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2013 | Anno 9 | numero 1 - Orchestra da Camera di Mantova

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particolare in quest’orchestra, una gran trasparenza e uno scatto ritmico<br />

molto belli che creano un suono <strong>di</strong>verso e <strong>di</strong>stinguibile <strong>da</strong> quello <strong>di</strong> altri<br />

ensemble, pur eccellenti, con cui ho lavorato. Inoltre l’Ocm ha qualcosa<br />

che trovo <strong>di</strong>fcilmente in altri gruppi, un’armonia tra i musicisti che<br />

permette <strong>di</strong> lavorare in un clima <strong>di</strong> serenità e allegria. Ovvio che anche<br />

la mia maniera <strong>di</strong> suonare il pianoforte si mette in relazione con queste<br />

caratteristiche. Un concerto <strong>di</strong> Mozart, ad esempio, è <strong>di</strong>verso eseguito con<br />

altri gruppi che pur si muovono nel solco della lologia. Nella tra<strong>di</strong>zione<br />

mitteleuropea, penso all’Austria, le orchestre tendono a fare staccati più<br />

morbi<strong>di</strong> e hanno una sonorità più densa, che non sono caratteristiche<br />

dell’Ocm».<br />

È importante avere un’orchestra con cui sviluppare progetti continuativi?<br />

«Assolutamente sì, e anche nel repertorio non solistico ho una profon<strong>da</strong><br />

sintonia con l’Ocm. L’autorevolezza del lavoro ha permesso <strong>di</strong><br />

realizzare una ricerca approfon<strong>di</strong>ta e trovare un linguaggio comune.<br />

Penso ad esempio all’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra<br />

<strong>di</strong> Mozart che abbiamo realizzato in tre anni <strong>da</strong>l 2004 al 2007, o a quello<br />

<strong>di</strong> Beethoven nel 2010 e Chopin nel 2011».<br />

QUATTRO MANI, DUE PIANOFORTI, UN CUORE<br />

Lonquich con i musicisti dell’Ocm in un momento<br />

<strong>di</strong> relax durante un recente tour in Austria<br />

Uniti nell’arte e nella vita. È il caso <strong>di</strong> Alexander Lonquich e della moglie, la pianista<br />

Cristina Barbuti, che il 22 gennaio saliranno sul palco del Teatro Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> Poggio<br />

Rusco per l’ottavo appuntamento della XX stagione <strong>di</strong> Tempo d’<strong>Orchestra</strong>.<br />

«Ma la nostra intesa personale è nata molto prima del nostro so<strong>da</strong>lizio artistico»,<br />

tiene a precisare lui, «Direi anzi che, proprio con<strong>di</strong>videndo la quoti<strong>di</strong>anità, abbiamo<br />

scoperto <strong>di</strong> essere musicalmente molto vicini». Se l’amore è nato nel 1991, la scintilla<br />

artistica è scoccata nel 1999 grazie alla comune passione per il teatro, prendendo<br />

forma definitiva <strong>da</strong>ll’estate del 2003. Il loro repertorio contempla esecuzioni sia a<br />

quattro mani che a due pianoforti: partendo <strong>da</strong>lla letteratura classica e francese,<br />

spaziano fino alla Sonata <strong>di</strong> Bartók per due pianoforti e percussioni ed eseguono<br />

anche opere meno frequentate come la Sinfonia concertante per due pianoforti<br />

e orchestra d’archi <strong>di</strong> Dinu Lipatti. Insieme portano avanti anche progetti <strong>di</strong> ricerca<br />

scenica e musicale che affianca alle performance un’intensa attività <strong>di</strong> laboratori e <strong>di</strong><br />

incontri teatrali e musicali. Ricor<strong>di</strong>amo che proprio in occasione dell’e<strong>di</strong>zione 2007<br />

del Festivaletteratura <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, il duo ha ideato con l’<strong>Orchestra</strong> <strong>da</strong> <strong>Camera</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Mantova</strong> e l’attore Sandro Lombar<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> tre concerti de<strong>di</strong>cati al “sentimento<br />

<strong>di</strong> infanzia” <strong>da</strong>l titolo L’infanzia <strong>di</strong> Saturno. (a.b.)<br />

I CONCERTI<br />

musicalmente 15

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