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ESSERE EUROPEI SENZA BARRIERE - Gigliolazanetti.eu

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Dal fatto di limitare il proprio interesse ad “alcune affezioni”, deriva l’esigenza di<br />

distinguere tra aspetti diversi inerenti agli oggetti e di scegliere quelli che saranno oggetto<br />

della teoria. Uno stesso oggetto d’esperienza può essere oggetto di indagine di varie scienze, e<br />

come oggetto di indagine viene “costruito” in modo diverso da ogni scienza. Ad esempio, è<br />

possibile studiare una penna dal punto di vista della fisica (studiandone il peso, la resistenza<br />

alla torsione, ecc.), dal punto di vista della chimica (studiando la composizione chimica dei<br />

materiali di cui la penna è costituita, ecc.), dal punto di vista dell’economia 8studiando la<br />

penna come oggetto di acquisto/vendita, ecc.)<br />

Tutti questi punti di vista ci dicono molte cose, ma nessuno di loro, e nemmeno la loro<br />

sommatoria, sono esaustivi; si limitano a studiare alcune caratteristiche dal proprio specifico<br />

punto di vista, trascurandone altre.<br />

L’esperienza personale di ognuno di noi può aiutarci a comprendere questo “limite”<br />

del sapere scientifico: la nostra focalizzazione su qualcosa implica la nostra non-<br />

focalizzazione su tutto il resto del mondo, e dalla focalizzazione su alcuni elementi piuttosto<br />

che su altri dipendono i diversi punti di vista. “... sempre e inevitabilmente, ha luogo una<br />

selezione dei dati, poiché la totalità dell’universo, passato e presente, non può essere osservata<br />

da alcun punto d’osservazione assegnato”. 11<br />

Il punto di vista dell’osservatore, a sua volta, è connesso a presupposti più o meno<br />

consapevoli, a credenze in interazione con presupposti culturali più ampi, a valori e relativi<br />

criteri, che portano a focalizzarsi su alcuni elementi piuttosto che su altri. Nella misura in cui<br />

si è consapevoli del condizionamento esercitato dai propri presupposti o “filtri”, si può<br />

mettersi in posizione “meta”, al di là e al di fuori del condizionamento stesso o perlomeno<br />

riducendone la portata coercitiva sulla nostra sfera cognitiva.<br />

La consapevolezza dei presupposti impliciti.<br />

La posizione “meta” assunta nell’analizzare le due principali ideologie del XX secolo<br />

implica la consapevolezza dei presupposti impliciti in esse, e anche la consapevolezza dei<br />

presupposti che mi hanno guidata nell’esame del modello che ha orientato l’esplorazione.<br />

Se i valori e i relativi criteri adottati nello scrutare le due culture descritte fossero stati<br />

diversi dai miei, avrei potuto magari prendere in considerazione altre culture. Nell’impegno<br />

ad indagare i presupposti impliciti del modello che ha guidato l’indagine, occorre la<br />

consapevolezza che tale impegno riguarda un processo senza fine: non si arriverà mai a<br />

11 Cfr. Bateson G., Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano, 1976, p. 23<br />

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