />
Lo Spirito del Signore è sopra <strong>di</strong> me; per questo mi ha<br />
consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare<br />
ai poveri il lieto messaggio…<br />
Se Gesù ha usato queste parole <strong>di</strong> Isaia per la sua autopresentazione<br />
nella sinagoga <strong>di</strong> Nazaret e per la stesura<br />
del suo manifesto programmatico, vuol <strong>di</strong>re che<br />
anche la Chiesa deve farsi oggi solidale con i sofferenti,<br />
con i poveri, con gli oppressi, con i deboli, con gli affamati<br />
e con tutte le vittime della violenza, ritornando<br />
allo spirito originario del “fondatore”.<br />
A ben pensarci, appare legittimo, in questo impegno<br />
da parte mia, un protagonismo che, invece, dovrebbe<br />
coinvolgere tutti e non solo me? È su <strong>di</strong> me che devono<br />
appuntarsi gli occhi, o piuttosto su <strong>di</strong> Lui che ci parla,<br />
che ci innamora, che ci tormenta, che ci re<strong>di</strong>me?<br />
Ho ricevuto soltanto io sacerdote l’unzione dello Spirito<br />
o siamo tutti quanti noi, popolo <strong>di</strong> consacrati, a<br />
essere spinti per questo annuncio <strong>di</strong> liberazione ai poveri,<br />
agli oppressi, ai bisognosi? Devo proclamare solo<br />
io questo periodo <strong>di</strong> grazia o non spetta a tutti quanti<br />
noi proclamare, con la vita e con la parola, che il Signore<br />
ci ha redenti e ha piantato l’albero della speranza al<br />
centro <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>sperazioni del mondo?<br />
Sì, cari fratelli, desidero mettermi in mezzo a voi e con<br />
voi puntare gli occhi su Lui che ci ha invitato non solo a<br />
guardare, ma anche a percorrere la strada da lui tracciata.<br />
I poveri li avrete sempre con voi… aveva detto nella casa<br />
del pubblicano e altrove ha detto anche: “Quello che<br />
avete fatto a uno <strong>di</strong> questi, lo avete fatto a me! … Se date anche<br />
solo un bicchiere d’acqua avrete in compenso cento volte<br />
tanto in questa terra e nel Regno dei cieli… Beati i poveri<br />
perchè ere<strong>di</strong>teranno il Regno dei cieli…Venite, benedetti dal<br />
Padre mio, perchè avevo fame, avevo sete, ero nudo… e voi<br />
mi avete soccorso!”.<br />
I mass-me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questi ultimi giorni <strong>di</strong>cono: In Europa<br />
sono più <strong>di</strong> 23 milioni le persone che vivono con 10 euro<br />
al giorno… tanti non hanno casa, mancano <strong>di</strong> lavoro, sono<br />
anziani senza niente, bambini senza nessuno, padri e madri<br />
separati, madri abbandonate. Eppure qualcuno percepisce<br />
un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> due/tre milioni <strong>di</strong> euro al mese… Siamo<br />
tentati <strong>di</strong> risolvere il problema andando a casa <strong>di</strong><br />
questi tali, prendere quello che è il <strong>di</strong> più e usarlo per i<br />
poveri… Gesù non <strong>di</strong>ce così quando si trova <strong>di</strong> fronte<br />
5.000 persone da sfamare, ma domanda a chi ha qualcosa…<br />
e uno mette a <strong>di</strong>sposizione i suoi cinque pani e<br />
due pesci. Ne mangiano tutti e ne avanza.<br />
I nostri vecchi <strong>di</strong>cevano che le belle e gran<strong>di</strong> chiese<br />
sono state costruite con i sol<strong>di</strong> dei poveri e le idee dei<br />
ricchi. Che succede oggi?<br />
Nelle nostre parrocchie ci sono tanti aiuti in viveri e<br />
vestiti dati alle persone singole, in occasione del terremoto<br />
tanti hanno con<strong>di</strong>viso la casa a modo <strong>di</strong> abitazione<br />
sia pur provvisoria, la caritas zonale (sotto il<br />
campanile <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no) dona viveri, vestiti e anche<br />
denaro in prestito, in aiuto (da 500 a 3.000 euro), la<br />
Diocesi alle le famiglie che hanno almeno 3 figli dona<br />
a fondo perduto col Prestito della Speranza; si pensa al<br />
pane “salvato” nel cassonetto (ogni giorno si gettano<br />
nel cassonetto 180 quintali <strong>di</strong> viveri!) alla sera <strong>di</strong> ogni<br />
giornata lavorativa, anche se è del giorno prima.<br />
Come siamo strani nelle nostre cose: vogliamo innalzarci<br />
coi grattacieli (pensiamo agli 818 metri <strong>di</strong> quello<br />
del Dubai con 1100 appartamenti serviti da 58 ascensori)…<br />
e non guar<strong>di</strong>amo alla terra dove ci sono poveri a<br />
non finire. Che fare?<br />
Pregando come faceva S. Francesco, apriamo anche il<br />
nostro cuore e il nostro portafogli!<br />
O Signore, fa <strong>di</strong> me uno strumento della tua Pace:<br />
Dove è o<strong>di</strong>o, fa ch’io porti l’Amore.<br />
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono.<br />
Dove è <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, ch’io porti l’Unione.<br />
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede.<br />
Dove è errore, ch’io porti la Verità.<br />
Dove è <strong>di</strong>sperazione, ch’io porti la Speranza.<br />
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia.<br />
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.<br />
O Maestro, fa ch’io non cerchi tanto:<br />
Essere consolato, quanto consolare.<br />
Essere compreso, quanto comprendere.<br />
Essere amato, quanto amare.<br />
Poichè:<br />
Si è: Dando, che si riceve;<br />
Perdonando che si è perdonati;<br />
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.<br />
In copertina: Volta del presbiterio della Chiesa della Visitazione<br />
La santissima Trinità: il Padre creatore con il globo terrestre,<br />
il Figlio Redentore con la croce e la colomba dello Spirito<br />
Santo con angeli e angioletti che fanno da corona.<br />
3 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Avvenimenti Diocesani a cura <strong>di</strong> Anna Manni da “La Voce del Popolo”<br />
Pellegrinaggi <strong>di</strong>ocesani 2010:<br />
la Parola celebrata<br />
e vissuta in comunione<br />
Sono stati programmati i pellegrinaggi <strong>di</strong>ocesani per il 2010,<br />
occasione per vivere un accostamento privilegiato alla Parola<br />
<strong>di</strong> Dio che culmina nella celebrazione eucaristica. Ci<br />
sono le tra<strong>di</strong>zionali tre proposte annuali: al Cairo, Sinai,<br />
deserto del Neghev con Gerusalemme, l’Esodo, la prima Alleanza<br />
e le città dei Patriarchi (dal 5 al 12 aprile); in Siria,<br />
dove Paolo rimane folgorato dal Cristo risorto sulla via <strong>di</strong><br />
Damasco (dal 17 al 24 giugno); a Santiago de Compostela,<br />
nell’Anno Santo compostelano (dal 7 al 10 settembre).<br />
Per la prima volta si farà un pellegrinaggio <strong>di</strong> un giorno,<br />
all’inizio della Quaresima, il 20 <strong>febbraio</strong>, al Santuario delle<br />
Grazie a Mantova. Ci saranno inoltre altre due occasioni<br />
<strong>di</strong> pellegrinaggio: a Roma, dal 3 al 5 maggio, per ricambiare<br />
la visita del Papa, destinato a tutti, e l’altro, per i sacerdoti,<br />
nell’anno sacerdotale, ad Ars, Paray le Monial e<br />
Taizé dall’1 al 3 marzo. Infine, una proposta per famiglie<br />
e in<strong>di</strong>viduali, un pellegrinaggio a Lourdes insieme con<br />
l’Associazione “La Nostra Famiglia” dal 16 al 22 maggio.<br />
In questa ricchezza <strong>di</strong> iniziative, ciascuno può trovare quella<br />
o quelle che ritiene più utili al suo cammino <strong>di</strong> fede.<br />
IV centenario <strong>di</strong> fondazione<br />
della Visitazione<br />
Il 6 giugno del 1610 tre giovani donne, tra cui Giovanna Francesca<br />
<strong>di</strong> Chantal, iniziarono ad Annecy una nuova esperienza<br />
<strong>di</strong> vita religiosa, guidate dalle Costituzioni redatte per<br />
loro da Francesco <strong>di</strong> Sales. Nasceva la Visitazione, che in<br />
pochi anni avrebbe conosciuto una evoluzione giuri<strong>di</strong>ca che<br />
la stabiliva come or<strong>di</strong>ne religioso e un’espansione impreve<strong>di</strong>bile:<br />
alla morte <strong>di</strong> Giovanna Francesca <strong>di</strong> Chantal i monasteri<br />
erano 87, presenti in <strong>di</strong>verse regioni d’Europa.<br />
La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Brescia fu tra le prime, in terra italiana, ad accogliere<br />
la Visitazione. Infatti il 20 <strong>di</strong>cembre 1712 tre monache<br />
<strong>di</strong> Arona giunsero a <strong>Salò</strong>, dove fondarono la 148° casa<br />
dell’or<strong>di</strong>ne. La fondazione era stata voluta dagli esponenti<br />
più in vista del Comune per offrire in loco la possibilità sia<br />
della vita religiosa, sia <strong>di</strong> una adeguata formazione alle giovani<br />
della Riviera e del territorio bresciano. La Visitazione<br />
Filiali <strong>di</strong>:<br />
<strong>di</strong> <strong>Salò</strong> fonderà a sua volta, già nel 1749, quella <strong>di</strong> Darfo.<br />
Ma mentre quest’ultima scomparirà ai primi dell’Ottocento,<br />
la comunità salo<strong>di</strong>ana per circostanze provvidenziali potrà<br />
continuare la sua missione. Nel 1818 il Vescovo <strong>di</strong> Brescia<br />
promosse la fondazione <strong>di</strong> una nuova comunità visitan<strong>di</strong>na<br />
in città, che esiste ancora oggi, anche se attualmente sia la<br />
comunità <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> che quella <strong>di</strong> Brescia non vivono più nel<br />
luogo in cui nacquero. Il 2010 segna dunque 400 anni <strong>di</strong> vita<br />
dell’or<strong>di</strong>ne. Celebrarlo è per le visitan<strong>di</strong>ne motivo <strong>di</strong> eucaristia:<br />
memoriale e ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie per il dono che Dio,<br />
attraverso Francesco <strong>di</strong> Sales, ha fatto alla Chiesa intera.<br />
Minoranze in Paesi<br />
senza libertà religiosa<br />
È stato presentato il documento <strong>di</strong> lavoro, i “Lineamenta”,<br />
dell’assemblea speciale del Sinodo per il Me<strong>di</strong>o Oriente, che<br />
si terrà dal 10 al 24 ottobre <strong>di</strong> quest’anno. Il documento è<br />
stato redatto da un Consiglio presinodale, composto da sette<br />
patriarchi, due presidenti <strong>di</strong> conferenze episcopali e quattro<br />
capi <strong>di</strong>castero della Curia romana. Si tratta <strong>di</strong> un’analisi<br />
della realtà in cui vivono i cristiani <strong>di</strong> quella regione: una<br />
minoranza in Paesi che non capiscono, e non accettano, la libertà<br />
religiosa, <strong>di</strong>visa al suo interno, ma che deve riscoprire<br />
il suo ruolo <strong>di</strong> testimone <strong>di</strong> Gesù, facendosi promotrice <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>alogo con ebrei e musulmani, del rispetto dovuto ai <strong>di</strong>ritti<br />
dell’uomo e della pace. Il quadro politico e sociale che viene<br />
tratteggiato è tutt’altro che incoraggiante. Ad aggravare ulteriormente<br />
questo quadro, il documento evidenzia il fatto<br />
che troppo spesso i Paesi me<strong>di</strong>orientali identificano l’Occidente<br />
con il cristianesimo, per cui le scelte politiche degli<br />
Stati occidentali sono addebitate alla fede cristiana. Questa<br />
è la realtà “esterna” nella quale vivono le molteplici Chiese<br />
della regione (solo quelle cattoliche sono sette).<br />
Le Chiese del Me<strong>di</strong>o Oriente sono attive: numerosi sono i<br />
progetti, molti i movimenti dei giovani, molte le istituzioni<br />
educative e caritative. A volte queste attività sono professionalmente<br />
efficaci, ma non sempre sono una testimonianza.<br />
I rapporti fra loro sono generalmente buoni e amichevoli,<br />
anche se esistono alcune <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pastorale. Una<br />
delle prime questioni allora riguarda la convivenza, la collaborazione<br />
tra cristiani: la <strong>di</strong>mensione ecumenica è fondamentale<br />
perchè la testimonianza cristiana sia autentica e<br />
cre<strong>di</strong>bile.<br />
- <strong>Salò</strong> 1<br />
Via Pietro da <strong>Salò</strong> - Località Rive<br />
- <strong>Salò</strong> 2<br />
Piazza Vittoria, 13<br />
- <strong>Salò</strong> 3<br />
Piazza Vittorio Emanuele, 20<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 4<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
L a<br />
terza del mese <strong>di</strong> <strong>febbraio</strong><br />
è la 1ª Domenica <strong>di</strong> Quaresima,<br />
nella quale ascolteremo<br />
le Sacre Scritture tratte dal libro<br />
del Deuteronomio (26,4-10); dalla<br />
lettera <strong>di</strong> san Paolo apostolo ai<br />
Romani (10,8-13) e dal Vangelo<br />
secondo Luca (4,1-13). Le tre letture<br />
sono legate da un filo sottile<br />
eppure basilare: quello della fede<br />
professata e vissuta, che assicura<br />
la presenza operante del Signore<br />
accanto ai suoi fedeli.<br />
La Quaresima, per sua natura, è<br />
simile al deserto che fa da sfondo<br />
al racconto evangelico <strong>di</strong> Luca<br />
sulle tentazioni <strong>di</strong> Gesù. Come il<br />
deserto riduce l’uomo all’essenziale,<br />
spogliandolo del superfluo<br />
e delle vanità, in<strong>di</strong>rizzandolo<br />
verso alcune poche cose fondamentali<br />
(acqua, cibo, giusta <strong>di</strong>rezione,<br />
riparo dal sole), così la<br />
Quaresima ci vuole riportare alla<br />
sostanza dell’esistenza cristiana.<br />
La prima lettura è ambientata all’interno<br />
della liturgia primaverile<br />
delle primizie. La terra coltivata<br />
offre i suoi primi prodotti e<br />
l’ebreo, sacrificandoli a Dio, proclama<br />
la sua fede nel Creatore e<br />
Signore della storia. Il “credo”<br />
che l’ebreo professa ruota attorno<br />
a tre atti <strong>di</strong> fede: la vocazione dei<br />
patriarchi, il dono della libertà,<br />
il dono della terra promessa. In<br />
questi temi c’è un dato decisivo:<br />
Dio non si rivela con apparizioni<br />
mistiche, non si affaccia in mezzo<br />
a cieli dorati, ma si nasconde<br />
nella polvere della terra, nelle<br />
ore delle nostre giornate. Credere,<br />
allora, non è mai partecipare<br />
ad una fumosa vicenda spiritualeggiante,<br />
non è mai un’astratta<br />
avventura del pensiero, è invece<br />
un viaggio all’interno della trama<br />
spesso oscura e fragile della<br />
nostra storia. È lì che appare il<br />
Dio “incarnato”.<br />
La più completa formula <strong>di</strong> fede<br />
nella Bibbia è, quin<strong>di</strong>, il ringraziamento<br />
per la presenza <strong>di</strong> Dio<br />
accanto a noi, per il suo svelarsi<br />
nel quoti<strong>di</strong>ano, per il suo intatto<br />
e “viscerale” amore per l’umanità.<br />
La più completa risposta <strong>di</strong><br />
fede non è quella che si esaurisce<br />
nel silenzio della contemplazione<br />
orante, ma è quella che si<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
La terza del mese ... a cura <strong>di</strong> Oswald<br />
La forza della fede…<br />
espande nelle case e nelle strade,<br />
nell’impegno <strong>di</strong> ogni giorno, negli<br />
atti d’amore verso i fratelli.<br />
Nella seconda lettura, abbiamo<br />
un’altra professione <strong>di</strong> fede,<br />
quella che Paolo lascia cadere<br />
all’interno del suo capolavoro<br />
teologico, la lettera ai Romani:<br />
“Gesù è il Signore e Dio l’ha risuscitato<br />
dai morti”. È questa la<br />
fede pasquale cristiana: essa ri-<br />
Il <strong>di</strong>avolo <strong>di</strong>sse a Gesù: «Se ti prostrerai in<br />
adorazione <strong>di</strong>nanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù<br />
rispose: «Il Signore, Dio tuo, adorerai».<br />
conosce la <strong>di</strong>vinità del Cristo e<br />
la sua risurrezione, ra<strong>di</strong>ce della<br />
nostra liberazione totale. Questa<br />
fede è aperta a tutti, ai Giudei e<br />
ai Greci e dev’essere professata<br />
con la “bocca” e col “cuore”,<br />
cioè con l’adesione totale della<br />
coscienza (“cuore”) e con quella<br />
dell’esistenza e della testimonianza<br />
(“bocca”). Bocca e cuore,<br />
liturgia e vita non sono separabili,<br />
come spesso avviene in forma<br />
ipocrita.<br />
E passiamo al Vangelo <strong>di</strong> Luca<br />
nel quale ascoltiamo la professione<br />
<strong>di</strong> fiducia che il Cristo pronuncia<br />
tre volte nei confronti del<br />
Padre e del suo progetto <strong>di</strong> salvezza.<br />
Gesù vince la tentazione<br />
del pane, del protagonismo e del<br />
successo a tutti i costi. Nel citare<br />
tre volte la Scrittura, Gesù emette<br />
una triplice professione <strong>di</strong> fede<br />
in Dio Padre, certo che sarà Lui a<br />
provvedere al suo Servo fedele.<br />
Davanti a satana, che cerca invano<br />
<strong>di</strong> scar<strong>di</strong>nare la fiducia del<br />
Figlio nel Padre, Gesù, ancorandosi<br />
alla Parola <strong>di</strong> Dio, costruisce<br />
un “credo” che ha il suo vertice<br />
nella risposta alla seconda tentazione:<br />
“Il Signore, Dio tuo, adorerai:<br />
a Lui solo renderai culto”. È la<br />
ripresa del primo comandamento,<br />
sorgente <strong>di</strong> tutto il Decalogo<br />
e <strong>di</strong> tutta la fede biblica: “Non<br />
avrai altri dei <strong>di</strong> fronte a me… Non<br />
ti prostrerai davanti a loro e non li<br />
servirai” (Es 20,3.5.)<br />
Il Vangelo <strong>di</strong> Luca si apre e si<br />
chiude nel Tempio <strong>di</strong> Sion ed ha<br />
il suo cuore in quel lungo itinerario<br />
<strong>di</strong> Gesù verso il suo destino.<br />
Ebbene, è proprio a Gerusalemme,<br />
vertice della vita del<br />
Cristo, che ha il suo culmine anche<br />
la tentazione e la professione<br />
<strong>di</strong> fiducia <strong>di</strong> Gesù. Là, infatti, si<br />
compie la suprema prova della<br />
messianicità: Gesù, se accettasse<br />
questa tentazione, rinuncerebbe<br />
alla sua perfetta fiducia nel Padre<br />
e noi perderemmo la fede in<br />
un vero Salvatore. Ma Gesù, sul<br />
pinnacolo del Tempio, <strong>di</strong>chiara<br />
il suo “sì” definitivo al Padre,<br />
<strong>di</strong>ventando, anche per il fedele,<br />
l’emblema luminoso della fede<br />
biblica, cioè dell’adesione piena<br />
e totale a Dio ed al suo piano <strong>di</strong><br />
salvezza.<br />
La Quaresima viene inaugurata,<br />
allora, all’insegna della fede, fondamento<br />
dell’esistenza cristiana.<br />
I quaranta giorni che stanno <strong>di</strong><br />
fronte a noi sono un appello a<br />
riscoprire la purezza della fede<br />
liberandola da tutti gli accomodamenti,<br />
le ignoranze, le superstizioni.<br />
L’arma migliore contro le tentazioni<br />
è quella usata da Gesù: la<br />
Parola <strong>di</strong> Dio, la Bibbia. La tentazione<br />
allora si tramuta per noi in<br />
occasione ed opportunità. Ogni<br />
tentazione superata ci fa fare un<br />
salto <strong>di</strong> qualità; produce un’intima<br />
gioia e questa, a sua volta,<br />
<strong>di</strong>venta il nostro migliore alleato<br />
nello sforzo <strong>di</strong> sottrarci alle forze<br />
del male.<br />
5 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Caritas e Vita Missionaria<br />
Racconto <strong>di</strong> un viaggio Missionario<br />
Il mese <strong>di</strong> novembre abbiamo dato notizia della<br />
partenza <strong>di</strong> Rosa, Fulvia, Lucia e don Giovanni<br />
Magoni per la missione <strong>di</strong> San Geraldo nel Parà<br />
del Brasile. Oggi con gioia vogliamo raccontarvi le<br />
meraviglie che il Signore compie.<br />
E’ proprio vero, una comunità <strong>di</strong>venta più viva e<br />
vera ogni volta che i suoi orizzonti si allargano sul<br />
mondo e dentro il “suo mondo”. Allora la sensibilità<br />
per le missioni fa bene ai cristiani, perché battezzati,<br />
e a noi persone consacrate perché ci spinge a trovare<br />
vera forza e fiducia nella parola <strong>di</strong> Dio che cerchiamo<br />
<strong>di</strong> vivere in noi ogni giorno.<br />
Ed è entusiasmante e meraviglioso ritornare ogni<br />
tanto a prendere una boccata <strong>di</strong> “ossigeno” là dove<br />
abbiamo con<strong>di</strong>viso per un periodo della nostra vita,<br />
dolori e angosce, gioie e speranze e dove abbiamo<br />
imparato tante cose; ritornare e vedere queste nostre<br />
sorelle e fratelli che pieni <strong>di</strong> buona volontà continuano,<br />
nella loro semplicità, il cammino pastorale intrapreso<br />
insieme: preparazione ai Sacramenti, catechesi,<br />
Liturgia, famiglia, giovani, anziani, gruppo <strong>di</strong><br />
preghiera… e oggi la novità del presepio che stupisce<br />
ancora piccoli e gran<strong>di</strong> e ogni “bairro” lo ha preparato<br />
in anticipo perché lo vedessimo!<br />
E tutto questo, per grazia <strong>di</strong> Dio, nonostante il sempre<br />
maggior numero <strong>di</strong> antenne, <strong>di</strong> telenovelas, <strong>di</strong> confusione<br />
religiosa; ad ogni chiesa cattolica si aggiunge<br />
subito una protestante, si <strong>di</strong>ffondono sempre più le<br />
sette, forte ostacolo all’Evangelizzazione.<br />
Da circa un anno, due padri della congregazione <strong>di</strong><br />
San Francesco <strong>di</strong> Sales, padre La<strong>di</strong>r brasiliano e padre<br />
Francesco in<strong>di</strong>ano, sono alla guida della parrocchia<br />
<strong>di</strong> San Geraldo e subito (essendo in due) hanno<br />
messo al centro la Santa Messa de<strong>di</strong>cando grande attenzione<br />
alla preparazione (insieme al gruppo liturgico)<br />
della Messa domenicale rendendola più viva e<br />
creativa. E proprio qui, nella casa <strong>di</strong> Dio e dei cristiani,<br />
la gratitu<strong>di</strong>ne e l’accoglienza da parte dei padri<br />
e <strong>di</strong> tutta la comunità è stata commovente, non ci fu<br />
per noi un solo abbraccio simbolico ma, tutti affettuosamente<br />
uno ad uno… ed erano tantissimi!<br />
Le sante Messe feriali, come l’adorazione Eucaristica<br />
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per le vocazioni tutti i primi giovedì del mese, sono<br />
preparate e seguite dalle nostre consorelle, Dalva e<br />
Regina e da qui parte il loro inserimento nelle varie<br />
attività pastorali parrocchiali. Loro stesse si sono<br />
espresse così: “Noi sentiamo molto l’impegno <strong>di</strong> essere in<br />
mezzo ai fratelli come testimoni delle figlie <strong>di</strong> Sant’Angela<br />
nella maniera che Lei stessa ci ha insegnato nella regola.<br />
Per questo noi preghiamo sempre insieme, tutti i giorni<br />
partecipiamo alla Santa Messa, facciamo i ritiri spirituali<br />
insieme ai padri, recitiamo le Lo<strong>di</strong> e i Vespri sempre insieme.<br />
Abbiamo il padre La<strong>di</strong>r, nostro parroco, come nostro<br />
<strong>di</strong>rettore spirituale che ci accompagna nel nostro cammino.<br />
Ringraziamo Dio per tutto questo. Il 31 gennaio 2010,<br />
nella nostra parrocchia <strong>di</strong> San Geraldo abbiamo fatto la<br />
consacrazione per sempre con la presenza del nostro Vescovo<br />
Dominique e <strong>di</strong> tutta la Chiesa”.<br />
Con le offerte ricevute abbiamo avuto la possibilità<br />
<strong>di</strong> continuare il progetto per il 2010 della scuola <strong>di</strong><br />
sostegno con le quattro insegnanti, per circa 80 bambini.<br />
Ringraziamo <strong>di</strong> cuore tutti coloro che hanno<br />
contribuito al progetto.<br />
Inoltre per l’iniziativa della bancarella missionaria,<br />
pur essendo i tempi <strong>di</strong>fficili, ha visto ancora una volta<br />
la sensibilità dei parrocchiani verso coloro che hanno<br />
poco o niente, con la generosità del loro grande cuore.<br />
Per questo il gruppo missionario ringrazia.<br />
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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 6<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Di sé, scolaro delle elementari,<br />
scrive: “Il maestro castigava<br />
spesso il ragazzino tanto sveglio<br />
e così malavvezzo, mandandolo<br />
fuori scuola: e qui ebbero occasione<br />
e principio gli sviluppi <strong>di</strong> quella inclinazione<br />
perversa che lo afflisse per<br />
lunghi anni. Quel genere <strong>di</strong> castighi<br />
fece <strong>di</strong> uno sventato, un cattivo. Cominciò<br />
a frequentare altri castigati<br />
come lui, ma più corrotti, ne prese la<br />
scienza e le abitu<strong>di</strong>ni viziose. Tuttavia<br />
il suo amore alla Chiesa ed alle<br />
funzioni, coll’abito <strong>di</strong> chierichetto,<br />
cresceva ogni giorno e <strong>di</strong>ceva spesso<br />
<strong>di</strong> volersi fare prete, al che i compagni<br />
rispondevano: se tu fai il prete,<br />
tu……. Strana miscela”.<br />
Adolfo Barberis nasce il 1° giugno 1884<br />
a Torino, in un quartiere periferico<br />
<strong>di</strong> immigrati dalla provincia. Famiglia<br />
<strong>di</strong>fficile, la sua, come la sua vita:<br />
il padre violento e bevitore, la madre<br />
resa in<strong>di</strong>fferente a tutto, la casa<br />
una vecchia soffitta maleodorante e<br />
<strong>di</strong>sadorna. Il piccolo Adolfo cresce<br />
senza regole, in<strong>di</strong>sciplinato: soltanto<br />
la nonna Maria riesce a dargli i primi<br />
elementi <strong>di</strong> educazione cristiana.<br />
Così, pur andando in chiesa da solo,<br />
a 6 anni serve messa e a 7 fa la prima<br />
comunione. Frequenta le elementari,<br />
ma la condotta è del tutto insufficiente<br />
e non viene ammesso agli esami.<br />
Vuole entrare in seminario: crede<br />
fortemente che solo lì può controllare<br />
la sua indole ribelle. E’ faticoso,<br />
il cammino verso la santità <strong>di</strong> Adolfo<br />
<strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> cadute, <strong>di</strong> sensi <strong>di</strong> colpa,<br />
<strong>di</strong> incomprensioni, <strong>di</strong> cattiverie,<br />
<strong>di</strong> grandezze. Adolescente, si propone<br />
<strong>di</strong> “non scherzare con donne”,<br />
tormentato dalla paura del peccato,<br />
<strong>di</strong> cadere “negli antichi vizi”: ma la<br />
forte ricerca <strong>di</strong> perfezione spirituale è<br />
già il suo incanto. A Torino frequenta<br />
i 5 anni <strong>di</strong> teologia in seminario, in<br />
modo frammentario, perché deve lavorare<br />
per pagare la retta che la famiglia<br />
non paga. Scrive: “ciò mi impedì<br />
la formazione e limitò lo stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato<br />
e superficiale, più enciclope<strong>di</strong>co<br />
che profondo”.<br />
Umile sempre, Adolfo: accanto a questo<br />
stu<strong>di</strong>o, impara anche fondamenti<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, <strong>di</strong> storia dell’arte, <strong>di</strong><br />
architettura, <strong>di</strong> musica. E’ il lato più<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Santo del mese a cura <strong>di</strong> Luisa Madureri<br />
Beato Adolfo Barberis<br />
“Sono stata accanto ad un Santo”<br />
affascinante <strong>di</strong> Adolfo: curioso, modesto,<br />
intelligente, gaio, vivace, buono.<br />
La sua religiosità è profonda: <strong>di</strong>giuna<br />
spesso, esige molto da sé, compie<br />
penitenze continue, ma non assume<br />
mai l’aria del sofferente, del penitente,<br />
anzi è sempre allegro, spiritoso,<br />
affabile con tutti, generoso. Diventa<br />
sacerdote nel 1907, a soli 23 anni,<br />
il 29 giugno. Il 30 giugno celebra la<br />
prima messa nella chiesa <strong>di</strong> San Carlo:<br />
“Dopo la celebrazione della prima<br />
messa – scrive – mi invase il cuore<br />
una tale gioia che, non potendo essere<br />
trattenuta in petto, scoppiò in un<br />
pianto <strong>di</strong>rotto. Chi, lucido in mente,<br />
avrebbe potuto prevedere che Id<strong>di</strong>o<br />
riservasse un sì grande go<strong>di</strong>mento<br />
del non essere così miserabili?”. Don<br />
Adolfo è un uomo dalle mille iniziative;<br />
ha infiniti incarichi, è un provetto<br />
musicista, è un pre<strong>di</strong>catore meraviglioso,<br />
che incanta centinaio <strong>di</strong> fedeli<br />
che accorrono alle sue pre<strong>di</strong>che, ma è<br />
soprattutto un autentico sacerdote.<br />
È umile, mai si vanta delle mille fortunate<br />
iniziative, recita sempre Il<br />
Rosario ed il breviario, si de<strong>di</strong>ca in<br />
lunghe veglie notturne all’adorazione<br />
eucaristica e sempre pronto ad<br />
ascoltare ed aiutare tutti. Nel 1912<br />
si laurea in teologia e fonda con altri<br />
sacerdoti l’Opera <strong>di</strong>ocesana pellegrinaggi<br />
TI.TO.LO, Trasporto Inferi Torino.-<br />
Lourdes, raccogliendo molto<br />
denaro nell’ambiente borghese <strong>di</strong> Torino.<br />
Quando scoppia la prima guer-<br />
ra mon<strong>di</strong>ale, si pro<strong>di</strong>ga senza sosta<br />
per alleviare le sofferenze <strong>di</strong> profughi<br />
e <strong>di</strong> feriti ed apre i vari seminari per<br />
ospitare caserme ed ospedali militari.<br />
Tra il 1921 ed il 1922 la svolta della<br />
sua vita. La sua personale via alla<br />
santità: don Adolfo, con l’appoggio<br />
del Car<strong>di</strong>nale Richeliuy, pensa ad<br />
una istituzione per la tutela e l’educazione<br />
delle ragazze madri licenziate e<br />
senza protezione e nel 1921 fonda le<br />
basi della Corporazione del Famulato<br />
Cristiano – scrive: “La Madonna non<br />
solo si è fatta serva, ma servendo, ha<br />
santificato la casa servita – Scopo del<br />
Famulato è la moralizzazione del servizio<br />
come professione moralmente<br />
sicura, professionalmente pregiata,<br />
tecnicamente buona. Una società <strong>di</strong><br />
figlie cristiane che si de<strong>di</strong>cano al servizio<br />
delle famiglie e degli infermi”<br />
– Non tutto è semplice: nascono <strong>di</strong>fficoltà<br />
amministrative (“Ho i<strong>di</strong>osincrasia<br />
per gli aspetti economici”, scrive<br />
don Adolfo), gelosie, incomprensioni,<br />
ma alla fine le Sorelle del Famulato<br />
sono aggregate, come Terz’Or<strong>di</strong>ne,<br />
ai Minori.<br />
Don Adolfo continua a pre<strong>di</strong>care in<br />
tutta Italia ed ovunque ha grande successo<br />
e seguito. Si occupa anche della<br />
Sindone, cui de<strong>di</strong>ca stu<strong>di</strong> ed articoli:<br />
“La Sindone – scrive – è il documento<br />
più prezioso della Passione: anzi, è il<br />
monumento più impressionante”.<br />
Nel 1953 il Vescovo <strong>di</strong> Ivrea erige<br />
la nuova Congregazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong>ocesano col titolo <strong>di</strong> Pie Sorelle del<br />
Famulato Cristiano, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
onorare e santificare il lavoro delle<br />
addette al lavoro domestico.<br />
Il 24 settembre 1967, don Adolfo Barberis<br />
muore, a 83 anni nella sua piccola<br />
stanza, povera come la cella <strong>di</strong><br />
un monaco: “Sono stato accanto ad<br />
un santo – testimonia una suora – ed<br />
ho assistito alla sua morte attesa, desiderata,<br />
invocata, amata, pur nelle<br />
più acute sofferenze, <strong>di</strong> una persona<br />
vissuta santamente”. Nell’ultimo testamento<br />
spirituale alle suore scrive:<br />
“Fui per voi un padre dai mille desideri<br />
e dalle cento inettitu<strong>di</strong>ni”.<br />
Oggi le Famule si de<strong>di</strong>cano soprattutto<br />
alle immigrate extracomunitarie<br />
ed alla pastorale matrimoniale e<br />
familiare.<br />
7 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Sul Corriere della Sera <strong>di</strong> qualche<br />
settimana fa, in prima pagina,<br />
svettava l’articolo: “CHE<br />
TRISTEZZA QUEGLI OUTLET”. Mi<br />
sono ricordata, allora, del mio primo<br />
articolo scritto per IL DUOMO<br />
(9/11/2007), dove facevo la paro<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> come le famiglie oggigiorno santifichino<br />
la festa, appunto trascorrendola<br />
nei IPERMERCATI.<br />
Il fenomeno si è ancora più evidenziato<br />
con l’arrivo degli outlet, “paesi finti<br />
come borghi me<strong>di</strong>evali posticci, con le<br />
mura, le porte, le fontane e le botteghe,<br />
dove portare il cane a passeggio,<br />
i bambini a giocare, e la moglie…”<br />
scrive il Corriere, evidenziando il lato<br />
negativo della mercificazione dei valori,<br />
il degrado dei rapporti umani,<br />
che un tempo, proprio nel borgo tro-<br />
Stu<strong>di</strong>o e servizi fotografici<br />
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Ritorno al centro<br />
vava come luogo d’incontro la piazza,<br />
e le chiacchiere <strong>di</strong>ventavano momenti<br />
<strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> una relazione cercata e<br />
voluta.<br />
Mi viene allora la considerazione che<br />
forse questi luoghi d’oggi, considerati<br />
solo come venale passatempo <strong>di</strong> chi<br />
non ha altro <strong>di</strong> meglio e spera negli<br />
sconti, nel trovare tutto nell’ipocrisia<br />
del tutto offerto, siano un’affannosa,<br />
ansiosa ricerca della nostalgica perduta<br />
piazza, rimpianto <strong>di</strong> incontri veri,<br />
<strong>di</strong> sorrisi scambiati da portone a portone<br />
nelle viuzze dei paesi, dove il baratto<br />
non era solo il valore della cosa<br />
in sé, ma con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un‘amicizia,<br />
che regala qualcosa dal <strong>di</strong> dentro e<br />
che oggi è assai raro trovare.<br />
Ritornare al centro della piazza significa<br />
tornare alle nostre origini, ripren-<br />
Pasticceria<br />
Vassalli<br />
Bomboniere<br />
Confezioni regalo<br />
dere il significato delle cose autentiche<br />
che stavano all’interno del paese,<br />
come appunto la piazza, la chiesa,<br />
l’oratorio, il cinema, il teatro e ricreare<br />
quella comunità cui Don Angelo fa<br />
spesso riferimento: comunità che non<br />
è solo lo stare insieme con chi ha un<br />
vuoto da riempire ( quello si può fingere<br />
che esista e che si compia in questi<br />
centri commerciali) ma il richiamo<br />
che deve smuovere l’apatia del benessere,<br />
per far posto ai sentimenti autentici<br />
<strong>di</strong> un cuore che vuole parlare,<br />
comunicare al prossimo la propria solitu<strong>di</strong>ne,<br />
la ricerca <strong>di</strong> un pieno fatto <strong>di</strong><br />
trasporto, <strong>di</strong> sincerità e <strong>di</strong> quei valori<br />
che si trovano all’interno dell’uomo<br />
vero, creato e plasmato per ESSERE e<br />
non per avere.<br />
Daniela Cavedaghi<br />
Una presenza in mezzo a noi<br />
Domenica 24 gennaio, ore 8.30:<br />
giornata alquanto fredda e teoricamente<br />
normale… Un pullman<br />
carico <strong>di</strong> ragazzi incappottati, <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> e<br />
Roè, carichi <strong>di</strong> sacchetti ricolmi <strong>di</strong> alimenti,<br />
partiva per una nuova esperienza<br />
verso Cremona.<br />
I nostri amici frati francescani, felicemente<br />
accolti nelle nostre case durante<br />
la Missione Giovani, ci hanno calorosamente<br />
invitati a trascorrere una giornata<br />
in mezzo a loro. Ad attenderci c’erano<br />
frate Massimo, frate Nicola e frate<br />
Raffaele che subito ci hanno mostrato<br />
la loro casa: dal cortile alla vigna, dalla<br />
sala da pranzo alla cappella ed infine, ci<br />
hanno condotto alla chiesa dove abbiamo<br />
partecipato alla S. Messa presieduta<br />
da frate Massimo.<br />
Allietati da un canto abbiamo gioiosa-<br />
mente pranzato tutti insieme e, dopo un<br />
piccolo break, ci siamo riuniti per giocare<br />
con i frati. Divisi in due gran<strong>di</strong> squadre<br />
ci siamo <strong>di</strong>vertiti con un “indovina<br />
chi” particolare: ogni personaggio indovinato<br />
ci permetteva <strong>di</strong> porre ai frati<br />
delle domande sulla loro quoti<strong>di</strong>anità e<br />
sulle <strong>di</strong>fficoltà incontrate nell’adattarsi<br />
alla vita consacrata. I frati ci hanno mostrato<br />
orgogliosi un bellissimo presepio<br />
allestito con i giovani del liceo artistico<br />
<strong>di</strong> Cremona.<br />
Con rammarico verso le ore 16.30 abbiamo<br />
dovuto salutarci per ritornare alle<br />
nostre case arricchiti <strong>di</strong> questa nuova<br />
esperienza. La cosa che ci ha colpito<br />
<strong>di</strong> più è che i frati vivono il loro essere<br />
frati in semplicità, lavorando nell’orto,<br />
organizzando la mensa per i poveri, facendo<br />
il vino e riparando da soli i guasti<br />
domiciliari. Abbiamo colto che sono<br />
veramente uomini innamorati <strong>di</strong> Dio e,<br />
grazie a loro, abbiamo riconosciuto la<br />
presenza <strong>di</strong> Cristo vivo in mezzo a noi.<br />
Di questo siamo grate!<br />
Maddy e Chiara<br />
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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 8<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Oratorio vita quoti<strong>di</strong>ana a cura dell’Oratorio S. Filippo Neri<br />
Esperienza invernale dell’Oratorio<br />
Anche quest’anno l’Oratorio ha offerto ai giovani<br />
e agli adolescenti l’opportunità <strong>di</strong> rinnovare<br />
l’esperienza invernale a Ponte <strong>di</strong> Legno dal 26<br />
al 30 <strong>di</strong>cembre 2009.<br />
Abbiamo scelto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre questa vacanza con i<br />
ragazzi degli Oratori <strong>di</strong> Toscolano Maderno, Roè Volciano<br />
e Preseglie per imparare a fare comunità non<br />
solo con i nostri amici, ma anche con chi non conosciamo.<br />
Accanto ai numerosi momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento e svago<br />
sugli impianti sciistici del Tonale, sulle piste <strong>di</strong><br />
pattinaggio, per le vie del centro del paese e durante<br />
le serate <strong>di</strong> animazione organizzate dalle varie Parrocchie,<br />
abbiamo riservato degli spazi della nostra<br />
giornata per la riflessione e la preghiera.<br />
Quest’anno la vacanza era incentrata sul tema della<br />
sacralità e inviolabilità della vita umana fin dal suo<br />
primo inizio. Abbiamo approfon<strong>di</strong>to questo argomento<br />
con l’aiuto <strong>di</strong> Andrea Mon<strong>di</strong>nelli, presidente<br />
del Movimento per la Vita <strong>di</strong> Garda e Valsabbia, che<br />
ci ha presentato gli aspetti culturali e legislativi dell’aborto,<br />
dalla sua introduzione per opera dei regimi<br />
totalitari del ‘900, fino all’attuale legge 194/78 vigente<br />
in Italia.<br />
È stata l’occasione per conoscere da vicino l’attività<br />
dei Centri <strong>di</strong> Aiuto alla Vita operanti nel nostro territorio,<br />
che aiutano concretamente numerose donne a<br />
Vacanza per famiglie a Zoanno <strong>di</strong> Ponte <strong>di</strong> Legno<br />
Bella, bella, bella! Non esiste altro modo che ripetere<br />
per tre volte l’aggettivo, per descrivere l’esperienza<br />
invernale delle famiglie organizzata dall’oratorio <strong>di</strong><br />
<strong>Salò</strong> a Ponte <strong>di</strong> Legno dal 31 <strong>di</strong>cembre al 3 gennaio. Una<br />
vacanza bella e completa.<br />
Ritrovarsi fra famiglie <strong>di</strong>verse per composizione ed età è<br />
stato essenziale, costruttivo e anche <strong>di</strong>vertente; siamo <strong>di</strong>ventati<br />
amici ed abbiamo rafforzato amicizie pre-esistenti<br />
nella scoperta <strong>di</strong> un’uguaglianza che si è fatta fratellanza.<br />
La casa Pavoniana che ci ha ospitato era accogliente e ben<br />
organizzata, ogni giorno è volato via sotto la sapiente guida<br />
del curato don Angelo, sempre <strong>di</strong>sponibile e pronto, ed<br />
allo stesso tempo esauriente e capace <strong>di</strong> portare il <strong>di</strong>scorso<br />
sui temi <strong>di</strong>fficili, ma importanti ed interessanti, del sapere<br />
educare in modo cristiano. È stato utile sentirci confermati<br />
nelle nostre scelte <strong>di</strong> amore e rigore nei confronti dei figli,<br />
definite con esattezza “fermezza educativa”.<br />
Fondamentale anche il supporto degli “angeli”, che durante<br />
gli incontri degli adulti hanno saputo intrattenere i più piccoli<br />
con grande abilità e delle organizzatrici dei giochi per<br />
tutti, instancabili e creative.<br />
Indovinata è stata anche la scelta dell’ambiente nel quale<br />
collocare questi giorni insieme: Zoanno è vicino al centro<br />
<strong>di</strong> Ponte <strong>di</strong> Legno, ma allo stesso tempo sufficientemente<br />
<strong>di</strong>scosta per garantire pace, sicurezza e tranquillità alle fa-<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
superare le <strong>di</strong>fficoltà materiali e spirituali che le spingono<br />
a voler abortire, mostrando loro la bellezza della<br />
vita che è dono <strong>di</strong> Cristo. Alla fine abbiamo pregato<br />
insieme con le parole <strong>di</strong> Giovanni Paolo II che concludono<br />
l’«Evangelium vitae», per affidare a Maria,<br />
“aurora del mondo nuovo”, la causa della vita.<br />
Davvero memorabile è stata anche la testimonianza<br />
del Dr. Massimo Gandolfini che ci ha illustrato dal<br />
punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co-scientifico l’origine della vita,<br />
che inizia nel momento della fecondazione e continua<br />
attraverso le varie tappe dello sviluppo embriologico<br />
fetale fino alla nascita.<br />
La semplicità, la chiarezza e la precisione del suo contributo,<br />
accanto al lavoro <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione che è nato<br />
dalla sua testimonianza, hanno fornito ad ognuno <strong>di</strong><br />
noi vali<strong>di</strong> elementi per giu<strong>di</strong>care autonomamente,<br />
senza riserve e senza menzogne, questa tematica così<br />
delicata. Solo il giu<strong>di</strong>zio rende “esperienza” una cosa<br />
che si fa, non il riverbero sentimentale che suscitano<br />
le cose che, fugace, svanisce senza lasciare traccia,<br />
senza cioè incidere sulla nostra vita.<br />
Ecco perché questa “esperienza” invernale ci ha aiutato<br />
a vincere la confusione che nasce dal relativismo<br />
<strong>di</strong>lagante nella società e che spesso abita in noi, e ci<br />
ha insegnato un metodo certo per vivere più intensamente<br />
e in prima persona la realtà che ci circonda.<br />
Mario<br />
miglie ospiti. Abbiamo potuto serenamente <strong>di</strong>vertirci sulle<br />
piste, godendo delle splen<strong>di</strong>de giornate e degli spazi <strong>di</strong><br />
tempo libero. Sentite e partecipate sono state anche le celebrazioni<br />
delle Messe, collocate quasi come ciliegine sulla<br />
torta, <strong>di</strong> intense e produttive attività comunitarie.<br />
Grazie a don Angelo per questa proposta, che ci auguriamo<br />
si possa ripetere.<br />
9 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Oratorio vita quoti<strong>di</strong>ana a cura dell’Oratorio S. Filippo Neri<br />
Diversità: un incontro <strong>di</strong> crescita<br />
Ognuno <strong>di</strong> noi/ ha la sua strada da<br />
fare/ pren<strong>di</strong> un respiro ma poi/<br />
tu non smettere <strong>di</strong> camminare”.<br />
Ognuno <strong>di</strong> noi, come <strong>di</strong>ce questa<br />
canzone, ha la sua strada da fare.<br />
Ognuno ha il suo compito, ognuno<br />
la sua meta e ognuno dovrebbe cercare<br />
<strong>di</strong> vivere in pienezza ogni attimo<br />
del suo cammino.<br />
Lo zaino è pronto. Dentro ci sono poche<br />
cose, ma sono importanti, sono<br />
quelle necessarie per la vita: la pazienza,<br />
la tolleranza, il sorriso e........<br />
si parte! È il cammino della vita. La<br />
nostra vita, che a volte è impreve<strong>di</strong>bile,<br />
che mai ti avverte, ma bella<br />
proprio perchè.... VITA. È l’ultimo<br />
pezzo <strong>di</strong> strada. La salita è faticosa,<br />
ma quando il respiro si fa pesante,<br />
dopo l’ultima curva noi guar<strong>di</strong>amo<br />
il paesaggio che si apre davanti agli<br />
occhi, ed è la cosa più bella da ammirare:<br />
un immenso prato, con l’erba<br />
sottile che, leggera, si muove al soffio<br />
delicato della brezza e fiori, tanti<br />
fiori. Alcuni con le foglie larghe,<br />
altri con lo stelo lungo, certi con i<br />
petali aperti, altri ancora che devono<br />
sbocciare. Quelli dal profumo intenso<br />
e altri <strong>di</strong> una delicatezza che sembrano<br />
spezzarsi. Questa è la realtà,<br />
La destinazione era S. Martino<br />
(Degagna). La partenza<br />
era prevista per le ore 15,15<br />
alla fermata dei pullman ai Tormini.<br />
Giunti a Vobarno abbiamo<br />
iniziato il cammino, durato circa<br />
1 ora e mezza; per arrivare fino all’asilo<br />
<strong>di</strong> San Martino dove ci siamo<br />
sistemati, e dopo esserci riposati<br />
un po’, abbiamo cominciato<br />
le nostre attività: innanzi tutto un<br />
breve consiglio della legge, momento<br />
in cui il reparto si riunisce<br />
per affrontare problemi o prendere<br />
decisioni, per <strong>di</strong>scutere sulle<br />
questioni riguardanti i pie<strong>di</strong> teneri<br />
(i ragazzi del primo anno) che<br />
chiedevano <strong>di</strong> ricevere la promessa:<br />
nella quale ognuno promette<br />
<strong>di</strong> impegnarsi con l’aiuto <strong>di</strong> Dio<br />
per il bene proprio e degli altri.<br />
questo è il mondo che immagino. La<br />
normalità nella <strong>di</strong>versità.<br />
Tutti siamo <strong>di</strong>versi come i fiori dei<br />
nostri prati. Tutti abbiamo abilità<br />
che ci <strong>di</strong>stinguono, cose che sappiamo<br />
fare e nelle quali eccelliamo, ma<br />
ci riconosciamo anche tutti uguali.<br />
Uguali nell’aver paura del <strong>di</strong>verso:<br />
paura <strong>di</strong> una cosa che non conosciamo.<br />
Ma è attraverso la conoscenza<br />
che noi potremmo sconfiggere le<br />
paure. È questa la grande provocazione<br />
della vita. Dobbiamo fidarci ed<br />
affidarci per poter superare i nostri<br />
limiti. Potremo così volare tanto in<br />
alto, dove non avremmo mai potuto<br />
immaginare. Ma la nostra realtà è <strong>di</strong><br />
“esseri omologati” perchè nell’eguaglianza<br />
non ci si senta fuori dal coro.<br />
Ma la vita stessa ci pone <strong>di</strong> fronte<br />
alla sua <strong>di</strong>versità, alla nostra <strong>di</strong>versità.<br />
Per chi la vive, questa realtà non<br />
è semplice, ma è la sua realtà e va accettata,<br />
perchè la vita prima <strong>di</strong> tutto<br />
è: ”il valore”.<br />
E noi.... e gli altri? Noi dovremmo<br />
imparare ad accostarci all’altro, con<br />
rispetto. Voglio sperare che la grande<br />
ricchezza del nostro tempo sia<br />
mettere insieme queste <strong>di</strong>verse abilità<br />
e uniti poter costruire un mondo<br />
Uscita 23 e 24 gennaio 2010<br />
Più tar<strong>di</strong> ci siamo <strong>di</strong>visi per seguire<br />
tre <strong>di</strong>versi cantieri: topografia,<br />
segnalazione e co<strong>di</strong>ci segreti, per<br />
migliorare le nostre capacità e le<br />
nostre competenze in preparazione<br />
all’uscita del giorno dopo.<br />
Dopo una modesta cenetta preparata<br />
appositamente dal clan,<br />
e i servizi, ci siamo animati con<br />
un bivacco allegro e movimentato.<br />
A tarda notte ci siamo spostati<br />
su una collinetta e nel buio, un<br />
poco assopiti, abbiamo assistito<br />
alle promesse dei nuovi arrivati<br />
che hanno dato anche ai più<br />
vecchi l’opportunità <strong>di</strong> ricordare<br />
il loro momento. Essendo ormai<br />
tar<strong>di</strong> e la giornata ormai finita da<br />
un pezzo siamo ritornati al caldo<br />
per appisolarci e riposarci; anche<br />
se per poco, in quanto la mattina<br />
migliore. Ma quanto siamo veramente<br />
capaci <strong>di</strong> guardare l’altro? Sappiamo<br />
prenderlo per come è, cercando<br />
<strong>di</strong> porre l’attenzione sulle cose che è<br />
capace <strong>di</strong> fare e non sulle sue <strong>di</strong>fficoltà?<br />
Il mondo purtroppo va in fretta, troppo<br />
in fretta perchè noi riusciamo a coglierne<br />
le <strong>di</strong>verse colorazioni. Ma il<br />
<strong>di</strong>verso c’è, è lì e bussa alla porta del<br />
tuo cuore e ti <strong>di</strong>ce che anche questa<br />
è vita, la sua vita. Sicuramente faticosa,<br />
perchè faticosa nelle relazioni,<br />
faticosa nella scuola, faticosa perchè<br />
il <strong>di</strong>verso è “carino” quando non capita<br />
a me, ma chi sa cogliere e andare<br />
oltre, legge che è anche conquista...<br />
è non dare nulla per scontato... è<br />
fermarsi un attimo e cogliere quei<br />
momenti <strong>di</strong> lentezza, per guardare<br />
il mondo davvero ed è fare i conti<br />
con le nostre paure perchè per vivere<br />
una <strong>di</strong>versità ci vuole coraggio.<br />
Io credo che dalla vita ciascuno <strong>di</strong><br />
noi possa decidere cosa cogliere.<br />
Certo le fatiche ci sono ed è necessario<br />
affrontarle, ma... lasciamoci toccare<br />
dall’armonia: armonia che non<br />
è dell’uomo, ma che è nella natura<br />
voluta da Dio.<br />
Stefania Pozza Cocca<br />
seguente alle 8,00 eravamo già<br />
svegli per affrontare una nuova<br />
giornata, nonchè la conclusione<br />
<strong>di</strong> questa uscita, iniziando da una<br />
colazione e col preparare già lo<br />
zaino per il ritorno. Alle 10,00 è<br />
iniziata la Messa alla chiesetta del<br />
paesino; in seguito con una particolare<br />
attività abbiamo messo in<br />
pratica gli insegnamenti del giorno<br />
precedente.<br />
Subito dopo un leggero pranzetto<br />
e una veloce pulizia alla casa<br />
abbiamo iniziato il viaggio <strong>di</strong> ritorno,<br />
ritrovando come previsto i<br />
genitori ad aspettarci ai Tormini.<br />
Eravamo tutti pronti a tornare a<br />
casa per un buon riposo, anche<br />
se un po’ <strong>di</strong>spiaciuti per la fine <strong>di</strong><br />
questa esperienza.<br />
Sara Tonoli<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 10<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Si afferma che la devozione popolare<br />
verso i santi, tesa ad esprimere<br />
l’amore dei fedeli e la loro<br />
gratitu<strong>di</strong>ne verso Dio per i doni <strong>di</strong><br />
Grazia <strong>di</strong> questi esemplari <strong>di</strong>scepoli<br />
<strong>di</strong> Cristo tende spesso a sminuire le<br />
loro doti naturali per mettere meglio<br />
in risalto gli effetti dell’intervento <strong>di</strong>vino<br />
nella loro vita. E’ il caso del santo<br />
Curato d’Ars del quale numerosissime<br />
opere <strong>di</strong>vulgative presentano<br />
connotati <strong>di</strong> limitata intelligenza,<br />
seppur con l’intenzione lodevole<br />
<strong>di</strong> esaltarne la santità.<br />
Ho visitato, qualche anno fa, la<br />
canonica <strong>di</strong> Jean-Marie Vianney,<br />
rimanendo commosso davanti<br />
alla semplicità e alla povertà<br />
della casa. Mi sono soffermato,<br />
in quell’occasione, a guardare la<br />
biblioteca del santo, formata da<br />
252 volumi. Sono rimasto stupito<br />
<strong>di</strong> trovarmi <strong>di</strong> fronte a un parroco<br />
francese dell’inizio del ‘800 considerato<br />
“indotto”, eppur dotato<br />
<strong>di</strong> una biblioteca personale considerevole<br />
per quei tempi. Mi ricordo<br />
<strong>di</strong> aver annotato una serie<br />
<strong>di</strong> titoli, con riserva <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />
l’argomento. Pur non essendo<br />
un esperto in materia, debbo<br />
riconoscere che l’insieme <strong>di</strong> quei<br />
volumi appare assai interessante,<br />
anche perché il loro proprietario non<br />
ha mai pubblicato e neppure scritto<br />
i suoi catechismi. Li conosciamo, infatti,<br />
soltanto attraverso gli appunti<br />
dei suoi devoti <strong>di</strong>scepoli. La biblioteca<br />
rappresenta quin<strong>di</strong> l’unico mezzo<br />
per conoscere la personalità del santo<br />
Curato, che si presentava volentieri<br />
come ignorante, mentre era, compatibilmente<br />
coi tempi e con le sue possibilità,<br />
un amante dello stu<strong>di</strong>o.<br />
Abbiamo già ricordato che, nato a<br />
Dar<strong>di</strong>lly, vicino a Lione, l’8 maggio<br />
1786, Jean-Marie da giovane aveva<br />
lavorato nei campi e pascolato animali.<br />
Non aveva avuto, quin<strong>di</strong>, la<br />
possibilità <strong>di</strong> frequentare corsi scolastici<br />
regolari. Ricevette la prima<br />
comunione nel corso <strong>di</strong> una messa<br />
clandestina a Éculley, nel 1799. Siamo<br />
nel 1803, a 17 anni, riuscì a frequen-<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Vita <strong>di</strong> <strong>Parrocchia</strong> a cura della Redazione<br />
In occasione dell’Anno Sacerdotale<br />
Scopriamo Giovanni Maria Vianney attraverso i suoi libri<br />
tare la scuola elementare. Quando<br />
nel 1806, fu presentato al seminario<br />
<strong>di</strong> Lione, fece l’esperienza amara <strong>di</strong><br />
cozzare contro un muro <strong>di</strong> ignoranza<br />
apparentemente insuperabile. Nel<br />
seminario l’insegnamento era svolto<br />
esclusivamente attraverso corsi in<br />
latino, del tutto inaccessibili al giovane<br />
conta<strong>di</strong>no. I suoi professori lo<br />
considerarono “debolissimo” e gli<br />
prospettarono l’eventualità <strong>di</strong> un<br />
ritorno a casa. Solo l’intervento del<br />
canonico regolare don Charles Balley<br />
salvò Jean-Marie dal licenziamento.<br />
Egli ne fece un suo <strong>di</strong>scepolo fedele,<br />
anche nelle pratiche più austere.<br />
Nell’impossibilità <strong>di</strong> insegnargli la<br />
teologia in latino, don Charles decise<br />
<strong>di</strong> procedere col francese. Facendosi<br />
personalmente garante dell’allievo,<br />
egli riuscì a far includere il Santo negli<br />
Or<strong>di</strong>nati del 13 agosto 1815.<br />
Alla morte del maestro il Curato ne<br />
aveva ere<strong>di</strong>tato parte dei libri (una<br />
ottantina), che portò con sé ad Ars,<br />
dove fu nominato parroco l’11 <strong>febbraio</strong><br />
1818. La biblioteca <strong>di</strong> Ars contiene<br />
ben 151 libri anteriori all’anno<br />
1818. Ciò significa che il buon Curato<br />
ne aveva acquistati una ottantina per<br />
proprio conto. La biblioteca si arricchirà<br />
successivamente <strong>di</strong> altri 103<br />
titoli, pubblicati entro la data della<br />
morte del Santo: al ritmo <strong>di</strong> sei libri<br />
all’anno. Il Curato non ha più lasciato<br />
Ars. Ciò significa che gli ultimi acquisti,<br />
<strong>di</strong> carattere religioso, sono stati<br />
il frutto <strong>di</strong> scelte oculate personali,<br />
non invece <strong>di</strong> una raccolta casuale. Il<br />
catalogo della biblioteca evidenzia<br />
l’interesse del Santo per tutte le problematiche<br />
della Chiesa: vite <strong>di</strong> santi,<br />
attività missionaria, libri <strong>di</strong> teologia<br />
e morale. Gli stu<strong>di</strong>osi (ve<strong>di</strong> Bernard<br />
Ardura) affermano che ben 192 libri<br />
recano “scritture, pagine piegate<br />
o tagliate, ex-libris, ad<strong>di</strong>rittura<br />
piccoli avanzi <strong>di</strong> cibo tra le pagine<br />
(il Santo leggeva durante<br />
i pasti), e che, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
sono testi sicuramente letti dal<br />
Vianney”.<br />
Leggendo poi i suoi sermoni,<br />
riportati dai <strong>di</strong>scepoli, ci si accorge<br />
che il pre<strong>di</strong>catore, dalla<br />
memoria poco sicura, trascriveva<br />
citazioni spesso lette e poi interiorizzate<br />
nella contemplazione,<br />
restituendole in una forma<br />
approssimativa ma convincente.<br />
C’è una luminosa testimonianza<br />
dell’amore <strong>di</strong> Jean-Marie per<br />
i libri e per lo stu<strong>di</strong>o. Il grande<br />
pre<strong>di</strong>catore Jean-Baptiste-Henri<br />
Lacordaire, restauratore dell’or<strong>di</strong>ne<br />
dei pre<strong>di</strong>catori in Francia,<br />
dopo un pellegrinaggio ad Ars il 4<br />
maggio 1845, esprimeva così i suoi<br />
sentimenti intimi, dopo aver sentito<br />
pre<strong>di</strong>care il santo Curato: “Vorrei pre<strong>di</strong>care<br />
come lui”.<br />
Giovanni Maria Vianney non è certo<br />
<strong>di</strong>ventato uno stu<strong>di</strong>oso in grado <strong>di</strong><br />
scrivere libri o <strong>di</strong> tenere corsi universitari;<br />
tuttavia la sua biblioteca<br />
testimonia come egli non abbia mai<br />
cessato <strong>di</strong> formarsi intellettualmente<br />
e spiritualmente tramite lo stu<strong>di</strong>o:<br />
come, del resto, aveva appreso dal<br />
canonico Balley. Si può <strong>di</strong>re che la<br />
sua evoluzione spirituale, da un iniziale<br />
rigorismo alla fiducia nell’amore<br />
misericor<strong>di</strong>oso del Salvatore, è<br />
sicuramente frutto dell’azione dello<br />
Spirito Santo, anche attraversole sue<br />
letture.<br />
Renato Cobelli<br />
11 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Pellegrinaggi e varie a cura della Redazione<br />
1° giorno: Italia – Damasco. Ritrovo all’aeroporto e partenza<br />
per Damasco via Istambul. All’arrivo, trasferimento<br />
in albergo: cena e pernottamento.<br />
2° giorno: Damasco – Maaloula – Krack dei Cavalieri<br />
– Latakya. Colazione. Partenza per Maaloula, pittoresco<br />
villaggio annidato tra le rupi dove si parla ancora l’Aramaico<br />
e visita al Convento dei Santi Sergio e Bacco. Proseguimento<br />
per il Krack dei Cavalieri. Pranzo in ristorante.<br />
Visita della fortezza crociata e continuazione per Latakya.<br />
Sistemazione in albergo: cena e pernottamento.<br />
3° giorno: Latakya – Ugarit – Apamea – Ebla – Aleppo.<br />
Colazione. Pranzo in ristorante lungo il percorso. Giornata<br />
de<strong>di</strong>cata alla visita degli importanti siti archeologici<br />
<strong>di</strong> Ugarit, città risalente al terzo millennio a.C.; <strong>di</strong> Apamea,<br />
che rappresenta un esempio <strong>di</strong> arte ellenistica-romana<br />
meglio conservato in Me<strong>di</strong>o Oriente; <strong>di</strong> Ebla, nella<br />
cui biblioteca reale furono recuperate oltre quin<strong>di</strong>cimila<br />
tavolette incise con i caratteri cuneiformi sumeri. Arrivo<br />
in serata ad Aleppo. Sistemazione in albergo: cena e pernottamento.<br />
4° giorno: Aleppo – San Simeone. Mezza pensione in<br />
albergo. Mattina de<strong>di</strong>cata alla visita <strong>di</strong> Aleppo; museo<br />
archeologico, la Cittadella e la Grande Moschea. Pranzo<br />
in ristorante. Nel pomeriggio escursione a San Simeone,<br />
dove rimangono resti del complesso basilicale de<strong>di</strong>cato al<br />
Santo Stilita.<br />
5° giorno: Aleppo – Rasafa – Palmira. Colazione. Partenza<br />
verso la grande <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Assad sull’Eufrate e continuazione<br />
per Rakka. Pranzo in ristorante. Proseguimento<br />
per Rasafa, anticamente chiamata Sergiopoli. È la più interessante<br />
città morta del deserto, dopo Palmira: qui fu<br />
martirizzato San Sergio. Arrivo a Palmira in serata. Sistemazione<br />
in albergo: cena e pernottamento.<br />
6° giorno: Palmira – Damasco. Colazione. Giornata de<strong>di</strong>cata<br />
alla visita <strong>di</strong> Palmira, la regina del deserto e dei suoi<br />
tesori: tempio <strong>di</strong> Bel, arco <strong>di</strong> trionfo, teatro, cardo massimo,<br />
necropoli. Pranzo in ristorante. Al termine partenza<br />
per Damasco con arrivo in serata. Sistemazione in alber-<br />
Pellegrinaggio<br />
a LOURDES<br />
Il pellegrinaggio a Lourdes dal 21 al<br />
23 aprile 2010 sarà effettuato in aereo,<br />
con partenza dall’aeroporto <strong>di</strong> Orio<br />
al Serio (Bergamo).<br />
Mentre il viaggio in pullman non sarà<br />
effettuato per mancanza <strong>di</strong> iscrizioni.<br />
Siria, sulla via <strong>di</strong> Damasco<br />
dal 17 al 24 giugno (8 giorni - 7 notti)<br />
go: cena e pernottamento.<br />
7° giorno: Escursione Bosra. Mezza pensione in albergo.<br />
Inizio della visita della città con il museo archeologico,<br />
la Grande Moschea degli Omayya<strong>di</strong> e il Gran Bazaar.<br />
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Bosra<br />
antica città nabatea. Visita dell’imponente teatro romano.<br />
Rientro a Damasco nel tardo pomeriggio.<br />
8° giorno: Damasco – Italia. Colazione. Visita dei luoghi<br />
della conversione <strong>di</strong> Paolo: la Via Recta, la chiesa <strong>di</strong><br />
Anania, la Porta <strong>di</strong> San Paolo. Pranzo in ristorante. Nel<br />
pomeriggio trasferimento all’aeroporto per il rientro, via<br />
Istambul.<br />
Quota <strong>di</strong> partecipazione: euro 1.490,00<br />
Quota <strong>di</strong> iscrizione al viaggio: euro 30,00<br />
Supplemento camera singola: euro 260,00<br />
Iscrizioni presso la segreteria della <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong> <strong>Salò</strong>.<br />
La quota comprende: Passaggio aereo in classe turistica<br />
Italia/Istambul/Damasco/Istambul/Italia con voli <strong>di</strong> linea<br />
– Tasse aeroportuali (tasse <strong>di</strong> imbarco/tasse <strong>di</strong> sicurezza/tasse<br />
comunali/adeguamento carburante) euro 150,00<br />
– Trasferimenti da/per l’aeroporto <strong>di</strong> Damasco in pullman.<br />
Alloggio in alberghi <strong>di</strong> 5 stelle (4 stelle ad Aleppo) con sistemazione<br />
in camere a due letti con bagno o doccia. Vitto<br />
dalla cena del 1° giorno al pranzo dell’8° giorno. Spese per<br />
l’ottenimento del visto consolare. Tasse in uscita via aerea<br />
dalla Siria. Visite, escursioni, con guida parlante italiano<br />
per tutto il tour in pullman. Ingressi come da programma.<br />
Assistenza sanitaria, assicurazione bagaglio e annullamento<br />
viaggio Europ Assistance.<br />
N.B. È necessario il passaporto in<strong>di</strong>viduale valido almeno<br />
sei mesi oltre la data <strong>di</strong> rientro. Entro un mese prima della<br />
partenza devono pervenirci i dati anagrafici e gli estremi<br />
del passaporto (numero, luogo e data <strong>di</strong> rilascio, eventuale<br />
rinnovo o scadenza). Sul passaporto non devono risultare<br />
timbri d’ingresso e/o <strong>di</strong> uscita in Israele e/o qualsiasi dogana<br />
Israele/Giordania/Egitto.<br />
Pellegrinaggio a TORINO<br />
Come ogni anno, verrà effettuato un pellegrinaggio riservato<br />
ai partecipanti dei Centri <strong>di</strong> Ascolto per la verifica,<br />
alle zelatrici e collaboratori della parrocchia, come<br />
ringraziamento per l’operato che con tanto zelo de<strong>di</strong>cano<br />
alle varie attività della parrocchia.<br />
Mercoledì 19 maggio 2010 si andrà a Torino con visita<br />
alla “Sacra Sindone”.<br />
Prezzo euro 35,00 tutto compreso: viaggio in pullman e<br />
pranzo. Iscriversi presso la Segreteria parrocchiale.<br />
12 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Accade sempre più spesso che<br />
grossi cetacei si arenino sulle<br />
spiagge <strong>di</strong> tutti i mari e a tutte<br />
le latitu<strong>di</strong>ni, senza che ad oggi si<br />
sia riusciti a trovare un motivo plausibile<br />
e scientificamente <strong>di</strong>mostrato<br />
sul perché <strong>di</strong> questo fenomeno.<br />
Tante le supposizioni, dall’inquinamento<br />
delle acque ai sonar per<br />
scandagliare i fondali, dai rifiuti<br />
ra<strong>di</strong>oattivi fino alle stazioni satellitari<br />
in orbita intorno alla terra che,<br />
secondo alcuni, creerebbero campi<br />
magnetici. Ad oggi rimangono comunque<br />
delle semplici ipotesi perché<br />
scientificamente non esistono<br />
elementi per <strong>di</strong>mostrare<br />
quale <strong>di</strong> queste sia la vera<br />
causa delle morti <strong>di</strong> massa,<br />
anche se i capodogli dell’ultimo<br />
spiaggiamento <strong>di</strong><br />
Peschici, vicino a Foggia,<br />
avevano ingerito <strong>di</strong> tutto,<br />
dalle buste <strong>di</strong> plastica probabilmente<br />
confuse per<br />
meduse, a pezzi <strong>di</strong> corda,<br />
tanto che nello stomaco<br />
<strong>di</strong> 4 dei 7 mammiferi deceduti<br />
sono state trovate<br />
persino delle scatolette.<br />
Rimane il fatto che nei<br />
mari, e più in generale<br />
nell’acqua, va a finire tutto<br />
il nostro inquinamento,<br />
dall’acqua sporca del pavimento<br />
che per pigrizia gettiamo<br />
nella prima ca<strong>di</strong>toia stradale, alle<br />
paraffine contenute nel carburante<br />
che dagli scarichi delle automobili<br />
finisce in strada e che, dopo la pioggia,<br />
<strong>di</strong>venta schiuma bianca sull’asfalto.<br />
Tutto, ma proprio tutto, finisce nei<br />
corsi d’acqua e da qui inesorabilmente<br />
al mare.<br />
Il bello è che la catena alimentare fa<br />
sì che quelle sostanze alla fine le ritroviamo<br />
sulla nostra tavola quando<br />
mangiamo il pesce, come <strong>di</strong>mostrato<br />
da quanto ritrovato nello stomaco<br />
dei Capodogli <strong>di</strong> Peschici.<br />
Un altro fatto inquietante sullo stato<br />
<strong>di</strong> degrado in cui si trovano mari<br />
e oceani, la scoperta <strong>di</strong> una vera e<br />
propria isola <strong>di</strong> plastica, ribattezzata<br />
“Trash Vortex” ovvero “Vortice<br />
<strong>di</strong> spazzatura”, che si stima abbia<br />
un <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 2500 chilometri, una<br />
profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> oltre 30 metri e<br />
il cui peso si stima abbia superato i<br />
Notizie utili Spazio per l’informazione<br />
Vita <strong>di</strong> plastica<br />
3,5 milioni <strong>di</strong> tonnellate. Una vera e<br />
propria isola che si sposta nell’Oceano<br />
Pacifico e costituita per l’80% da<br />
plastica. Questa incre<strong>di</strong>bile e poco<br />
conosciuta <strong>di</strong>scarica si è formata a<br />
partire dagli anni ‘50 per effetto <strong>di</strong><br />
un sistema <strong>di</strong> correnti oceaniche che<br />
hanno raccolto tutta la plastica proveniente<br />
dai fiumi.<br />
L’isola, che si trova tra Giappone e<br />
Hawaii, è costituita da resti <strong>di</strong> bottiglie,<br />
bicchieri, buste, suole <strong>di</strong> scarpe,<br />
spazzolini da denti, siringhe e, come<br />
si sa, la plastica non biodegrada, bensì<br />
“foto-degrada” sotto l’azione dei<br />
raggi ultravioletti. In 100 campioni<br />
raccolti gli scienziati hanno trovato<br />
plastica in ogni campione ridotta<br />
in pezzi minuscoli delle <strong>di</strong>mensioni<br />
dello “zooplanckton” che pesci e<br />
molluschi scambiano per cibo.<br />
Di queste isole si suppone ne esistano<br />
in tutti i mari, laddove ci sono<br />
correnti che fanno convergere tutti i<br />
rifiuti provenienti dai fiumi, insomma<br />
un fenomeno mon<strong>di</strong>ale che deve<br />
farci riflettere.<br />
La plastica provoca quin<strong>di</strong> danni<br />
alla vita marina e contamina l’intera<br />
catena alimentare in quanto assorbe<br />
come una spugna gli inquinanti<br />
come DDT e <strong>di</strong>ossine che, una volta<br />
ingerite, si accumulano anche nel<br />
nostro organismo.<br />
Di plastiche ne esistono <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
tipi, dalla “Parkesina” ottenuta<br />
unendo nitrato <strong>di</strong> cellulosa e canfora<br />
che dà vita ad un prodotto morbido<br />
ed elastico, alla “Celluloide” delle<br />
pellicole fotografiche, dalla “Bachelite”<br />
ottenuta per la prima volta nel<br />
1907 unendo Fenolo e Formaldeide,<br />
alla “Fòrmica” usata nell’arredamento,<br />
dal “Polistirolo” scoperto<br />
per la prima volta nel 1930, al “Polietilene”<br />
del 1935, al “Nylon” che<br />
risale al 1938, al “Rayon”, al “Cellophane”,<br />
al “Plexiglass” trasparente<br />
come il vetro, per finire con il<br />
“PVC” con cui sono fatti i bancomat,<br />
le finestre e parti delle barche.<br />
Per questo il riciclo della plastica<br />
<strong>di</strong>pende da sofisticate tecnologie <strong>di</strong><br />
identificazione e separazione molecolare,<br />
tipo <strong>di</strong> plastica con tipo<br />
<strong>di</strong> plastica, perché non tutte sono<br />
uguali e non possono essere trattate<br />
allo stesso modo.<br />
Ora, e solo ora, dopo<br />
cento anni <strong>di</strong> corsa alla<br />
plastica, da poco ci si<br />
è accorti <strong>di</strong> aver creato<br />
un’emergenza.<br />
Per la verità è stata scoperta<br />
anche la così detta<br />
“bioplastica”, che biodegrada<br />
in con<strong>di</strong>zioni<br />
particolari, ma la sua<br />
produzione è ancora<br />
molto costosa, rimane il<br />
fatto che oggi viviamo<br />
immersi nella plastica e<br />
non si vedono prospettive<br />
<strong>di</strong>verse. Rassegnarsi<br />
a convivere con la plastica<br />
passi, ma anche<br />
nutrirsi <strong>di</strong> plastica o <strong>di</strong> suoi derivati<br />
proprio no, e i Capodogli <strong>di</strong> Peschici<br />
sono a ricordarci che questo pericolo<br />
esiste ed è reale.<br />
Allora che fare? Innanzi tutto bonificare,<br />
anche se per la loro piccola<br />
taglia questi pezzetti <strong>di</strong> plastica<br />
pongono numerosi problemi, la soluzione<br />
più efficace a questo punto<br />
è risolvere il problema a monte, attraverso<br />
la prevenzione, i prodotti<br />
devono essere concepiti sin dall’inizio<br />
per il loro “riciclo” e, cosa più<br />
importante, bisogna riciclare, educare<br />
le nuove generazioni a riciclare<br />
quanto più possibile, a non <strong>di</strong>sperdere<br />
nulla nell’ambiente, ad essere<br />
consapevoli dei rischi cui an<strong>di</strong>amo<br />
incontro.<br />
Infine investire sulla ricerca per trovare<br />
soluzioni che consentano <strong>di</strong><br />
ricavare anche da queste sostanze<br />
energia e biocarburante.<br />
Arch. Giovanni Ciato<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 13<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Scuola paritaria cattolica a cura della Scuola “E. Me<strong>di</strong>”<br />
14 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Notizie sociali a cura della FNP-CISL <strong>di</strong> <strong>Salò</strong><br />
“Il rapporto tra lavoro e capitale trova espressione anche attraverso la partecipazione dei lavoratori alla proprietà, alla sua<br />
gestione, ai suoi frutti. È questa un’esigenza troppo spesso trascurata, che occorre invece valorizzare al meglio: ”ognuno, in<br />
base al proprio lavoro, abbia il pieno titolo <strong>di</strong> considerarsi al tempo stesso il “com-proprietario” del grande banco <strong>di</strong> lavoro, al<br />
quale si impegna assieme a tutti….” Compen<strong>di</strong>o della Dottrina Sociale della Chiesa n° 281.<br />
Domanda: Ho solo l’assegno sociale. Riesco “ad arrivare<br />
a fine mese” perché talvolta mi aiuta mia figlia. Oltre a<br />
“social card”, bonus energia e bonus gas c’è qualche altro<br />
contributo?<br />
Risposta: Sì. In aggiunta alle provvidenze statali da lei citate<br />
– che leniscono, ma non risolvono il problema della<br />
povertà – vi sono agevolazioni del Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> quali<br />
il rimborso spese per farmaci e tickets sanitari e un contributo<br />
annuo alle famiglie per aiutarle a sostenere le spese<br />
domestiche. I requisiti per aver <strong>di</strong>ritto a questo secondo<br />
contributo sono i seguenti:<br />
1. che nella famiglia vi sia una persona con almeno<br />
60 anni o che si tratti <strong>di</strong> nucleo familiare colpito da<br />
cassa integrazione a seguito della crisi economica<br />
in atto;<br />
2. che l’ISEE (red<strong>di</strong>to del nucleo <strong>di</strong>viso per il quoziente<br />
familiare) della famiglia non superi euro<br />
12.000.<br />
L’importo del contributo verrà definito dall’Amministrazione<br />
tenendo presente la valutazione <strong>di</strong> effettivo bisogno<br />
familiare effettuata dal Servizio <strong>di</strong> Assistenza Sociale al<br />
quale bisogna rivolgersi per la richiesta.<br />
Domanda: Quando arrivano ai pensionati le comunicazioni<br />
dell’ INPS?<br />
Risposta: L’INPS (ma anche l’INPDAP) ha inviato, entro<br />
gennaio, il “bustone” contenente il modello OBisM, la<br />
modulistica per le prestazioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà civile mentre,<br />
entro il 28 <strong>febbraio</strong>, verrà inviato il modello Cud 2010 e<br />
quello relativo alle detrazioni fiscali; con l’occasione verrà<br />
anche inviato il modello Red per quei pensionati titolari <strong>di</strong><br />
prestazioni legate al red<strong>di</strong>to che non siano tenuti alla <strong>di</strong>chiarazione<br />
dei red<strong>di</strong>ti. Con la legge 102/2009 gran parte<br />
dei pensionati che prima dovevano far compilare il Mod.<br />
RED non dovranno più farlo. Il nuovo modello OBisM<br />
contiene, oltre ai dati del pensionato, anche tutte le informazioni<br />
relative ad lrpef e ad<strong>di</strong>zionali, quelli riferiti alla<br />
perequazione, nonché quelle riferite all’importo spettante<br />
a gennaio 2010 senza in<strong>di</strong>care però quello relativo alla<br />
tre<strong>di</strong>cesima mensilità. Su quest’ultimo punto i Sindacati<br />
hanno esternato la loro insod<strong>di</strong>sfazione.<br />
Domanda: Qual’è ora, il limite <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per ottenere la<br />
“social card”?<br />
Risposta: per il 2010 vi sono i seguenti limiti :<br />
Per tutti limite ISEE <strong>di</strong> € 6.235,35.<br />
Per soggetti <strong>di</strong> età compresa tra i 65 e 69 anni limite <strong>di</strong><br />
red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> € 6.235,35.<br />
Per i soggetti <strong>di</strong> età pari o superiore a 70 anni limite <strong>di</strong><br />
red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> € 8.313,80.<br />
Domanda: Nella “manovra” del Governo del giugno 2009<br />
è previsto l’utilizzo <strong>di</strong> vouchers per il pagamento <strong>di</strong> “piccoli<br />
lavori”. Di che si tratta?<br />
Risposta: È una particolare modalità <strong>di</strong> retribuzione la cui<br />
finalità è quella <strong>di</strong> regolamentare quelle prestazioni occasionali,<br />
definite accessorie, che non sono riconducibili a<br />
contratti <strong>di</strong> lavoro in quanto svolte in modo saltuario. Il<br />
pagamento avviene attraverso “buoni lavoro” (voucher).<br />
I committenti possono essere: famiglie; enti senza fini <strong>di</strong><br />
lucro; soggetti non impren<strong>di</strong>tori; imprese familiari operanti<br />
nei settori del commercio, turismo e servizi; impren<strong>di</strong>tori<br />
agricoli; impren<strong>di</strong>tori operanti in tutti i settori. Essi<br />
non devono stipulare alcun tipo <strong>di</strong> contratto. È escluso che<br />
un’impresa possa reclutare e retribuire lavoratori per svolgere<br />
prestazioni a favore <strong>di</strong> terzi, come nel caso dell’appalto<br />
o della somministrazione.<br />
Il lavoratore riceve un compenso esente da ogni imposizione<br />
fiscale e che non incide sullo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupato<br />
o inoccupato. È, inoltre, totalmente cumulabile con i trattamenti<br />
pensionistici. Le attività lavorative non potranno<br />
dare compensi superiori a 5mila euro dal medesimo committente,<br />
elevabili a 10mila in caso <strong>di</strong> imprese familiari.<br />
Il pagamento delle prestazioni <strong>di</strong> lavoro occasionale accessorio<br />
avviene attraverso il meccanismo dei buoni, il<br />
cui valore nominale è pari a 10 €. Il valore nominale è<br />
comprensivo della contribuzione INPS (13%); <strong>di</strong> quella in<br />
favore dell’INAIL per l’assicurazione anti-infortuni (7%)<br />
e <strong>di</strong> un compenso al concessionario (lnps), per la gestione<br />
del servizio, pari al 5%. Il valore netto del voucher da 10<br />
euro nominali, in favore del lavoratore, è quin<strong>di</strong> pari a<br />
7,50 euro. Non sono comprese le prestazioni a sostegno<br />
del red<strong>di</strong>to dell’INPS (<strong>di</strong>soccupazione, maternità, malattia,<br />
assegni familiari ecc.). I buoni (voucher) sono <strong>di</strong>sponibili<br />
per l’acquisto presso le Se<strong>di</strong> INPS.<br />
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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 15<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Cinema teatro Cristal a cura della Redazione<br />
Io, loro e Lara<br />
Hanno avuto facile intuizione gli esperti <strong>di</strong> cinema a<br />
profetizzare che dopo la morte <strong>di</strong> Alberto Sor<strong>di</strong> la<br />
su ere<strong>di</strong>tà sarebbe stata raccolta da Carlo Verdone. Il<br />
film “Io, loro e Lara” <strong>di</strong> recente proiettato sullo schermo del<br />
Cristal ha reso onore alle sue qualità <strong>di</strong> soggettista, regista<br />
ed interprete.<br />
In fondo Carlo Verdone ha interpretato la figura <strong>di</strong> un sacerdote<br />
missionario in Africa, ruolo non certo facile da presentare<br />
e, grazie alle sue capacità, è riuscito a mettere in giusta<br />
luce questa figura e renderla estremamente simpatica al<br />
pubblico degli spettatori. Tra l’altro va osservato che il sacerdote<br />
torna in Italia in quanto colpito da un momento <strong>di</strong> crisi<br />
esistenziale che lo ha posto ad interrogarsi sull’utilità del<br />
suo lavoro <strong>di</strong> missionario e sul fatto che sia ancora in grado<br />
<strong>di</strong> svolgerlo. Il padre Superiore gli consiglia un periodo <strong>di</strong><br />
riposo in famiglia.<br />
Le peripezie che Verdone incontra presso i suoi gli fanno<br />
rimpiangere l’Africa che, raffrontata con le umane miserie<br />
della sua famiglia, collocano la sua terra <strong>di</strong> missione in un<br />
luogo i<strong>di</strong>lliaco in cui è bello ritornare. Del resto i problemi<br />
che si incontrano in terra <strong>di</strong> missione sono problemi reali<br />
mentre quelli che ha toccato con mano nella sua famiglia<br />
avevano il carattere della superficialità e banalità.<br />
E con lo spirito ricaricato il sacerdote ritorna a svolgere il<br />
suo lavoro <strong>di</strong> missionario ben contento <strong>di</strong> aver riscoperto la<br />
sua identità.<br />
Alcuni critici hanno fatto un parallelo con “Don Camillo”.<br />
Don Camillo combatteva contro Peppone mentre Don Carlo<br />
(Verdone) contro una società piena <strong>di</strong> futilità.<br />
Dobbiamo ammettere che, come giustamente puntualizzato<br />
dalla psicologa Giulia Rossi che ha recensito il film, se c’è un<br />
valore è più facile che lo porti la Chiesa.<br />
Indubbiamente anche negli ambienti religiosi il film è stato<br />
oggetto <strong>di</strong> esami e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni.<br />
Don Adriano Bianchi, <strong>di</strong>rettore de “La Voce del Popolo” si è<br />
fatto promotore <strong>di</strong> una visione del film per i sacerdoti della<br />
Diocesi <strong>di</strong> Brescia.<br />
Siamo in epoca <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> social networks (Face Book,<br />
You Tube e altri) e quin<strong>di</strong> è bene che si parli del film.<br />
Il risultato conclusivo è che abbiamo apprezzato il lavoro<br />
svolto da Verdone che ci ha mostrato la figura del sacerdote<br />
in senso positivo e questo nel momento attuale, in cui la filmografia<br />
è portata a scre<strong>di</strong>tare questa figura, non è cosa da<br />
poco.<br />
Lamberto Don<strong>di</strong>o<br />
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Martedì 16 <strong>febbraio</strong><br />
L’avventura della prima donna aviatrice<br />
che attraversò l’Atlantico in solitaria.<br />
Amelia<br />
<strong>di</strong> Mira Nair<br />
================================<br />
Martedì 23 <strong>febbraio</strong><br />
Due personaggi femminili in incognito, l’atmosfera<br />
intrigante <strong>di</strong> un palazzo parigino.<br />
Il riccio<br />
<strong>di</strong> Mona Achache<br />
================================<br />
Martedì 2 marzo<br />
Si ride, ma con un retrogusto amaro, alla Virzì.<br />
La prima cosa bella<br />
<strong>di</strong> Paolo Virzì<br />
================================<br />
Martedì 9 marzo<br />
Opera delicata e minimale, neorealismo del nuovo<br />
millennio allo stato puro.<br />
Dieci inverni<br />
<strong>di</strong> Valerio Mieli<br />
Film in programmazione<br />
13 – 14 – 15 <strong>febbraio</strong><br />
Scusa ma ti voglio sposare<br />
<strong>di</strong> Federico Moccia,<br />
con Raoul Bova e Michela Quattrociocche<br />
==============================<br />
20 – 21 – 22 <strong>febbraio</strong><br />
Il figlio più piccolo<br />
<strong>di</strong> Pupi Avati,<br />
con Laura Morante e Luca ZIngaretti<br />
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16 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Capire la Liturgia a cura <strong>di</strong> Rosa Pollini<br />
L’Eucaristia è evento missionario<br />
Parlare dell’Eucaristia come <strong>di</strong> un<br />
impulso permanente, convocazione<br />
e stimolo per l’evangelizzazione,<br />
chiamata e sfida per la missione,<br />
significa «considerare l’Eucaristia<br />
come un evento missionario». La grazia<br />
del Signore Nostro Gesù Cristo, l’amore<br />
<strong>di</strong> Dio Padre, la comunione dello Spirito<br />
Santo, sia con tutti voi. Con queste parole<br />
chi presiede l’Eucaristia si rivolge<br />
all’assemblea liturgica quale comunità<br />
convocata dalla S. Trinità. L’Eucaristia<br />
celebrata, adorata e vissuta è il cuore<br />
della vita della Chiesa e della missione:<br />
genera la nostra fede, nutre la vita<br />
<strong>di</strong> grazia, dà forma alla comunione ecclesiale,<br />
rende solleciti per le necessità<br />
e le sofferenze dell’umanità. Se nello<br />
sviluppo della storia della Chiesa, nel<br />
corso dei secoli, Parola e Sacramento<br />
sono <strong>di</strong>ventate talvolta realtà separate,<br />
con alcune chiese, specialmente dopo<br />
la Riforma, concentrate sulla proclamazione<br />
della Parola e altre centrate<br />
intorno al Sacramento dell’Eucaristia,<br />
il Concilio ha insistito che le due realtà<br />
non siano mai separate. Nel compito <strong>di</strong><br />
annunciare il Vangelo, la Parola proclamata<br />
e la Cena celebrata sono elementi<br />
fondamentali, e così “l’Eucaristia è stata<br />
una <strong>di</strong>mensione basilare del compito<br />
missionario della Chiesa fin dai suoi<br />
inizi”.<br />
Una delle aree del <strong>di</strong>alogo, all’interno<br />
dell’evangelizzazione, è quella conosciuta<br />
con il nome <strong>di</strong> “inculturazione”.<br />
Ed è l’Eucaristia che, ancora una volta,<br />
incarna il principio dell’inculturazione<br />
nella sua realtà. Cibo e bevanda, frutto<br />
della terra e del lavoro delle nostre<br />
mani, il gesto dello spezzare il pane, la<br />
con<strong>di</strong>visione dell’unica coppa del vino:<br />
Cristo si fa nostro nutrimento trasformando<br />
in sé i nostri doni, assumendo<br />
tutta la nostra vita umana e l’umano<br />
lavoro e l’umana comunione nel suo<br />
corpo. La nostra <strong>di</strong>versità umana è<br />
chiamata a entrare nella sua e nella nostra<br />
Eucaristia. Voglio citare un testo<br />
della Scrittura che certamente anche<br />
Gesù lesse e al quale volle riferirsi nel<br />
suo insegnamento: «Alla fine dei giorni,<br />
il monte del tempio del Signore sarà<br />
elevato sulla cima dei monti e sarà più<br />
alto dei colli; verranno molti popoli e<br />
<strong>di</strong>ranno: “Venite, saliamo al monte del<br />
Signore, al tempio del Dio <strong>di</strong> Giacobbe,<br />
perché ci in<strong>di</strong>chi le sue vie e possiamo<br />
camminare per i suoi sentieri» (Is 2,2-<br />
3). Questo testo, secondo i biblisti ci<br />
descrive l’epifania <strong>di</strong> Dio che si rende<br />
visibile a tutte le genti, la gloria <strong>di</strong> Dio è<br />
rivelata a tutto il mondo (Is 40,5). Questa<br />
epifania <strong>di</strong> Dio è accompagnata dalle<br />
sue parole: «Parla il Signore, il Dio<br />
degli dei, convoca la terra da oriente a<br />
occidente» (Sal 49,1). E Dio così parla<br />
alle genti: «Radunatevi e venite, avvicinatevi<br />
tutti insieme¸ superstiti delle<br />
nazioni!... Volgetevi a me e sarete salvi,<br />
paesi tutti della terra, perché io sono<br />
Dio; non ce n’è un altro» (Is 45, 20.22).<br />
In mezzo ai popoli narrate la sua gloria,<br />
a tutte le nazioni <strong>di</strong>te i suoi pro<strong>di</strong>gi…<br />
Dite tra i popoli: «Il Signore regna!»<br />
(Sal 95,3.10).<br />
Il primo momento della missione, in<br />
cui il messaggero avanza a partire, dal<br />
volto risplendente della gloria <strong>di</strong> Dio<br />
sulla montagna, portando la chiamata<br />
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ai confini della terra, per proclamare la<br />
parola <strong>di</strong> Dio che invita tutti i popoli<br />
alla santa montagna. C’è un secondo<br />
momento: la risposta delle nazioni; i<br />
popoli che s’incamminano verso Dio.<br />
«Venite, saliamo sul monte del Signore»<br />
(Is 2,3). «In quei giorni ci sarà una<br />
strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro<br />
andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria;<br />
gli egiziani serviranno il Signore<br />
insieme con gli Assiri» (Is 19,23).<br />
Tutti conosciamo quel testo meraviglioso<br />
che si legge nella liturgia della solennità<br />
dell’Epifania, il passaggio preso<br />
da Isaia (60,1-6) che risuona come un<br />
trionfante inno <strong>di</strong> gioia: «Cammineranno<br />
i popoli alla tua luce e i re allo splendore<br />
del tuo sorgere. Alza gli occhi<br />
intorno e guarda: tutti costoro si sono<br />
radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono<br />
da lontano, le tue figlie sono portate<br />
in braccio….Le ricchezze del mare<br />
si riverseranno su <strong>di</strong> te, verranno a te i<br />
geni dei popoli. Uno stuolo <strong>di</strong> cammelli<br />
ti invaderà, dromedari <strong>di</strong> Ma<strong>di</strong>an e <strong>di</strong><br />
Efa, tutti verranno da Saba, portando<br />
oro e incenso e proclamando la gloria<br />
del Signore».<br />
L’Eucaristia è convocazione e stimolo<br />
per la missione poiché proclama la<br />
morte del Signore «finché egli venga».<br />
Lì, sulla croce, Dio regna, Dio conduce<br />
ogni uomo a sé. Ma l’Eucaristia è anche<br />
compimento della missione. Alla mensa<br />
del Signore, infatti, ogni evangelizzazione<br />
raggiunge il suo termine, qui<br />
tutti sono fratelli e sorelle, l’amore <strong>di</strong><br />
Dio abbraccia tutti i popoli e si realizza<br />
il sogno che tutti speriamo, il sogno<br />
della cattolicità.<br />
In ciascuna Eucaristia, il Regno viene<br />
«già» ma ancora noi atten<strong>di</strong>amo il<br />
compimento della <strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a<br />
secondo la luminosa visione <strong>di</strong> S.<br />
Agostino: «Da tutte le parti raccolse i<br />
frammenti, li fuse al fuoco della carità<br />
e ricompose nel nuovo Adamo ciò che<br />
era frantumato e <strong>di</strong>sperso».<br />
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17 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Musica e Canto a cura <strong>di</strong> Lamberto Don<strong>di</strong>o<br />
Ricordando il giorno della memoria (La Shoah)<br />
Giovedì 28 gennaio è stato “Il<br />
Giorno della Memoria”. Con<br />
questo termine si intende il ricordo<br />
dei più <strong>di</strong> sei milioni <strong>di</strong> ebrei<br />
vittime dei nazisti, detto anche ricordo<br />
dell’Olocausto. In tutta Italia<br />
il Giorno della Memoria è stato celebrato<br />
nelle forme più <strong>di</strong>verse.<br />
Anche <strong>Salò</strong> ha dato il suo contributo a<br />
questa iniziativa. Il Comune ha infatti<br />
organizzato con la collaborazione<br />
della Corale Femminile “MULIERIS<br />
VOX” la quale era accompagnata al<br />
piano nell’esecuzione dei suoi canti<br />
dal pianista Antonio Leali e dalla<br />
voce recitante una serata denominata<br />
“SHALOM” – PACE.<br />
Suggestiva l’atmosfera che si è creata<br />
durante lo svolgimento del programma,<br />
resa ancora più intensa e struggente<br />
dalla proiezione <strong>di</strong> documenti<br />
<strong>di</strong> repertorio che abbiamo già visto in<br />
altre occasioni ma che ogni volta ti<br />
fanno chiedere “Come hanno potuto<br />
degli esseri umani concepire tanta<br />
nefandezza?” E ben si comprende<br />
il gesto <strong>di</strong> quell’Ufficiale Americano<br />
che costringe i residenti dei paesi vicino<br />
al campo <strong>di</strong> Mathausen a sfilare<br />
davanti ai morti perché vedano con<br />
i loro occhi onde evitare future “teorie<br />
negazioniste” che purtroppo però<br />
sono sorte.<br />
Lo scopo <strong>di</strong> questo mio contributo<br />
è <strong>di</strong> analizzare se nei campi <strong>di</strong> sterminio,<br />
pur nelle in<strong>di</strong>cibili sofferenze,<br />
i prigionieri hanno avuto la forza <strong>di</strong><br />
comporre musiche per alleviare per<br />
quanto possibile il loro spirito.<br />
La risposta è positiva, tanto che esiste<br />
un “corpus” <strong>di</strong> poemi musicali<br />
che possiamo definire “I canti della<br />
Shoah” composti proprio durante i<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> prigionia.<br />
Questo è avvenuto in maniera par-<br />
SALÒ - tel. 0365 40184<br />
MANERBA - tel. 0365 552437<br />
RAGNO<br />
ticolare ad opera delle mamme che<br />
hanno composto varie “ninna – nanna”<br />
per i loro bambini e poesie poi<br />
musicate sulla loro esperienza <strong>di</strong> vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana.<br />
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE RE-<br />
DUCI DALLA PRIGIONIA e la FON-<br />
DAZIONE NAZIONALE ARCHIVIO<br />
E PROGRESSO forniscono una interessante<br />
documentazione in merito.<br />
Ecco ad esempio “Un bimbo ebreo”<br />
<strong>di</strong> Carlo e Erika Taube entrambi morti<br />
nel 1944:<br />
“Sei un bimbo come tanti altri, come<br />
tutti i bimbi del mondo, come tutti i<br />
tuoi compagni <strong>di</strong> gioco, eppure sei<br />
un bimbo <strong>di</strong>verso. Sei un bimbo senza<br />
patria straniero in ogni città e così<br />
sarai finchè una parola: Patria non ti<br />
rianimerà, finchè una parola: patria<br />
non sarà del tutto tua.”<br />
Eva Lippold (1909 – 1995) ci ha lasciato<br />
una particolare “Ninna –Nanna”:<br />
“Ora dormi bimbo mio e sogna dolcemente.<br />
Dormi e cerca il para<strong>di</strong>so, lì<br />
è sempre permesso giocare ed essere<br />
felice. Lì bimbo mio non sarai mai<br />
solo. Dormi bimbo mio, dormi, io veglio<br />
su <strong>di</strong> te, tu sogna per me…..”<br />
Ma indubbiamente una delle figure<br />
più caratteristiche <strong>di</strong> mamma compositrice<br />
<strong>di</strong> poemi musicali durante<br />
la prigionia è quella <strong>di</strong> Ilse Weber<br />
(1903 – 1944).<br />
Era versatile nella musica tanto che<br />
sapeva suonare <strong>di</strong>versi strumenti<br />
musicali e nella composizione <strong>di</strong> letteratura<br />
per bambini.<br />
Nel <strong>febbraio</strong> del 1942 i nazisti la internarono<br />
con il marito ed il figlio<br />
Tommy nel campo <strong>di</strong> concentramento<br />
<strong>di</strong> Terezìn, nell’attuale Repubblica<br />
Ceca, in tedesco Theresienstadt.<br />
Essa si mise al lavoro nell’infermeria<br />
del campo ove erano ricoverati i<br />
IL PIACERE DEL BERE!<br />
bambini ed in particolare si de<strong>di</strong>cò ad<br />
alleviare le loro sofferenze.<br />
Il campo <strong>di</strong> Terezìn purtroppo era<br />
solo l’anticamera del campo <strong>di</strong> sterminio<br />
<strong>di</strong> Auschwitz e quella era la<br />
destinazione del marito che vi giunse<br />
nell’ottobre del 1944. Ilse, con il figlio<br />
Tommy chiese volontariamente <strong>di</strong> essere<br />
pure lei tradotta ad Auschwitz.<br />
Appena scesa dal treno fu imme<strong>di</strong>atamente<br />
inviata con il figlio nella<br />
camera a gas ove trovò morte istantanea.<br />
Durante la prigionia a Terezìn<br />
scrisse più <strong>di</strong> 60 poesie che musicò lei<br />
stessa.<br />
Ecco “A passeggio per Theresienstadt”:<br />
“Passeggio per Theresienstadt,<br />
il cuore mi pesa come il piombo ed<br />
ecco improvvisamente finisce il sentiero<br />
lì vicino al bastione. Mi fermo<br />
sul ponte e volgo lo sguardo verso la<br />
valle. Vorrei tanto poter continuare,<br />
vorrei tanto poter tornare a casa! “A<br />
casa”, splen<strong>di</strong>da parola che mi opprime<br />
il cuore. Me l’hanno presa la mia<br />
casa, non è più mia. Passeggio triste<br />
e spenta, è tanto pesante il mio cuore:<br />
Theresienstadt, Theresienstadt,<br />
quando finirà la sofferenza, quando<br />
saremo <strong>di</strong> nuovo liberi?”<br />
Per Ilse Weber, come pure per altre<br />
autrici, il comporre poesie e musicarle<br />
in un ambiente tanto infelice in<br />
cui il primo problema era arrivare al<br />
giorno dopo ancora vivi costituiva<br />
(per <strong>di</strong>rla con Francesca Pietracci)<br />
“una forma <strong>di</strong> resistenza e <strong>di</strong> autoaffermazione”<br />
e veniva a costituirsi<br />
“una visione del futuro che lasciava<br />
spazio alla speranza e che faceva affermare<br />
a Ilse Weber: “Tutto andrà<br />
per il meglio / Sopporta con pazienza<br />
l’attesa / Abbi fiducia nel futuro /<br />
Non perdere il coraggio / Il mondo<br />
tornerà ad essere un giar<strong>di</strong>no.”<br />
dal grande libro<br />
della natura<br />
acqua minerale<br />
FONTE TAVINA SALÒ - tel. 0365 521172<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 18<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Accade a <strong>Salò</strong> a cura <strong>di</strong> Vasco Alfiali<br />
27 gennaio 2010:<br />
una “Memoria per Angio Zane”<br />
È partito Angio Zane per una nuova avventura tutta da<br />
filmare e documentare. Conosciuto da tutti i salo<strong>di</strong>ani – e<br />
ancor <strong>di</strong> più dagli altri – per il suo pallino per la macchina<br />
da presa e il suo impegno civile nei duri anni dell’occupazione<br />
nazifascista, si è fatto salutare da amici e conoscenti<br />
negli spazi della sua cinecittà, gli Ondastu<strong>di</strong>os, in via del<br />
Panorama. Nato a <strong>Salò</strong> il 17 agosto 1925, noto anche con lo<br />
pseudonimo <strong>di</strong> Auro d’Enza, dopo un inizio come cineamatore,<br />
si de<strong>di</strong>cò alla produzione documentaristica, realizzando<br />
oltre cento cortometraggi, tra i quali molti <strong>di</strong>dattici<br />
ed industriali. Ottenne numerosi riconoscimenti anche a<br />
livello internazionale. Esordì nella regìa <strong>di</strong> lungometraggi<br />
con “La capinera del mulino” (1956) e in seguito si <strong>di</strong>stinse<br />
per film rivolti ai ragazzi, creando i personaggi <strong>di</strong> Brigliadoro<br />
e Nuvola Bianca. Nel 1986 tornò alla regìa con<br />
“Ribelli. Brigata Perlasca”, de<strong>di</strong>cato alla lotta partigiana <strong>di</strong><br />
cui fu fiero protagonista, con il nome <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> Diego.<br />
Negli ultimi anni si de<strong>di</strong>cò alla realizzazione <strong>di</strong> filmati con<br />
soggetti letterari rievocando i versi <strong>di</strong> D’Annunzio, Goethe,<br />
Catullo, Dante… Socio dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> ha sempre<br />
aperto i suoi stu<strong>di</strong> mostrando a scolaresche e stu<strong>di</strong>osi le<br />
sue “reliquie” da ripresa, meravigliando i più piccoli con i<br />
suoi Caroselli, film-spot con lo sceriffo della “Stella <strong>di</strong> Negroni”,<br />
con Johnny Dorelli a promuovere i prodotti Galbani,<br />
con Vianello e la Mondaini a invogliare l’acquisto dello<br />
Stock o con Mina a bersi una cedrata Tassoni.<br />
Anche giocare a Golf aiuta…<br />
a sfamare la gente<br />
Erano quattro amici al ....Golf <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> e hanno pensato bene<br />
<strong>di</strong> sfidarsi raccogliendo fon<strong>di</strong> per una beneficenza molto<br />
concreta. Hanno creato l’Associazione Santa Lucia, Presidente<br />
Brunetto Lusenti, tesoriere il Sen. Francesco Tirelli e<br />
raggranellato la bella somma <strong>di</strong> 2.400,00 euro proponendo<br />
all’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> <strong>di</strong><br />
“investire” proficuamente i preziosi talenti.<br />
Detto fatto, l’Assessore Berar<strong>di</strong>nelli ha sottoscritto con<br />
l’Associazione Santa Lucia e la Caritas Zonale un accordo<br />
per trasformare i sol<strong>di</strong>ni in generi alimentari, pratica<br />
che Comune e Caritas hanno in uso da tempo. E come per<br />
Santa Lucia “i doni” arriveranno nelle case delle numerose<br />
famiglie bisognose della Città. Poco clamore tanto…<br />
calore umano.<br />
La Valle, il suo lavoro,<br />
la sua gente,<br />
la sua Banca.<br />
I sostegni per l’affitto<br />
Sembra che a <strong>Salò</strong> la crisi non abbia fatto precipitare il<br />
prezzo delle case e men che meno degli affitti, sempre<br />
troppo onerosi. Ed è così che quest’anno si raggiungerà il<br />
record dei contributi che il Comune e la Regione erogheranno<br />
ai citta<strong>di</strong>ni che ne hanno fatto richiesta. Quasi 102<br />
mila euro per centotrenta famiglie salo<strong>di</strong>ane che abitano in<br />
affitto e che posseggono i requisiti stabiliti dalla legge regionale<br />
(essere residenti a <strong>Salò</strong> da 10 anni o in Lombar<strong>di</strong>a<br />
da 5, non essere titolari <strong>di</strong> proprietà immobiliari, avere un<br />
determinato red<strong>di</strong>to rapportato al numero dei componenti<br />
e avere un affitto “oneroso”). I contributi saranno erogati<br />
entro il corrente mese <strong>di</strong> <strong>febbraio</strong>.<br />
…. e quelli per le attività commerciali<br />
160 mila euro a <strong>di</strong>sposizione per i commercianti <strong>di</strong> <strong>Salò</strong>,<br />
Gardone Riviera e Toscolano Maderno interessati ad ammodernare<br />
le strutture commerciali: a tanto ammonta il<br />
fondo stanziato dalla Regione per acquistare nuove attrezzature,<br />
realizzare impianti multime<strong>di</strong>ali o <strong>di</strong> sicurezza. Gli<br />
investimenti effettuati dal 1° agosto 2009 al 30 <strong>di</strong>cembre<br />
2010 dovranno avere un importo minimo <strong>di</strong> 3.000 euro. Il<br />
contributo, a fondo perduto, sarà del 30% fino ad un massimo<br />
<strong>di</strong> 10 mila euro. Il bando riguarda le micro, piccole e<br />
me<strong>di</strong>e imprese – esclusa la grande <strong>di</strong>stribuzione – in regola<br />
con i versamenti previdenziali e non sottoposte ad<br />
amministrazione controllata, concordato preventivo o fallimento.<br />
Info sul sito www.comune.salo.bs.it<br />
Arriva la carta d’identità elettronica<br />
Dopo un lungo iter burocratico il Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> ha ottenuto<br />
l’autorizzazione ministeriale necessaria per il rilascio<br />
della carta d’identità elettronica, le cui apparecchiature<br />
sono state acquistate grazie ad un finanziamento regionale.<br />
Dal 26 gennaio il servizio è formalmente attivo.<br />
Oltre a funzionare come strumento d’identificazione personale,<br />
la carta è in grado <strong>di</strong> autenticare e favorire l’accesso<br />
ai servizi web erogati dalle pubbliche amministrazioni;<br />
infatti contiene memorizzati su un microchip e un banda<br />
ottica il co<strong>di</strong>ce fiscale, i dati <strong>di</strong> residenza, la citta<strong>di</strong>nanza, il<br />
co<strong>di</strong>ce numerico del Comune <strong>di</strong> rilascio, la data <strong>di</strong> rilascio,<br />
quella <strong>di</strong> scadenza oltre alla firma del titolare, la fotografia<br />
e l’eventuale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> non vali<strong>di</strong>tà ai fini dell’espatrio.<br />
Potrà anche contenere i dati amministrativi del Servizio<br />
Sanitario Nazionale e tutte le informazioni occorrenti<br />
per la firma <strong>di</strong>gitale.<br />
ZANCA ASS.NI S.A.S.<br />
Prodotti assicurativi e finanziari<br />
P.zza S. Bresciani, 16 25087 SALÒ (BS)<br />
Tel. 0365 43479 Fax 0365 40153<br />
E- mail:<br />
zanca.ass@tiscalinet.it<br />
Sito internet:<br />
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A richiesta si rilasciano preventivi<br />
19 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Quello delle Visitan<strong>di</strong>ne è un<br />
Or<strong>di</strong>ne monastico nato nel<br />
secolo dei conflitti tra cattolici<br />
e protestanti, in una terra – la<br />
Savoia – <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong><br />
profonde ra<strong>di</strong>ci cristiane. Il piccolo<br />
seme gettato da Francesco <strong>di</strong> Sales e<br />
da Giovanna Francesca Frémyot <strong>di</strong><br />
Chantal nel corso <strong>di</strong> decenni è cresciuto<br />
e si è <strong>di</strong>ffuso in tutto il mondo.<br />
L’Or<strong>di</strong>ne festeggia, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />
400 anni, i suoi Fondatori ovunque<br />
sia presente una comunità che vive<br />
e segue il loro carisma: dunque, anche<br />
a <strong>Salò</strong>.<br />
Le Visitan<strong>di</strong>ne, presenti a Brescia<br />
anche nella comunità <strong>di</strong> Costalunga,<br />
hanno avuto in affidamento per tre<br />
anni il monastero “Mater Eclesiæ”<br />
situato nei Giar<strong>di</strong>ni Vaticani. Detta<br />
comunità è composta da sei sorelle<br />
spagnole e da una italiana e rappresenta<br />
quin<strong>di</strong> il volto internazionale<br />
della Visitazione.<br />
L’Anno Giubilare dell’Or<strong>di</strong>ne, aperto<br />
il 24 gennaio in occasione della<br />
memoria liturgica <strong>di</strong> san Francesco<br />
<strong>di</strong> Sales, si chiuderà il 13 <strong>di</strong>cembre<br />
2010. La prima fondazione ebbe<br />
luogo il 6 giugno 1616 ad Annecy,<br />
allorquando Giovanna <strong>di</strong> Chantal e<br />
le sue prime compagne (Maria Giacomina<br />
Favre, Giovanna Carlotta<br />
De Bréschard e Anna Giacomina<br />
Coste) ricevettero un sunto delle<br />
Costituzioni e presero alloggio in<br />
una piccola casa. Scopo della nuova<br />
famiglia spirituale era “dare a Dio<br />
delle figlie <strong>di</strong> preghiera” per servirlo e<br />
adorarlo “in spirito <strong>di</strong> verità”. Il titolo<br />
<strong>di</strong> “Visitazione <strong>di</strong> Santa Maria” fu<br />
scelto perché questo mistero, allora<br />
poco celebrato nella Chiesa, lo fosse<br />
almeno tra le sue figlie. Era intenzione<br />
del Fondatore, inoltre, che le<br />
suore si de<strong>di</strong>cassero in parte alla visita<br />
e alla cura dei poveri, seguendo<br />
l’esempio <strong>di</strong> Maria nella visita alla<br />
cugina Elisabetta.<br />
Tuttavia, le circostanze imposero <strong>di</strong>versamente.<br />
Infatti, le Visitan<strong>di</strong>ne si<br />
sono strutturate in comunità monastiche,<br />
<strong>di</strong> stretta clausura. Giovanni<br />
Paolo II, nell’esortazione apostolica<br />
post-sinodale “Vita consecrata” le ha<br />
definite “in<strong>di</strong>catori del cielo e testimo-<br />
Vita <strong>di</strong> parrocchia a cura della Redazione<br />
L’Anno Giubilare delle Visitan<strong>di</strong>ne<br />
in occasione dei 400 anni <strong>di</strong> fondazione dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
ni dei beni futuri”. Esse infatti “<strong>di</strong>cono<br />
Dio” <strong>di</strong>etro alte mura con dolcezza<br />
e umiltà; in un nascon<strong>di</strong>mento che<br />
non è fuga, ma un farsi “ra<strong>di</strong>ci” per<br />
la Chiesa e l’umanità.<br />
“È proprio perché “parliamo <strong>di</strong> Dio”<br />
– raccontano – che camminiamo realmente<br />
col passo faticoso <strong>di</strong> tutti i fratelli.<br />
Incontriamo poche persone, ma siamo<br />
unite ai fratelli in umanità e nella<br />
preghiera raccogliamo tutto l’amore e<br />
il dolore del mondo per unirlo a quello<br />
<strong>di</strong> Cristo e, con lui, offrirlo al Padre”.<br />
E ancora: “nei nostri monasteri (una<br />
famiglia <strong>di</strong> 2.500 monache sparse su<br />
quattro continenti) ci impegnamo ogni<br />
giorno a tessere la trama <strong>di</strong> un amore<br />
fraterno che guarda oltre i lineamenti<br />
dei volti per scorgere i tratti del <strong>di</strong>vino”.<br />
“Apparteniamo ad un Or<strong>di</strong>ne de<strong>di</strong>cato<br />
alla Madre <strong>di</strong> Dio contemplata nel mistero<br />
della Visitazione: con lei e come lei<br />
percorriamo ogni giorno i sentieri dei<br />
cuori per portarvi Gesù”.<br />
Quasi certamente simili obiettivi<br />
potranno risultare, nel contesto attuale,<br />
provocatori e antistorici. Ci<br />
sarà modo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la questione<br />
nel corso dell’Anno Giubilare<br />
delle Visitan<strong>di</strong>ne, magari tramite un<br />
loro specifico intervento. Personalmente,<br />
sono rimasto stupito dalla<br />
modernità <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales,<br />
conosciuto anche attraverso il<br />
suo cospicuo epistolario. Mi riferisco<br />
ai suoi consigli quoti<strong>di</strong>ani per<br />
“persone or<strong>di</strong>narie che vivono ogni<br />
giorno nella responsabilità del vivere<br />
da veri cristiani”.<br />
Ci sono anche consigli sui dubbi <strong>di</strong><br />
fede, sulle croci <strong>di</strong> ogni giorno, sui<br />
piccoli problemi che non mancano<br />
mai. Ma c’è soprattutto lo sforzo <strong>di</strong><br />
far capire il suo pensiero riguardo<br />
alle virtù. “A piccolo merciaio, piccolo<br />
paniere”: una forma rapida e semplice<br />
per far capire (lo <strong>di</strong>rà in una<br />
lettera alla sig.ra <strong>di</strong> Soufour) che …<br />
“pratichiamo queste virtù, adatte alle<br />
nostre piccolezze… sono virtù che si<br />
praticano piuttosto scendendo che salendo,<br />
quin<strong>di</strong>, sono convenienti anche<br />
per le nostre gambe: la pazienza, la sopportazione<br />
del prossimo, l’affabilità, la<br />
cortesia, l’umiltà, la dolcezza del cuore,<br />
la tolleranza delle nostre imperfezioni e<br />
altre simili virtù”.<br />
San Francesco sa bene <strong>di</strong> che cosa<br />
parla. Le persone <strong>di</strong> mondo, hanno<br />
grande stima delle gran<strong>di</strong> virtù, ma<br />
non hanno alcun apprezzamento<br />
per quelle più or<strong>di</strong>narie. Tra le piccole<br />
virtù, ad esempio, la semplicità<br />
non ha meritato nemmeno un capitolo<br />
della Filotea. È tanto piccola<br />
che non si vede nel mazzo <strong>di</strong> fioretti<br />
raccolti ai pie<strong>di</strong> della croce. Eppure,<br />
San Francesco <strong>di</strong> Sales affermava<br />
chiaramente <strong>di</strong> amare la semplicità<br />
“sia nella morte che nella vita”.<br />
Varrebbe la pena poter declinare,<br />
approfondendole, le virtù minori<br />
in<strong>di</strong>cate dal Santo Vescovo. Ne<br />
usciremmo stupiti e, magari, con un<br />
nuovo atteggiamento nei rapporti<br />
con noi stessi e col prossimo.<br />
Nel frattempo, le Monache ricordano<br />
a tutti che nell’Anno Giubilare,<br />
i fedeli che visiteranno la chiesa <strong>di</strong><br />
una Visitazione, vi sosteranno in<br />
preghiera, partecipando ad una Eucarestia,<br />
potranno lucrare, alle solite<br />
con<strong>di</strong>zioni, l’indulgenza plenaria<br />
concessa da Benedetto XVI per questa<br />
circostanza.<br />
Renato Cobelli<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 20<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Poiché leggo <strong>di</strong> tutto, ho trovato<br />
un breve scritto che con amara<br />
ironia dà però dei buoni consigli<br />
a chi deve scrivere un Curriculum Vitae<br />
e, visto che stiamo attraversando<br />
tempi <strong>di</strong>fficili, penso sia una cosa utile<br />
riassumere qui cosa è necessario e cosa<br />
non lo è.<br />
Innanzitutto è necessario scrivere una<br />
domanda, e alla domanda allegare il<br />
Curriculum.<br />
A prescindere da quanto si è vissuto è<br />
bene che il Curriculum sia breve.<br />
Bisogna essere concisi, selezionare i<br />
fatti. Sostituire paesaggi con in<strong>di</strong>rizzi,<br />
e vaghi ricor<strong>di</strong> con date certe.<br />
Di tutti gli amori basta quello coniugale,<br />
e dei bambini solo quelli nati.<br />
Conta più chi ci conosce <strong>di</strong> chi si conosce.<br />
Riportare i viaggi, ma solo quelli all’estero.<br />
L’appartenenza a qualcosa,<br />
ma senza perché.<br />
Le onorificenze, se ci sono, ma senza<br />
motivazione.<br />
Poi scrivere come se non si parlasse<br />
mai <strong>di</strong> sé, come se si guardasse a sé<br />
stessi da lontano.<br />
Sorvolare su cani, gatti e uccelli, anticaglie<br />
del passato, amici e sogni.<br />
In<strong>di</strong>care il prezzo ma mai il valore, il<br />
titolo e non il contenuto. Il numero <strong>di</strong><br />
scarpe che si porta e non dove sta andando<br />
chi noi pensiamo <strong>di</strong> essere.<br />
Allegare una foto con un orecchio in<br />
vista. Quello che conta è la sua forma,<br />
non ciò che sente.<br />
Perché tanto quello che potrebbe sentire<br />
è solo il rumore che fa la carta quando<br />
la si appallottola prima <strong>di</strong> gettarla<br />
nel cestino.<br />
Adesso permettetemi <strong>di</strong> aggiungere<br />
qualche considerazione in più, per<br />
aiutarvi a capire il senso <strong>di</strong> quello che<br />
vado scrivendo questo mese.<br />
Abbiamo attraversato una delle crisi<br />
più brutte <strong>di</strong> sempre e forse finalmente<br />
ne stiamo uscendo. Questo almeno<br />
<strong>di</strong>cono gli in<strong>di</strong>catori macroeconomici;<br />
soprattutto sono le gran<strong>di</strong> nazioni<br />
emergenti, Cina ed In<strong>di</strong>a in testa, che<br />
sono ritornate a correre e trascinano<br />
alla ripresa il resto del mondo.<br />
Nel frattempo però attorno a noi tanti<br />
hanno perso il lavoro e purtroppo altri<br />
ancora lo perderanno in futuro.<br />
E se anche l’economia riparte, temo<br />
che <strong>di</strong>fficilmente per loro ci saranno<br />
buone occasioni per ritrovarne uno.<br />
Perché se la crisi sta passando, non<br />
cambieranno per il futuro le ragioni<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Alla sera del terzo giorno a cura <strong>di</strong> Bruno Marelli<br />
Scrivere un Curriculum<br />
che hanno portato il mondo sull’orlo<br />
del precipizio.<br />
Da tempo quasi tutti i settori industriali<br />
e dei servizi hanno intrapreso la<br />
via della delocalizzazione del lavoro;<br />
in sostanza si va a fare le cose dove<br />
costa <strong>di</strong> meno. E questo <strong>di</strong>venta ogni<br />
giorno più facile, più conveniente. Da<br />
qualche parte sperduta del mondo c’è<br />
chi inizia ad imparare un lavoro nuovo,<br />
mentre qui da noi c’è qualcuno<br />
che questo lavoro lo sa fare, eppure<br />
lo perde, forse per sempre. Di per sé è<br />
una cosa inevitabile, forse in parte anche<br />
giusta, perfino utile. Ma la stiamo<br />
gestendo molto male; soprattutto non<br />
stiamo giustamente considerando che<br />
in tanti tra noi stanno pagando un costo<br />
altissimo a causa <strong>di</strong> ciò, senza che<br />
gli altri, che ne traggono benefici, sia-<br />
no in qualche modo chiamati a con<strong>di</strong>viderne<br />
il costo.<br />
Così accade che ci sono intorno a noi<br />
tante persone che, a 40 o 50 anni, sono<br />
ora senza lavoro e scoprono quanto<br />
effimera si <strong>di</strong>mostri la sicurezza <strong>di</strong><br />
cui sino ad oggi hanno goduto. Da<br />
un giorno all’altro tutto quello che si<br />
credeva avesse valore smette <strong>di</strong> averlo,<br />
quello che con fatica si è imparato<br />
a fare bene, le esperienze acquisite,<br />
l’intuito che si è allenato, la calma e la<br />
pazienza che col tempo si è imparato<br />
ad esercitare, tutto questo e tanto altro<br />
ancora sembrano avere valore solo per<br />
se stessi, ma non più per gli altri.<br />
Si è <strong>di</strong>ventati inutili; peggio ancora si<br />
è persa la capacità <strong>di</strong> essere quelli che<br />
sostengono, per <strong>di</strong>ventare quelli che<br />
hanno bisogno <strong>di</strong> essere sostenuti.<br />
Trovare un altro lavoro <strong>di</strong>venta un’impresa<br />
<strong>di</strong>fficile. Se fino a ieri si era una<br />
persona stimata e valutata, quanta<br />
umiliazione nello scoprire che non<br />
si è ritenuti adatti a fare nemmeno il<br />
portalettere, perché le Poste Italiane,<br />
azienda <strong>di</strong> Stato, per un contratto a<br />
tempo determinato, richiedono che il<br />
can<strong>di</strong>dato non abbia più <strong>di</strong> 35 anni.<br />
Tutto questo può apparire assurdo; <strong>di</strong><br />
più, è assolutamente senza logica, ma<br />
queste sono le cosiddette “regole <strong>di</strong><br />
mercato”.<br />
Quale è allora la soluzione? Purtroppo<br />
non c’è. Il singolo non può da solo<br />
cambiare il sistema in cui vive.<br />
Ma una cosa è sempre libero <strong>di</strong> farla.<br />
Se il sistema non da il giusto merito<br />
a ciò che ne ha molto, se le aziende si<br />
sono atrofizzate e non sanno giu<strong>di</strong>care<br />
le persone altro che da sterili dati senza<br />
importanza, se chi noi siamo davvero<br />
non importa più in quel mondo, se tutto<br />
questo ed altro ancora è <strong>di</strong>ventata la<br />
filosofia dell’economia moderna, bene<br />
allora non resta che rivolgersi a coloro<br />
per i quali queste cose hanno ancora<br />
un valore. All’interno della propria famiglia,<br />
nella possibilmente non troppo<br />
stretta cerchia degli amici veri, in una<br />
comunità che mi auguro non abbia<br />
completamente <strong>di</strong>menticato il valore<br />
della solidarietà e della vicinanza, qui<br />
si potrà ritrovare la giusta valutazione<br />
<strong>di</strong> quelle cose vere che fanno il senso<br />
<strong>di</strong> ogni vita. Forse anche quell’aiuto<br />
che serve a ritrovare un lavoro o comunque<br />
a ritornare ad essere utili.<br />
E se questo non bastasse a convincervi,<br />
torniamo alle parole del Vangelo.<br />
Quello che Gesù <strong>di</strong>ce essere i più<br />
piccoli tra noi, quelli <strong>di</strong> cui ci invita<br />
a prenderci cura, non sono forse oggi<br />
proprio chi accanto a noi ha perduto<br />
il lavoro, la fonte <strong>di</strong> sostentamento, la<br />
capacità <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong>gnitosa? A loro<br />
<strong>di</strong>amo il nostro aiuto, per quanto possiamo.<br />
Voglio <strong>di</strong>re che, se il sistema economico<br />
perverso <strong>di</strong>mentica le cose essenziali<br />
che danno valore ad una vita, preferendo<br />
giu<strong>di</strong>care le persone su dati<br />
marginali, riportati in modo conciso,<br />
noi possiamo fare ancora una volta<br />
tesoro dell’insegnamento che abbiamo<br />
ricevuto e a dare peso a quelle cose che<br />
il Vangelo chiaramente ci in<strong>di</strong>ca come<br />
i veri valori <strong>di</strong> una vita ben spesa. Per<br />
una volta possiamo non seguire il<br />
mondo nella sua follia, <strong>di</strong>stinguiamoci<br />
nel dare <strong>di</strong>gnità all’uomo. Per realizzare<br />
questo profondo cambiamento<br />
non dobbiamo cercare la strada lontano,<br />
perché è già stata in<strong>di</strong>cata dalle<br />
parole <strong>di</strong> Gesù.<br />
È questo che intendo quando ripeto<br />
che ancora oggi non esiste un libro più<br />
attuale del Vangelo.<br />
21 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Come moltissimi, ho letto il libro<br />
“Gomorra” (Mondadori<br />
2006) <strong>di</strong> Roberto Saviano e ho<br />
seguito con trepidazione la vicenda<br />
personale del giovane scrittore (nato<br />
a Napoli nel 1979). Opera <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o, è<br />
stata tradotta in più <strong>di</strong> quaranta Paesi<br />
ed è approdata al cinema. Fotografia<br />
drammatica delle nostre contrade, ha<br />
coinvolto i Premi Nobel provocandoli<br />
a intervenire con appelli in <strong>di</strong>fesa del<br />
giovane scrittore, la cui incolumità è<br />
stata da subito considerata a rischio, e<br />
invitandolo all’Accademia <strong>di</strong> Stoccolma,<br />
l’ultimo luogo sacro della letteratura.<br />
Da quel libro sono derivati<br />
spettacoli teatrali, interventi televisivi<br />
<strong>di</strong> richiamo.<br />
Recentemente con la sicurezza <strong>di</strong><br />
attore navigato e la sensibilità <strong>di</strong><br />
scrittore, Saviano ha inaugurato<br />
in TV un monologo tratto da un<br />
libro “Dalla bellezza all’Inferno”<br />
titolo della sua recente opera<br />
(Mondadori 2009), de<strong>di</strong>cata ai lettori<br />
che ne hanno decretato il successo<br />
mon<strong>di</strong>ale ma che contemporaneamente<br />
lo hanno “costretto”<br />
a una esistenza blindata: “scrivere<br />
mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> esistere, <strong>di</strong><br />
non perdermi, non darmi per vinto,<br />
non <strong>di</strong>sperare”.<br />
Drammaticamente coinvolgente<br />
nell’ultimo libro la storia della<br />
giornalista russa Anna Politkovskaya<br />
bruciata dalla passione civile<br />
che l’aveva sospinta a denunciare<br />
la trage<strong>di</strong>a dei bambini <strong>di</strong> Beslan simbolicamente<br />
parenti <strong>di</strong> tutti i bambini<br />
del mondo che soffrono ingiustizie.<br />
Attuali le pagine de<strong>di</strong>cate a Miriam<br />
Makeba <strong>di</strong>venuta simbolicamente la<br />
ban<strong>di</strong>era della rabbia e della fratellanza<br />
per gli africani che “per molti anni<br />
hanno avuto la sua voce al posto della libertà<br />
e la cui potenza musicale ha finito<br />
per procurarle una citta<strong>di</strong>nanza universale<br />
per aver convinto il mondo che il dramma<br />
dei suoi amici è un inferno che riguarda<br />
tutti”. A 76 anni non aveva esitato<br />
a donare la sua voce ai suoi africani<br />
uccisi a Castelvolturno, chiamata in<br />
causa dalla convinzione che le trage<strong>di</strong>e<br />
non si supereranno mai con l’isolamento,<br />
la noncuranza, l’ignoranza.<br />
Nel recente spettacolo televisivo le<br />
parole infuocate <strong>di</strong> Saviano scrittoreattore<br />
sono state pronunciate “con una<br />
pacatezza drammatica propria della poesia<br />
Invito alla lettura a cura <strong>di</strong> Nerina Lugli<br />
Il dolore e il grido<br />
(insolita nella cronaca!) che ha permesso<br />
agli spettatori <strong>di</strong> partecipare al dramma<br />
dei bambini e dei negri interiorizzando<br />
i valori del racconto e facendo dell’emozione<br />
un arricchimento” (M. Poggialini<br />
– Avvenire).<br />
La sventura <strong>di</strong> questi nostri giorni si<br />
è così moltiplicata partendo dalle nostre<br />
lande toccando drammaticamente<br />
terre lontane e anche il cuore più<br />
sordo avverte il grido delle vittime<br />
innocenti. Pare che l’umana <strong>di</strong>gnità<br />
sia stata sconfitta e affiorano le eterne<br />
domande, sull’uomo e sul suo esistere,<br />
che hanno connotato da sempre la<br />
Giotto “Fuga in Egitto” Padova, Cappella degli Scrovegni<br />
grande poesia. Solo un cenno ai nostri<br />
gran<strong>di</strong> poeti: il Foscolo proteso a me<strong>di</strong>tare<br />
sui “Sepolcri” nella consapevolezza<br />
propria <strong>di</strong> Giobbe (I miei giorni<br />
scorrono veloci, svaniscono senza un<br />
filo <strong>di</strong> speranza 7,6) la tomba è l’ultimo<br />
asilo su cui si piega la donna innamorata,<br />
nasce la commozione religiosa<br />
del passeggero solitario, sorge<br />
nell’animo sensibile l’ispirazione a<br />
“Egregie Cose”. Il Leopar<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte<br />
al Vesuvio sterminatore con accorata<br />
pietà esprime la coscienza dell’umiltà<br />
della con<strong>di</strong>zione umana, la necessaria<br />
accettazione del dolore e canta insieme<br />
“Amore e Morte”. Per il Manzoni,<br />
il dolore contemplato con atteggiamento<br />
fortemente religioso “purifica<br />
la vita sulla terra che non è soltanto<br />
un’o<strong>di</strong>ssea cristiana perché viene colorata<br />
dal bene” (A Momigliano).<br />
Il “riposo dell’anima” travagliato <strong>di</strong><br />
questi nostri giorni si incontra nelle<br />
parole <strong>di</strong> Matteo (11, 28-29) “Venite a<br />
me, voi tutti affaticati ed oppressi e Io vi<br />
darò riposo…”. Questo è il messaggio<br />
evangelico forte <strong>di</strong> un libro <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />
attualità (pubblicato recentemente)<br />
del priore <strong>di</strong> Bose – Enzo<br />
Bianchi: “Ero straniero e mi avete<br />
ospitato” (Rizzoli-Bur). Vi si racconta<br />
un cammino lungo e durissimo che<br />
parte da Abramo chiamato ad abbandonare<br />
la propria terra ma sempre testimone<br />
<strong>di</strong> accogliente umanità; si fa<br />
notare come più volte nei testi sacri<br />
risuona l’esortazione <strong>di</strong>vina ad amare<br />
e rispettare le minoranze anche se<br />
è un’operazione umanamente<br />
molto impegnativa.<br />
Vi si sottolinea come nella narrazione<br />
evangelica Gesù è percepito<br />
e raccontato come uno straniero<br />
e non esita ad infrangere le<br />
barriere etniche del suo tempo:<br />
chiede da bere ad una donna Samaritana<br />
stupita (Gv 4, 1-42); si<br />
accosta <strong>di</strong>screto ai <strong>di</strong>scepoli in<br />
viaggio verso Emmaus (Lc 24,<br />
13) ai quali solo più tar<strong>di</strong> rivelerà<br />
la sua identità…<br />
Nel libro si evidenzia attraverso<br />
numerosi riferimenti biblici<br />
come nel Nuovo Testamento le<br />
<strong>di</strong>versità non vengono ignorate,<br />
ma superate grazie alla misericor<strong>di</strong>a.<br />
E sarà lo stesso apostolo<br />
Pietro a definire categoricamente<br />
i Cristiani stranieri e pellegrini, e<br />
la loro comunità destinata a rimanere<br />
“forestiera nella città del mondo”.<br />
Tante sono le risposte autentiche complesse,<br />
confortanti che l’autore ricerca<br />
ed evidenzia nelle Scritture, motivato<br />
sicuramente dalle drammatiche vicende<br />
delle cronache <strong>di</strong> questi nostri<br />
inquieti tempi.<br />
Il libro è de<strong>di</strong>cato: “Agli uomini, alle<br />
donne e ai bambini che andando verso il<br />
pane e sognando la nostra accoglienza<br />
sono morti da stranieri nelle acque del<br />
Me<strong>di</strong>terraneo, mare che avrei voluto che<br />
potessero amare e sentire Nostro”.<br />
A questo commosso ricordo fanno<br />
eco le parole del Papa “Neanche per un<br />
giorno manchi <strong>di</strong> risuonare in ciascuna<br />
lingua la parola dell’assoluto rispetto della<br />
<strong>di</strong>gnità della persona e della vita umana,<br />
perché l’orrore che acceca il mondo e<br />
ferma la storia incomincia dalla selezione<br />
degli umani” pronunciate in tedesco,<br />
nel Giorno della Memoria.<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 22<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
Il nostro Oratorio, de<strong>di</strong>cato a San Filippo<br />
Neri, ai tempi <strong>di</strong> quando ero<br />
ragazzo, era <strong>di</strong>feso da un alto muro<br />
che dava sulla strada, aveva la sua bella<br />
chiesa all’interno e il campo da gioco<br />
che lambiva la collina. Era la primavera<br />
del 1943 ed eravamo in guerra, quando<br />
io feci la mia Prima Comunione alla<br />
quale seguì, dopo qualche anno, la Santa<br />
Cresima: i due soli episo<strong>di</strong> della mia<br />
frequentazione oratoriana. E’ andata<br />
così, mentre molti miei compagni <strong>di</strong><br />
scuola ed amici, spinti dai genitori, lo<br />
frequentavano sia per sentire la Buona<br />
Novella, ma anche invogliati dal pensiero<br />
<strong>di</strong> poter giocare a pallone su quel<br />
campo in terra battuta allora attorniato<br />
da maestosi castagni.<br />
Assente senza colpa ho comunque sofferto<br />
questa lontananza ed<br />
ho sempre creduto in questa<br />
cristiana istituzione che si<br />
sforzava <strong>di</strong> dare ai giovani,<br />
spesso un poco abbandonati<br />
a loro stessi, un’occasione<br />
<strong>di</strong> aggregazione, <strong>di</strong> animazione,<br />
<strong>di</strong> formazione della<br />
loro mente e del loro cuore.<br />
Filippo Neri, fiorentino, nato<br />
nel 1515 e trasferitosi ancora<br />
molto giovane nella tumultuosa<br />
Roma <strong>di</strong> quei tempi,<br />
<strong>di</strong>venterà poi Santo, ma a lui<br />
si deve la creazione del primo<br />
Oratorio, nato dalla sua volontà <strong>di</strong><br />
radunare attorno a sé gruppi <strong>di</strong> ragazzi<br />
<strong>di</strong> strada per riuscire ad avvicinarli alle<br />
celebrazioni liturgiche attraverso il <strong>di</strong>vertimento<br />
e il gioco.<br />
Dopo la mia premessa appare chiaro<br />
che, non avendo avuto alcuna esperienza<br />
<strong>di</strong> Oratorio, io sia il meno in<strong>di</strong>cato<br />
a dare dei pareri, consentitemi solo <strong>di</strong><br />
ricordare, e questo è un dato <strong>di</strong> fatto,<br />
che in questi ultimi decenni il nostro<br />
Oratorio ha avuto alterne fortune ed è<br />
passato, negli anni, da luogo molto frequentato<br />
a luogo un poco <strong>di</strong>menticato,<br />
non so se per la limitata influenza esercitata<br />
dai rettori che si sono succeduti<br />
o invece per la scarsa propensione da<br />
parte delle famiglie degli assistiti.<br />
Resta il fatto che oggi fortunatamente<br />
tutto è cambiato, si avverte un rifiorire<br />
<strong>di</strong> iniziative, c’è una forte partecipazione<br />
<strong>di</strong> genitori e una grande presenza<br />
<strong>di</strong> ragazzi anche in quella fascia <strong>di</strong> età<br />
nella quale altre <strong>di</strong>strazioni li possono<br />
allontanare, si ha la sincera impressione<br />
che i ragazzi in Oratorio si sentano<br />
come a casa loro. E’ certamente un merito<br />
del suo attuale rettore che ha inteso<br />
Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Altre notizie... a cura <strong>di</strong> Giancarlo Giacomuzzi<br />
L’Oratorio<br />
venire in aiuto <strong>di</strong> quelle famiglie che,<br />
per la trasformazione sociale avvenuta<br />
nel paese, non sono in grado oggi,<br />
purtroppo ma è così, <strong>di</strong> dare al ragazzo<br />
quanto è necessario per la sua espansione,<br />
per la sua formazione, per tutto<br />
l’insieme della vita sociale, spirituale e<br />
ricreativa <strong>di</strong> cui il ragazzo ha più che<br />
mai bisogno.<br />
Dove infatti c’è un buon educatore, un<br />
educatore che comprenda quanto sia<br />
fruttuosa una collaborazione famigliaoratorio<br />
per una adeguata educazione,<br />
che accetti <strong>di</strong> scoprire il prezzo della<br />
sua vocazione dentro il servizio de<strong>di</strong>cato<br />
ai più giovani, e che non sia troppo<br />
accerchiato e consigliato, ma sia libero<br />
<strong>di</strong> agire secondo la propria coscienza<br />
e le proprie convinzioni, si può <strong>di</strong>re<br />
c’è un Oratorio che funziona, il luogo<br />
per eccellenza ove lo stile educativo è<br />
quello <strong>di</strong> unire fede e vita, esperienza<br />
e preghiera, umano e <strong>di</strong>vino, senza<br />
voler privilegiare una attività rispetto<br />
ad un’altra, ma con l’intenzione <strong>di</strong><br />
offrire invece possibilità <strong>di</strong>versificate<br />
senza entrare in competizione e con la<br />
famiglia e con la scuola, ma con esse in<br />
stretta collaborazione, quasi fosse un<br />
ponte fra loro. …..L’Oratorio è l’incontro<br />
più semplice, più normale, più insostituibile<br />
del Sacerdote con la vita che germoglia<br />
nel campo parrocchiale….è la palestra del<br />
bene insegnato, conosciuto e voluto nei<br />
suoi principi fondamentali….è la visione<br />
che apre lo sguardo giovanile sul mondo e<br />
sulla vita con serenità e fiducia ha lasciato<br />
scritto il Car<strong>di</strong>nale Montini, bresciano,<br />
salito al soglio con il nome <strong>di</strong> Paolo<br />
VI, certamente colui che ha speso più<br />
parole e ha colto tutte le occasioni possibili<br />
per raccomandare la conduzione<br />
degli Oratori.<br />
Sosteneva infatti che la conduzione <strong>di</strong><br />
un Oratorio è l’opera più impegnativa<br />
del ministero sacerdotale, un opera che<br />
investe tutte le numerose attività mes-<br />
se in cantiere dove il sacrificio richiesto<br />
esige gran<strong>di</strong> virtù ed il lavoro è spesso<br />
estenuante e continuo. …quel cortile<br />
dove si gioca sì, ma si impara anche l’amore<br />
verso il prossimo e la lealtà… quelle aule<br />
dove si impartisce la vera scienza: quella<br />
<strong>di</strong> Dio. Certamente San Filippo Neri,<br />
anche se per la sua spontanea allegria<br />
passerà alla storia come un sacerdote<br />
giocherellone e spiritoso, aveva capito<br />
tutto questo e con lui anche Papa<br />
Gregorio XIII che nel 1575 approvò la<br />
congregazione che mosse i suoi primi<br />
passi in Roma lassù in quel granaio sopra<br />
le navate della chiesa <strong>di</strong> San Girolamo<br />
della Carità per stabilirsi poi nella<br />
Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria in Vallicella dove<br />
il Santo morirà e sarà sepolto.<br />
Eru<strong>di</strong>to e grande organizzatore, si offriva<br />
a tutti con generosità e<br />
buon umore, sempre aperto<br />
al sorriso e alla comprensione;<br />
possiamo <strong>di</strong>re che tutta<br />
la sua volontà fu in<strong>di</strong>rizzata<br />
all’insegnamento della tenerezza<br />
verso il prossimo, dell’umiliazione<br />
contro la vanità,<br />
della giocon<strong>di</strong>tà sempre<br />
e del buon carattere, della<br />
semplicità evangelica <strong>di</strong> cui<br />
fu il primo testimone.<br />
Giusto che il nostro Oratorio<br />
sia stato a Lui de<strong>di</strong>cato.<br />
Un fatto che può passare<br />
inosservato e che invece è importante<br />
ricordare è che, durante le preghiere,<br />
egli amava fare piccoli intermezzi cantati<br />
così da rendere più piacevole la<br />
lettura del Vangelo e <strong>di</strong> conseguenza<br />
l’incontro con Dio, trasformando quelle<br />
stanze in un laboratorio musicale<br />
dove il canto delle Lau<strong>di</strong> da mono<strong>di</strong>co<br />
<strong>di</strong>veniva una composizione a più voci<br />
aiutate dall’accompagnamento <strong>di</strong> uno<br />
strumento musicale.<br />
Mi sposto dall’Oratorio, in musica, al<br />
brano <strong>di</strong> questo mese che è tutt’altro.<br />
Sono 15 minuti <strong>di</strong> musica per un poema<br />
sinfonico dell’organista francese César<br />
August Franck (1822/90) “Le Chasseur<br />
mau<strong>di</strong>t” costruito su una popolare ballata<br />
del poeta tedesco Bürger. Vi si narra<br />
<strong>di</strong> un cacciatore perennemente inseguito<br />
e costretto a correre per l’eternità.<br />
In questo poema, indubbiamente una<br />
delle creazioni più felici del musicista,<br />
la musica, all’inizio specchio <strong>di</strong> una atmosfera<br />
serena, viene incalzata sempre<br />
più brutalmente dal tema del cacciatore.<br />
Una partitura colorita ricca <strong>di</strong> contrasti<br />
e densa <strong>di</strong> sonorità che riusciranno<br />
a sorprendervi.<br />
23 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010
SS. MESSE<br />
DUOMO<br />
• Prefestiva: ore 18.30<br />
• Festive: ore 9.30<br />
11.00 - 18.30<br />
• Feriale: ore 18.30<br />
S. BENEDETTO - Muro<br />
• Festive: ore 7.30<br />
S. BERNARDINO<br />
• Festive: ore 9.00 - 17.00<br />
• Feriale: ore 9.00<br />
S. GIUSEPPE<br />
• Festive: ore 10.00<br />
• Feriale: ore 17.30<br />
(esclusi: giovedì e sabato)<br />
S. GIOVANNI<br />
• Solo feriale: ore 7.15<br />
(escluso sabato)<br />
RENZANO<br />
• Solo sabato: ore 18.00<br />
CAPPUCCINI<br />
BARBARANO<br />
• Festive: ore 10.00 -17.00<br />
• Feriale: ore 17.00<br />
MONASTERO<br />
• Festive e feriali: ore 8.00<br />
IL DUOMO - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />
Anno LIX - abb. annuo Euro 11,00<br />
- una copia Euro 1,05<br />
- abb. sped. postale Euro 30,00<br />
Informazioni utili<br />
FEBBRAIO<br />
14 domenica Carnevale in Oratorio: per le scuole Me<strong>di</strong>e<br />
16 martedì Carnevale in Oratorio: per le scuole elementari<br />
17 mercoledì ore 21,00 in Duomo Bene<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong>stribuzione delle Ceneri<br />
19 venerdì ore 21,00 a Fasano: Via Crucis animata dai Gruppi<br />
Missionari zonali<br />
21 domenica A Fasano: incontro zonale adolescenti e giovani del Garda<br />
ore 10,00 a S. Giuseppe: Rito <strong>di</strong> ammissione al battesimo<br />
dei battezzan<strong>di</strong> dell’11 aprile 2010<br />
Ritiro in oratorio Gruppi S. Carlo verso Gerusalemme (3)<br />
dal 21 al 27 ESERCIZI SPIRITUALI<br />
26 venerdì ore 20,30 in canonica redazione de “Il Duomo”<br />
28 domenica GIORNATA ZONALE DELLA CARITAS<br />
MARZO<br />
Ritiro in oratorio Gruppi S. Angela verso Cafarnao (4)<br />
1 lunedì dal 1 al 3 marzo: Pellegrinaggio dei sacerdoti<br />
con il vescovo ad ARS - sospese alcune Messe<br />
4 giovedì ore 16,30 alla Visitazione: Esposizione e adorazione e alle<br />
ore 18,30 S. Messa per i benefattori<br />
5 venerdì Primo venerdì del mese: in mattinata SS. Comunioni<br />
agli ammalati<br />
ore 21,00 Via Crucis in San Giovanni<br />
7 domenica A Fasano incontro zonale per Gruppi del cammino Cafarnao<br />
Ritiro dei laici della zona a Montecastello<br />
Ritiro in oratorio Gruppi S. Paolo verso Nazaret (3)<br />
8 lunedì ore 20,30 in canonica: incontro Ministri straor<strong>di</strong>nari<br />
dell’Eucarestia (2)<br />
9 martedì ore 15,00 S. Messa al Cimitero<br />
ore 20,30 incontro C. P. Z. (3)<br />
10 mercoledì Ritiro mensile dei sacerdoti a Montecastello<br />
ore 20,45 in S. Giovanni Adorazione Eucaristica per la vita (4)<br />
12 venerdì ore 21,00 Via Crucis alla Visitazione<br />
Dir. Responsabile - Antonio Fappani con decreto del Tribunale<br />
- Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Brescia n. 6/74 dell’ 8 - 3 - 1974<br />
- Pubblicità: Segreteria <strong>Parrocchia</strong>le - tel. (0365) 521700 Fax. (0365) 523294<br />
- Fotocomposizione del 03/2/2010 nella Canonica <strong>di</strong> <strong>Salò</strong><br />
- Stampa: Tipolitografia LUMINI - Travagliato (BS)