Lezione 3 Ideologia, riti e pratiche funerarie nel ... - Paleopatologia
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Da Catullo a Properzio, fino alla narrazione<br />
virgiliana delle onoranze di Miseno, sono questi i<br />
<strong>riti</strong> che, come estremo munere mortis, segnano la<br />
cesura fra mondo dei vivi e mondo dei morti, e il<br />
superamento, grazie alla ‘memoria’ affidata alla<br />
tomba.<br />
Nec minus interea Misenum in litore Teucri<br />
flebant et cineri ingrato suprema ferebant.<br />
principio pinguem taedis et robore secto<br />
ingentem struxere pyram, cui frondibus atris<br />
intexunt latera et feralis ante cupressos<br />
constituunt, decorantque super fulgentibus armis.<br />
pars calidos latices et aëna undantia flammis<br />
expediunt, corpusque lavant frigentis et unguunt.<br />
fit gemitus. tum membra toro defleta reponunt<br />
purpureasque super vestis, velamina nota,<br />
coniciunt. pars ingenti subiere feretro,<br />
triste ministerium, et subiectam more parentum<br />
aversi tenuere facem. congesta cremantur<br />
turea dona, dapes, fuso crateres olivo.<br />
postquam conlapsi cineres et flamma quievit,<br />
reliquias vino et bibulam lavere favillam,<br />
ossaque lecta cado texit Corynaeus aëno.<br />
idem ter socios pura circumtulit unda<br />
spargens rore levi et ramo felicis olivae,<br />
lustravitque viros dixitque novissima verba.<br />
at pius Aeneas ingenti mole sepulcrum<br />
imponit suaque arma viro remumque tubamque<br />
monte sub aërio, qui nunc Misenus ab illo<br />
dicitur aeternumque tenet per saecula nomen.<br />
(AENEIS, VI, vv. 212 ss.)<br />
Nel frattempo sulla riva del mare i Troiani piangevano /<br />
per Miseno e gli rendevano gli estremi onori. /<br />
Per prima cosa eressero una grande pira /<br />
di legno di quercia e di alberi resinosi /<br />
rivestendone i lati con fronde nere e rami di cipresso; /<br />
l’adornarono sulla sommità di armi lucenti. /<br />
Alcuni preparano l’acqua bollente in caldaie di bronzo, /<br />
lavano il rigido corpo e lo cospargono di unguenti. /<br />
Si levano lamenti. Poi depongono il cadavere /<br />
su un letto, su cui stendono vesti di porpora.<br />
Altri, volgendo le spalle, si avvicinano al triste feretro /<br />
– compito doloroso – con le fiaccole accese /<br />
secondo il costume degli antichi. Si accumulano /<br />
e si ardono le offerte di incenso, di cibi e di vasi colmi d’olio. /<br />
Dopo che la pira crollò e la fiamma si spense /<br />
bagnarono di vino le ceneri e la brace stridente /<br />
e Corineo raccolse le ossa in un vaso di bronzo. /<br />
Lo stesso Corineo tre volte asperse con l’acqua /<br />
i compagni, con un ramo d’olivo /<br />
purificò gli amici e pronunciò l’estremo saluto. /<br />
Il pio Enea eresse un tumulo imponente /<br />
con le armi, il ramo e la tromba /<br />
sul monte che da lui si chiama Miseno /<br />
e per sempre ne conserva il nome.<br />
Da Ciampoltrini, 2010