associazione nazionale atleti olimpici e azzurri d'italia - anaoai
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convegni<br />
Valerio Marabini<br />
Consigliere Comunale Bergamo<br />
Olimpiadi di Londra:<br />
piccole storie<br />
del 1908 e del 1948<br />
MAGLIAZZURRA 3/4-2011 PAGINA 32<br />
to… mezza forma di parmigiano reggiano. Al via della gara restò nel gruppo di testa,<br />
ma ben presto l’overdose del re dei formaggi, evidentemente mal digerita, lo<br />
spinse ai margini della pista per un paio di minuti. Mentre vomitava anche l’anima,<br />
venne doppiato restando ultimo e staccato ma, passata la crisi ed… alleggerito<br />
di molta zavorra, riparti come un Bekele dei nostri giorni, raggiunse e rimontò<br />
il gruppone e fece un ultimo giro alla morte riuscendo a giungere quinto.<br />
“Ancora un giro — ripeteva ancora 50 anni dopo — e salivo sul podio!”.<br />
Ma l’avventura più avventurosa di Londra 1908 la visse un mezzofondista genovese,<br />
Emilio Lunghi, capace a quei tempi (si pensi solo alle diverse attrezzature<br />
ed alla diversa scienza dell’allenamento) di correre gli 800 metri in meno di 1’53”.<br />
Era un ragazzo decisamente bello, il prototipo del maschio latino ma con la statura<br />
di uno scandinavo: sta di fatto che venne fatto letteralmente rapire da una nobildonna<br />
in evidente… crisi da astinenza, che lo restituì alla squadra lo stesso<br />
giorno delle batterie, stravolto come un cervo alla fine della stagione degli amori.<br />
Questo non gli impedì di entrare in finale e di giungere secondo, cogliendo una<br />
prestigiosa medaglia d’argento, in 1’53”4.<br />
Anche le Olimpiadi londinesi del 1948 offrono sugli <strong>atleti</strong> <strong>azzurri</strong> qualche aneddoto<br />
che merita di essere ricordato. Il primo è, senza dubbio, quello che riguarda<br />
la nostra formidabile coppia di discoboli: Adolfo Consolini e Beppone Tosi. Il primo<br />
era un contadino veronese di scultorea bellezza e di terrificante forza fisica.<br />
Aveva esordito nella lotta libera, smettendo subito perché al suo primo incontro<br />
aveva afferrato per il tronco il suo avversario, sollevandolo, e poi… aveva stretto.<br />
Urla inumane del poveretto, con sei costole fratturate, e pianto dirotto del nostro<br />
che ospitava in quel fisicaccio un animo (...ed anche una voce) da bambino.<br />
Venne dirottato sull’<strong>atleti</strong>ca leggera e preso in cura da Giorgio Oberweger, uno<br />
dei più grandi tecnici nella storia mondiale dell’<strong>atleti</strong>ca, che ne fece in breve un<br />
primatista mondiale e campione olimpico. Beppone Tosi era un maresciallo dei<br />
corazzieri: un colosso pelato e corpacciuto che in pedana, per rinfrescarsi, invece<br />
della classica borraccia d'acqua si portava un fiaschetto di Frascati. Non aveva<br />
la classe di Consolini, che difatti superò solo in un paio di occasioni, ma azzeccava<br />
spesso il lancio buono, e difatti aveva un record personale di poco sotto i 55<br />
metri, con pedane in terra battuta: dopo oltre 60 anni salirebbe ancora sul podio<br />
ai campionati italiani. Dunque, Consolini e Tosi si presentano in pedana per le<br />
qualificazioni, non si tolgono neppure i calzoni della tuta e sparano il loro lancio.<br />
All’epoca, dove il disco atterrava veniva piantato un picchetto, e solo al termine<br />
di tutti i lanci si procedeva alla misurazione. Ma Adolfo e Beppone non attendono<br />
neppure la misurazione, né i lanci degli altri concorrenti e lasciano lo stadio,<br />
talmente consapevoli della loro superiorità. Difatti in finale giunsero primo e secondo.<br />
A Londra 1948 c’era anche Ottavio Missoni, il grande Tai da Zara che ancora si<br />
presenta alle gare dei super-super-masters. La cancellazione delle Olimpiadi del<br />
1940 e del 1944 gli ha impedito di vincere almeno un paio di medaglie di metallo<br />
nobile tra 400 piani e 400 hs. Da junior era tra i primissimi al mondo, ma la guer-