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associazione nazionale atleti olimpici e azzurri d'italia - anaoai

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eventi<br />

Premi “Fiaccola Azzurra” e “Sport e Impresa”<br />

Storie di imprese e di agonismo<br />

Nel corso dei tre Sports Days di Rimini erano<br />

previste, a cura della nostra Associazione,<br />

anche le cerimonie di consegna dei Premi “Fiaccola<br />

Azzurra” a Richard Fosbury, Campione<br />

Olimpico di salto in alto a Messico 1968 e “Sport<br />

e Impresa” a Vincenzo Onorato, noto Armatore<br />

Navale, grande campione di vela e Presidente<br />

del Consorzio “Mascalzone Latino”.<br />

Il presentatore e conduttore della bella cerimonia<br />

è stato il nostro socio Giacomo Crosa, noto<br />

giornalista sportivo e televisivo. Non a caso la<br />

scelta di Crosa era connessa anche alla sua<br />

qualifica di saltatore in alto, finalista all’Olimpiade<br />

1968 di Città del Messico vinta, come<br />

detto sopra, da Fosbury a metri 2,28, nuovo record<br />

olimpico e mondiale, con Crosa ottimo sesto<br />

classificato con il nuovo primato italiano di<br />

metri 2,24. Partendo da questo presupposto, è<br />

facile intuire come la presentazione di Crosa si<br />

sia subito trasformata in un’affettuosa reviviscenza<br />

dialogica tra i due avversari di quel<br />

giorno, divenuti grandi amici nella vita.<br />

Rimini. Cerimonia delle premiazioni.<br />

Da sinistra: Vannucci, Baraldi e Crosa.<br />

MAGLIAZZURRA 3/4-2011 PAGINA 22<br />

Ricapitoliamo, come hanno fatto loro, il cammino<br />

delle due “scalate olimpiche”. Crosa con il<br />

suo stile “ventrale”, salta subito i due metri, rinunciando<br />

a saltare i metri 2,03; supera quindi<br />

al primo salto i metri 2,06, 2,09 e 2,12. Alla seconda<br />

prova supera i metri 2,14 stabilendo il<br />

nuovo primato italiano.<br />

Dei 13 <strong>atleti</strong> finalisti ne rimangono in gara solo<br />

6. Crosa si ferma a 2,14 concludendo al sesto<br />

posto, terzo degli Europei. Fosbury, intanto,<br />

continua a salire. La sua rincorsa è di otto passi,<br />

partendo quasi di fronte all’asticella; stacca<br />

con il piede destro ed a mezzo metro da terra<br />

inizia il “tuffo rovesciato”, che si conclude sui<br />

cuscini di gomma. Sull’asticella Fosbury arriva<br />

quasi completamente sdraiato, quindi richiama<br />

le gambe lentamente fino alla posizione verticale<br />

che raggiungono in caduta prima della<br />

“schienata”. Con questa tecnica, incoraggiato<br />

dal pubblico, che è tutto per lui, Fosbury eguaglia<br />

il record olimpico appena conseguito dal<br />

compagno di squadra Caruthers con m. 2,20. Ai<br />

metri 2,22 Caruthers sbaglia e si ferma, ma<br />

non Fosbury che giunge in solitario su metri<br />

2,24, superandoli al terzo tentativo, vincendo<br />

l’oro olimpico e dando inizio all’era del “Fosbury<br />

flop”.<br />

Forse questo racconto potrà essere troppo tecnico,<br />

ma esposto da Crosa alternandolo a battute<br />

scherzose in gergo italo-americano coinvolgono<br />

il folto uditorio, anche per le controbattute<br />

di Fosbury, dando vita ad un’inedita e divertente<br />

cronaca. Da evidenziare che nella sala<br />

sono presenti altri due <strong>olimpici</strong> di Messico 68:

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