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L'IPNOTISMO E GLI STATI AFFINI - Voglia di Cielo

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Egli espone la teoria delle forze vitali e delle forze motrici. Colla prima <strong>di</strong>mostra che<br />

queste forze vitali risiedono nel cervello e si trovano sotto la <strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> quest’organo, e<br />

che agire sulle facoltà vitali, per qualsiasi via o con qualsivoglia mezzo, significa mo<strong>di</strong>ficare le<br />

funzioni che queste facoltà esercitano.<br />

L’essenza poi delle forze motrici della vita si ridurrebbe ad un principio comune, che<br />

ha la proprietà <strong>di</strong> sentire, analizzare e conoscere sé stesso, vale a <strong>di</strong>re l’Io.<br />

Dopo aver esposti gli stati ipnotici, <strong>di</strong>stinti in due perio<strong>di</strong>, l’ipotassico e l'ideoplastico, e<br />

le manovre operatorie per ottenere questi due sta<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti, parla dell'applicazione<br />

dell’ipnotismo alla terapia, alla me<strong>di</strong>cina legale, all’educazione, <strong>di</strong>mostrando infine come la<br />

fisiologia trova nel Brai<strong>di</strong>smo dei mezzi <strong>di</strong> analisi insperati, la cui mancanza rendeva insolubili<br />

certi problemi delicati. - Così, egli conchiude nella quinta conferenza, il Brai<strong>di</strong>smo non si<br />

contenta <strong>di</strong> dare sviluppo alle scienze che abbiamo, ma crea <strong>di</strong> pianta una nuova scienza, la<br />

psicologia sperimentale".<br />

Già prima degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Braid si cercò <strong>di</strong> utilizzare l’ipnotismo come mezzo<br />

terapeutico, e nel 1829 fu adoperato quale anestetico da Cloquet, che asportò una mammella<br />

senza dolore. In seguito furono molti i tentativi che si fecero a tal proposito, e parecchie<br />

operazioni furono eseguite prima e dopo Braid, durante il sonno ipnotico.<br />

III.<br />

Se dobbiamo rendere ai francesi il merito <strong>di</strong> essersi occupati <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong>, quando<br />

tutto il resto d’Europa, ed anche le Accademie Scientifiche <strong>di</strong> Francia, vi prestavano poca o<br />

nessuna attenzione, non dobbiamo <strong>di</strong>menticare che qualcuno in Italia si occupava<br />

calorosamente dello stesso argomento.<br />

Uno dei principali scrittori italiani fu Lisimaco Verati, sommo pratico nell’arte<br />

mesmerica e dottissimo teorico; pubblicò quattro volumi in 8° grande <strong>di</strong> 550 pagine l’uno,<br />

che sono un monumento <strong>di</strong> critica filosofica. Egli aveva stu<strong>di</strong>ato me<strong>di</strong>cina a Bologna, ma le<br />

sue cognizioni <strong>di</strong> fisica e scienze naturali erano quelle della prima metà del secolo nostro.<br />

Abbiamo avuto anche Orioli, romano, che fu dottore in me<strong>di</strong>cina e professore <strong>di</strong><br />

archeologia nell’università <strong>di</strong> Roma. - Egli portò, <strong>di</strong>ce uno scrittore dei suoi tempi, nello<br />

stu<strong>di</strong>o del magnetismo quello spirito <strong>di</strong> osservazione, e quella fine sagacia <strong>di</strong> cui aveva dato<br />

prova nelle sue ricerche scientifiche." Egli fu grande magnetizzatore a Bologna e Corfù, ove<br />

pubblicò un libro in collaborazione col dottor Cogevina.<br />

A Milano tra il 1850 ed il 1860 il Dottor Terzaghi, valente magnetista, pubblicò per<br />

otto anni una Cronaca del magnetismo animale, che fu apprezzata e tenuta in gran<strong>di</strong>ssimo conto.<br />

A Parma c’era il conte Iacopo <strong>di</strong> San Vitale, ed in Piemonte, dove la costituzione dava maggior<br />

libertà che non godessero le altre <strong>di</strong>vise provincie italiane, il magnetismo era stu<strong>di</strong>ato ed<br />

applicato per opera <strong>di</strong> esperti me<strong>di</strong>ci, quali i dottori Borgna, Gatti, Peano ecc.<br />

Antonio Berti, a Venezia, applicava l’ipnotismo alla me<strong>di</strong>cina, e nel 1852 scriveva<br />

sul Magnetismo animale e sul metodo per istu<strong>di</strong>arlo.<br />

A Napoli il magnetismo fu poco apprezzato dai me<strong>di</strong>ci e scienziati, che si astenevano<br />

dal praticarlo per non cadere in sospetto presso il governo oscurantista dei Borboni, i quali lo<br />

temevano e l’avevano proibito. Anzi si <strong>di</strong>ce che, essendo venuto a Napoli Lafontaine, il re,<br />

dopo seria <strong>di</strong>scussione coi suoi ministri, premise al magnetista francese <strong>di</strong> restare in questa<br />

città, a patto però che più non desse l’u<strong>di</strong>to ai sor<strong>di</strong>, e ai ciechi la vista.<br />

A Roma poi il magnetismo era vietato dalla S. Inquisizione. In Italia si praticava il<br />

magnetismo da molti mesmeristi, e pare che le teorie <strong>di</strong> Braid non avessero preso piede. Fra i<br />

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