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32 - Il Calitrano

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N. <strong>32</strong> n.s. – Maggio-Agosto 2006 IL CALITRANO<br />

di” di Baiano, caduto eroicamente la notte tra il 12 e il 13 febbraio<br />

1936 presso Mai Lahlà, in Etiopia, ad opera di una banda<br />

di irregolari abissini, che avevano assalito in forze il cantiere<br />

stradale della Gondrand, massacrando una settantina tra operai e<br />

tecnici italiani.<br />

<strong>Il</strong> tragico episodio – sin qui appena ricordato e non sempre<br />

esattamente ricostruito dalla storiografia sulla guerra italo-etiopica<br />

– viene per la prima volta accuratamente indagato in tutti i<br />

suoi particolari da Colucci, che offre quindi sull’argomento un<br />

contributo nuovo e un approfondimento originale.<br />

Documenti ufficiali, carteggi familiari e cronache giornalistiche<br />

del tempo – tutte fonti diligentemente investigate, confrontate<br />

e criticamente utilizzate – consentono inoltre all’autore<br />

di restituire l’autentico volto di questo umile servitore dello<br />

Stato, caduto vittima del dovere.<br />

(dalla Presentazione di Francesco Barra)<br />

L’Arte Sacra in Alta Irpinia di don Pasquale Di Fronzo –<br />

Quindicesimo Volume – Ed. Grappone – Torrette (AV)<br />

2006 – Fuori Commercio<br />

on possiamo non essere riconoscenti e grati a don Pasquale<br />

NDi Fronzo per l’immane lavoro che sta conducendo da solo<br />

– e riaffiora alla mente la bellissima “Ode” del Pascoli. “Da me,<br />

da solo…per l’erta mossi rompendo ai triboli i piedi e la mano”…<br />

–.<br />

per riscrivere la storia artistica delle nostre contrade che è<br />

una necessità alla quale, ormai non si può più sfuggire, e che<br />

don Pasquale riscrive con quella onestà intellettuale che gli è<br />

propria.<br />

Undici nuove schede, in un corposo volume di circa 190<br />

pagine, ci offrono una nuova allettante possibilità di conoscenza<br />

sulle, ormai, numerose opere artistiche della nostra Provincia<br />

che nella vasta e difficile ricerca dell’Autore, diventano per noi<br />

un osservatorio privilegiato.<br />

Dalla tavola della Madonna e i Santi, il Calvario e la Trinità<br />

e la Vergine di Torella dei Lombardi, ci conduce al culto di San<br />

Biagio e alla chiesa del Passo di Mirabella Eclano, per portarci<br />

ad ammirare il gruppo statuario dell’Annunziata e il suo altare in<br />

Calitri, la chiesa madre di Carife, Santa Maria di Nazareth di<br />

Monteverde, all’organo di S. Maria maggiore di Grottaminarda,<br />

alla statua di S. Lucia di Castelvetere sul Calore e finire ai<br />

quattro evangelisti di Villanova del Battista.<br />

Un avvincente viaggio, frutto di un’attenta e complessa indagine,<br />

che ci fa scoprire un mondo nuovo, attraverso una lettura<br />

agevole ed allettante.<br />

VOCI DI LOTTA E DI PASSIONE di Vincenzo D’Alessio –<br />

Edizioni Gruppo Culturale “F. Guarini” – Montoro 2006<br />

uesta raccolta di poesie tenta nuove tappe che, in versi<br />

Qchiari o torbidi, custodisce la vita di un intero gruppo sociale<br />

che non si limita alla semplice protesta contro i politici, ma<br />

comincia dalla propria persona per lottare, per garantire l’onestà<br />

di tutti, la non violenza, l’umiltà, la pazienza, affermando, in<br />

concreto, tutte quelle virtù che – purtroppo – oggi non sono<br />

più di moda.<br />

Sono le domande che emergono da queste poesie e che rischiano<br />

di rimanere disattese se non si depongono le armi dello<br />

scetticismo e della pigrizia, e se non si assume l’impegno di provocare<br />

tutti a scegliere, in questo mondo senza pace e senza<br />

gioia, per dare fattiva concretezza a ciò in cui si crede.Ciascuno<br />

19<br />

al suo posto nella scuola, nella famiglia, nella professione deve<br />

preoccuparsi di essere sempre osservato dai giovani ai quali<br />

dare l’esempio; infatti non sempre è necessario dire, ma sempre<br />

è necessario mostrare coerenza.<br />

Storia biomedica del Tarantismo nel XVIII secolo di Gino<br />

L. Di Mitri – Olschki – Firenze 2006 – Euro 34.00<br />

onsiderato di volta in volta manifestazione del pregiudizio<br />

Cpopolare, effetto reale provocato dal morso e dal veleno di<br />

un ragno o – nella migliore delle ipotesi – generica espressione<br />

religiosa dei ceti subalterni meridionali, il tarantismo è in realtà<br />

un rituale sincretico di possessione.<br />

Ma questo fenomeno fu anche uno dei più straordinari oggetti<br />

di ricerca operativa e banchi di prova teoretica delle scienze<br />

biomediche in età moderna. Situato tra la geniale e artificiosa<br />

credulità delle dottrine latromeccaniciste secentesche e lo<br />

sbrigativo ma a volte fondato riduzionismo di quelle positivistiche,<br />

il secolo dei Lumi innalzò attorno a questo mistero, conteso<br />

da natura e spirito, un complesso e variegato edificio dei saperi<br />

entomologico, clinico, musicologico, fisico, fisiologico ed<br />

etnografico abitato stabilmente da una folta schiera di scienziati<br />

e filosofi come Baglivi, Berkeley, Vico, Mead, Linneo e<br />

Rousseau.<br />

L’autore, attraverso una riflessione originale e una narrazione<br />

coinvolgente, ricostruisce la vicenda finora ignota di un dibattito<br />

in materia sperimentale ed epistemologica in cui le sorti<br />

neglette della civiltà di tradizione orale si intrecciarono con<br />

quelle della più raffinata cultura scientifica europea: un confronto<br />

che fu insieme attiva metafora della Repubblica Letteraria<br />

e insigne paradigma per gli studi contemporanei sugli stati<br />

modificati di coscienza.<br />

Gino Leonardo Di Mitri è nato a Brindisi nel 1957. Laureato<br />

all’Università di lecce in Filosofia Teoretica con una tesi<br />

sulla logica delle scienze sociali in Theodor W. Adorno e in<br />

Karl R. Popper, si è poi perfezionato all’Università di Padova.<br />

Ha quindi conseguito il Diplama d’Etudes Approfondies in Storia<br />

della Medicina all’Universitè de Geneve e il Dottorato di Ricerca<br />

in Storia Storia della Scienza all’Università di bari. Specialista<br />

del pensiero delle pratiche nelle scienze naturali del<br />

’700, attualmente fa parte del Dipartimento di Studi Storici dal<br />

Medioevo all’Età Contemporanea dell’Università di Lecce.<br />

<strong>Il</strong> bisnonno Giovanni Di Maio (Sabetta Cesta) fa tanti auguri per un<br />

felice avvenire al piccolo pronipote Enzo Lucio Nicolais nato il<br />

14.07.2005 da Antonio e da Concetta Zarrilli.<br />

da n. 29 continua - 4

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