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ESTERI LE AMBIZIONI DELL’EMIRO<br />

A fianco, Rud Van<br />

Nistelrooy,<br />

neo acquisto<br />

del Malaga.<br />

A destra, due<br />

modellini degli<br />

stadi che saranno<br />

realizzati<br />

per <strong>il</strong> Mondiale<br />

del 2022.<br />

Sempre a destra,<br />

in basso,<br />

la redazione<br />

di Al Jazeera,<br />

la tv di Stato<br />

E questo è solo l’inizio. Sempre nel maggio<br />

scorso, Tamim Bin Hamad Al Thani ha<br />

convinto <strong>il</strong> Barcellona a mettere sulle proprie<br />

divise <strong>il</strong> logo della Qatar Foundation,<br />

l’associazione creata dal padre e guidata<br />

dalla moglie dell’emiro Mozah bint Nasser<br />

al Missned. Non una cosa da poco visto<br />

che <strong>il</strong> Barça non ha mai avuto sponsor ufficiali<br />

sulle casacche da gioco. O meglio, prima<br />

c’era l’Unicef che a differenza degli altri<br />

brand invece di pagare riceveva 1,5 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro dal club di Sandro Rosell. Come ha<br />

fatto l’emiro a convincere i blaugrana? Coi<br />

soldi. Si tratta della sponsorizzazione più<br />

ricca mai realizzata: 30 m<strong>il</strong>ioni di euro l’anno<br />

fino al 2016, altri 15 m<strong>il</strong>ioni nel 2011, più<br />

quelli legati ai risultati. Totale: 170 m<strong>il</strong>ioni.<br />

Prima di proseguire bisogna aprire una<br />

parentesi. Il cugino di Tamim, Abdullah Bin<br />

Nasser Al Ahmed Al Thani, membro del cda<br />

della Doha Bank, è proprietario del Malaga,<br />

squadra della Liga spagnola. Il quarantatreenne<br />

ha un impero economico fatto<br />

di catene alberghiere, centri commerciali,<br />

società di telefonia e concessionarie d’auto.<br />

Acquista <strong>il</strong> Malaga per 36 m<strong>il</strong>ioni di euro e<br />

in estate mette a libro paga l’ex allenatore<br />

del Real Madrid Manuel Pellegrini, Martin<br />

Demichelis, <strong>il</strong> capitano del V<strong>il</strong>larreal Gonzalez<br />

Cazorla, Enzo Maresca, Jeremy Toulalan,<br />

Julio Baptista e Ruud Van Nistelrooy. La<br />

squadra lotta per <strong>il</strong> quarto posto, quello che<br />

garantirebbe la prossima Champions e un<br />

paio di domeniche fa ha bloccato <strong>il</strong> Real di<br />

Mourinho che arrivava da 11 vittorie.<br />

Torniamo alla fata Turchina. Tamim<br />

l’ha capito subito: <strong>il</strong> calcio è business, ma è<br />

anche passione, sua e della sua gente. Così<br />

l’erede al trono organizza <strong>il</strong> campionato<br />

nazionale, un torneo privato dove le aziende<br />

delle famiglie più ricche si sfidano per<br />

vincere una coppetta. Non solo. Tamim ha<br />

portato in Qatar la Coppa d’Asia 2011, vinta<br />

dal Giappone di Alberto Zaccheroni; nel<br />

2015 si svolgeranno nel piccolo Stato i Mondiali<br />

di pallamano; è in corsa per l’assegnazione<br />

delle Olimpiadi 2020; ma soprattutto<br />

32 | 4 apr<strong>il</strong>e 2012 | |<br />

ha convinto la Fifa che l’emirato fosse pronto<br />

a ospitare i Mondiali di calcio del 2022.<br />

Come? Sempre coi soldi: 50 m<strong>il</strong>iardi di euro<br />

per realizzare 12 stadi con impianti d’aria<br />

condizionata alimentati da pannelli fotovoltaici<br />

che garantiranno a pubblico e giocatori<br />

una temperatura di 26 gradi, contro i 48<br />

esterni. Di questi 50 m<strong>il</strong>iardi, 3 m<strong>il</strong>ioni sono<br />

serviti a pagare Zinédine Zidane, testimonial<br />

per una settimana del Comitato organizzativo<br />

“Qatar 22”.<br />

Il sogno di Tamim<br />

Il Wall Street Journal sostiene che per convincere<br />

la Fifa siano stati comprati i voti di<br />

Nigeria, Tha<strong>il</strong>andia e Senegal. Non è l’unica<br />

accusa mossa a Tamim. Un’altra arriva da<br />

Alberto Juantorena, ex atleta cubano, l’unico<br />

al mondo a vincere nella stessa edizione<br />

dei Giochi (Montréal 1976) la medaglia<br />

d’oro nei 400 metri e negli 800. El Caballo,<br />

così lo chiamavano, oggi è viceministro dello<br />

Sport e presidente della Federazione atletica<br />

cubana. In questa veste lotta contro la<br />

moderna “tratta degli schiavi”, quella legata<br />

allo sport. Secondo Juantorena, Tamim ha<br />

comprato qualche atleta per vincere qualcosa<br />

a Londra 2012. D’altra parte se i qatarioti<br />

sono grac<strong>il</strong>i come fanno a vincere nel sollevamento<br />

pesi? Semplice, naturalizzano otto<br />

bulgari. Lo stesso è successo con <strong>il</strong> keniota<br />

Stephen Cherono, che ora non c’è più. Nel<br />

senso che <strong>il</strong> campione mondiale in carica<br />

dei 3.000 siepi ora si chiama Saif Saed Shaeen,<br />

cittadino del Qatar. A lui è stato offerto<br />

un “vitalizio”, al Kenya una pista di atletica.<br />

Tamim investirà 50 m<strong>il</strong>iardi<br />

di euro per realizzare 12 stadi<br />

con impianti d’aria condizionata<br />

che garantiranno a pubblico<br />

e giocatori una temperatura<br />

di 26 gradi, contro i 48 esterni<br />

Non è tutto. Lo shopping di Tamim in<br />

Europa è continuato con l’acquisto del 17<br />

per cento delle azioni della Volkswagen, poi<br />

s’è preso i magazzini Harrods di Londra e<br />

una grossa quota della catena dei supermercati<br />

british Sainsbury’s. Veniamo al bello:<br />

Al Jazeera è da poco sbarcata in Francia con<br />

una sede e una redazione tutte nuove. Le<br />

prime mosse hanno rivoluzionato <strong>il</strong> panorama<br />

televisivo francese: la tv ha sborsato<br />

90 m<strong>il</strong>ioni di euro per acquistare i diritti a<br />

trasmettere all’estero la Ligue 1 e atri 61 per<br />

quelli della Champions in Francia, distruggendo<br />

la concorrenza di Canal+ e di Tf1, la<br />

più vecchia tv francese e la più seguita.<br />

E se la Francia non fosse che una testa<br />

di ponte in Europa per partire alla conquista<br />

di altri regni? Sembra che nelle mire di<br />

Tamim ci siano Argentina e Bras<strong>il</strong>e. Ma è<br />

<strong>il</strong> Vecchio Continente <strong>il</strong> suo pallino. Allora<br />

attenzione: i diritti tv della Serie A 2012-<br />

’15 sono già stati assegnati, ma alcune partite<br />

sono rimaste invendute e la Lega calcio<br />

non aspetta che un nuovo acquirente. Altro<br />

esempio: quest’estate in Ingh<strong>il</strong>terra saranno<br />

venduti i diritti tv della Premier League. Se<br />

Al Jazeera decidesse di partecipare all’asta<br />

sarà dura per chiunque, anche per un certo<br />

Rupert Murdoch (Sky). Ultima indiscrezione<br />

clamorosa? Pare che nei mesi scorsi<br />

Tamim abbia fatto un’offerta per comprarsi<br />

<strong>il</strong> Manchester United: un m<strong>il</strong>iardo e settecento<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro proposti all’americano<br />

Malcolm Glazer per <strong>il</strong> pacchetto di maggioranza<br />

del club più importante del Regno.<br />

Daniele Guarneri<br />

Foto: AP/LaPresse

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