Il Periodico - Policlinico Umberto I
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UMBERTO I POLICLINICO DI ROMA<br />
<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong><br />
Un cammino che inizia negli anni '20, ma che nel<br />
tempo ha subito un’evoluzione non lineare, piuttosto<br />
travagliata, sempre in bilico tra la necessità di avere<br />
una figura specifica di coordinatore e quella di soppiantarla<br />
con attribuzioni generiche del ruolo.<br />
"Coordinatori delle Unità operative dei servizi<br />
sanitari". Ecco la nuova definizione del più comune<br />
‘caposala’, una delle figure sanitarie più<br />
familiari e amate dai pazienti. Nel corso degli<br />
anni il ruolo dei caposala - anche se sarebbe<br />
più corretto dire delle caposala, vista la netta<br />
prevalenza di donne - sostanzialmente non è<br />
cambiato. All’interno delle corsie ospedaliere,<br />
la loro funzione principale è quella di coordinare<br />
un'unità infermieristica. Gestiscono le<br />
risorse umane che sono assegnate (in genere<br />
30-40 operatori) e ne garantiscono la valutazione<br />
e lo sviluppo. Sono inoltre preposti alla<br />
gestione delle risorse materiali e tecnologiche a<br />
disposizione del reparto, dai farmaci al materiale<br />
utilizzato nell’assistenza, con l’attenzione<br />
sempre rivolta a contenere le spese e ad evitare<br />
gli sprechi. Naturalmente devono garantire la<br />
qualità delle prestazioni e dell’intera attività assistenziale.<br />
All’interno della struttura ospedaliera,<br />
i caposala sono l’interfaccia tra i medici<br />
e gli operatori infermieristici. Abbiamo voluto<br />
affrontare l'argomento con Alvaro Vischetti,<br />
caposala della UOC di Chirurgia "Francesco<br />
Durante" - Chirurgia Generale M.<br />
Un’avventura che inizia molti anni fa.<br />
L’avventura di una delle figure più controverse<br />
nel sistema sanitario, e che nel corso<br />
della sua storia ha subito riconoscimenti<br />
e disconoscimenti soprattutto nei requisiti<br />
di accesso alla professione; ma con orgoglio<br />
e sacrificio siamo passati da figura<br />
“ausiliaria” a ruolo intermedio tra professionista<br />
e dirigenza strategica aziendale.<br />
p R I m O p I A n O<br />
Caposala, il profilo<br />
di una professione che cambia<br />
•<br />
Quando inizia il cammino<br />
del coordinatore<br />
infermieristico?<br />
Possiamo dire che il<br />
lento cammino del coordinatore infermieristico<br />
inizia dall’approvazione del Regio Decretolegge<br />
del 15 agosto 1925 n.1832. Cito una<br />
serie di articoli:<br />
• art.8: nelle scuole convitto le allieve dopo<br />
il conseguimento della scuola media inferiore,<br />
compiono un corso biennale teorico-pratico<br />
con relativo tirocinio;<br />
• art.9: presso le scuole convitto può essere<br />
istituito un terzo anno d’insegnamento per<br />
l’abilitazione a funzioni direttive;<br />
• art.10: entro 10 anni dall’entrata in vigore<br />
del presente decreto, le amministrazioni ospedaliere<br />
dovranno coprire gradatamente tutti i<br />
posti di caposala che si renderanno vacanti con<br />
personale munito di diploma di cui l’art. 8.<br />
Prima di ciò, il coordinamento del personale<br />
e la gestione domestico-alberghiera delle unità<br />
operative venivano nella quasi totalità dei casi<br />
affidati al personale religioso, che incarnava,<br />
nella cattolicissima Italia, quell’ideale di dedizione<br />
ai sofferenti unito ad un rigore monastico,<br />
attraverso un’amministrazione autarchica,<br />
come si conveniva in quel particolare contesto<br />
storico.<br />
<strong>Il</strong> progresso tecnico-scientifico della medicina,<br />
seguito da una politica dello stato sociale,<br />
determinò la necessità di delineare i profili<br />
del caposala. Cito l’art.41 del D.P.R. 27/3/69<br />
n.128: “<strong>Il</strong> caposala è alle dirette dipendenze<br />
3TORNA AL SOMMARIO<br />
Nella foto, da sinistra, l'infermiere<br />
Nicola Cillis, il caposala Alvaro<br />
Vischetti, l'agente sociosanitario<br />
Renato Mari e l'infermiera<br />
Monica Fraiegari<br />
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