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Strada Maestra n.43 - Raffaele Pettazzoni

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postale con la Polonia russa, occupata dai tedeschi. L'ultima lettera che riceve Julia è del 1°<br />

luglio; altre due lettere, del 13 e del 30 luglio, vengono rispedite a Bologna dalla censura<br />

russa, la prima da Mosca: sono le uniche superstiti di <strong>Pettazzoni</strong> a Julia.<br />

Julia riesce ancora a far pervenire a <strong>Pettazzoni</strong> una sua lettera del 3 agosto affidandola<br />

all'amica Halina che parte il giorno stesso da Varsavia e la imposta in Lituania (la busta reca<br />

il bollo postale e di censura di Minsk); un'altra del 22 novembre, in tedesco, giunge per il<br />

tramite del Bureau international de Paix à Berne; un'ultima conunicazione nella primavera<br />

del 1916 per il tramite dell'Hilfsverein der Deutschen Juden di Berlino.<br />

<strong>Pettazzoni</strong> fino al maggio 1915 ha qualche scambio epistolare anche con due amiche di<br />

Julia, con Helena Sterling e con Anna Limprecht.<br />

La recensione a Les mystères d'Eleusis di P. Foucart (ultimi mesi del 1914)<br />

Quando <strong>Pettazzoni</strong> ha incontrato a Roma Paolo Emilio Pavolini, nel febbraio 1914,<br />

probabilmente si è accordato con lui per la collaborazione alla rivista Atene e Roma;<br />

nell'autunno dello stesso anno riceve un volume da recensire, Les mystères d'Eleusis di Paul<br />

Foucart, Paris, 1914; di questo autore <strong>Pettazzoni</strong> conosce già, tra le altre, le memorie<br />

sull'argomento pubblicate nel 1895 e nel 1900 che nel volume vengono rifuse; com'è noto, il<br />

Foucart sostiene l'ipotesi dell'origine egizia del culto eleusino.<br />

<strong>Pettazzoni</strong> osserva che, se quest'ipotesi fosse provata, "il fatto sarebbe di grande importanza<br />

per la storia delle religioni"; ricorda che anche il buddismo fu importato in Cina e il<br />

cristianesimo in Europa; ma si trattava di religioni universalistiche, mentre i misteri di Eleusi<br />

furono aperti a tutti, anche agli schiavi, soltanto nei tempi dell'ellenismo; prima erano riservati<br />

ai soli Ateniesi, e, prima ancora, ai soli abitanti del borgo eleusino che li vide nascere; i<br />

trovamenti di oggetti egizi, o egittizzanti, nei sepolcri di Eleusis non valgono a convalidare<br />

l'ipotesi di una colonia egizia stabilita in quella località dal tempo della XVIII dinastia; e le<br />

somiglianze fra il culto eleusino e il culto isiaco non valgono a distruggere le differenze.<br />

Il recensore si sofferma sul carattere agrario e primordiale del culto eleusino, provato<br />

anche da un fatto che non può lasciar dubbio sulla primitività originaria del culto: ed è la<br />

presenza dell'elemento femminile nel sacerdozio e nel culto; concludendo afferma che dietro<br />

al libro di Foucart "rispunta la vecchia tendenza che fu cara ai simbolisti del primo Ottocento,<br />

i quali tutti i culti amavano ricondurre all'Oriente e più particolarmente all'Egitto".<br />

Al direttore della rivista sembra che l'"accurata recensione", essendo non tanto breve,<br />

potrà figurare meglio come articoletto a parte; infatti viene pubblicata nel fascicolo recante la<br />

data del l°dicembre 1914 sotto il titolo I misteri eleusini, Atene e Roma, 17 (1914), 374-377<br />

(il fascicolo è stampato e diffuso nelle prime settimane del 1915).<br />

Per il 40° di insegnamento di Pio Carlo Folletti (dicembre 1914)<br />

Da tempo si è costituito presso l'Università di Bologna un comitato per le onoranze a Pio<br />

Carlo Falletti, ordinario di storia moderna, in occasione del quarantesimo anniversario del<br />

suo insegnamento; il 26 novembre il comitato si riunisce per gli ultimi preparativi in vista<br />

della cerimonia da tenersi il 6 dicembre, durante la quale, tra l'altro, verrà consegnata al<br />

festeggiato una copia artisticamente rilegata di un grande volume di oltre 600 pagine, nel<br />

quale sono riuniti trentadue contributi di eminenti studiosi: Studi di storia e di critica dedicati<br />

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