L'IPNOTISMO E GLI STATI AFFINI - Voglia di Cielo
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IX.<br />
Il dottor Carlo Du Prel, nell'ottobre del 1884, pubblicava un interessante articolo<br />
sul giornale <strong>di</strong> Stutgard (Uber land und Meer ), nel quale esponeva l'arte dei fachiri <strong>di</strong><br />
ipnotizzarsi volontariamente, e <strong>di</strong> rimanere in siffatto stato per settimane e mesi. L’originalità<br />
<strong>di</strong> queste notizie ci spinge a farne un breve cenno.<br />
I fachiri in<strong>di</strong>ani hanno la proprietà <strong>di</strong> cadere volontariamente in uno stato letargico,<br />
nel quale perdono ogni segno esterno della vita, rimanendo immobili e senza respiro. Il dottor<br />
Martino Honigbeger , me<strong>di</strong>co or<strong>di</strong>nario presso una corte in<strong>di</strong>ana, fu il primo a dare notizia <strong>di</strong><br />
questi fatti maravigliosi, e ne parlò nel suo libro “Frutti orientali”. Egli seppe dal generale<br />
Ventura, al cui seguito si trovava, cose sorprendenti <strong>di</strong> un fachiro <strong>di</strong> nome Aridas. Costui si<br />
metteva da sé in stato letargico, e si faceva seppellir vivo per §34 molti giorni ed anche dei<br />
mesi. Un principe in<strong>di</strong>ano, che aveva saputo come questi avesse la proprietà <strong>di</strong> mettersi in<br />
stato <strong>di</strong> morte apparente per in<strong>di</strong> rivivere dopo molto tempo, lo fece chiamare per assicurarsi<br />
personalmente <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ceva. Allorché Aridas si addormentò e cadde in quello stato <strong>di</strong><br />
morte apparente, da sembrare che ogni vitalità fosse in lui spenta, fu cucito in un lenzuolo,<br />
chiuso in una cassa, <strong>di</strong> cui il principe serbò la chiave, e seppellito in un giar<strong>di</strong>no fuori la città.<br />
per evitare ogni inganno fu seminato l'orzo sulla fossa, si costruì un muro all'intorno, e vi si<br />
posero delle sentinelle. Dopo quaranta giorni il principe, col suo seguito e un me<strong>di</strong>co, si recò<br />
sul luogo, e fece <strong>di</strong>ssotterrare Aridas, che giaceva freddo e stecchito. Con frizioni,<br />
insufflazione d'aria ed altre manovre fu richiamato in vita.<br />
In altra occasione questo fachiro rimase seppellito per quattro mesi, e quello che<br />
sorprende, e <strong>di</strong>mostra come la vita durante quel sonno letargico si sospenda completamente, è<br />
che la barba, che gli era stata rasata nel giorno del seppellimento, trascorsi quattro mesi, non<br />
era menomamente cresciuta.<br />
Un’altra volta Aridas per timore <strong>di</strong> esser <strong>di</strong>vorato dalle formiche del sottosuolo,<br />
invece <strong>di</strong> farsi sotterrare, fece sospendere la cassa all'aria aperta.<br />
Ecco il sistema che usa il fachiro allorché si espone a questa pruova. Qualche giorno<br />
prima piglia un purgante e si nutre semplicemente con poco latte. Quando deve essere<br />
seppellito pulisce con abbondanti lavaggi <strong>di</strong> acqua gl'intestini, ed ingoia una striscia <strong>di</strong> lino<br />
per nettare lo stomaco; inoltre taglia il frenulo della lingua e così la può ripiegare in alto, in<br />
modo che tappi le coane: le narici e le orecchie vengono serrate con zaffi <strong>di</strong> cera, e gli occhi<br />
coverti. Quando viene <strong>di</strong>sseppellito, per richiamare in lui la vita, vien tratta fuori anzitutto la<br />
lingua, in<strong>di</strong> viene insufflata aria nei polmoni, §35 per cui gli zaffi <strong>di</strong> cera vengono<br />
violentemente spinti fuori dalle narici: con questa manovra a poco a poco compariscono i<br />
segni della respirazione, sicché in capo a breve tempo la coscienza ritorna, ed il fachiro<br />
riacquista lo stato primitivo. Il dottor Honigberger nel riferire fatti così strani si mostra<br />
convinto della veri<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> essi, sebbene persuaso che siffatte notizie potessero destare l'ilarità<br />
ne’ suoi colleghi tedeschi; ed a comprovare la possibilità <strong>di</strong> siffatti fenomeni, riferisce il caso<br />
<strong>di</strong> Epimenide, <strong>di</strong> cui si legge negli antichi libri, che fosse stato immerso in un profondo sonno<br />
per lo spazio <strong>di</strong> 80 anni. Qui il dottor Du Prel cerca <strong>di</strong> dare una spiegazione fisiologica del<br />
fatto, riportandosi a fenomeni analoghi, che riscontrano in altre epoche, e ritiene con Braid<br />
che la morte apparente corrisponda la sonno invernale degli animali.<br />
L’autore vuol mettere una analogia tra questa sospensione della vita, che si sottrae<br />
alle con<strong>di</strong>zioni esterne per in<strong>di</strong> ritornare alle sue funzioni, e i semi del frumento che, tolti<br />
dalle tombe Romane, Egiziane e Persiane, seminati dopo molti secoli, germogliarono. Lo<br />
stesso scrittore paragona lo stato letargico, in cui si pongono i fachiri, stato <strong>di</strong> morte apparente<br />
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