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DUOMO DI TERAMO - Abruzzo in Mostra

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B) PARTICOLARI DELL'INTERNO E LORO STORIA 51<br />

di questo scritto (n. 35). Il coro soltanto, come abbiamo veduto<br />

(§ 32), non è opera fatta per questa sagrestia, ma vi fu<br />

trasferito dalla chiesa di S. Matteo.<br />

36. Dopo aver girata per lungo e per largo la nostra<br />

chiesa e ricercatone ogni più riposto angolo, è ormai tempo<br />

di trovarne l'uscita. Oggi se ne hanno due, ad oriente e ad<br />

occidente; quest'ultima però della f<strong>in</strong>e del secolo xvm, come<br />

or ora diremo. Prima però del r<strong>in</strong>novamento del 1739, come<br />

pur ci narra il Campano nel secolo xv (§ 6), le porte del<br />

Duomo erano tre : orientale, occidentale e settentrionale.<br />

Adesso resta solo la prima, la maggiore, celebre costruzione<br />

di Diodato Cosmati nel 1332, e della quale daremo<br />

più <strong>in</strong>nanzi la descrizione artistica (§ 64) e la figura (tav. II).<br />

Il Muzii ne parla due volte: la prima, quando, notando le<br />

opere fatte <strong>in</strong> Teramo dall'anno trecentesimo f<strong>in</strong>o a' suoi<br />

tempi e « quanti denari » esse costassero, novera tra queste<br />

« il lavoro delle pietre e del legname alla porta mag-<br />

« giore ». l La seconda, allorché descrivendo lungamente " 2<br />

le feste celebrate per la venuta <strong>in</strong> Teramo nel 1514 della<br />

reg<strong>in</strong>a vedova Giovanna d'Aragona, narra, che « entrando<br />

« nella Cathedrale dalla porta maggiore, la Reg<strong>in</strong>a mirò<br />

« con attenzione i belli lavori di pietra e legname d'essa ».<br />

Questi ultimi, cioè le imposte di legno <strong>in</strong>tagliate, divenute,<br />

per verità, cadenti (ma sempre preziose), furono rifatte, <strong>in</strong>torno<br />

al 1856, con disegno dell' <strong>in</strong>gegnere Pietro Qu<strong>in</strong>tiliani,<br />

dall'<strong>in</strong>tagliatore Antonio Gerard<strong>in</strong>i di Montegiorgio<br />

nel Fermano, imitando alla meglio, o alla peggio, le scolture<br />

delle antiche, ornai disperse.<br />

Per avere un' idea esatta delle porte del Duomo prima<br />

e dopo la ricostruzione del 1739, è mestieri qui udire il<br />

Palma, che ne discorre con quelle circostanze che doveano<br />

esser note a chi, come lui, avea udito i testimoni de visu dello<br />

stato anteriore della nostra chiesa. « Delle tre porte », scrivo<br />

egli dunque, 3 « <strong>in</strong>dicate dal Campano, ne rimane una sola,<br />

1 MUZII, op. cit., di al. III.<br />

2 Idem, op. cit., dial. VI.<br />

a PALMA, op. cit., voi. II, p. 251.

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