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ANNO LIX - n. 2 FEBBRAIO 2010


Esercizi Spirituali <strong>Parrocchia</strong>li<br />

22 - 26 <strong>febbraio</strong><br />

IL TUO VOLTO, SIGNORE, IO CERCO<br />

(Salmo 26,8)<br />

Come già da <strong>di</strong>versi anni la nostra <strong>Parrocchia</strong> si ferma una<br />

settimana per pregare e riflettere, verificando con <strong>di</strong>scernimento<br />

spirituale la propria situazione. Quest’anno ci aiuteranno<br />

i Cappuccini: il mattino in S. Bernar<strong>di</strong>no, Padre Giuseppe<br />

il pomeriggio in S. Giovanni, nella scuola E. Me<strong>di</strong> e<br />

gli incontri pomeri<strong>di</strong>ani in oratorio. Don Ovi<strong>di</strong>o animerà<br />

ancora l’incontro serale dei giovani e adulti in oratorio.<br />

Appuntamenti quoti<strong>di</strong>ani fissi:<br />

Chiesa <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no<br />

ore 9.00 Canto delle Lo<strong>di</strong> e S. Messa con me<strong>di</strong>tazione<br />

Chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni<br />

ore 16.30: Adorazione e Confessioni<br />

ore 18.30: Canto del Vespro e S. Messa<br />

In oratorio<br />

ore 16.30: incontro per le Elementari<br />

ore 17.00: incontro per le Me<strong>di</strong>e<br />

ore 17.45: incontro per gli adolescenti<br />

ore 20.45: incontro per i giovani e adulti<br />

Le intenzioni del Pontefice<br />

all’Apostolato della preghiera per il 2010<br />

Generale: Perché la famiglia sia da tutti rispettata nella<br />

sua identità e sia riconosciuto il suo insostituibile contributo<br />

a favore dell’intera società.<br />

Missionaria: Perché in quei territori <strong>di</strong> missione dove<br />

più urgente è la lotta contro le malattie, le comunità cristiane<br />

sappiano testimoniare la presenza <strong>di</strong> Cristo accanto<br />

ai sofferenti.<br />

HANNO COLLABORATO<br />

ALLA REDAZIONE<br />

Andreis mons. Francesco<br />

Cavedaghi Daniela<br />

Cobelli Renato<br />

Ciato Giovanni<br />

Don<strong>di</strong>o Lamberto<br />

Gelmini don Angelo<br />

Giacomuzzi Giancarlo<br />

Lugli Nerina<br />

Madureri Luisa<br />

Manni Anna<br />

Marelli Bruno<br />

Monti Osvaldo<br />

Pollini Rosa<br />

ALLA STAMPA<br />

Beretta Alfredo<br />

Vezzola Maurilio Elio<br />

Sant Nicola<br />

Rizza Augusto (Foto)<br />

Equipe Tipolitografia Lumini<br />

Vita <strong>di</strong> parrocchia a cura della Redazione<br />

Raccolta pro terremotati <strong>di</strong> Haiti<br />

Le offerte raccolte in tutte le nostre Chiese domenica<br />

24 gennaio 2010 hanno fruttato euro 10.000,00 che abbiamo<br />

provveduto a versare alla Caritas San Martino<br />

Onlus pro terremotati.<br />

Ricavato Busta Azzurra<br />

Comunichiamo che fino ad oggi le entrate delle Buste<br />

Azzurre <strong>di</strong> questo Natale a favore delle opere <strong>Parrocchia</strong>li<br />

hanno fruttato euro 5.140,00.<br />

Rinnovo abbonamento <strong>Boll</strong>ettino<br />

€. 11,00 per i bollettini recapitati a casa<br />

dalle zelatrici.<br />

€. 30,00 per i bollettini spe<strong>di</strong>ti per posta.<br />

€. 30,00 per ogni modulo <strong>di</strong> pubblicità e<br />

annunci vari.<br />

Tappe della vita<br />

Sono tornati alla casa del Padre:<br />

Andreoli Enna in Bolis, anni 78<br />

Zane Angelo, anni 84<br />

---------------------------------------------------------------------------<br />

Nel quinto anniversario della morte <strong>di</strong><br />

FRANCESCO DOLFO<br />

e della moglie<br />

IRMA GAMBIN<br />

i figli, i generi, la nuora e i nipoti li ricordano<br />

con affetto insieme a quanti li hanno conosciuti.<br />

---------------------------------------------------------------------------<br />

10 – 2 – 1975 10 – 2 – 2010<br />

Nel 25° anniversario della scomparsa <strong>di</strong><br />

FAUSTINO ZANARDELLI<br />

i suoi cari lo ricordano con immutato affetto<br />

a quanti lo conobbero.<br />

NUMERI UTILI PER TELEFONARE:<br />

Mons. Francesco Andreis (3480421999) Segreteria . tel. 521700<br />

FAX Vicolo Campanile 2 . . . tel. 523294<br />

Don Angelo Gelmini (3393945294) Largo D. Alighieri . tel. 43498<br />

Mons. Paolo Zanetti Via Canottieri 2 . . . tel. 520803<br />

Chiesa <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no Piazza S. Bernar<strong>di</strong>no . . tel. 43449<br />

Oratorio S. Filippo Neri Largo D. Alighieri . . tel. 43646<br />

Scuola Cattolica “E. Me<strong>di</strong>” Via S. Jago 19 . . tel. 40039<br />

Padri Cappuccini Barbarano . . . . tel. 20447<br />

Caritas Zonale Via Canottieri 2 . . . tel. 520843<br />

Cinema Cristal Largo D.Alighieri . . . tel. 521555<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 2<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Parola del Parroco a cura <strong>di</strong> Mons. Francesco Andreis<br />

I poveri li avrete sempre…<br />

Lo Spirito del Signore è sopra <strong>di</strong> me; per questo mi ha<br />

consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare<br />

ai poveri il lieto messaggio…<br />

Se Gesù ha usato queste parole <strong>di</strong> Isaia per la sua autopresentazione<br />

nella sinagoga <strong>di</strong> Nazaret e per la stesura<br />

del suo manifesto programmatico, vuol <strong>di</strong>re che<br />

anche la Chiesa deve farsi oggi solidale con i sofferenti,<br />

con i poveri, con gli oppressi, con i deboli, con gli affamati<br />

e con tutte le vittime della violenza, ritornando<br />

allo spirito originario del “fondatore”.<br />

A ben pensarci, appare legittimo, in questo impegno<br />

da parte mia, un protagonismo che, invece, dovrebbe<br />

coinvolgere tutti e non solo me? È su <strong>di</strong> me che devono<br />

appuntarsi gli occhi, o piuttosto su <strong>di</strong> Lui che ci parla,<br />

che ci innamora, che ci tormenta, che ci re<strong>di</strong>me?<br />

Ho ricevuto soltanto io sacerdote l’unzione dello Spirito<br />

o siamo tutti quanti noi, popolo <strong>di</strong> consacrati, a<br />

essere spinti per questo annuncio <strong>di</strong> liberazione ai poveri,<br />

agli oppressi, ai bisognosi? Devo proclamare solo<br />

io questo periodo <strong>di</strong> grazia o non spetta a tutti quanti<br />

noi proclamare, con la vita e con la parola, che il Signore<br />

ci ha redenti e ha piantato l’albero della speranza al<br />

centro <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>sperazioni del mondo?<br />

Sì, cari fratelli, desidero mettermi in mezzo a voi e con<br />

voi puntare gli occhi su Lui che ci ha invitato non solo a<br />

guardare, ma anche a percorrere la strada da lui tracciata.<br />

I poveri li avrete sempre con voi… aveva detto nella casa<br />

del pubblicano e altrove ha detto anche: “Quello che<br />

avete fatto a uno <strong>di</strong> questi, lo avete fatto a me! … Se date anche<br />

solo un bicchiere d’acqua avrete in compenso cento volte<br />

tanto in questa terra e nel Regno dei cieli… Beati i poveri<br />

perchè ere<strong>di</strong>teranno il Regno dei cieli…Venite, benedetti dal<br />

Padre mio, perchè avevo fame, avevo sete, ero nudo… e voi<br />

mi avete soccorso!”.<br />

I mass-me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questi ultimi giorni <strong>di</strong>cono: In Europa<br />

sono più <strong>di</strong> 23 milioni le persone che vivono con 10 euro<br />

al giorno… tanti non hanno casa, mancano <strong>di</strong> lavoro, sono<br />

anziani senza niente, bambini senza nessuno, padri e madri<br />

separati, madri abbandonate. Eppure qualcuno percepisce<br />

un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> due/tre milioni <strong>di</strong> euro al mese… Siamo<br />

tentati <strong>di</strong> risolvere il problema andando a casa <strong>di</strong><br />

questi tali, prendere quello che è il <strong>di</strong> più e usarlo per i<br />

poveri… Gesù non <strong>di</strong>ce così quando si trova <strong>di</strong> fronte<br />

5.000 persone da sfamare, ma domanda a chi ha qualcosa…<br />

e uno mette a <strong>di</strong>sposizione i suoi cinque pani e<br />

due pesci. Ne mangiano tutti e ne avanza.<br />

I nostri vecchi <strong>di</strong>cevano che le belle e gran<strong>di</strong> chiese<br />

sono state costruite con i sol<strong>di</strong> dei poveri e le idee dei<br />

ricchi. Che succede oggi?<br />

Nelle nostre parrocchie ci sono tanti aiuti in viveri e<br />

vestiti dati alle persone singole, in occasione del terremoto<br />

tanti hanno con<strong>di</strong>viso la casa a modo <strong>di</strong> abitazione<br />

sia pur provvisoria, la caritas zonale (sotto il<br />

campanile <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no) dona viveri, vestiti e anche<br />

denaro in prestito, in aiuto (da 500 a 3.000 euro), la<br />

Diocesi alle le famiglie che hanno almeno 3 figli dona<br />

a fondo perduto col Prestito della Speranza; si pensa al<br />

pane “salvato” nel cassonetto (ogni giorno si gettano<br />

nel cassonetto 180 quintali <strong>di</strong> viveri!) alla sera <strong>di</strong> ogni<br />

giornata lavorativa, anche se è del giorno prima.<br />

Come siamo strani nelle nostre cose: vogliamo innalzarci<br />

coi grattacieli (pensiamo agli 818 metri <strong>di</strong> quello<br />

del Dubai con 1100 appartamenti serviti da 58 ascensori)…<br />

e non guar<strong>di</strong>amo alla terra dove ci sono poveri a<br />

non finire. Che fare?<br />

Pregando come faceva S. Francesco, apriamo anche il<br />

nostro cuore e il nostro portafogli!<br />

O Signore, fa <strong>di</strong> me uno strumento della tua Pace:<br />

Dove è o<strong>di</strong>o, fa ch’io porti l’Amore.<br />

Dove è offesa, ch’io porti il Perdono.<br />

Dove è <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, ch’io porti l’Unione.<br />

Dove è dubbio, ch’io porti la Fede.<br />

Dove è errore, ch’io porti la Verità.<br />

Dove è <strong>di</strong>sperazione, ch’io porti la Speranza.<br />

Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia.<br />

Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.<br />

O Maestro, fa ch’io non cerchi tanto:<br />

Essere consolato, quanto consolare.<br />

Essere compreso, quanto comprendere.<br />

Essere amato, quanto amare.<br />

Poichè:<br />

Si è: Dando, che si riceve;<br />

Perdonando che si è perdonati;<br />

Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.<br />

In copertina: Volta del presbiterio della Chiesa della Visitazione<br />

La santissima Trinità: il Padre creatore con il globo terrestre,<br />

il Figlio Redentore con la croce e la colomba dello Spirito<br />

Santo con angeli e angioletti che fanno da corona.<br />

3 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Avvenimenti Diocesani a cura <strong>di</strong> Anna Manni da “La Voce del Popolo”<br />

Pellegrinaggi <strong>di</strong>ocesani 2010:<br />

la Parola celebrata<br />

e vissuta in comunione<br />

Sono stati programmati i pellegrinaggi <strong>di</strong>ocesani per il 2010,<br />

occasione per vivere un accostamento privilegiato alla Parola<br />

<strong>di</strong> Dio che culmina nella celebrazione eucaristica. Ci<br />

sono le tra<strong>di</strong>zionali tre proposte annuali: al Cairo, Sinai,<br />

deserto del Neghev con Gerusalemme, l’Esodo, la prima Alleanza<br />

e le città dei Patriarchi (dal 5 al 12 aprile); in Siria,<br />

dove Paolo rimane folgorato dal Cristo risorto sulla via <strong>di</strong><br />

Damasco (dal 17 al 24 giugno); a Santiago de Compostela,<br />

nell’Anno Santo compostelano (dal 7 al 10 settembre).<br />

Per la prima volta si farà un pellegrinaggio <strong>di</strong> un giorno,<br />

all’inizio della Quaresima, il 20 <strong>febbraio</strong>, al Santuario delle<br />

Grazie a Mantova. Ci saranno inoltre altre due occasioni<br />

<strong>di</strong> pellegrinaggio: a Roma, dal 3 al 5 maggio, per ricambiare<br />

la visita del Papa, destinato a tutti, e l’altro, per i sacerdoti,<br />

nell’anno sacerdotale, ad Ars, Paray le Monial e<br />

Taizé dall’1 al 3 marzo. Infine, una proposta per famiglie<br />

e in<strong>di</strong>viduali, un pellegrinaggio a Lourdes insieme con<br />

l’Associazione “La Nostra Famiglia” dal 16 al 22 maggio.<br />

In questa ricchezza <strong>di</strong> iniziative, ciascuno può trovare quella<br />

o quelle che ritiene più utili al suo cammino <strong>di</strong> fede.<br />

IV centenario <strong>di</strong> fondazione<br />

della Visitazione<br />

Il 6 giugno del 1610 tre giovani donne, tra cui Giovanna Francesca<br />

<strong>di</strong> Chantal, iniziarono ad Annecy una nuova esperienza<br />

<strong>di</strong> vita religiosa, guidate dalle Costituzioni redatte per<br />

loro da Francesco <strong>di</strong> Sales. Nasceva la Visitazione, che in<br />

pochi anni avrebbe conosciuto una evoluzione giuri<strong>di</strong>ca che<br />

la stabiliva come or<strong>di</strong>ne religioso e un’espansione impreve<strong>di</strong>bile:<br />

alla morte <strong>di</strong> Giovanna Francesca <strong>di</strong> Chantal i monasteri<br />

erano 87, presenti in <strong>di</strong>verse regioni d’Europa.<br />

La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Brescia fu tra le prime, in terra italiana, ad accogliere<br />

la Visitazione. Infatti il 20 <strong>di</strong>cembre 1712 tre monache<br />

<strong>di</strong> Arona giunsero a <strong>Salò</strong>, dove fondarono la 148° casa<br />

dell’or<strong>di</strong>ne. La fondazione era stata voluta dagli esponenti<br />

più in vista del Comune per offrire in loco la possibilità sia<br />

della vita religiosa, sia <strong>di</strong> una adeguata formazione alle giovani<br />

della Riviera e del territorio bresciano. La Visitazione<br />

Filiali <strong>di</strong>:<br />

<strong>di</strong> <strong>Salò</strong> fonderà a sua volta, già nel 1749, quella <strong>di</strong> Darfo.<br />

Ma mentre quest’ultima scomparirà ai primi dell’Ottocento,<br />

la comunità salo<strong>di</strong>ana per circostanze provvidenziali potrà<br />

continuare la sua missione. Nel 1818 il Vescovo <strong>di</strong> Brescia<br />

promosse la fondazione <strong>di</strong> una nuova comunità visitan<strong>di</strong>na<br />

in città, che esiste ancora oggi, anche se attualmente sia la<br />

comunità <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> che quella <strong>di</strong> Brescia non vivono più nel<br />

luogo in cui nacquero. Il 2010 segna dunque 400 anni <strong>di</strong> vita<br />

dell’or<strong>di</strong>ne. Celebrarlo è per le visitan<strong>di</strong>ne motivo <strong>di</strong> eucaristia:<br />

memoriale e ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie per il dono che Dio,<br />

attraverso Francesco <strong>di</strong> Sales, ha fatto alla Chiesa intera.<br />

Minoranze in Paesi<br />

senza libertà religiosa<br />

È stato presentato il documento <strong>di</strong> lavoro, i “Lineamenta”,<br />

dell’assemblea speciale del Sinodo per il Me<strong>di</strong>o Oriente, che<br />

si terrà dal 10 al 24 ottobre <strong>di</strong> quest’anno. Il documento è<br />

stato redatto da un Consiglio presinodale, composto da sette<br />

patriarchi, due presidenti <strong>di</strong> conferenze episcopali e quattro<br />

capi <strong>di</strong>castero della Curia romana. Si tratta <strong>di</strong> un’analisi<br />

della realtà in cui vivono i cristiani <strong>di</strong> quella regione: una<br />

minoranza in Paesi che non capiscono, e non accettano, la libertà<br />

religiosa, <strong>di</strong>visa al suo interno, ma che deve riscoprire<br />

il suo ruolo <strong>di</strong> testimone <strong>di</strong> Gesù, facendosi promotrice <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>alogo con ebrei e musulmani, del rispetto dovuto ai <strong>di</strong>ritti<br />

dell’uomo e della pace. Il quadro politico e sociale che viene<br />

tratteggiato è tutt’altro che incoraggiante. Ad aggravare ulteriormente<br />

questo quadro, il documento evidenzia il fatto<br />

che troppo spesso i Paesi me<strong>di</strong>orientali identificano l’Occidente<br />

con il cristianesimo, per cui le scelte politiche degli<br />

Stati occidentali sono addebitate alla fede cristiana. Questa<br />

è la realtà “esterna” nella quale vivono le molteplici Chiese<br />

della regione (solo quelle cattoliche sono sette).<br />

Le Chiese del Me<strong>di</strong>o Oriente sono attive: numerosi sono i<br />

progetti, molti i movimenti dei giovani, molte le istituzioni<br />

educative e caritative. A volte queste attività sono professionalmente<br />

efficaci, ma non sempre sono una testimonianza.<br />

I rapporti fra loro sono generalmente buoni e amichevoli,<br />

anche se esistono alcune <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pastorale. Una<br />

delle prime questioni allora riguarda la convivenza, la collaborazione<br />

tra cristiani: la <strong>di</strong>mensione ecumenica è fondamentale<br />

perchè la testimonianza cristiana sia autentica e<br />

cre<strong>di</strong>bile.<br />

- <strong>Salò</strong> 1<br />

Via Pietro da <strong>Salò</strong> - Località Rive<br />

- <strong>Salò</strong> 2<br />

Piazza Vittoria, 13<br />

- <strong>Salò</strong> 3<br />

Piazza Vittorio Emanuele, 20<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 4<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


L a<br />

terza del mese <strong>di</strong> <strong>febbraio</strong><br />

è la 1ª Domenica <strong>di</strong> Quaresima,<br />

nella quale ascolteremo<br />

le Sacre Scritture tratte dal libro<br />

del Deuteronomio (26,4-10); dalla<br />

lettera <strong>di</strong> san Paolo apostolo ai<br />

Romani (10,8-13) e dal Vangelo<br />

secondo Luca (4,1-13). Le tre letture<br />

sono legate da un filo sottile<br />

eppure basilare: quello della fede<br />

professata e vissuta, che assicura<br />

la presenza operante del Signore<br />

accanto ai suoi fedeli.<br />

La Quaresima, per sua natura, è<br />

simile al deserto che fa da sfondo<br />

al racconto evangelico <strong>di</strong> Luca<br />

sulle tentazioni <strong>di</strong> Gesù. Come il<br />

deserto riduce l’uomo all’essenziale,<br />

spogliandolo del superfluo<br />

e delle vanità, in<strong>di</strong>rizzandolo<br />

verso alcune poche cose fondamentali<br />

(acqua, cibo, giusta <strong>di</strong>rezione,<br />

riparo dal sole), così la<br />

Quaresima ci vuole riportare alla<br />

sostanza dell’esistenza cristiana.<br />

La prima lettura è ambientata all’interno<br />

della liturgia primaverile<br />

delle primizie. La terra coltivata<br />

offre i suoi primi prodotti e<br />

l’ebreo, sacrificandoli a Dio, proclama<br />

la sua fede nel Creatore e<br />

Signore della storia. Il “credo”<br />

che l’ebreo professa ruota attorno<br />

a tre atti <strong>di</strong> fede: la vocazione dei<br />

patriarchi, il dono della libertà,<br />

il dono della terra promessa. In<br />

questi temi c’è un dato decisivo:<br />

Dio non si rivela con apparizioni<br />

mistiche, non si affaccia in mezzo<br />

a cieli dorati, ma si nasconde<br />

nella polvere della terra, nelle<br />

ore delle nostre giornate. Credere,<br />

allora, non è mai partecipare<br />

ad una fumosa vicenda spiritualeggiante,<br />

non è mai un’astratta<br />

avventura del pensiero, è invece<br />

un viaggio all’interno della trama<br />

spesso oscura e fragile della<br />

nostra storia. È lì che appare il<br />

Dio “incarnato”.<br />

La più completa formula <strong>di</strong> fede<br />

nella Bibbia è, quin<strong>di</strong>, il ringraziamento<br />

per la presenza <strong>di</strong> Dio<br />

accanto a noi, per il suo svelarsi<br />

nel quoti<strong>di</strong>ano, per il suo intatto<br />

e “viscerale” amore per l’umanità.<br />

La più completa risposta <strong>di</strong><br />

fede non è quella che si esaurisce<br />

nel silenzio della contemplazione<br />

orante, ma è quella che si<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

La terza del mese ... a cura <strong>di</strong> Oswald<br />

La forza della fede…<br />

espande nelle case e nelle strade,<br />

nell’impegno <strong>di</strong> ogni giorno, negli<br />

atti d’amore verso i fratelli.<br />

Nella seconda lettura, abbiamo<br />

un’altra professione <strong>di</strong> fede,<br />

quella che Paolo lascia cadere<br />

all’interno del suo capolavoro<br />

teologico, la lettera ai Romani:<br />

“Gesù è il Signore e Dio l’ha risuscitato<br />

dai morti”. È questa la<br />

fede pasquale cristiana: essa ri-<br />

Il <strong>di</strong>avolo <strong>di</strong>sse a Gesù: «Se ti prostrerai in<br />

adorazione <strong>di</strong>nanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù<br />

rispose: «Il Signore, Dio tuo, adorerai».<br />

conosce la <strong>di</strong>vinità del Cristo e<br />

la sua risurrezione, ra<strong>di</strong>ce della<br />

nostra liberazione totale. Questa<br />

fede è aperta a tutti, ai Giudei e<br />

ai Greci e dev’essere professata<br />

con la “bocca” e col “cuore”,<br />

cioè con l’adesione totale della<br />

coscienza (“cuore”) e con quella<br />

dell’esistenza e della testimonianza<br />

(“bocca”). Bocca e cuore,<br />

liturgia e vita non sono separabili,<br />

come spesso avviene in forma<br />

ipocrita.<br />

E passiamo al Vangelo <strong>di</strong> Luca<br />

nel quale ascoltiamo la professione<br />

<strong>di</strong> fiducia che il Cristo pronuncia<br />

tre volte nei confronti del<br />

Padre e del suo progetto <strong>di</strong> salvezza.<br />

Gesù vince la tentazione<br />

del pane, del protagonismo e del<br />

successo a tutti i costi. Nel citare<br />

tre volte la Scrittura, Gesù emette<br />

una triplice professione <strong>di</strong> fede<br />

in Dio Padre, certo che sarà Lui a<br />

provvedere al suo Servo fedele.<br />

Davanti a satana, che cerca invano<br />

<strong>di</strong> scar<strong>di</strong>nare la fiducia del<br />

Figlio nel Padre, Gesù, ancorandosi<br />

alla Parola <strong>di</strong> Dio, costruisce<br />

un “credo” che ha il suo vertice<br />

nella risposta alla seconda tentazione:<br />

“Il Signore, Dio tuo, adorerai:<br />

a Lui solo renderai culto”. È la<br />

ripresa del primo comandamento,<br />

sorgente <strong>di</strong> tutto il Decalogo<br />

e <strong>di</strong> tutta la fede biblica: “Non<br />

avrai altri dei <strong>di</strong> fronte a me… Non<br />

ti prostrerai davanti a loro e non li<br />

servirai” (Es 20,3.5.)<br />

Il Vangelo <strong>di</strong> Luca si apre e si<br />

chiude nel Tempio <strong>di</strong> Sion ed ha<br />

il suo cuore in quel lungo itinerario<br />

<strong>di</strong> Gesù verso il suo destino.<br />

Ebbene, è proprio a Gerusalemme,<br />

vertice della vita del<br />

Cristo, che ha il suo culmine anche<br />

la tentazione e la professione<br />

<strong>di</strong> fiducia <strong>di</strong> Gesù. Là, infatti, si<br />

compie la suprema prova della<br />

messianicità: Gesù, se accettasse<br />

questa tentazione, rinuncerebbe<br />

alla sua perfetta fiducia nel Padre<br />

e noi perderemmo la fede in<br />

un vero Salvatore. Ma Gesù, sul<br />

pinnacolo del Tempio, <strong>di</strong>chiara<br />

il suo “sì” definitivo al Padre,<br />

<strong>di</strong>ventando, anche per il fedele,<br />

l’emblema luminoso della fede<br />

biblica, cioè dell’adesione piena<br />

e totale a Dio ed al suo piano <strong>di</strong><br />

salvezza.<br />

La Quaresima viene inaugurata,<br />

allora, all’insegna della fede, fondamento<br />

dell’esistenza cristiana.<br />

I quaranta giorni che stanno <strong>di</strong><br />

fronte a noi sono un appello a<br />

riscoprire la purezza della fede<br />

liberandola da tutti gli accomodamenti,<br />

le ignoranze, le superstizioni.<br />

L’arma migliore contro le tentazioni<br />

è quella usata da Gesù: la<br />

Parola <strong>di</strong> Dio, la Bibbia. La tentazione<br />

allora si tramuta per noi in<br />

occasione ed opportunità. Ogni<br />

tentazione superata ci fa fare un<br />

salto <strong>di</strong> qualità; produce un’intima<br />

gioia e questa, a sua volta,<br />

<strong>di</strong>venta il nostro migliore alleato<br />

nello sforzo <strong>di</strong> sottrarci alle forze<br />

del male.<br />

5 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Caritas e Vita Missionaria<br />

Racconto <strong>di</strong> un viaggio Missionario<br />

Il mese <strong>di</strong> novembre abbiamo dato notizia della<br />

partenza <strong>di</strong> Rosa, Fulvia, Lucia e don Giovanni<br />

Magoni per la missione <strong>di</strong> San Geraldo nel Parà<br />

del Brasile. Oggi con gioia vogliamo raccontarvi le<br />

meraviglie che il Signore compie.<br />

E’ proprio vero, una comunità <strong>di</strong>venta più viva e<br />

vera ogni volta che i suoi orizzonti si allargano sul<br />

mondo e dentro il “suo mondo”. Allora la sensibilità<br />

per le missioni fa bene ai cristiani, perché battezzati,<br />

e a noi persone consacrate perché ci spinge a trovare<br />

vera forza e fiducia nella parola <strong>di</strong> Dio che cerchiamo<br />

<strong>di</strong> vivere in noi ogni giorno.<br />

Ed è entusiasmante e meraviglioso ritornare ogni<br />

tanto a prendere una boccata <strong>di</strong> “ossigeno” là dove<br />

abbiamo con<strong>di</strong>viso per un periodo della nostra vita,<br />

dolori e angosce, gioie e speranze e dove abbiamo<br />

imparato tante cose; ritornare e vedere queste nostre<br />

sorelle e fratelli che pieni <strong>di</strong> buona volontà continuano,<br />

nella loro semplicità, il cammino pastorale intrapreso<br />

insieme: preparazione ai Sacramenti, catechesi,<br />

Liturgia, famiglia, giovani, anziani, gruppo <strong>di</strong><br />

preghiera… e oggi la novità del presepio che stupisce<br />

ancora piccoli e gran<strong>di</strong> e ogni “bairro” lo ha preparato<br />

in anticipo perché lo vedessimo!<br />

E tutto questo, per grazia <strong>di</strong> Dio, nonostante il sempre<br />

maggior numero <strong>di</strong> antenne, <strong>di</strong> telenovelas, <strong>di</strong> confusione<br />

religiosa; ad ogni chiesa cattolica si aggiunge<br />

subito una protestante, si <strong>di</strong>ffondono sempre più le<br />

sette, forte ostacolo all’Evangelizzazione.<br />

Da circa un anno, due padri della congregazione <strong>di</strong><br />

San Francesco <strong>di</strong> Sales, padre La<strong>di</strong>r brasiliano e padre<br />

Francesco in<strong>di</strong>ano, sono alla guida della parrocchia<br />

<strong>di</strong> San Geraldo e subito (essendo in due) hanno<br />

messo al centro la Santa Messa de<strong>di</strong>cando grande attenzione<br />

alla preparazione (insieme al gruppo liturgico)<br />

della Messa domenicale rendendola più viva e<br />

creativa. E proprio qui, nella casa <strong>di</strong> Dio e dei cristiani,<br />

la gratitu<strong>di</strong>ne e l’accoglienza da parte dei padri<br />

e <strong>di</strong> tutta la comunità è stata commovente, non ci fu<br />

per noi un solo abbraccio simbolico ma, tutti affettuosamente<br />

uno ad uno… ed erano tantissimi!<br />

Le sante Messe feriali, come l’adorazione Eucaristica<br />

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per le vocazioni tutti i primi giovedì del mese, sono<br />

preparate e seguite dalle nostre consorelle, Dalva e<br />

Regina e da qui parte il loro inserimento nelle varie<br />

attività pastorali parrocchiali. Loro stesse si sono<br />

espresse così: “Noi sentiamo molto l’impegno <strong>di</strong> essere in<br />

mezzo ai fratelli come testimoni delle figlie <strong>di</strong> Sant’Angela<br />

nella maniera che Lei stessa ci ha insegnato nella regola.<br />

Per questo noi preghiamo sempre insieme, tutti i giorni<br />

partecipiamo alla Santa Messa, facciamo i ritiri spirituali<br />

insieme ai padri, recitiamo le Lo<strong>di</strong> e i Vespri sempre insieme.<br />

Abbiamo il padre La<strong>di</strong>r, nostro parroco, come nostro<br />

<strong>di</strong>rettore spirituale che ci accompagna nel nostro cammino.<br />

Ringraziamo Dio per tutto questo. Il 31 gennaio 2010,<br />

nella nostra parrocchia <strong>di</strong> San Geraldo abbiamo fatto la<br />

consacrazione per sempre con la presenza del nostro Vescovo<br />

Dominique e <strong>di</strong> tutta la Chiesa”.<br />

Con le offerte ricevute abbiamo avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> continuare il progetto per il 2010 della scuola <strong>di</strong><br />

sostegno con le quattro insegnanti, per circa 80 bambini.<br />

Ringraziamo <strong>di</strong> cuore tutti coloro che hanno<br />

contribuito al progetto.<br />

Inoltre per l’iniziativa della bancarella missionaria,<br />

pur essendo i tempi <strong>di</strong>fficili, ha visto ancora una volta<br />

la sensibilità dei parrocchiani verso coloro che hanno<br />

poco o niente, con la generosità del loro grande cuore.<br />

Per questo il gruppo missionario ringrazia.<br />

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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 6<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Di sé, scolaro delle elementari,<br />

scrive: “Il maestro castigava<br />

spesso il ragazzino tanto sveglio<br />

e così malavvezzo, mandandolo<br />

fuori scuola: e qui ebbero occasione<br />

e principio gli sviluppi <strong>di</strong> quella inclinazione<br />

perversa che lo afflisse per<br />

lunghi anni. Quel genere <strong>di</strong> castighi<br />

fece <strong>di</strong> uno sventato, un cattivo. Cominciò<br />

a frequentare altri castigati<br />

come lui, ma più corrotti, ne prese la<br />

scienza e le abitu<strong>di</strong>ni viziose. Tuttavia<br />

il suo amore alla Chiesa ed alle<br />

funzioni, coll’abito <strong>di</strong> chierichetto,<br />

cresceva ogni giorno e <strong>di</strong>ceva spesso<br />

<strong>di</strong> volersi fare prete, al che i compagni<br />

rispondevano: se tu fai il prete,<br />

tu……. Strana miscela”.<br />

Adolfo Barberis nasce il 1° giugno 1884<br />

a Torino, in un quartiere periferico<br />

<strong>di</strong> immigrati dalla provincia. Famiglia<br />

<strong>di</strong>fficile, la sua, come la sua vita:<br />

il padre violento e bevitore, la madre<br />

resa in<strong>di</strong>fferente a tutto, la casa<br />

una vecchia soffitta maleodorante e<br />

<strong>di</strong>sadorna. Il piccolo Adolfo cresce<br />

senza regole, in<strong>di</strong>sciplinato: soltanto<br />

la nonna Maria riesce a dargli i primi<br />

elementi <strong>di</strong> educazione cristiana.<br />

Così, pur andando in chiesa da solo,<br />

a 6 anni serve messa e a 7 fa la prima<br />

comunione. Frequenta le elementari,<br />

ma la condotta è del tutto insufficiente<br />

e non viene ammesso agli esami.<br />

Vuole entrare in seminario: crede<br />

fortemente che solo lì può controllare<br />

la sua indole ribelle. E’ faticoso,<br />

il cammino verso la santità <strong>di</strong> Adolfo<br />

<strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> cadute, <strong>di</strong> sensi <strong>di</strong> colpa,<br />

<strong>di</strong> incomprensioni, <strong>di</strong> cattiverie,<br />

<strong>di</strong> grandezze. Adolescente, si propone<br />

<strong>di</strong> “non scherzare con donne”,<br />

tormentato dalla paura del peccato,<br />

<strong>di</strong> cadere “negli antichi vizi”: ma la<br />

forte ricerca <strong>di</strong> perfezione spirituale è<br />

già il suo incanto. A Torino frequenta<br />

i 5 anni <strong>di</strong> teologia in seminario, in<br />

modo frammentario, perché deve lavorare<br />

per pagare la retta che la famiglia<br />

non paga. Scrive: “ciò mi impedì<br />

la formazione e limitò lo stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato<br />

e superficiale, più enciclope<strong>di</strong>co<br />

che profondo”.<br />

Umile sempre, Adolfo: accanto a questo<br />

stu<strong>di</strong>o, impara anche fondamenti<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, <strong>di</strong> storia dell’arte, <strong>di</strong><br />

architettura, <strong>di</strong> musica. E’ il lato più<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Santo del mese a cura <strong>di</strong> Luisa Madureri<br />

Beato Adolfo Barberis<br />

“Sono stata accanto ad un Santo”<br />

affascinante <strong>di</strong> Adolfo: curioso, modesto,<br />

intelligente, gaio, vivace, buono.<br />

La sua religiosità è profonda: <strong>di</strong>giuna<br />

spesso, esige molto da sé, compie<br />

penitenze continue, ma non assume<br />

mai l’aria del sofferente, del penitente,<br />

anzi è sempre allegro, spiritoso,<br />

affabile con tutti, generoso. Diventa<br />

sacerdote nel 1907, a soli 23 anni,<br />

il 29 giugno. Il 30 giugno celebra la<br />

prima messa nella chiesa <strong>di</strong> San Carlo:<br />

“Dopo la celebrazione della prima<br />

messa – scrive – mi invase il cuore<br />

una tale gioia che, non potendo essere<br />

trattenuta in petto, scoppiò in un<br />

pianto <strong>di</strong>rotto. Chi, lucido in mente,<br />

avrebbe potuto prevedere che Id<strong>di</strong>o<br />

riservasse un sì grande go<strong>di</strong>mento<br />

del non essere così miserabili?”. Don<br />

Adolfo è un uomo dalle mille iniziative;<br />

ha infiniti incarichi, è un provetto<br />

musicista, è un pre<strong>di</strong>catore meraviglioso,<br />

che incanta centinaio <strong>di</strong> fedeli<br />

che accorrono alle sue pre<strong>di</strong>che, ma è<br />

soprattutto un autentico sacerdote.<br />

È umile, mai si vanta delle mille fortunate<br />

iniziative, recita sempre Il<br />

Rosario ed il breviario, si de<strong>di</strong>ca in<br />

lunghe veglie notturne all’adorazione<br />

eucaristica e sempre pronto ad<br />

ascoltare ed aiutare tutti. Nel 1912<br />

si laurea in teologia e fonda con altri<br />

sacerdoti l’Opera <strong>di</strong>ocesana pellegrinaggi<br />

TI.TO.LO, Trasporto Inferi Torino.-<br />

Lourdes, raccogliendo molto<br />

denaro nell’ambiente borghese <strong>di</strong> Torino.<br />

Quando scoppia la prima guer-<br />

ra mon<strong>di</strong>ale, si pro<strong>di</strong>ga senza sosta<br />

per alleviare le sofferenze <strong>di</strong> profughi<br />

e <strong>di</strong> feriti ed apre i vari seminari per<br />

ospitare caserme ed ospedali militari.<br />

Tra il 1921 ed il 1922 la svolta della<br />

sua vita. La sua personale via alla<br />

santità: don Adolfo, con l’appoggio<br />

del Car<strong>di</strong>nale Richeliuy, pensa ad<br />

una istituzione per la tutela e l’educazione<br />

delle ragazze madri licenziate e<br />

senza protezione e nel 1921 fonda le<br />

basi della Corporazione del Famulato<br />

Cristiano – scrive: “La Madonna non<br />

solo si è fatta serva, ma servendo, ha<br />

santificato la casa servita – Scopo del<br />

Famulato è la moralizzazione del servizio<br />

come professione moralmente<br />

sicura, professionalmente pregiata,<br />

tecnicamente buona. Una società <strong>di</strong><br />

figlie cristiane che si de<strong>di</strong>cano al servizio<br />

delle famiglie e degli infermi”<br />

– Non tutto è semplice: nascono <strong>di</strong>fficoltà<br />

amministrative (“Ho i<strong>di</strong>osincrasia<br />

per gli aspetti economici”, scrive<br />

don Adolfo), gelosie, incomprensioni,<br />

ma alla fine le Sorelle del Famulato<br />

sono aggregate, come Terz’Or<strong>di</strong>ne,<br />

ai Minori.<br />

Don Adolfo continua a pre<strong>di</strong>care in<br />

tutta Italia ed ovunque ha grande successo<br />

e seguito. Si occupa anche della<br />

Sindone, cui de<strong>di</strong>ca stu<strong>di</strong> ed articoli:<br />

“La Sindone – scrive – è il documento<br />

più prezioso della Passione: anzi, è il<br />

monumento più impressionante”.<br />

Nel 1953 il Vescovo <strong>di</strong> Ivrea erige<br />

la nuova Congregazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong>ocesano col titolo <strong>di</strong> Pie Sorelle del<br />

Famulato Cristiano, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />

onorare e santificare il lavoro delle<br />

addette al lavoro domestico.<br />

Il 24 settembre 1967, don Adolfo Barberis<br />

muore, a 83 anni nella sua piccola<br />

stanza, povera come la cella <strong>di</strong><br />

un monaco: “Sono stato accanto ad<br />

un santo – testimonia una suora – ed<br />

ho assistito alla sua morte attesa, desiderata,<br />

invocata, amata, pur nelle<br />

più acute sofferenze, <strong>di</strong> una persona<br />

vissuta santamente”. Nell’ultimo testamento<br />

spirituale alle suore scrive:<br />

“Fui per voi un padre dai mille desideri<br />

e dalle cento inettitu<strong>di</strong>ni”.<br />

Oggi le Famule si de<strong>di</strong>cano soprattutto<br />

alle immigrate extracomunitarie<br />

ed alla pastorale matrimoniale e<br />

familiare.<br />

7 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Sul Corriere della Sera <strong>di</strong> qualche<br />

settimana fa, in prima pagina,<br />

svettava l’articolo: “CHE<br />

TRISTEZZA QUEGLI OUTLET”. Mi<br />

sono ricordata, allora, del mio primo<br />

articolo scritto per IL DUOMO<br />

(9/11/2007), dove facevo la paro<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> come le famiglie oggigiorno santifichino<br />

la festa, appunto trascorrendola<br />

nei IPERMERCATI.<br />

Il fenomeno si è ancora più evidenziato<br />

con l’arrivo degli outlet, “paesi finti<br />

come borghi me<strong>di</strong>evali posticci, con le<br />

mura, le porte, le fontane e le botteghe,<br />

dove portare il cane a passeggio,<br />

i bambini a giocare, e la moglie…”<br />

scrive il Corriere, evidenziando il lato<br />

negativo della mercificazione dei valori,<br />

il degrado dei rapporti umani,<br />

che un tempo, proprio nel borgo tro-<br />

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Ritorno al centro<br />

vava come luogo d’incontro la piazza,<br />

e le chiacchiere <strong>di</strong>ventavano momenti<br />

<strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> una relazione cercata e<br />

voluta.<br />

Mi viene allora la considerazione che<br />

forse questi luoghi d’oggi, considerati<br />

solo come venale passatempo <strong>di</strong> chi<br />

non ha altro <strong>di</strong> meglio e spera negli<br />

sconti, nel trovare tutto nell’ipocrisia<br />

del tutto offerto, siano un’affannosa,<br />

ansiosa ricerca della nostalgica perduta<br />

piazza, rimpianto <strong>di</strong> incontri veri,<br />

<strong>di</strong> sorrisi scambiati da portone a portone<br />

nelle viuzze dei paesi, dove il baratto<br />

non era solo il valore della cosa<br />

in sé, ma con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un‘amicizia,<br />

che regala qualcosa dal <strong>di</strong> dentro e<br />

che oggi è assai raro trovare.<br />

Ritornare al centro della piazza significa<br />

tornare alle nostre origini, ripren-<br />

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dere il significato delle cose autentiche<br />

che stavano all’interno del paese,<br />

come appunto la piazza, la chiesa,<br />

l’oratorio, il cinema, il teatro e ricreare<br />

quella comunità cui Don Angelo fa<br />

spesso riferimento: comunità che non<br />

è solo lo stare insieme con chi ha un<br />

vuoto da riempire ( quello si può fingere<br />

che esista e che si compia in questi<br />

centri commerciali) ma il richiamo<br />

che deve smuovere l’apatia del benessere,<br />

per far posto ai sentimenti autentici<br />

<strong>di</strong> un cuore che vuole parlare,<br />

comunicare al prossimo la propria solitu<strong>di</strong>ne,<br />

la ricerca <strong>di</strong> un pieno fatto <strong>di</strong><br />

trasporto, <strong>di</strong> sincerità e <strong>di</strong> quei valori<br />

che si trovano all’interno dell’uomo<br />

vero, creato e plasmato per ESSERE e<br />

non per avere.<br />

Daniela Cavedaghi<br />

Una presenza in mezzo a noi<br />

Domenica 24 gennaio, ore 8.30:<br />

giornata alquanto fredda e teoricamente<br />

normale… Un pullman<br />

carico <strong>di</strong> ragazzi incappottati, <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> e<br />

Roè, carichi <strong>di</strong> sacchetti ricolmi <strong>di</strong> alimenti,<br />

partiva per una nuova esperienza<br />

verso Cremona.<br />

I nostri amici frati francescani, felicemente<br />

accolti nelle nostre case durante<br />

la Missione Giovani, ci hanno calorosamente<br />

invitati a trascorrere una giornata<br />

in mezzo a loro. Ad attenderci c’erano<br />

frate Massimo, frate Nicola e frate<br />

Raffaele che subito ci hanno mostrato<br />

la loro casa: dal cortile alla vigna, dalla<br />

sala da pranzo alla cappella ed infine, ci<br />

hanno condotto alla chiesa dove abbiamo<br />

partecipato alla S. Messa presieduta<br />

da frate Massimo.<br />

Allietati da un canto abbiamo gioiosa-<br />

mente pranzato tutti insieme e, dopo un<br />

piccolo break, ci siamo riuniti per giocare<br />

con i frati. Divisi in due gran<strong>di</strong> squadre<br />

ci siamo <strong>di</strong>vertiti con un “indovina<br />

chi” particolare: ogni personaggio indovinato<br />

ci permetteva <strong>di</strong> porre ai frati<br />

delle domande sulla loro quoti<strong>di</strong>anità e<br />

sulle <strong>di</strong>fficoltà incontrate nell’adattarsi<br />

alla vita consacrata. I frati ci hanno mostrato<br />

orgogliosi un bellissimo presepio<br />

allestito con i giovani del liceo artistico<br />

<strong>di</strong> Cremona.<br />

Con rammarico verso le ore 16.30 abbiamo<br />

dovuto salutarci per ritornare alle<br />

nostre case arricchiti <strong>di</strong> questa nuova<br />

esperienza. La cosa che ci ha colpito<br />

<strong>di</strong> più è che i frati vivono il loro essere<br />

frati in semplicità, lavorando nell’orto,<br />

organizzando la mensa per i poveri, facendo<br />

il vino e riparando da soli i guasti<br />

domiciliari. Abbiamo colto che sono<br />

veramente uomini innamorati <strong>di</strong> Dio e,<br />

grazie a loro, abbiamo riconosciuto la<br />

presenza <strong>di</strong> Cristo vivo in mezzo a noi.<br />

Di questo siamo grate!<br />

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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 8<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Oratorio vita quoti<strong>di</strong>ana a cura dell’Oratorio S. Filippo Neri<br />

Esperienza invernale dell’Oratorio<br />

Anche quest’anno l’Oratorio ha offerto ai giovani<br />

e agli adolescenti l’opportunità <strong>di</strong> rinnovare<br />

l’esperienza invernale a Ponte <strong>di</strong> Legno dal 26<br />

al 30 <strong>di</strong>cembre 2009.<br />

Abbiamo scelto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre questa vacanza con i<br />

ragazzi degli Oratori <strong>di</strong> Toscolano Maderno, Roè Volciano<br />

e Preseglie per imparare a fare comunità non<br />

solo con i nostri amici, ma anche con chi non conosciamo.<br />

Accanto ai numerosi momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento e svago<br />

sugli impianti sciistici del Tonale, sulle piste <strong>di</strong><br />

pattinaggio, per le vie del centro del paese e durante<br />

le serate <strong>di</strong> animazione organizzate dalle varie Parrocchie,<br />

abbiamo riservato degli spazi della nostra<br />

giornata per la riflessione e la preghiera.<br />

Quest’anno la vacanza era incentrata sul tema della<br />

sacralità e inviolabilità della vita umana fin dal suo<br />

primo inizio. Abbiamo approfon<strong>di</strong>to questo argomento<br />

con l’aiuto <strong>di</strong> Andrea Mon<strong>di</strong>nelli, presidente<br />

del Movimento per la Vita <strong>di</strong> Garda e Valsabbia, che<br />

ci ha presentato gli aspetti culturali e legislativi dell’aborto,<br />

dalla sua introduzione per opera dei regimi<br />

totalitari del ‘900, fino all’attuale legge 194/78 vigente<br />

in Italia.<br />

È stata l’occasione per conoscere da vicino l’attività<br />

dei Centri <strong>di</strong> Aiuto alla Vita operanti nel nostro territorio,<br />

che aiutano concretamente numerose donne a<br />

Vacanza per famiglie a Zoanno <strong>di</strong> Ponte <strong>di</strong> Legno<br />

Bella, bella, bella! Non esiste altro modo che ripetere<br />

per tre volte l’aggettivo, per descrivere l’esperienza<br />

invernale delle famiglie organizzata dall’oratorio <strong>di</strong><br />

<strong>Salò</strong> a Ponte <strong>di</strong> Legno dal 31 <strong>di</strong>cembre al 3 gennaio. Una<br />

vacanza bella e completa.<br />

Ritrovarsi fra famiglie <strong>di</strong>verse per composizione ed età è<br />

stato essenziale, costruttivo e anche <strong>di</strong>vertente; siamo <strong>di</strong>ventati<br />

amici ed abbiamo rafforzato amicizie pre-esistenti<br />

nella scoperta <strong>di</strong> un’uguaglianza che si è fatta fratellanza.<br />

La casa Pavoniana che ci ha ospitato era accogliente e ben<br />

organizzata, ogni giorno è volato via sotto la sapiente guida<br />

del curato don Angelo, sempre <strong>di</strong>sponibile e pronto, ed<br />

allo stesso tempo esauriente e capace <strong>di</strong> portare il <strong>di</strong>scorso<br />

sui temi <strong>di</strong>fficili, ma importanti ed interessanti, del sapere<br />

educare in modo cristiano. È stato utile sentirci confermati<br />

nelle nostre scelte <strong>di</strong> amore e rigore nei confronti dei figli,<br />

definite con esattezza “fermezza educativa”.<br />

Fondamentale anche il supporto degli “angeli”, che durante<br />

gli incontri degli adulti hanno saputo intrattenere i più piccoli<br />

con grande abilità e delle organizzatrici dei giochi per<br />

tutti, instancabili e creative.<br />

Indovinata è stata anche la scelta dell’ambiente nel quale<br />

collocare questi giorni insieme: Zoanno è vicino al centro<br />

<strong>di</strong> Ponte <strong>di</strong> Legno, ma allo stesso tempo sufficientemente<br />

<strong>di</strong>scosta per garantire pace, sicurezza e tranquillità alle fa-<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

superare le <strong>di</strong>fficoltà materiali e spirituali che le spingono<br />

a voler abortire, mostrando loro la bellezza della<br />

vita che è dono <strong>di</strong> Cristo. Alla fine abbiamo pregato<br />

insieme con le parole <strong>di</strong> Giovanni Paolo II che concludono<br />

l’«Evangelium vitae», per affidare a Maria,<br />

“aurora del mondo nuovo”, la causa della vita.<br />

Davvero memorabile è stata anche la testimonianza<br />

del Dr. Massimo Gandolfini che ci ha illustrato dal<br />

punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co-scientifico l’origine della vita,<br />

che inizia nel momento della fecondazione e continua<br />

attraverso le varie tappe dello sviluppo embriologico<br />

fetale fino alla nascita.<br />

La semplicità, la chiarezza e la precisione del suo contributo,<br />

accanto al lavoro <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione che è nato<br />

dalla sua testimonianza, hanno fornito ad ognuno <strong>di</strong><br />

noi vali<strong>di</strong> elementi per giu<strong>di</strong>care autonomamente,<br />

senza riserve e senza menzogne, questa tematica così<br />

delicata. Solo il giu<strong>di</strong>zio rende “esperienza” una cosa<br />

che si fa, non il riverbero sentimentale che suscitano<br />

le cose che, fugace, svanisce senza lasciare traccia,<br />

senza cioè incidere sulla nostra vita.<br />

Ecco perché questa “esperienza” invernale ci ha aiutato<br />

a vincere la confusione che nasce dal relativismo<br />

<strong>di</strong>lagante nella società e che spesso abita in noi, e ci<br />

ha insegnato un metodo certo per vivere più intensamente<br />

e in prima persona la realtà che ci circonda.<br />

Mario<br />

miglie ospiti. Abbiamo potuto serenamente <strong>di</strong>vertirci sulle<br />

piste, godendo delle splen<strong>di</strong>de giornate e degli spazi <strong>di</strong><br />

tempo libero. Sentite e partecipate sono state anche le celebrazioni<br />

delle Messe, collocate quasi come ciliegine sulla<br />

torta, <strong>di</strong> intense e produttive attività comunitarie.<br />

Grazie a don Angelo per questa proposta, che ci auguriamo<br />

si possa ripetere.<br />

9 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Oratorio vita quoti<strong>di</strong>ana a cura dell’Oratorio S. Filippo Neri<br />

Diversità: un incontro <strong>di</strong> crescita<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi/ ha la sua strada da<br />

fare/ pren<strong>di</strong> un respiro ma poi/<br />

tu non smettere <strong>di</strong> camminare”.<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi, come <strong>di</strong>ce questa<br />

canzone, ha la sua strada da fare.<br />

Ognuno ha il suo compito, ognuno<br />

la sua meta e ognuno dovrebbe cercare<br />

<strong>di</strong> vivere in pienezza ogni attimo<br />

del suo cammino.<br />

Lo zaino è pronto. Dentro ci sono poche<br />

cose, ma sono importanti, sono<br />

quelle necessarie per la vita: la pazienza,<br />

la tolleranza, il sorriso e........<br />

si parte! È il cammino della vita. La<br />

nostra vita, che a volte è impreve<strong>di</strong>bile,<br />

che mai ti avverte, ma bella<br />

proprio perchè.... VITA. È l’ultimo<br />

pezzo <strong>di</strong> strada. La salita è faticosa,<br />

ma quando il respiro si fa pesante,<br />

dopo l’ultima curva noi guar<strong>di</strong>amo<br />

il paesaggio che si apre davanti agli<br />

occhi, ed è la cosa più bella da ammirare:<br />

un immenso prato, con l’erba<br />

sottile che, leggera, si muove al soffio<br />

delicato della brezza e fiori, tanti<br />

fiori. Alcuni con le foglie larghe,<br />

altri con lo stelo lungo, certi con i<br />

petali aperti, altri ancora che devono<br />

sbocciare. Quelli dal profumo intenso<br />

e altri <strong>di</strong> una delicatezza che sembrano<br />

spezzarsi. Questa è la realtà,<br />

La destinazione era S. Martino<br />

(Degagna). La partenza<br />

era prevista per le ore 15,15<br />

alla fermata dei pullman ai Tormini.<br />

Giunti a Vobarno abbiamo<br />

iniziato il cammino, durato circa<br />

1 ora e mezza; per arrivare fino all’asilo<br />

<strong>di</strong> San Martino dove ci siamo<br />

sistemati, e dopo esserci riposati<br />

un po’, abbiamo cominciato<br />

le nostre attività: innanzi tutto un<br />

breve consiglio della legge, momento<br />

in cui il reparto si riunisce<br />

per affrontare problemi o prendere<br />

decisioni, per <strong>di</strong>scutere sulle<br />

questioni riguardanti i pie<strong>di</strong> teneri<br />

(i ragazzi del primo anno) che<br />

chiedevano <strong>di</strong> ricevere la promessa:<br />

nella quale ognuno promette<br />

<strong>di</strong> impegnarsi con l’aiuto <strong>di</strong> Dio<br />

per il bene proprio e degli altri.<br />

questo è il mondo che immagino. La<br />

normalità nella <strong>di</strong>versità.<br />

Tutti siamo <strong>di</strong>versi come i fiori dei<br />

nostri prati. Tutti abbiamo abilità<br />

che ci <strong>di</strong>stinguono, cose che sappiamo<br />

fare e nelle quali eccelliamo, ma<br />

ci riconosciamo anche tutti uguali.<br />

Uguali nell’aver paura del <strong>di</strong>verso:<br />

paura <strong>di</strong> una cosa che non conosciamo.<br />

Ma è attraverso la conoscenza<br />

che noi potremmo sconfiggere le<br />

paure. È questa la grande provocazione<br />

della vita. Dobbiamo fidarci ed<br />

affidarci per poter superare i nostri<br />

limiti. Potremo così volare tanto in<br />

alto, dove non avremmo mai potuto<br />

immaginare. Ma la nostra realtà è <strong>di</strong><br />

“esseri omologati” perchè nell’eguaglianza<br />

non ci si senta fuori dal coro.<br />

Ma la vita stessa ci pone <strong>di</strong> fronte<br />

alla sua <strong>di</strong>versità, alla nostra <strong>di</strong>versità.<br />

Per chi la vive, questa realtà non<br />

è semplice, ma è la sua realtà e va accettata,<br />

perchè la vita prima <strong>di</strong> tutto<br />

è: ”il valore”.<br />

E noi.... e gli altri? Noi dovremmo<br />

imparare ad accostarci all’altro, con<br />

rispetto. Voglio sperare che la grande<br />

ricchezza del nostro tempo sia<br />

mettere insieme queste <strong>di</strong>verse abilità<br />

e uniti poter costruire un mondo<br />

Uscita 23 e 24 gennaio 2010<br />

Più tar<strong>di</strong> ci siamo <strong>di</strong>visi per seguire<br />

tre <strong>di</strong>versi cantieri: topografia,<br />

segnalazione e co<strong>di</strong>ci segreti, per<br />

migliorare le nostre capacità e le<br />

nostre competenze in preparazione<br />

all’uscita del giorno dopo.<br />

Dopo una modesta cenetta preparata<br />

appositamente dal clan,<br />

e i servizi, ci siamo animati con<br />

un bivacco allegro e movimentato.<br />

A tarda notte ci siamo spostati<br />

su una collinetta e nel buio, un<br />

poco assopiti, abbiamo assistito<br />

alle promesse dei nuovi arrivati<br />

che hanno dato anche ai più<br />

vecchi l’opportunità <strong>di</strong> ricordare<br />

il loro momento. Essendo ormai<br />

tar<strong>di</strong> e la giornata ormai finita da<br />

un pezzo siamo ritornati al caldo<br />

per appisolarci e riposarci; anche<br />

se per poco, in quanto la mattina<br />

migliore. Ma quanto siamo veramente<br />

capaci <strong>di</strong> guardare l’altro? Sappiamo<br />

prenderlo per come è, cercando<br />

<strong>di</strong> porre l’attenzione sulle cose che è<br />

capace <strong>di</strong> fare e non sulle sue <strong>di</strong>fficoltà?<br />

Il mondo purtroppo va in fretta, troppo<br />

in fretta perchè noi riusciamo a coglierne<br />

le <strong>di</strong>verse colorazioni. Ma il<br />

<strong>di</strong>verso c’è, è lì e bussa alla porta del<br />

tuo cuore e ti <strong>di</strong>ce che anche questa<br />

è vita, la sua vita. Sicuramente faticosa,<br />

perchè faticosa nelle relazioni,<br />

faticosa nella scuola, faticosa perchè<br />

il <strong>di</strong>verso è “carino” quando non capita<br />

a me, ma chi sa cogliere e andare<br />

oltre, legge che è anche conquista...<br />

è non dare nulla per scontato... è<br />

fermarsi un attimo e cogliere quei<br />

momenti <strong>di</strong> lentezza, per guardare<br />

il mondo davvero ed è fare i conti<br />

con le nostre paure perchè per vivere<br />

una <strong>di</strong>versità ci vuole coraggio.<br />

Io credo che dalla vita ciascuno <strong>di</strong><br />

noi possa decidere cosa cogliere.<br />

Certo le fatiche ci sono ed è necessario<br />

affrontarle, ma... lasciamoci toccare<br />

dall’armonia: armonia che non<br />

è dell’uomo, ma che è nella natura<br />

voluta da Dio.<br />

Stefania Pozza Cocca<br />

seguente alle 8,00 eravamo già<br />

svegli per affrontare una nuova<br />

giornata, nonchè la conclusione<br />

<strong>di</strong> questa uscita, iniziando da una<br />

colazione e col preparare già lo<br />

zaino per il ritorno. Alle 10,00 è<br />

iniziata la Messa alla chiesetta del<br />

paesino; in seguito con una particolare<br />

attività abbiamo messo in<br />

pratica gli insegnamenti del giorno<br />

precedente.<br />

Subito dopo un leggero pranzetto<br />

e una veloce pulizia alla casa<br />

abbiamo iniziato il viaggio <strong>di</strong> ritorno,<br />

ritrovando come previsto i<br />

genitori ad aspettarci ai Tormini.<br />

Eravamo tutti pronti a tornare a<br />

casa per un buon riposo, anche<br />

se un po’ <strong>di</strong>spiaciuti per la fine <strong>di</strong><br />

questa esperienza.<br />

Sara Tonoli<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 10<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Si afferma che la devozione popolare<br />

verso i santi, tesa ad esprimere<br />

l’amore dei fedeli e la loro<br />

gratitu<strong>di</strong>ne verso Dio per i doni <strong>di</strong><br />

Grazia <strong>di</strong> questi esemplari <strong>di</strong>scepoli<br />

<strong>di</strong> Cristo tende spesso a sminuire le<br />

loro doti naturali per mettere meglio<br />

in risalto gli effetti dell’intervento <strong>di</strong>vino<br />

nella loro vita. E’ il caso del santo<br />

Curato d’Ars del quale numerosissime<br />

opere <strong>di</strong>vulgative presentano<br />

connotati <strong>di</strong> limitata intelligenza,<br />

seppur con l’intenzione lodevole<br />

<strong>di</strong> esaltarne la santità.<br />

Ho visitato, qualche anno fa, la<br />

canonica <strong>di</strong> Jean-Marie Vianney,<br />

rimanendo commosso davanti<br />

alla semplicità e alla povertà<br />

della casa. Mi sono soffermato,<br />

in quell’occasione, a guardare la<br />

biblioteca del santo, formata da<br />

252 volumi. Sono rimasto stupito<br />

<strong>di</strong> trovarmi <strong>di</strong> fronte a un parroco<br />

francese dell’inizio del ‘800 considerato<br />

“indotto”, eppur dotato<br />

<strong>di</strong> una biblioteca personale considerevole<br />

per quei tempi. Mi ricordo<br />

<strong>di</strong> aver annotato una serie<br />

<strong>di</strong> titoli, con riserva <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />

l’argomento. Pur non essendo<br />

un esperto in materia, debbo<br />

riconoscere che l’insieme <strong>di</strong> quei<br />

volumi appare assai interessante,<br />

anche perché il loro proprietario non<br />

ha mai pubblicato e neppure scritto<br />

i suoi catechismi. Li conosciamo, infatti,<br />

soltanto attraverso gli appunti<br />

dei suoi devoti <strong>di</strong>scepoli. La biblioteca<br />

rappresenta quin<strong>di</strong> l’unico mezzo<br />

per conoscere la personalità del santo<br />

Curato, che si presentava volentieri<br />

come ignorante, mentre era, compatibilmente<br />

coi tempi e con le sue possibilità,<br />

un amante dello stu<strong>di</strong>o.<br />

Abbiamo già ricordato che, nato a<br />

Dar<strong>di</strong>lly, vicino a Lione, l’8 maggio<br />

1786, Jean-Marie da giovane aveva<br />

lavorato nei campi e pascolato animali.<br />

Non aveva avuto, quin<strong>di</strong>, la<br />

possibilità <strong>di</strong> frequentare corsi scolastici<br />

regolari. Ricevette la prima<br />

comunione nel corso <strong>di</strong> una messa<br />

clandestina a Éculley, nel 1799. Siamo<br />

nel 1803, a 17 anni, riuscì a frequen-<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Vita <strong>di</strong> <strong>Parrocchia</strong> a cura della Redazione<br />

In occasione dell’Anno Sacerdotale<br />

Scopriamo Giovanni Maria Vianney attraverso i suoi libri<br />

tare la scuola elementare. Quando<br />

nel 1806, fu presentato al seminario<br />

<strong>di</strong> Lione, fece l’esperienza amara <strong>di</strong><br />

cozzare contro un muro <strong>di</strong> ignoranza<br />

apparentemente insuperabile. Nel<br />

seminario l’insegnamento era svolto<br />

esclusivamente attraverso corsi in<br />

latino, del tutto inaccessibili al giovane<br />

conta<strong>di</strong>no. I suoi professori lo<br />

considerarono “debolissimo” e gli<br />

prospettarono l’eventualità <strong>di</strong> un<br />

ritorno a casa. Solo l’intervento del<br />

canonico regolare don Charles Balley<br />

salvò Jean-Marie dal licenziamento.<br />

Egli ne fece un suo <strong>di</strong>scepolo fedele,<br />

anche nelle pratiche più austere.<br />

Nell’impossibilità <strong>di</strong> insegnargli la<br />

teologia in latino, don Charles decise<br />

<strong>di</strong> procedere col francese. Facendosi<br />

personalmente garante dell’allievo,<br />

egli riuscì a far includere il Santo negli<br />

Or<strong>di</strong>nati del 13 agosto 1815.<br />

Alla morte del maestro il Curato ne<br />

aveva ere<strong>di</strong>tato parte dei libri (una<br />

ottantina), che portò con sé ad Ars,<br />

dove fu nominato parroco l’11 <strong>febbraio</strong><br />

1818. La biblioteca <strong>di</strong> Ars contiene<br />

ben 151 libri anteriori all’anno<br />

1818. Ciò significa che il buon Curato<br />

ne aveva acquistati una ottantina per<br />

proprio conto. La biblioteca si arricchirà<br />

successivamente <strong>di</strong> altri 103<br />

titoli, pubblicati entro la data della<br />

morte del Santo: al ritmo <strong>di</strong> sei libri<br />

all’anno. Il Curato non ha più lasciato<br />

Ars. Ciò significa che gli ultimi acquisti,<br />

<strong>di</strong> carattere religioso, sono stati<br />

il frutto <strong>di</strong> scelte oculate personali,<br />

non invece <strong>di</strong> una raccolta casuale. Il<br />

catalogo della biblioteca evidenzia<br />

l’interesse del Santo per tutte le problematiche<br />

della Chiesa: vite <strong>di</strong> santi,<br />

attività missionaria, libri <strong>di</strong> teologia<br />

e morale. Gli stu<strong>di</strong>osi (ve<strong>di</strong> Bernard<br />

Ardura) affermano che ben 192 libri<br />

recano “scritture, pagine piegate<br />

o tagliate, ex-libris, ad<strong>di</strong>rittura<br />

piccoli avanzi <strong>di</strong> cibo tra le pagine<br />

(il Santo leggeva durante<br />

i pasti), e che, <strong>di</strong> conseguenza,<br />

sono testi sicuramente letti dal<br />

Vianney”.<br />

Leggendo poi i suoi sermoni,<br />

riportati dai <strong>di</strong>scepoli, ci si accorge<br />

che il pre<strong>di</strong>catore, dalla<br />

memoria poco sicura, trascriveva<br />

citazioni spesso lette e poi interiorizzate<br />

nella contemplazione,<br />

restituendole in una forma<br />

approssimativa ma convincente.<br />

C’è una luminosa testimonianza<br />

dell’amore <strong>di</strong> Jean-Marie per<br />

i libri e per lo stu<strong>di</strong>o. Il grande<br />

pre<strong>di</strong>catore Jean-Baptiste-Henri<br />

Lacordaire, restauratore dell’or<strong>di</strong>ne<br />

dei pre<strong>di</strong>catori in Francia,<br />

dopo un pellegrinaggio ad Ars il 4<br />

maggio 1845, esprimeva così i suoi<br />

sentimenti intimi, dopo aver sentito<br />

pre<strong>di</strong>care il santo Curato: “Vorrei pre<strong>di</strong>care<br />

come lui”.<br />

Giovanni Maria Vianney non è certo<br />

<strong>di</strong>ventato uno stu<strong>di</strong>oso in grado <strong>di</strong><br />

scrivere libri o <strong>di</strong> tenere corsi universitari;<br />

tuttavia la sua biblioteca<br />

testimonia come egli non abbia mai<br />

cessato <strong>di</strong> formarsi intellettualmente<br />

e spiritualmente tramite lo stu<strong>di</strong>o:<br />

come, del resto, aveva appreso dal<br />

canonico Balley. Si può <strong>di</strong>re che la<br />

sua evoluzione spirituale, da un iniziale<br />

rigorismo alla fiducia nell’amore<br />

misericor<strong>di</strong>oso del Salvatore, è<br />

sicuramente frutto dell’azione dello<br />

Spirito Santo, anche attraversole sue<br />

letture.<br />

Renato Cobelli<br />

11 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Pellegrinaggi e varie a cura della Redazione<br />

1° giorno: Italia – Damasco. Ritrovo all’aeroporto e partenza<br />

per Damasco via Istambul. All’arrivo, trasferimento<br />

in albergo: cena e pernottamento.<br />

2° giorno: Damasco – Maaloula – Krack dei Cavalieri<br />

– Latakya. Colazione. Partenza per Maaloula, pittoresco<br />

villaggio annidato tra le rupi dove si parla ancora l’Aramaico<br />

e visita al Convento dei Santi Sergio e Bacco. Proseguimento<br />

per il Krack dei Cavalieri. Pranzo in ristorante.<br />

Visita della fortezza crociata e continuazione per Latakya.<br />

Sistemazione in albergo: cena e pernottamento.<br />

3° giorno: Latakya – Ugarit – Apamea – Ebla – Aleppo.<br />

Colazione. Pranzo in ristorante lungo il percorso. Giornata<br />

de<strong>di</strong>cata alla visita degli importanti siti archeologici<br />

<strong>di</strong> Ugarit, città risalente al terzo millennio a.C.; <strong>di</strong> Apamea,<br />

che rappresenta un esempio <strong>di</strong> arte ellenistica-romana<br />

meglio conservato in Me<strong>di</strong>o Oriente; <strong>di</strong> Ebla, nella<br />

cui biblioteca reale furono recuperate oltre quin<strong>di</strong>cimila<br />

tavolette incise con i caratteri cuneiformi sumeri. Arrivo<br />

in serata ad Aleppo. Sistemazione in albergo: cena e pernottamento.<br />

4° giorno: Aleppo – San Simeone. Mezza pensione in<br />

albergo. Mattina de<strong>di</strong>cata alla visita <strong>di</strong> Aleppo; museo<br />

archeologico, la Cittadella e la Grande Moschea. Pranzo<br />

in ristorante. Nel pomeriggio escursione a San Simeone,<br />

dove rimangono resti del complesso basilicale de<strong>di</strong>cato al<br />

Santo Stilita.<br />

5° giorno: Aleppo – Rasafa – Palmira. Colazione. Partenza<br />

verso la grande <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Assad sull’Eufrate e continuazione<br />

per Rakka. Pranzo in ristorante. Proseguimento<br />

per Rasafa, anticamente chiamata Sergiopoli. È la più interessante<br />

città morta del deserto, dopo Palmira: qui fu<br />

martirizzato San Sergio. Arrivo a Palmira in serata. Sistemazione<br />

in albergo: cena e pernottamento.<br />

6° giorno: Palmira – Damasco. Colazione. Giornata de<strong>di</strong>cata<br />

alla visita <strong>di</strong> Palmira, la regina del deserto e dei suoi<br />

tesori: tempio <strong>di</strong> Bel, arco <strong>di</strong> trionfo, teatro, cardo massimo,<br />

necropoli. Pranzo in ristorante. Al termine partenza<br />

per Damasco con arrivo in serata. Sistemazione in alber-<br />

Pellegrinaggio<br />

a LOURDES<br />

Il pellegrinaggio a Lourdes dal 21 al<br />

23 aprile 2010 sarà effettuato in aereo,<br />

con partenza dall’aeroporto <strong>di</strong> Orio<br />

al Serio (Bergamo).<br />

Mentre il viaggio in pullman non sarà<br />

effettuato per mancanza <strong>di</strong> iscrizioni.<br />

Siria, sulla via <strong>di</strong> Damasco<br />

dal 17 al 24 giugno (8 giorni - 7 notti)<br />

go: cena e pernottamento.<br />

7° giorno: Escursione Bosra. Mezza pensione in albergo.<br />

Inizio della visita della città con il museo archeologico,<br />

la Grande Moschea degli Omayya<strong>di</strong> e il Gran Bazaar.<br />

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Bosra<br />

antica città nabatea. Visita dell’imponente teatro romano.<br />

Rientro a Damasco nel tardo pomeriggio.<br />

8° giorno: Damasco – Italia. Colazione. Visita dei luoghi<br />

della conversione <strong>di</strong> Paolo: la Via Recta, la chiesa <strong>di</strong><br />

Anania, la Porta <strong>di</strong> San Paolo. Pranzo in ristorante. Nel<br />

pomeriggio trasferimento all’aeroporto per il rientro, via<br />

Istambul.<br />

Quota <strong>di</strong> partecipazione: euro 1.490,00<br />

Quota <strong>di</strong> iscrizione al viaggio: euro 30,00<br />

Supplemento camera singola: euro 260,00<br />

Iscrizioni presso la segreteria della <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong> <strong>Salò</strong>.<br />

La quota comprende: Passaggio aereo in classe turistica<br />

Italia/Istambul/Damasco/Istambul/Italia con voli <strong>di</strong> linea<br />

– Tasse aeroportuali (tasse <strong>di</strong> imbarco/tasse <strong>di</strong> sicurezza/tasse<br />

comunali/adeguamento carburante) euro 150,00<br />

– Trasferimenti da/per l’aeroporto <strong>di</strong> Damasco in pullman.<br />

Alloggio in alberghi <strong>di</strong> 5 stelle (4 stelle ad Aleppo) con sistemazione<br />

in camere a due letti con bagno o doccia. Vitto<br />

dalla cena del 1° giorno al pranzo dell’8° giorno. Spese per<br />

l’ottenimento del visto consolare. Tasse in uscita via aerea<br />

dalla Siria. Visite, escursioni, con guida parlante italiano<br />

per tutto il tour in pullman. Ingressi come da programma.<br />

Assistenza sanitaria, assicurazione bagaglio e annullamento<br />

viaggio Europ Assistance.<br />

N.B. È necessario il passaporto in<strong>di</strong>viduale valido almeno<br />

sei mesi oltre la data <strong>di</strong> rientro. Entro un mese prima della<br />

partenza devono pervenirci i dati anagrafici e gli estremi<br />

del passaporto (numero, luogo e data <strong>di</strong> rilascio, eventuale<br />

rinnovo o scadenza). Sul passaporto non devono risultare<br />

timbri d’ingresso e/o <strong>di</strong> uscita in Israele e/o qualsiasi dogana<br />

Israele/Giordania/Egitto.<br />

Pellegrinaggio a TORINO<br />

Come ogni anno, verrà effettuato un pellegrinaggio riservato<br />

ai partecipanti dei Centri <strong>di</strong> Ascolto per la verifica,<br />

alle zelatrici e collaboratori della parrocchia, come<br />

ringraziamento per l’operato che con tanto zelo de<strong>di</strong>cano<br />

alle varie attività della parrocchia.<br />

Mercoledì 19 maggio 2010 si andrà a Torino con visita<br />

alla “Sacra Sindone”.<br />

Prezzo euro 35,00 tutto compreso: viaggio in pullman e<br />

pranzo. Iscriversi presso la Segreteria parrocchiale.<br />

12 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Accade sempre più spesso che<br />

grossi cetacei si arenino sulle<br />

spiagge <strong>di</strong> tutti i mari e a tutte<br />

le latitu<strong>di</strong>ni, senza che ad oggi si<br />

sia riusciti a trovare un motivo plausibile<br />

e scientificamente <strong>di</strong>mostrato<br />

sul perché <strong>di</strong> questo fenomeno.<br />

Tante le supposizioni, dall’inquinamento<br />

delle acque ai sonar per<br />

scandagliare i fondali, dai rifiuti<br />

ra<strong>di</strong>oattivi fino alle stazioni satellitari<br />

in orbita intorno alla terra che,<br />

secondo alcuni, creerebbero campi<br />

magnetici. Ad oggi rimangono comunque<br />

delle semplici ipotesi perché<br />

scientificamente non esistono<br />

elementi per <strong>di</strong>mostrare<br />

quale <strong>di</strong> queste sia la vera<br />

causa delle morti <strong>di</strong> massa,<br />

anche se i capodogli dell’ultimo<br />

spiaggiamento <strong>di</strong><br />

Peschici, vicino a Foggia,<br />

avevano ingerito <strong>di</strong> tutto,<br />

dalle buste <strong>di</strong> plastica probabilmente<br />

confuse per<br />

meduse, a pezzi <strong>di</strong> corda,<br />

tanto che nello stomaco<br />

<strong>di</strong> 4 dei 7 mammiferi deceduti<br />

sono state trovate<br />

persino delle scatolette.<br />

Rimane il fatto che nei<br />

mari, e più in generale<br />

nell’acqua, va a finire tutto<br />

il nostro inquinamento,<br />

dall’acqua sporca del pavimento<br />

che per pigrizia gettiamo<br />

nella prima ca<strong>di</strong>toia stradale, alle<br />

paraffine contenute nel carburante<br />

che dagli scarichi delle automobili<br />

finisce in strada e che, dopo la pioggia,<br />

<strong>di</strong>venta schiuma bianca sull’asfalto.<br />

Tutto, ma proprio tutto, finisce nei<br />

corsi d’acqua e da qui inesorabilmente<br />

al mare.<br />

Il bello è che la catena alimentare fa<br />

sì che quelle sostanze alla fine le ritroviamo<br />

sulla nostra tavola quando<br />

mangiamo il pesce, come <strong>di</strong>mostrato<br />

da quanto ritrovato nello stomaco<br />

dei Capodogli <strong>di</strong> Peschici.<br />

Un altro fatto inquietante sullo stato<br />

<strong>di</strong> degrado in cui si trovano mari<br />

e oceani, la scoperta <strong>di</strong> una vera e<br />

propria isola <strong>di</strong> plastica, ribattezzata<br />

“Trash Vortex” ovvero “Vortice<br />

<strong>di</strong> spazzatura”, che si stima abbia<br />

un <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 2500 chilometri, una<br />

profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> oltre 30 metri e<br />

il cui peso si stima abbia superato i<br />

Notizie utili Spazio per l’informazione<br />

Vita <strong>di</strong> plastica<br />

3,5 milioni <strong>di</strong> tonnellate. Una vera e<br />

propria isola che si sposta nell’Oceano<br />

Pacifico e costituita per l’80% da<br />

plastica. Questa incre<strong>di</strong>bile e poco<br />

conosciuta <strong>di</strong>scarica si è formata a<br />

partire dagli anni ‘50 per effetto <strong>di</strong><br />

un sistema <strong>di</strong> correnti oceaniche che<br />

hanno raccolto tutta la plastica proveniente<br />

dai fiumi.<br />

L’isola, che si trova tra Giappone e<br />

Hawaii, è costituita da resti <strong>di</strong> bottiglie,<br />

bicchieri, buste, suole <strong>di</strong> scarpe,<br />

spazzolini da denti, siringhe e, come<br />

si sa, la plastica non biodegrada, bensì<br />

“foto-degrada” sotto l’azione dei<br />

raggi ultravioletti. In 100 campioni<br />

raccolti gli scienziati hanno trovato<br />

plastica in ogni campione ridotta<br />

in pezzi minuscoli delle <strong>di</strong>mensioni<br />

dello “zooplanckton” che pesci e<br />

molluschi scambiano per cibo.<br />

Di queste isole si suppone ne esistano<br />

in tutti i mari, laddove ci sono<br />

correnti che fanno convergere tutti i<br />

rifiuti provenienti dai fiumi, insomma<br />

un fenomeno mon<strong>di</strong>ale che deve<br />

farci riflettere.<br />

La plastica provoca quin<strong>di</strong> danni<br />

alla vita marina e contamina l’intera<br />

catena alimentare in quanto assorbe<br />

come una spugna gli inquinanti<br />

come DDT e <strong>di</strong>ossine che, una volta<br />

ingerite, si accumulano anche nel<br />

nostro organismo.<br />

Di plastiche ne esistono <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

tipi, dalla “Parkesina” ottenuta<br />

unendo nitrato <strong>di</strong> cellulosa e canfora<br />

che dà vita ad un prodotto morbido<br />

ed elastico, alla “Celluloide” delle<br />

pellicole fotografiche, dalla “Bachelite”<br />

ottenuta per la prima volta nel<br />

1907 unendo Fenolo e Formaldeide,<br />

alla “Fòrmica” usata nell’arredamento,<br />

dal “Polistirolo” scoperto<br />

per la prima volta nel 1930, al “Polietilene”<br />

del 1935, al “Nylon” che<br />

risale al 1938, al “Rayon”, al “Cellophane”,<br />

al “Plexiglass” trasparente<br />

come il vetro, per finire con il<br />

“PVC” con cui sono fatti i bancomat,<br />

le finestre e parti delle barche.<br />

Per questo il riciclo della plastica<br />

<strong>di</strong>pende da sofisticate tecnologie <strong>di</strong><br />

identificazione e separazione molecolare,<br />

tipo <strong>di</strong> plastica con tipo<br />

<strong>di</strong> plastica, perché non tutte sono<br />

uguali e non possono essere trattate<br />

allo stesso modo.<br />

Ora, e solo ora, dopo<br />

cento anni <strong>di</strong> corsa alla<br />

plastica, da poco ci si<br />

è accorti <strong>di</strong> aver creato<br />

un’emergenza.<br />

Per la verità è stata scoperta<br />

anche la così detta<br />

“bioplastica”, che biodegrada<br />

in con<strong>di</strong>zioni<br />

particolari, ma la sua<br />

produzione è ancora<br />

molto costosa, rimane il<br />

fatto che oggi viviamo<br />

immersi nella plastica e<br />

non si vedono prospettive<br />

<strong>di</strong>verse. Rassegnarsi<br />

a convivere con la plastica<br />

passi, ma anche<br />

nutrirsi <strong>di</strong> plastica o <strong>di</strong> suoi derivati<br />

proprio no, e i Capodogli <strong>di</strong> Peschici<br />

sono a ricordarci che questo pericolo<br />

esiste ed è reale.<br />

Allora che fare? Innanzi tutto bonificare,<br />

anche se per la loro piccola<br />

taglia questi pezzetti <strong>di</strong> plastica<br />

pongono numerosi problemi, la soluzione<br />

più efficace a questo punto<br />

è risolvere il problema a monte, attraverso<br />

la prevenzione, i prodotti<br />

devono essere concepiti sin dall’inizio<br />

per il loro “riciclo” e, cosa più<br />

importante, bisogna riciclare, educare<br />

le nuove generazioni a riciclare<br />

quanto più possibile, a non <strong>di</strong>sperdere<br />

nulla nell’ambiente, ad essere<br />

consapevoli dei rischi cui an<strong>di</strong>amo<br />

incontro.<br />

Infine investire sulla ricerca per trovare<br />

soluzioni che consentano <strong>di</strong><br />

ricavare anche da queste sostanze<br />

energia e biocarburante.<br />

Arch. Giovanni Ciato<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 13<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Scuola paritaria cattolica a cura della Scuola “E. Me<strong>di</strong>”<br />

14 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Notizie sociali a cura della FNP-CISL <strong>di</strong> <strong>Salò</strong><br />

“Il rapporto tra lavoro e capitale trova espressione anche attraverso la partecipazione dei lavoratori alla proprietà, alla sua<br />

gestione, ai suoi frutti. È questa un’esigenza troppo spesso trascurata, che occorre invece valorizzare al meglio: ”ognuno, in<br />

base al proprio lavoro, abbia il pieno titolo <strong>di</strong> considerarsi al tempo stesso il “com-proprietario” del grande banco <strong>di</strong> lavoro, al<br />

quale si impegna assieme a tutti….” Compen<strong>di</strong>o della Dottrina Sociale della Chiesa n° 281.<br />

Domanda: Ho solo l’assegno sociale. Riesco “ad arrivare<br />

a fine mese” perché talvolta mi aiuta mia figlia. Oltre a<br />

“social card”, bonus energia e bonus gas c’è qualche altro<br />

contributo?<br />

Risposta: Sì. In aggiunta alle provvidenze statali da lei citate<br />

– che leniscono, ma non risolvono il problema della<br />

povertà – vi sono agevolazioni del Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> quali<br />

il rimborso spese per farmaci e tickets sanitari e un contributo<br />

annuo alle famiglie per aiutarle a sostenere le spese<br />

domestiche. I requisiti per aver <strong>di</strong>ritto a questo secondo<br />

contributo sono i seguenti:<br />

1. che nella famiglia vi sia una persona con almeno<br />

60 anni o che si tratti <strong>di</strong> nucleo familiare colpito da<br />

cassa integrazione a seguito della crisi economica<br />

in atto;<br />

2. che l’ISEE (red<strong>di</strong>to del nucleo <strong>di</strong>viso per il quoziente<br />

familiare) della famiglia non superi euro<br />

12.000.<br />

L’importo del contributo verrà definito dall’Amministrazione<br />

tenendo presente la valutazione <strong>di</strong> effettivo bisogno<br />

familiare effettuata dal Servizio <strong>di</strong> Assistenza Sociale al<br />

quale bisogna rivolgersi per la richiesta.<br />

Domanda: Quando arrivano ai pensionati le comunicazioni<br />

dell’ INPS?<br />

Risposta: L’INPS (ma anche l’INPDAP) ha inviato, entro<br />

gennaio, il “bustone” contenente il modello OBisM, la<br />

modulistica per le prestazioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà civile mentre,<br />

entro il 28 <strong>febbraio</strong>, verrà inviato il modello Cud 2010 e<br />

quello relativo alle detrazioni fiscali; con l’occasione verrà<br />

anche inviato il modello Red per quei pensionati titolari <strong>di</strong><br />

prestazioni legate al red<strong>di</strong>to che non siano tenuti alla <strong>di</strong>chiarazione<br />

dei red<strong>di</strong>ti. Con la legge 102/2009 gran parte<br />

dei pensionati che prima dovevano far compilare il Mod.<br />

RED non dovranno più farlo. Il nuovo modello OBisM<br />

contiene, oltre ai dati del pensionato, anche tutte le informazioni<br />

relative ad lrpef e ad<strong>di</strong>zionali, quelli riferiti alla<br />

perequazione, nonché quelle riferite all’importo spettante<br />

a gennaio 2010 senza in<strong>di</strong>care però quello relativo alla<br />

tre<strong>di</strong>cesima mensilità. Su quest’ultimo punto i Sindacati<br />

hanno esternato la loro insod<strong>di</strong>sfazione.<br />

Domanda: Qual’è ora, il limite <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per ottenere la<br />

“social card”?<br />

Risposta: per il 2010 vi sono i seguenti limiti :<br />

Per tutti limite ISEE <strong>di</strong> € 6.235,35.<br />

Per soggetti <strong>di</strong> età compresa tra i 65 e 69 anni limite <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> € 6.235,35.<br />

Per i soggetti <strong>di</strong> età pari o superiore a 70 anni limite <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> € 8.313,80.<br />

Domanda: Nella “manovra” del Governo del giugno 2009<br />

è previsto l’utilizzo <strong>di</strong> vouchers per il pagamento <strong>di</strong> “piccoli<br />

lavori”. Di che si tratta?<br />

Risposta: È una particolare modalità <strong>di</strong> retribuzione la cui<br />

finalità è quella <strong>di</strong> regolamentare quelle prestazioni occasionali,<br />

definite accessorie, che non sono riconducibili a<br />

contratti <strong>di</strong> lavoro in quanto svolte in modo saltuario. Il<br />

pagamento avviene attraverso “buoni lavoro” (voucher).<br />

I committenti possono essere: famiglie; enti senza fini <strong>di</strong><br />

lucro; soggetti non impren<strong>di</strong>tori; imprese familiari operanti<br />

nei settori del commercio, turismo e servizi; impren<strong>di</strong>tori<br />

agricoli; impren<strong>di</strong>tori operanti in tutti i settori. Essi<br />

non devono stipulare alcun tipo <strong>di</strong> contratto. È escluso che<br />

un’impresa possa reclutare e retribuire lavoratori per svolgere<br />

prestazioni a favore <strong>di</strong> terzi, come nel caso dell’appalto<br />

o della somministrazione.<br />

Il lavoratore riceve un compenso esente da ogni imposizione<br />

fiscale e che non incide sullo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupato<br />

o inoccupato. È, inoltre, totalmente cumulabile con i trattamenti<br />

pensionistici. Le attività lavorative non potranno<br />

dare compensi superiori a 5mila euro dal medesimo committente,<br />

elevabili a 10mila in caso <strong>di</strong> imprese familiari.<br />

Il pagamento delle prestazioni <strong>di</strong> lavoro occasionale accessorio<br />

avviene attraverso il meccanismo dei buoni, il<br />

cui valore nominale è pari a 10 €. Il valore nominale è<br />

comprensivo della contribuzione INPS (13%); <strong>di</strong> quella in<br />

favore dell’INAIL per l’assicurazione anti-infortuni (7%)<br />

e <strong>di</strong> un compenso al concessionario (lnps), per la gestione<br />

del servizio, pari al 5%. Il valore netto del voucher da 10<br />

euro nominali, in favore del lavoratore, è quin<strong>di</strong> pari a<br />

7,50 euro. Non sono comprese le prestazioni a sostegno<br />

del red<strong>di</strong>to dell’INPS (<strong>di</strong>soccupazione, maternità, malattia,<br />

assegni familiari ecc.). I buoni (voucher) sono <strong>di</strong>sponibili<br />

per l’acquisto presso le Se<strong>di</strong> INPS.<br />

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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 15<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Cinema teatro Cristal a cura della Redazione<br />

Io, loro e Lara<br />

Hanno avuto facile intuizione gli esperti <strong>di</strong> cinema a<br />

profetizzare che dopo la morte <strong>di</strong> Alberto Sor<strong>di</strong> la<br />

su ere<strong>di</strong>tà sarebbe stata raccolta da Carlo Verdone. Il<br />

film “Io, loro e Lara” <strong>di</strong> recente proiettato sullo schermo del<br />

Cristal ha reso onore alle sue qualità <strong>di</strong> soggettista, regista<br />

ed interprete.<br />

In fondo Carlo Verdone ha interpretato la figura <strong>di</strong> un sacerdote<br />

missionario in Africa, ruolo non certo facile da presentare<br />

e, grazie alle sue capacità, è riuscito a mettere in giusta<br />

luce questa figura e renderla estremamente simpatica al<br />

pubblico degli spettatori. Tra l’altro va osservato che il sacerdote<br />

torna in Italia in quanto colpito da un momento <strong>di</strong> crisi<br />

esistenziale che lo ha posto ad interrogarsi sull’utilità del<br />

suo lavoro <strong>di</strong> missionario e sul fatto che sia ancora in grado<br />

<strong>di</strong> svolgerlo. Il padre Superiore gli consiglia un periodo <strong>di</strong><br />

riposo in famiglia.<br />

Le peripezie che Verdone incontra presso i suoi gli fanno<br />

rimpiangere l’Africa che, raffrontata con le umane miserie<br />

della sua famiglia, collocano la sua terra <strong>di</strong> missione in un<br />

luogo i<strong>di</strong>lliaco in cui è bello ritornare. Del resto i problemi<br />

che si incontrano in terra <strong>di</strong> missione sono problemi reali<br />

mentre quelli che ha toccato con mano nella sua famiglia<br />

avevano il carattere della superficialità e banalità.<br />

E con lo spirito ricaricato il sacerdote ritorna a svolgere il<br />

suo lavoro <strong>di</strong> missionario ben contento <strong>di</strong> aver riscoperto la<br />

sua identità.<br />

Alcuni critici hanno fatto un parallelo con “Don Camillo”.<br />

Don Camillo combatteva contro Peppone mentre Don Carlo<br />

(Verdone) contro una società piena <strong>di</strong> futilità.<br />

Dobbiamo ammettere che, come giustamente puntualizzato<br />

dalla psicologa Giulia Rossi che ha recensito il film, se c’è un<br />

valore è più facile che lo porti la Chiesa.<br />

Indubbiamente anche negli ambienti religiosi il film è stato<br />

oggetto <strong>di</strong> esami e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni.<br />

Don Adriano Bianchi, <strong>di</strong>rettore de “La Voce del Popolo” si è<br />

fatto promotore <strong>di</strong> una visione del film per i sacerdoti della<br />

Diocesi <strong>di</strong> Brescia.<br />

Siamo in epoca <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> social networks (Face Book,<br />

You Tube e altri) e quin<strong>di</strong> è bene che si parli del film.<br />

Il risultato conclusivo è che abbiamo apprezzato il lavoro<br />

svolto da Verdone che ci ha mostrato la figura del sacerdote<br />

in senso positivo e questo nel momento attuale, in cui la filmografia<br />

è portata a scre<strong>di</strong>tare questa figura, non è cosa da<br />

poco.<br />

Lamberto Don<strong>di</strong>o<br />

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Martedì 16 <strong>febbraio</strong><br />

L’avventura della prima donna aviatrice<br />

che attraversò l’Atlantico in solitaria.<br />

Amelia<br />

<strong>di</strong> Mira Nair<br />

================================<br />

Martedì 23 <strong>febbraio</strong><br />

Due personaggi femminili in incognito, l’atmosfera<br />

intrigante <strong>di</strong> un palazzo parigino.<br />

Il riccio<br />

<strong>di</strong> Mona Achache<br />

================================<br />

Martedì 2 marzo<br />

Si ride, ma con un retrogusto amaro, alla Virzì.<br />

La prima cosa bella<br />

<strong>di</strong> Paolo Virzì<br />

================================<br />

Martedì 9 marzo<br />

Opera delicata e minimale, neorealismo del nuovo<br />

millennio allo stato puro.<br />

Dieci inverni<br />

<strong>di</strong> Valerio Mieli<br />

Film in programmazione<br />

13 – 14 – 15 <strong>febbraio</strong><br />

Scusa ma ti voglio sposare<br />

<strong>di</strong> Federico Moccia,<br />

con Raoul Bova e Michela Quattrociocche<br />

==============================<br />

20 – 21 – 22 <strong>febbraio</strong><br />

Il figlio più piccolo<br />

<strong>di</strong> Pupi Avati,<br />

con Laura Morante e Luca ZIngaretti<br />

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16 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


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Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Capire la Liturgia a cura <strong>di</strong> Rosa Pollini<br />

L’Eucaristia è evento missionario<br />

Parlare dell’Eucaristia come <strong>di</strong> un<br />

impulso permanente, convocazione<br />

e stimolo per l’evangelizzazione,<br />

chiamata e sfida per la missione,<br />

significa «considerare l’Eucaristia<br />

come un evento missionario». La grazia<br />

del Signore Nostro Gesù Cristo, l’amore<br />

<strong>di</strong> Dio Padre, la comunione dello Spirito<br />

Santo, sia con tutti voi. Con queste parole<br />

chi presiede l’Eucaristia si rivolge<br />

all’assemblea liturgica quale comunità<br />

convocata dalla S. Trinità. L’Eucaristia<br />

celebrata, adorata e vissuta è il cuore<br />

della vita della Chiesa e della missione:<br />

genera la nostra fede, nutre la vita<br />

<strong>di</strong> grazia, dà forma alla comunione ecclesiale,<br />

rende solleciti per le necessità<br />

e le sofferenze dell’umanità. Se nello<br />

sviluppo della storia della Chiesa, nel<br />

corso dei secoli, Parola e Sacramento<br />

sono <strong>di</strong>ventate talvolta realtà separate,<br />

con alcune chiese, specialmente dopo<br />

la Riforma, concentrate sulla proclamazione<br />

della Parola e altre centrate<br />

intorno al Sacramento dell’Eucaristia,<br />

il Concilio ha insistito che le due realtà<br />

non siano mai separate. Nel compito <strong>di</strong><br />

annunciare il Vangelo, la Parola proclamata<br />

e la Cena celebrata sono elementi<br />

fondamentali, e così “l’Eucaristia è stata<br />

una <strong>di</strong>mensione basilare del compito<br />

missionario della Chiesa fin dai suoi<br />

inizi”.<br />

Una delle aree del <strong>di</strong>alogo, all’interno<br />

dell’evangelizzazione, è quella conosciuta<br />

con il nome <strong>di</strong> “inculturazione”.<br />

Ed è l’Eucaristia che, ancora una volta,<br />

incarna il principio dell’inculturazione<br />

nella sua realtà. Cibo e bevanda, frutto<br />

della terra e del lavoro delle nostre<br />

mani, il gesto dello spezzare il pane, la<br />

con<strong>di</strong>visione dell’unica coppa del vino:<br />

Cristo si fa nostro nutrimento trasformando<br />

in sé i nostri doni, assumendo<br />

tutta la nostra vita umana e l’umano<br />

lavoro e l’umana comunione nel suo<br />

corpo. La nostra <strong>di</strong>versità umana è<br />

chiamata a entrare nella sua e nella nostra<br />

Eucaristia. Voglio citare un testo<br />

della Scrittura che certamente anche<br />

Gesù lesse e al quale volle riferirsi nel<br />

suo insegnamento: «Alla fine dei giorni,<br />

il monte del tempio del Signore sarà<br />

elevato sulla cima dei monti e sarà più<br />

alto dei colli; verranno molti popoli e<br />

<strong>di</strong>ranno: “Venite, saliamo al monte del<br />

Signore, al tempio del Dio <strong>di</strong> Giacobbe,<br />

perché ci in<strong>di</strong>chi le sue vie e possiamo<br />

camminare per i suoi sentieri» (Is 2,2-<br />

3). Questo testo, secondo i biblisti ci<br />

descrive l’epifania <strong>di</strong> Dio che si rende<br />

visibile a tutte le genti, la gloria <strong>di</strong> Dio è<br />

rivelata a tutto il mondo (Is 40,5). Questa<br />

epifania <strong>di</strong> Dio è accompagnata dalle<br />

sue parole: «Parla il Signore, il Dio<br />

degli dei, convoca la terra da oriente a<br />

occidente» (Sal 49,1). E Dio così parla<br />

alle genti: «Radunatevi e venite, avvicinatevi<br />

tutti insieme¸ superstiti delle<br />

nazioni!... Volgetevi a me e sarete salvi,<br />

paesi tutti della terra, perché io sono<br />

Dio; non ce n’è un altro» (Is 45, 20.22).<br />

In mezzo ai popoli narrate la sua gloria,<br />

a tutte le nazioni <strong>di</strong>te i suoi pro<strong>di</strong>gi…<br />

Dite tra i popoli: «Il Signore regna!»<br />

(Sal 95,3.10).<br />

Il primo momento della missione, in<br />

cui il messaggero avanza a partire, dal<br />

volto risplendente della gloria <strong>di</strong> Dio<br />

sulla montagna, portando la chiamata<br />

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<strong>di</strong> Dio su tutte le strade del mondo, fino<br />

ai confini della terra, per proclamare la<br />

parola <strong>di</strong> Dio che invita tutti i popoli<br />

alla santa montagna. C’è un secondo<br />

momento: la risposta delle nazioni; i<br />

popoli che s’incamminano verso Dio.<br />

«Venite, saliamo sul monte del Signore»<br />

(Is 2,3). «In quei giorni ci sarà una<br />

strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro<br />

andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria;<br />

gli egiziani serviranno il Signore<br />

insieme con gli Assiri» (Is 19,23).<br />

Tutti conosciamo quel testo meraviglioso<br />

che si legge nella liturgia della solennità<br />

dell’Epifania, il passaggio preso<br />

da Isaia (60,1-6) che risuona come un<br />

trionfante inno <strong>di</strong> gioia: «Cammineranno<br />

i popoli alla tua luce e i re allo splendore<br />

del tuo sorgere. Alza gli occhi<br />

intorno e guarda: tutti costoro si sono<br />

radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono<br />

da lontano, le tue figlie sono portate<br />

in braccio….Le ricchezze del mare<br />

si riverseranno su <strong>di</strong> te, verranno a te i<br />

geni dei popoli. Uno stuolo <strong>di</strong> cammelli<br />

ti invaderà, dromedari <strong>di</strong> Ma<strong>di</strong>an e <strong>di</strong><br />

Efa, tutti verranno da Saba, portando<br />

oro e incenso e proclamando la gloria<br />

del Signore».<br />

L’Eucaristia è convocazione e stimolo<br />

per la missione poiché proclama la<br />

morte del Signore «finché egli venga».<br />

Lì, sulla croce, Dio regna, Dio conduce<br />

ogni uomo a sé. Ma l’Eucaristia è anche<br />

compimento della missione. Alla mensa<br />

del Signore, infatti, ogni evangelizzazione<br />

raggiunge il suo termine, qui<br />

tutti sono fratelli e sorelle, l’amore <strong>di</strong><br />

Dio abbraccia tutti i popoli e si realizza<br />

il sogno che tutti speriamo, il sogno<br />

della cattolicità.<br />

In ciascuna Eucaristia, il Regno viene<br />

«già» ma ancora noi atten<strong>di</strong>amo il<br />

compimento della <strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a<br />

secondo la luminosa visione <strong>di</strong> S.<br />

Agostino: «Da tutte le parti raccolse i<br />

frammenti, li fuse al fuoco della carità<br />

e ricompose nel nuovo Adamo ciò che<br />

era frantumato e <strong>di</strong>sperso».<br />

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17 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Musica e Canto a cura <strong>di</strong> Lamberto Don<strong>di</strong>o<br />

Ricordando il giorno della memoria (La Shoah)<br />

Giovedì 28 gennaio è stato “Il<br />

Giorno della Memoria”. Con<br />

questo termine si intende il ricordo<br />

dei più <strong>di</strong> sei milioni <strong>di</strong> ebrei<br />

vittime dei nazisti, detto anche ricordo<br />

dell’Olocausto. In tutta Italia<br />

il Giorno della Memoria è stato celebrato<br />

nelle forme più <strong>di</strong>verse.<br />

Anche <strong>Salò</strong> ha dato il suo contributo a<br />

questa iniziativa. Il Comune ha infatti<br />

organizzato con la collaborazione<br />

della Corale Femminile “MULIERIS<br />

VOX” la quale era accompagnata al<br />

piano nell’esecuzione dei suoi canti<br />

dal pianista Antonio Leali e dalla<br />

voce recitante una serata denominata<br />

“SHALOM” – PACE.<br />

Suggestiva l’atmosfera che si è creata<br />

durante lo svolgimento del programma,<br />

resa ancora più intensa e struggente<br />

dalla proiezione <strong>di</strong> documenti<br />

<strong>di</strong> repertorio che abbiamo già visto in<br />

altre occasioni ma che ogni volta ti<br />

fanno chiedere “Come hanno potuto<br />

degli esseri umani concepire tanta<br />

nefandezza?” E ben si comprende<br />

il gesto <strong>di</strong> quell’Ufficiale Americano<br />

che costringe i residenti dei paesi vicino<br />

al campo <strong>di</strong> Mathausen a sfilare<br />

davanti ai morti perché vedano con<br />

i loro occhi onde evitare future “teorie<br />

negazioniste” che purtroppo però<br />

sono sorte.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo mio contributo<br />

è <strong>di</strong> analizzare se nei campi <strong>di</strong> sterminio,<br />

pur nelle in<strong>di</strong>cibili sofferenze,<br />

i prigionieri hanno avuto la forza <strong>di</strong><br />

comporre musiche per alleviare per<br />

quanto possibile il loro spirito.<br />

La risposta è positiva, tanto che esiste<br />

un “corpus” <strong>di</strong> poemi musicali<br />

che possiamo definire “I canti della<br />

Shoah” composti proprio durante i<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> prigionia.<br />

Questo è avvenuto in maniera par-<br />

SALÒ - tel. 0365 40184<br />

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RAGNO<br />

ticolare ad opera delle mamme che<br />

hanno composto varie “ninna – nanna”<br />

per i loro bambini e poesie poi<br />

musicate sulla loro esperienza <strong>di</strong> vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana.<br />

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE RE-<br />

DUCI DALLA PRIGIONIA e la FON-<br />

DAZIONE NAZIONALE ARCHIVIO<br />

E PROGRESSO forniscono una interessante<br />

documentazione in merito.<br />

Ecco ad esempio “Un bimbo ebreo”<br />

<strong>di</strong> Carlo e Erika Taube entrambi morti<br />

nel 1944:<br />

“Sei un bimbo come tanti altri, come<br />

tutti i bimbi del mondo, come tutti i<br />

tuoi compagni <strong>di</strong> gioco, eppure sei<br />

un bimbo <strong>di</strong>verso. Sei un bimbo senza<br />

patria straniero in ogni città e così<br />

sarai finchè una parola: Patria non ti<br />

rianimerà, finchè una parola: patria<br />

non sarà del tutto tua.”<br />

Eva Lippold (1909 – 1995) ci ha lasciato<br />

una particolare “Ninna –Nanna”:<br />

“Ora dormi bimbo mio e sogna dolcemente.<br />

Dormi e cerca il para<strong>di</strong>so, lì<br />

è sempre permesso giocare ed essere<br />

felice. Lì bimbo mio non sarai mai<br />

solo. Dormi bimbo mio, dormi, io veglio<br />

su <strong>di</strong> te, tu sogna per me…..”<br />

Ma indubbiamente una delle figure<br />

più caratteristiche <strong>di</strong> mamma compositrice<br />

<strong>di</strong> poemi musicali durante<br />

la prigionia è quella <strong>di</strong> Ilse Weber<br />

(1903 – 1944).<br />

Era versatile nella musica tanto che<br />

sapeva suonare <strong>di</strong>versi strumenti<br />

musicali e nella composizione <strong>di</strong> letteratura<br />

per bambini.<br />

Nel <strong>febbraio</strong> del 1942 i nazisti la internarono<br />

con il marito ed il figlio<br />

Tommy nel campo <strong>di</strong> concentramento<br />

<strong>di</strong> Terezìn, nell’attuale Repubblica<br />

Ceca, in tedesco Theresienstadt.<br />

Essa si mise al lavoro nell’infermeria<br />

del campo ove erano ricoverati i<br />

IL PIACERE DEL BERE!<br />

bambini ed in particolare si de<strong>di</strong>cò ad<br />

alleviare le loro sofferenze.<br />

Il campo <strong>di</strong> Terezìn purtroppo era<br />

solo l’anticamera del campo <strong>di</strong> sterminio<br />

<strong>di</strong> Auschwitz e quella era la<br />

destinazione del marito che vi giunse<br />

nell’ottobre del 1944. Ilse, con il figlio<br />

Tommy chiese volontariamente <strong>di</strong> essere<br />

pure lei tradotta ad Auschwitz.<br />

Appena scesa dal treno fu imme<strong>di</strong>atamente<br />

inviata con il figlio nella<br />

camera a gas ove trovò morte istantanea.<br />

Durante la prigionia a Terezìn<br />

scrisse più <strong>di</strong> 60 poesie che musicò lei<br />

stessa.<br />

Ecco “A passeggio per Theresienstadt”:<br />

“Passeggio per Theresienstadt,<br />

il cuore mi pesa come il piombo ed<br />

ecco improvvisamente finisce il sentiero<br />

lì vicino al bastione. Mi fermo<br />

sul ponte e volgo lo sguardo verso la<br />

valle. Vorrei tanto poter continuare,<br />

vorrei tanto poter tornare a casa! “A<br />

casa”, splen<strong>di</strong>da parola che mi opprime<br />

il cuore. Me l’hanno presa la mia<br />

casa, non è più mia. Passeggio triste<br />

e spenta, è tanto pesante il mio cuore:<br />

Theresienstadt, Theresienstadt,<br />

quando finirà la sofferenza, quando<br />

saremo <strong>di</strong> nuovo liberi?”<br />

Per Ilse Weber, come pure per altre<br />

autrici, il comporre poesie e musicarle<br />

in un ambiente tanto infelice in<br />

cui il primo problema era arrivare al<br />

giorno dopo ancora vivi costituiva<br />

(per <strong>di</strong>rla con Francesca Pietracci)<br />

“una forma <strong>di</strong> resistenza e <strong>di</strong> autoaffermazione”<br />

e veniva a costituirsi<br />

“una visione del futuro che lasciava<br />

spazio alla speranza e che faceva affermare<br />

a Ilse Weber: “Tutto andrà<br />

per il meglio / Sopporta con pazienza<br />

l’attesa / Abbi fiducia nel futuro /<br />

Non perdere il coraggio / Il mondo<br />

tornerà ad essere un giar<strong>di</strong>no.”<br />

dal grande libro<br />

della natura<br />

acqua minerale<br />

FONTE TAVINA SALÒ - tel. 0365 521172<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 18<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Accade a <strong>Salò</strong> a cura <strong>di</strong> Vasco Alfiali<br />

27 gennaio 2010:<br />

una “Memoria per Angio Zane”<br />

È partito Angio Zane per una nuova avventura tutta da<br />

filmare e documentare. Conosciuto da tutti i salo<strong>di</strong>ani – e<br />

ancor <strong>di</strong> più dagli altri – per il suo pallino per la macchina<br />

da presa e il suo impegno civile nei duri anni dell’occupazione<br />

nazifascista, si è fatto salutare da amici e conoscenti<br />

negli spazi della sua cinecittà, gli Ondastu<strong>di</strong>os, in via del<br />

Panorama. Nato a <strong>Salò</strong> il 17 agosto 1925, noto anche con lo<br />

pseudonimo <strong>di</strong> Auro d’Enza, dopo un inizio come cineamatore,<br />

si de<strong>di</strong>cò alla produzione documentaristica, realizzando<br />

oltre cento cortometraggi, tra i quali molti <strong>di</strong>dattici<br />

ed industriali. Ottenne numerosi riconoscimenti anche a<br />

livello internazionale. Esordì nella regìa <strong>di</strong> lungometraggi<br />

con “La capinera del mulino” (1956) e in seguito si <strong>di</strong>stinse<br />

per film rivolti ai ragazzi, creando i personaggi <strong>di</strong> Brigliadoro<br />

e Nuvola Bianca. Nel 1986 tornò alla regìa con<br />

“Ribelli. Brigata Perlasca”, de<strong>di</strong>cato alla lotta partigiana <strong>di</strong><br />

cui fu fiero protagonista, con il nome <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> Diego.<br />

Negli ultimi anni si de<strong>di</strong>cò alla realizzazione <strong>di</strong> filmati con<br />

soggetti letterari rievocando i versi <strong>di</strong> D’Annunzio, Goethe,<br />

Catullo, Dante… Socio dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> ha sempre<br />

aperto i suoi stu<strong>di</strong> mostrando a scolaresche e stu<strong>di</strong>osi le<br />

sue “reliquie” da ripresa, meravigliando i più piccoli con i<br />

suoi Caroselli, film-spot con lo sceriffo della “Stella <strong>di</strong> Negroni”,<br />

con Johnny Dorelli a promuovere i prodotti Galbani,<br />

con Vianello e la Mondaini a invogliare l’acquisto dello<br />

Stock o con Mina a bersi una cedrata Tassoni.<br />

Anche giocare a Golf aiuta…<br />

a sfamare la gente<br />

Erano quattro amici al ....Golf <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> e hanno pensato bene<br />

<strong>di</strong> sfidarsi raccogliendo fon<strong>di</strong> per una beneficenza molto<br />

concreta. Hanno creato l’Associazione Santa Lucia, Presidente<br />

Brunetto Lusenti, tesoriere il Sen. Francesco Tirelli e<br />

raggranellato la bella somma <strong>di</strong> 2.400,00 euro proponendo<br />

all’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> <strong>di</strong><br />

“investire” proficuamente i preziosi talenti.<br />

Detto fatto, l’Assessore Berar<strong>di</strong>nelli ha sottoscritto con<br />

l’Associazione Santa Lucia e la Caritas Zonale un accordo<br />

per trasformare i sol<strong>di</strong>ni in generi alimentari, pratica<br />

che Comune e Caritas hanno in uso da tempo. E come per<br />

Santa Lucia “i doni” arriveranno nelle case delle numerose<br />

famiglie bisognose della Città. Poco clamore tanto…<br />

calore umano.<br />

La Valle, il suo lavoro,<br />

la sua gente,<br />

la sua Banca.<br />

I sostegni per l’affitto<br />

Sembra che a <strong>Salò</strong> la crisi non abbia fatto precipitare il<br />

prezzo delle case e men che meno degli affitti, sempre<br />

troppo onerosi. Ed è così che quest’anno si raggiungerà il<br />

record dei contributi che il Comune e la Regione erogheranno<br />

ai citta<strong>di</strong>ni che ne hanno fatto richiesta. Quasi 102<br />

mila euro per centotrenta famiglie salo<strong>di</strong>ane che abitano in<br />

affitto e che posseggono i requisiti stabiliti dalla legge regionale<br />

(essere residenti a <strong>Salò</strong> da 10 anni o in Lombar<strong>di</strong>a<br />

da 5, non essere titolari <strong>di</strong> proprietà immobiliari, avere un<br />

determinato red<strong>di</strong>to rapportato al numero dei componenti<br />

e avere un affitto “oneroso”). I contributi saranno erogati<br />

entro il corrente mese <strong>di</strong> <strong>febbraio</strong>.<br />

…. e quelli per le attività commerciali<br />

160 mila euro a <strong>di</strong>sposizione per i commercianti <strong>di</strong> <strong>Salò</strong>,<br />

Gardone Riviera e Toscolano Maderno interessati ad ammodernare<br />

le strutture commerciali: a tanto ammonta il<br />

fondo stanziato dalla Regione per acquistare nuove attrezzature,<br />

realizzare impianti multime<strong>di</strong>ali o <strong>di</strong> sicurezza. Gli<br />

investimenti effettuati dal 1° agosto 2009 al 30 <strong>di</strong>cembre<br />

2010 dovranno avere un importo minimo <strong>di</strong> 3.000 euro. Il<br />

contributo, a fondo perduto, sarà del 30% fino ad un massimo<br />

<strong>di</strong> 10 mila euro. Il bando riguarda le micro, piccole e<br />

me<strong>di</strong>e imprese – esclusa la grande <strong>di</strong>stribuzione – in regola<br />

con i versamenti previdenziali e non sottoposte ad<br />

amministrazione controllata, concordato preventivo o fallimento.<br />

Info sul sito www.comune.salo.bs.it<br />

Arriva la carta d’identità elettronica<br />

Dopo un lungo iter burocratico il Comune <strong>di</strong> <strong>Salò</strong> ha ottenuto<br />

l’autorizzazione ministeriale necessaria per il rilascio<br />

della carta d’identità elettronica, le cui apparecchiature<br />

sono state acquistate grazie ad un finanziamento regionale.<br />

Dal 26 gennaio il servizio è formalmente attivo.<br />

Oltre a funzionare come strumento d’identificazione personale,<br />

la carta è in grado <strong>di</strong> autenticare e favorire l’accesso<br />

ai servizi web erogati dalle pubbliche amministrazioni;<br />

infatti contiene memorizzati su un microchip e un banda<br />

ottica il co<strong>di</strong>ce fiscale, i dati <strong>di</strong> residenza, la citta<strong>di</strong>nanza, il<br />

co<strong>di</strong>ce numerico del Comune <strong>di</strong> rilascio, la data <strong>di</strong> rilascio,<br />

quella <strong>di</strong> scadenza oltre alla firma del titolare, la fotografia<br />

e l’eventuale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> non vali<strong>di</strong>tà ai fini dell’espatrio.<br />

Potrà anche contenere i dati amministrativi del Servizio<br />

Sanitario Nazionale e tutte le informazioni occorrenti<br />

per la firma <strong>di</strong>gitale.<br />

ZANCA ASS.NI S.A.S.<br />

Prodotti assicurativi e finanziari<br />

P.zza S. Bresciani, 16 25087 SALÒ (BS)<br />

Tel. 0365 43479 Fax 0365 40153<br />

E- mail:<br />

zanca.ass@tiscalinet.it<br />

Sito internet:<br />

www.paginegialle.it/zancassicurazioni<br />

A richiesta si rilasciano preventivi<br />

19 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Quello delle Visitan<strong>di</strong>ne è un<br />

Or<strong>di</strong>ne monastico nato nel<br />

secolo dei conflitti tra cattolici<br />

e protestanti, in una terra – la<br />

Savoia – <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong><br />

profonde ra<strong>di</strong>ci cristiane. Il piccolo<br />

seme gettato da Francesco <strong>di</strong> Sales e<br />

da Giovanna Francesca Frémyot <strong>di</strong><br />

Chantal nel corso <strong>di</strong> decenni è cresciuto<br />

e si è <strong>di</strong>ffuso in tutto il mondo.<br />

L’Or<strong>di</strong>ne festeggia, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

400 anni, i suoi Fondatori ovunque<br />

sia presente una comunità che vive<br />

e segue il loro carisma: dunque, anche<br />

a <strong>Salò</strong>.<br />

Le Visitan<strong>di</strong>ne, presenti a Brescia<br />

anche nella comunità <strong>di</strong> Costalunga,<br />

hanno avuto in affidamento per tre<br />

anni il monastero “Mater Eclesiæ”<br />

situato nei Giar<strong>di</strong>ni Vaticani. Detta<br />

comunità è composta da sei sorelle<br />

spagnole e da una italiana e rappresenta<br />

quin<strong>di</strong> il volto internazionale<br />

della Visitazione.<br />

L’Anno Giubilare dell’Or<strong>di</strong>ne, aperto<br />

il 24 gennaio in occasione della<br />

memoria liturgica <strong>di</strong> san Francesco<br />

<strong>di</strong> Sales, si chiuderà il 13 <strong>di</strong>cembre<br />

2010. La prima fondazione ebbe<br />

luogo il 6 giugno 1616 ad Annecy,<br />

allorquando Giovanna <strong>di</strong> Chantal e<br />

le sue prime compagne (Maria Giacomina<br />

Favre, Giovanna Carlotta<br />

De Bréschard e Anna Giacomina<br />

Coste) ricevettero un sunto delle<br />

Costituzioni e presero alloggio in<br />

una piccola casa. Scopo della nuova<br />

famiglia spirituale era “dare a Dio<br />

delle figlie <strong>di</strong> preghiera” per servirlo e<br />

adorarlo “in spirito <strong>di</strong> verità”. Il titolo<br />

<strong>di</strong> “Visitazione <strong>di</strong> Santa Maria” fu<br />

scelto perché questo mistero, allora<br />

poco celebrato nella Chiesa, lo fosse<br />

almeno tra le sue figlie. Era intenzione<br />

del Fondatore, inoltre, che le<br />

suore si de<strong>di</strong>cassero in parte alla visita<br />

e alla cura dei poveri, seguendo<br />

l’esempio <strong>di</strong> Maria nella visita alla<br />

cugina Elisabetta.<br />

Tuttavia, le circostanze imposero <strong>di</strong>versamente.<br />

Infatti, le Visitan<strong>di</strong>ne si<br />

sono strutturate in comunità monastiche,<br />

<strong>di</strong> stretta clausura. Giovanni<br />

Paolo II, nell’esortazione apostolica<br />

post-sinodale “Vita consecrata” le ha<br />

definite “in<strong>di</strong>catori del cielo e testimo-<br />

Vita <strong>di</strong> parrocchia a cura della Redazione<br />

L’Anno Giubilare delle Visitan<strong>di</strong>ne<br />

in occasione dei 400 anni <strong>di</strong> fondazione dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

ni dei beni futuri”. Esse infatti “<strong>di</strong>cono<br />

Dio” <strong>di</strong>etro alte mura con dolcezza<br />

e umiltà; in un nascon<strong>di</strong>mento che<br />

non è fuga, ma un farsi “ra<strong>di</strong>ci” per<br />

la Chiesa e l’umanità.<br />

“È proprio perché “parliamo <strong>di</strong> Dio”<br />

– raccontano – che camminiamo realmente<br />

col passo faticoso <strong>di</strong> tutti i fratelli.<br />

Incontriamo poche persone, ma siamo<br />

unite ai fratelli in umanità e nella<br />

preghiera raccogliamo tutto l’amore e<br />

il dolore del mondo per unirlo a quello<br />

<strong>di</strong> Cristo e, con lui, offrirlo al Padre”.<br />

E ancora: “nei nostri monasteri (una<br />

famiglia <strong>di</strong> 2.500 monache sparse su<br />

quattro continenti) ci impegnamo ogni<br />

giorno a tessere la trama <strong>di</strong> un amore<br />

fraterno che guarda oltre i lineamenti<br />

dei volti per scorgere i tratti del <strong>di</strong>vino”.<br />

“Apparteniamo ad un Or<strong>di</strong>ne de<strong>di</strong>cato<br />

alla Madre <strong>di</strong> Dio contemplata nel mistero<br />

della Visitazione: con lei e come lei<br />

percorriamo ogni giorno i sentieri dei<br />

cuori per portarvi Gesù”.<br />

Quasi certamente simili obiettivi<br />

potranno risultare, nel contesto attuale,<br />

provocatori e antistorici. Ci<br />

sarà modo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la questione<br />

nel corso dell’Anno Giubilare<br />

delle Visitan<strong>di</strong>ne, magari tramite un<br />

loro specifico intervento. Personalmente,<br />

sono rimasto stupito dalla<br />

modernità <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales,<br />

conosciuto anche attraverso il<br />

suo cospicuo epistolario. Mi riferisco<br />

ai suoi consigli quoti<strong>di</strong>ani per<br />

“persone or<strong>di</strong>narie che vivono ogni<br />

giorno nella responsabilità del vivere<br />

da veri cristiani”.<br />

Ci sono anche consigli sui dubbi <strong>di</strong><br />

fede, sulle croci <strong>di</strong> ogni giorno, sui<br />

piccoli problemi che non mancano<br />

mai. Ma c’è soprattutto lo sforzo <strong>di</strong><br />

far capire il suo pensiero riguardo<br />

alle virtù. “A piccolo merciaio, piccolo<br />

paniere”: una forma rapida e semplice<br />

per far capire (lo <strong>di</strong>rà in una<br />

lettera alla sig.ra <strong>di</strong> Soufour) che …<br />

“pratichiamo queste virtù, adatte alle<br />

nostre piccolezze… sono virtù che si<br />

praticano piuttosto scendendo che salendo,<br />

quin<strong>di</strong>, sono convenienti anche<br />

per le nostre gambe: la pazienza, la sopportazione<br />

del prossimo, l’affabilità, la<br />

cortesia, l’umiltà, la dolcezza del cuore,<br />

la tolleranza delle nostre imperfezioni e<br />

altre simili virtù”.<br />

San Francesco sa bene <strong>di</strong> che cosa<br />

parla. Le persone <strong>di</strong> mondo, hanno<br />

grande stima delle gran<strong>di</strong> virtù, ma<br />

non hanno alcun apprezzamento<br />

per quelle più or<strong>di</strong>narie. Tra le piccole<br />

virtù, ad esempio, la semplicità<br />

non ha meritato nemmeno un capitolo<br />

della Filotea. È tanto piccola<br />

che non si vede nel mazzo <strong>di</strong> fioretti<br />

raccolti ai pie<strong>di</strong> della croce. Eppure,<br />

San Francesco <strong>di</strong> Sales affermava<br />

chiaramente <strong>di</strong> amare la semplicità<br />

“sia nella morte che nella vita”.<br />

Varrebbe la pena poter declinare,<br />

approfondendole, le virtù minori<br />

in<strong>di</strong>cate dal Santo Vescovo. Ne<br />

usciremmo stupiti e, magari, con un<br />

nuovo atteggiamento nei rapporti<br />

con noi stessi e col prossimo.<br />

Nel frattempo, le Monache ricordano<br />

a tutti che nell’Anno Giubilare,<br />

i fedeli che visiteranno la chiesa <strong>di</strong><br />

una Visitazione, vi sosteranno in<br />

preghiera, partecipando ad una Eucarestia,<br />

potranno lucrare, alle solite<br />

con<strong>di</strong>zioni, l’indulgenza plenaria<br />

concessa da Benedetto XVI per questa<br />

circostanza.<br />

Renato Cobelli<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 20<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Poiché leggo <strong>di</strong> tutto, ho trovato<br />

un breve scritto che con amara<br />

ironia dà però dei buoni consigli<br />

a chi deve scrivere un Curriculum Vitae<br />

e, visto che stiamo attraversando<br />

tempi <strong>di</strong>fficili, penso sia una cosa utile<br />

riassumere qui cosa è necessario e cosa<br />

non lo è.<br />

Innanzitutto è necessario scrivere una<br />

domanda, e alla domanda allegare il<br />

Curriculum.<br />

A prescindere da quanto si è vissuto è<br />

bene che il Curriculum sia breve.<br />

Bisogna essere concisi, selezionare i<br />

fatti. Sostituire paesaggi con in<strong>di</strong>rizzi,<br />

e vaghi ricor<strong>di</strong> con date certe.<br />

Di tutti gli amori basta quello coniugale,<br />

e dei bambini solo quelli nati.<br />

Conta più chi ci conosce <strong>di</strong> chi si conosce.<br />

Riportare i viaggi, ma solo quelli all’estero.<br />

L’appartenenza a qualcosa,<br />

ma senza perché.<br />

Le onorificenze, se ci sono, ma senza<br />

motivazione.<br />

Poi scrivere come se non si parlasse<br />

mai <strong>di</strong> sé, come se si guardasse a sé<br />

stessi da lontano.<br />

Sorvolare su cani, gatti e uccelli, anticaglie<br />

del passato, amici e sogni.<br />

In<strong>di</strong>care il prezzo ma mai il valore, il<br />

titolo e non il contenuto. Il numero <strong>di</strong><br />

scarpe che si porta e non dove sta andando<br />

chi noi pensiamo <strong>di</strong> essere.<br />

Allegare una foto con un orecchio in<br />

vista. Quello che conta è la sua forma,<br />

non ciò che sente.<br />

Perché tanto quello che potrebbe sentire<br />

è solo il rumore che fa la carta quando<br />

la si appallottola prima <strong>di</strong> gettarla<br />

nel cestino.<br />

Adesso permettetemi <strong>di</strong> aggiungere<br />

qualche considerazione in più, per<br />

aiutarvi a capire il senso <strong>di</strong> quello che<br />

vado scrivendo questo mese.<br />

Abbiamo attraversato una delle crisi<br />

più brutte <strong>di</strong> sempre e forse finalmente<br />

ne stiamo uscendo. Questo almeno<br />

<strong>di</strong>cono gli in<strong>di</strong>catori macroeconomici;<br />

soprattutto sono le gran<strong>di</strong> nazioni<br />

emergenti, Cina ed In<strong>di</strong>a in testa, che<br />

sono ritornate a correre e trascinano<br />

alla ripresa il resto del mondo.<br />

Nel frattempo però attorno a noi tanti<br />

hanno perso il lavoro e purtroppo altri<br />

ancora lo perderanno in futuro.<br />

E se anche l’economia riparte, temo<br />

che <strong>di</strong>fficilmente per loro ci saranno<br />

buone occasioni per ritrovarne uno.<br />

Perché se la crisi sta passando, non<br />

cambieranno per il futuro le ragioni<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Alla sera del terzo giorno a cura <strong>di</strong> Bruno Marelli<br />

Scrivere un Curriculum<br />

che hanno portato il mondo sull’orlo<br />

del precipizio.<br />

Da tempo quasi tutti i settori industriali<br />

e dei servizi hanno intrapreso la<br />

via della delocalizzazione del lavoro;<br />

in sostanza si va a fare le cose dove<br />

costa <strong>di</strong> meno. E questo <strong>di</strong>venta ogni<br />

giorno più facile, più conveniente. Da<br />

qualche parte sperduta del mondo c’è<br />

chi inizia ad imparare un lavoro nuovo,<br />

mentre qui da noi c’è qualcuno<br />

che questo lavoro lo sa fare, eppure<br />

lo perde, forse per sempre. Di per sé è<br />

una cosa inevitabile, forse in parte anche<br />

giusta, perfino utile. Ma la stiamo<br />

gestendo molto male; soprattutto non<br />

stiamo giustamente considerando che<br />

in tanti tra noi stanno pagando un costo<br />

altissimo a causa <strong>di</strong> ciò, senza che<br />

gli altri, che ne traggono benefici, sia-<br />

no in qualche modo chiamati a con<strong>di</strong>viderne<br />

il costo.<br />

Così accade che ci sono intorno a noi<br />

tante persone che, a 40 o 50 anni, sono<br />

ora senza lavoro e scoprono quanto<br />

effimera si <strong>di</strong>mostri la sicurezza <strong>di</strong><br />

cui sino ad oggi hanno goduto. Da<br />

un giorno all’altro tutto quello che si<br />

credeva avesse valore smette <strong>di</strong> averlo,<br />

quello che con fatica si è imparato<br />

a fare bene, le esperienze acquisite,<br />

l’intuito che si è allenato, la calma e la<br />

pazienza che col tempo si è imparato<br />

ad esercitare, tutto questo e tanto altro<br />

ancora sembrano avere valore solo per<br />

se stessi, ma non più per gli altri.<br />

Si è <strong>di</strong>ventati inutili; peggio ancora si<br />

è persa la capacità <strong>di</strong> essere quelli che<br />

sostengono, per <strong>di</strong>ventare quelli che<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> essere sostenuti.<br />

Trovare un altro lavoro <strong>di</strong>venta un’impresa<br />

<strong>di</strong>fficile. Se fino a ieri si era una<br />

persona stimata e valutata, quanta<br />

umiliazione nello scoprire che non<br />

si è ritenuti adatti a fare nemmeno il<br />

portalettere, perché le Poste Italiane,<br />

azienda <strong>di</strong> Stato, per un contratto a<br />

tempo determinato, richiedono che il<br />

can<strong>di</strong>dato non abbia più <strong>di</strong> 35 anni.<br />

Tutto questo può apparire assurdo; <strong>di</strong><br />

più, è assolutamente senza logica, ma<br />

queste sono le cosiddette “regole <strong>di</strong><br />

mercato”.<br />

Quale è allora la soluzione? Purtroppo<br />

non c’è. Il singolo non può da solo<br />

cambiare il sistema in cui vive.<br />

Ma una cosa è sempre libero <strong>di</strong> farla.<br />

Se il sistema non da il giusto merito<br />

a ciò che ne ha molto, se le aziende si<br />

sono atrofizzate e non sanno giu<strong>di</strong>care<br />

le persone altro che da sterili dati senza<br />

importanza, se chi noi siamo davvero<br />

non importa più in quel mondo, se tutto<br />

questo ed altro ancora è <strong>di</strong>ventata la<br />

filosofia dell’economia moderna, bene<br />

allora non resta che rivolgersi a coloro<br />

per i quali queste cose hanno ancora<br />

un valore. All’interno della propria famiglia,<br />

nella possibilmente non troppo<br />

stretta cerchia degli amici veri, in una<br />

comunità che mi auguro non abbia<br />

completamente <strong>di</strong>menticato il valore<br />

della solidarietà e della vicinanza, qui<br />

si potrà ritrovare la giusta valutazione<br />

<strong>di</strong> quelle cose vere che fanno il senso<br />

<strong>di</strong> ogni vita. Forse anche quell’aiuto<br />

che serve a ritrovare un lavoro o comunque<br />

a ritornare ad essere utili.<br />

E se questo non bastasse a convincervi,<br />

torniamo alle parole del Vangelo.<br />

Quello che Gesù <strong>di</strong>ce essere i più<br />

piccoli tra noi, quelli <strong>di</strong> cui ci invita<br />

a prenderci cura, non sono forse oggi<br />

proprio chi accanto a noi ha perduto<br />

il lavoro, la fonte <strong>di</strong> sostentamento, la<br />

capacità <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong>gnitosa? A loro<br />

<strong>di</strong>amo il nostro aiuto, per quanto possiamo.<br />

Voglio <strong>di</strong>re che, se il sistema economico<br />

perverso <strong>di</strong>mentica le cose essenziali<br />

che danno valore ad una vita, preferendo<br />

giu<strong>di</strong>care le persone su dati<br />

marginali, riportati in modo conciso,<br />

noi possiamo fare ancora una volta<br />

tesoro dell’insegnamento che abbiamo<br />

ricevuto e a dare peso a quelle cose che<br />

il Vangelo chiaramente ci in<strong>di</strong>ca come<br />

i veri valori <strong>di</strong> una vita ben spesa. Per<br />

una volta possiamo non seguire il<br />

mondo nella sua follia, <strong>di</strong>stinguiamoci<br />

nel dare <strong>di</strong>gnità all’uomo. Per realizzare<br />

questo profondo cambiamento<br />

non dobbiamo cercare la strada lontano,<br />

perché è già stata in<strong>di</strong>cata dalle<br />

parole <strong>di</strong> Gesù.<br />

È questo che intendo quando ripeto<br />

che ancora oggi non esiste un libro più<br />

attuale del Vangelo.<br />

21 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Come moltissimi, ho letto il libro<br />

“Gomorra” (Mondadori<br />

2006) <strong>di</strong> Roberto Saviano e ho<br />

seguito con trepidazione la vicenda<br />

personale del giovane scrittore (nato<br />

a Napoli nel 1979). Opera <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o, è<br />

stata tradotta in più <strong>di</strong> quaranta Paesi<br />

ed è approdata al cinema. Fotografia<br />

drammatica delle nostre contrade, ha<br />

coinvolto i Premi Nobel provocandoli<br />

a intervenire con appelli in <strong>di</strong>fesa del<br />

giovane scrittore, la cui incolumità è<br />

stata da subito considerata a rischio, e<br />

invitandolo all’Accademia <strong>di</strong> Stoccolma,<br />

l’ultimo luogo sacro della letteratura.<br />

Da quel libro sono derivati<br />

spettacoli teatrali, interventi televisivi<br />

<strong>di</strong> richiamo.<br />

Recentemente con la sicurezza <strong>di</strong><br />

attore navigato e la sensibilità <strong>di</strong><br />

scrittore, Saviano ha inaugurato<br />

in TV un monologo tratto da un<br />

libro “Dalla bellezza all’Inferno”<br />

titolo della sua recente opera<br />

(Mondadori 2009), de<strong>di</strong>cata ai lettori<br />

che ne hanno decretato il successo<br />

mon<strong>di</strong>ale ma che contemporaneamente<br />

lo hanno “costretto”<br />

a una esistenza blindata: “scrivere<br />

mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> esistere, <strong>di</strong><br />

non perdermi, non darmi per vinto,<br />

non <strong>di</strong>sperare”.<br />

Drammaticamente coinvolgente<br />

nell’ultimo libro la storia della<br />

giornalista russa Anna Politkovskaya<br />

bruciata dalla passione civile<br />

che l’aveva sospinta a denunciare<br />

la trage<strong>di</strong>a dei bambini <strong>di</strong> Beslan simbolicamente<br />

parenti <strong>di</strong> tutti i bambini<br />

del mondo che soffrono ingiustizie.<br />

Attuali le pagine de<strong>di</strong>cate a Miriam<br />

Makeba <strong>di</strong>venuta simbolicamente la<br />

ban<strong>di</strong>era della rabbia e della fratellanza<br />

per gli africani che “per molti anni<br />

hanno avuto la sua voce al posto della libertà<br />

e la cui potenza musicale ha finito<br />

per procurarle una citta<strong>di</strong>nanza universale<br />

per aver convinto il mondo che il dramma<br />

dei suoi amici è un inferno che riguarda<br />

tutti”. A 76 anni non aveva esitato<br />

a donare la sua voce ai suoi africani<br />

uccisi a Castelvolturno, chiamata in<br />

causa dalla convinzione che le trage<strong>di</strong>e<br />

non si supereranno mai con l’isolamento,<br />

la noncuranza, l’ignoranza.<br />

Nel recente spettacolo televisivo le<br />

parole infuocate <strong>di</strong> Saviano scrittoreattore<br />

sono state pronunciate “con una<br />

pacatezza drammatica propria della poesia<br />

Invito alla lettura a cura <strong>di</strong> Nerina Lugli<br />

Il dolore e il grido<br />

(insolita nella cronaca!) che ha permesso<br />

agli spettatori <strong>di</strong> partecipare al dramma<br />

dei bambini e dei negri interiorizzando<br />

i valori del racconto e facendo dell’emozione<br />

un arricchimento” (M. Poggialini<br />

– Avvenire).<br />

La sventura <strong>di</strong> questi nostri giorni si<br />

è così moltiplicata partendo dalle nostre<br />

lande toccando drammaticamente<br />

terre lontane e anche il cuore più<br />

sordo avverte il grido delle vittime<br />

innocenti. Pare che l’umana <strong>di</strong>gnità<br />

sia stata sconfitta e affiorano le eterne<br />

domande, sull’uomo e sul suo esistere,<br />

che hanno connotato da sempre la<br />

Giotto “Fuga in Egitto” Padova, Cappella degli Scrovegni<br />

grande poesia. Solo un cenno ai nostri<br />

gran<strong>di</strong> poeti: il Foscolo proteso a me<strong>di</strong>tare<br />

sui “Sepolcri” nella consapevolezza<br />

propria <strong>di</strong> Giobbe (I miei giorni<br />

scorrono veloci, svaniscono senza un<br />

filo <strong>di</strong> speranza 7,6) la tomba è l’ultimo<br />

asilo su cui si piega la donna innamorata,<br />

nasce la commozione religiosa<br />

del passeggero solitario, sorge<br />

nell’animo sensibile l’ispirazione a<br />

“Egregie Cose”. Il Leopar<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte<br />

al Vesuvio sterminatore con accorata<br />

pietà esprime la coscienza dell’umiltà<br />

della con<strong>di</strong>zione umana, la necessaria<br />

accettazione del dolore e canta insieme<br />

“Amore e Morte”. Per il Manzoni,<br />

il dolore contemplato con atteggiamento<br />

fortemente religioso “purifica<br />

la vita sulla terra che non è soltanto<br />

un’o<strong>di</strong>ssea cristiana perché viene colorata<br />

dal bene” (A Momigliano).<br />

Il “riposo dell’anima” travagliato <strong>di</strong><br />

questi nostri giorni si incontra nelle<br />

parole <strong>di</strong> Matteo (11, 28-29) “Venite a<br />

me, voi tutti affaticati ed oppressi e Io vi<br />

darò riposo…”. Questo è il messaggio<br />

evangelico forte <strong>di</strong> un libro <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />

attualità (pubblicato recentemente)<br />

del priore <strong>di</strong> Bose – Enzo<br />

Bianchi: “Ero straniero e mi avete<br />

ospitato” (Rizzoli-Bur). Vi si racconta<br />

un cammino lungo e durissimo che<br />

parte da Abramo chiamato ad abbandonare<br />

la propria terra ma sempre testimone<br />

<strong>di</strong> accogliente umanità; si fa<br />

notare come più volte nei testi sacri<br />

risuona l’esortazione <strong>di</strong>vina ad amare<br />

e rispettare le minoranze anche se<br />

è un’operazione umanamente<br />

molto impegnativa.<br />

Vi si sottolinea come nella narrazione<br />

evangelica Gesù è percepito<br />

e raccontato come uno straniero<br />

e non esita ad infrangere le<br />

barriere etniche del suo tempo:<br />

chiede da bere ad una donna Samaritana<br />

stupita (Gv 4, 1-42); si<br />

accosta <strong>di</strong>screto ai <strong>di</strong>scepoli in<br />

viaggio verso Emmaus (Lc 24,<br />

13) ai quali solo più tar<strong>di</strong> rivelerà<br />

la sua identità…<br />

Nel libro si evidenzia attraverso<br />

numerosi riferimenti biblici<br />

come nel Nuovo Testamento le<br />

<strong>di</strong>versità non vengono ignorate,<br />

ma superate grazie alla misericor<strong>di</strong>a.<br />

E sarà lo stesso apostolo<br />

Pietro a definire categoricamente<br />

i Cristiani stranieri e pellegrini, e<br />

la loro comunità destinata a rimanere<br />

“forestiera nella città del mondo”.<br />

Tante sono le risposte autentiche complesse,<br />

confortanti che l’autore ricerca<br />

ed evidenzia nelle Scritture, motivato<br />

sicuramente dalle drammatiche vicende<br />

delle cronache <strong>di</strong> questi nostri<br />

inquieti tempi.<br />

Il libro è de<strong>di</strong>cato: “Agli uomini, alle<br />

donne e ai bambini che andando verso il<br />

pane e sognando la nostra accoglienza<br />

sono morti da stranieri nelle acque del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo, mare che avrei voluto che<br />

potessero amare e sentire Nostro”.<br />

A questo commosso ricordo fanno<br />

eco le parole del Papa “Neanche per un<br />

giorno manchi <strong>di</strong> risuonare in ciascuna<br />

lingua la parola dell’assoluto rispetto della<br />

<strong>di</strong>gnità della persona e della vita umana,<br />

perché l’orrore che acceca il mondo e<br />

ferma la storia incomincia dalla selezione<br />

degli umani” pronunciate in tedesco,<br />

nel Giorno della Memoria.<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010 22<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


Il nostro Oratorio, de<strong>di</strong>cato a San Filippo<br />

Neri, ai tempi <strong>di</strong> quando ero<br />

ragazzo, era <strong>di</strong>feso da un alto muro<br />

che dava sulla strada, aveva la sua bella<br />

chiesa all’interno e il campo da gioco<br />

che lambiva la collina. Era la primavera<br />

del 1943 ed eravamo in guerra, quando<br />

io feci la mia Prima Comunione alla<br />

quale seguì, dopo qualche anno, la Santa<br />

Cresima: i due soli episo<strong>di</strong> della mia<br />

frequentazione oratoriana. E’ andata<br />

così, mentre molti miei compagni <strong>di</strong><br />

scuola ed amici, spinti dai genitori, lo<br />

frequentavano sia per sentire la Buona<br />

Novella, ma anche invogliati dal pensiero<br />

<strong>di</strong> poter giocare a pallone su quel<br />

campo in terra battuta allora attorniato<br />

da maestosi castagni.<br />

Assente senza colpa ho comunque sofferto<br />

questa lontananza ed<br />

ho sempre creduto in questa<br />

cristiana istituzione che si<br />

sforzava <strong>di</strong> dare ai giovani,<br />

spesso un poco abbandonati<br />

a loro stessi, un’occasione<br />

<strong>di</strong> aggregazione, <strong>di</strong> animazione,<br />

<strong>di</strong> formazione della<br />

loro mente e del loro cuore.<br />

Filippo Neri, fiorentino, nato<br />

nel 1515 e trasferitosi ancora<br />

molto giovane nella tumultuosa<br />

Roma <strong>di</strong> quei tempi,<br />

<strong>di</strong>venterà poi Santo, ma a lui<br />

si deve la creazione del primo<br />

Oratorio, nato dalla sua volontà <strong>di</strong><br />

radunare attorno a sé gruppi <strong>di</strong> ragazzi<br />

<strong>di</strong> strada per riuscire ad avvicinarli alle<br />

celebrazioni liturgiche attraverso il <strong>di</strong>vertimento<br />

e il gioco.<br />

Dopo la mia premessa appare chiaro<br />

che, non avendo avuto alcuna esperienza<br />

<strong>di</strong> Oratorio, io sia il meno in<strong>di</strong>cato<br />

a dare dei pareri, consentitemi solo <strong>di</strong><br />

ricordare, e questo è un dato <strong>di</strong> fatto,<br />

che in questi ultimi decenni il nostro<br />

Oratorio ha avuto alterne fortune ed è<br />

passato, negli anni, da luogo molto frequentato<br />

a luogo un poco <strong>di</strong>menticato,<br />

non so se per la limitata influenza esercitata<br />

dai rettori che si sono succeduti<br />

o invece per la scarsa propensione da<br />

parte delle famiglie degli assistiti.<br />

Resta il fatto che oggi fortunatamente<br />

tutto è cambiato, si avverte un rifiorire<br />

<strong>di</strong> iniziative, c’è una forte partecipazione<br />

<strong>di</strong> genitori e una grande presenza<br />

<strong>di</strong> ragazzi anche in quella fascia <strong>di</strong> età<br />

nella quale altre <strong>di</strong>strazioni li possono<br />

allontanare, si ha la sincera impressione<br />

che i ragazzi in Oratorio si sentano<br />

come a casa loro. E’ certamente un merito<br />

del suo attuale rettore che ha inteso<br />

Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Altre notizie... a cura <strong>di</strong> Giancarlo Giacomuzzi<br />

L’Oratorio<br />

venire in aiuto <strong>di</strong> quelle famiglie che,<br />

per la trasformazione sociale avvenuta<br />

nel paese, non sono in grado oggi,<br />

purtroppo ma è così, <strong>di</strong> dare al ragazzo<br />

quanto è necessario per la sua espansione,<br />

per la sua formazione, per tutto<br />

l’insieme della vita sociale, spirituale e<br />

ricreativa <strong>di</strong> cui il ragazzo ha più che<br />

mai bisogno.<br />

Dove infatti c’è un buon educatore, un<br />

educatore che comprenda quanto sia<br />

fruttuosa una collaborazione famigliaoratorio<br />

per una adeguata educazione,<br />

che accetti <strong>di</strong> scoprire il prezzo della<br />

sua vocazione dentro il servizio de<strong>di</strong>cato<br />

ai più giovani, e che non sia troppo<br />

accerchiato e consigliato, ma sia libero<br />

<strong>di</strong> agire secondo la propria coscienza<br />

e le proprie convinzioni, si può <strong>di</strong>re<br />

c’è un Oratorio che funziona, il luogo<br />

per eccellenza ove lo stile educativo è<br />

quello <strong>di</strong> unire fede e vita, esperienza<br />

e preghiera, umano e <strong>di</strong>vino, senza<br />

voler privilegiare una attività rispetto<br />

ad un’altra, ma con l’intenzione <strong>di</strong><br />

offrire invece possibilità <strong>di</strong>versificate<br />

senza entrare in competizione e con la<br />

famiglia e con la scuola, ma con esse in<br />

stretta collaborazione, quasi fosse un<br />

ponte fra loro. …..L’Oratorio è l’incontro<br />

più semplice, più normale, più insostituibile<br />

del Sacerdote con la vita che germoglia<br />

nel campo parrocchiale….è la palestra del<br />

bene insegnato, conosciuto e voluto nei<br />

suoi principi fondamentali….è la visione<br />

che apre lo sguardo giovanile sul mondo e<br />

sulla vita con serenità e fiducia ha lasciato<br />

scritto il Car<strong>di</strong>nale Montini, bresciano,<br />

salito al soglio con il nome <strong>di</strong> Paolo<br />

VI, certamente colui che ha speso più<br />

parole e ha colto tutte le occasioni possibili<br />

per raccomandare la conduzione<br />

degli Oratori.<br />

Sosteneva infatti che la conduzione <strong>di</strong><br />

un Oratorio è l’opera più impegnativa<br />

del ministero sacerdotale, un opera che<br />

investe tutte le numerose attività mes-<br />

se in cantiere dove il sacrificio richiesto<br />

esige gran<strong>di</strong> virtù ed il lavoro è spesso<br />

estenuante e continuo. …quel cortile<br />

dove si gioca sì, ma si impara anche l’amore<br />

verso il prossimo e la lealtà… quelle aule<br />

dove si impartisce la vera scienza: quella<br />

<strong>di</strong> Dio. Certamente San Filippo Neri,<br />

anche se per la sua spontanea allegria<br />

passerà alla storia come un sacerdote<br />

giocherellone e spiritoso, aveva capito<br />

tutto questo e con lui anche Papa<br />

Gregorio XIII che nel 1575 approvò la<br />

congregazione che mosse i suoi primi<br />

passi in Roma lassù in quel granaio sopra<br />

le navate della chiesa <strong>di</strong> San Girolamo<br />

della Carità per stabilirsi poi nella<br />

Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria in Vallicella dove<br />

il Santo morirà e sarà sepolto.<br />

Eru<strong>di</strong>to e grande organizzatore, si offriva<br />

a tutti con generosità e<br />

buon umore, sempre aperto<br />

al sorriso e alla comprensione;<br />

possiamo <strong>di</strong>re che tutta<br />

la sua volontà fu in<strong>di</strong>rizzata<br />

all’insegnamento della tenerezza<br />

verso il prossimo, dell’umiliazione<br />

contro la vanità,<br />

della giocon<strong>di</strong>tà sempre<br />

e del buon carattere, della<br />

semplicità evangelica <strong>di</strong> cui<br />

fu il primo testimone.<br />

Giusto che il nostro Oratorio<br />

sia stato a Lui de<strong>di</strong>cato.<br />

Un fatto che può passare<br />

inosservato e che invece è importante<br />

ricordare è che, durante le preghiere,<br />

egli amava fare piccoli intermezzi cantati<br />

così da rendere più piacevole la<br />

lettura del Vangelo e <strong>di</strong> conseguenza<br />

l’incontro con Dio, trasformando quelle<br />

stanze in un laboratorio musicale<br />

dove il canto delle Lau<strong>di</strong> da mono<strong>di</strong>co<br />

<strong>di</strong>veniva una composizione a più voci<br />

aiutate dall’accompagnamento <strong>di</strong> uno<br />

strumento musicale.<br />

Mi sposto dall’Oratorio, in musica, al<br />

brano <strong>di</strong> questo mese che è tutt’altro.<br />

Sono 15 minuti <strong>di</strong> musica per un poema<br />

sinfonico dell’organista francese César<br />

August Franck (1822/90) “Le Chasseur<br />

mau<strong>di</strong>t” costruito su una popolare ballata<br />

del poeta tedesco Bürger. Vi si narra<br />

<strong>di</strong> un cacciatore perennemente inseguito<br />

e costretto a correre per l’eternità.<br />

In questo poema, indubbiamente una<br />

delle creazioni più felici del musicista,<br />

la musica, all’inizio specchio <strong>di</strong> una atmosfera<br />

serena, viene incalzata sempre<br />

più brutalmente dal tema del cacciatore.<br />

Una partitura colorita ricca <strong>di</strong> contrasti<br />

e densa <strong>di</strong> sonorità che riusciranno<br />

a sorprendervi.<br />

23 Anno LIX - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010


SS. MESSE<br />

DUOMO<br />

• Prefestiva: ore 18.30<br />

• Festive: ore 9.30<br />

11.00 - 18.30<br />

• Feriale: ore 18.30<br />

S. BENEDETTO - Muro<br />

• Festive: ore 7.30<br />

S. BERNARDINO<br />

• Festive: ore 9.00 - 17.00<br />

• Feriale: ore 9.00<br />

S. GIUSEPPE<br />

• Festive: ore 10.00<br />

• Feriale: ore 17.30<br />

(esclusi: giovedì e sabato)<br />

S. GIOVANNI<br />

• Solo feriale: ore 7.15<br />

(escluso sabato)<br />

RENZANO<br />

• Solo sabato: ore 18.00<br />

CAPPUCCINI<br />

BARBARANO<br />

• Festive: ore 10.00 -17.00<br />

• Feriale: ore 17.00<br />

MONASTERO<br />

• Festive e feriali: ore 8.00<br />

IL DUOMO - n. 2 <strong>febbraio</strong> 2010<br />

Anno LIX - abb. annuo Euro 11,00<br />

- una copia Euro 1,05<br />

- abb. sped. postale Euro 30,00<br />

Informazioni utili<br />

FEBBRAIO<br />

14 domenica Carnevale in Oratorio: per le scuole Me<strong>di</strong>e<br />

16 martedì Carnevale in Oratorio: per le scuole elementari<br />

17 mercoledì ore 21,00 in Duomo Bene<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong>stribuzione delle Ceneri<br />

19 venerdì ore 21,00 a Fasano: Via Crucis animata dai Gruppi<br />

Missionari zonali<br />

21 domenica A Fasano: incontro zonale adolescenti e giovani del Garda<br />

ore 10,00 a S. Giuseppe: Rito <strong>di</strong> ammissione al battesimo<br />

dei battezzan<strong>di</strong> dell’11 aprile 2010<br />

Ritiro in oratorio Gruppi S. Carlo verso Gerusalemme (3)<br />

dal 21 al 27 ESERCIZI SPIRITUALI<br />

26 venerdì ore 20,30 in canonica redazione de “Il Duomo”<br />

28 domenica GIORNATA ZONALE DELLA CARITAS<br />

MARZO<br />

Ritiro in oratorio Gruppi S. Angela verso Cafarnao (4)<br />

1 lunedì dal 1 al 3 marzo: Pellegrinaggio dei sacerdoti<br />

con il vescovo ad ARS - sospese alcune Messe<br />

4 giovedì ore 16,30 alla Visitazione: Esposizione e adorazione e alle<br />

ore 18,30 S. Messa per i benefattori<br />

5 venerdì Primo venerdì del mese: in mattinata SS. Comunioni<br />

agli ammalati<br />

ore 21,00 Via Crucis in San Giovanni<br />

7 domenica A Fasano incontro zonale per Gruppi del cammino Cafarnao<br />

Ritiro dei laici della zona a Montecastello<br />

Ritiro in oratorio Gruppi S. Paolo verso Nazaret (3)<br />

8 lunedì ore 20,30 in canonica: incontro Ministri straor<strong>di</strong>nari<br />

dell’Eucarestia (2)<br />

9 martedì ore 15,00 S. Messa al Cimitero<br />

ore 20,30 incontro C. P. Z. (3)<br />

10 mercoledì Ritiro mensile dei sacerdoti a Montecastello<br />

ore 20,45 in S. Giovanni Adorazione Eucaristica per la vita (4)<br />

12 venerdì ore 21,00 Via Crucis alla Visitazione<br />

Dir. Responsabile - Antonio Fappani con decreto del Tribunale<br />

- Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Brescia n. 6/74 dell’ 8 - 3 - 1974<br />

- Pubblicità: Segreteria <strong>Parrocchia</strong>le - tel. (0365) 521700 Fax. (0365) 523294<br />

- Fotocomposizione del 03/2/2010 nella Canonica <strong>di</strong> <strong>Salò</strong><br />

- Stampa: Tipolitografia LUMINI - Travagliato (BS)

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