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epistolario ii - S.Maddalena di Canossa

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<strong>di</strong>spiacere a Dio lasciando la casa. Più <strong>di</strong> tutto il ragazzino mi stà a cuore, venendomi in mente quelle<br />

parole del Signore che chi abbandona le persone alle quali si debbe assistenza si guar<strong>di</strong> come infedele.<br />

Le <strong>di</strong>co questi miei timori tutti in forse, perché non sò se sia per vocazione, per desiderio<br />

dell'Opera, o perch'io me lo imagini mi pare che potrò giovare alla famiglia almeno in parte anche<br />

essendo fuori <strong>di</strong> casa, coll'orazione certamente si può rime<strong>di</strong>are a tutto, e qualche cosa anche colle<br />

parole, se ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo con armonia. Pel ragazzino per verità capisco che essendo presente, sempre la<br />

cosa può essere <strong>di</strong>fferente, tutto vedo però che consiste nel sapere la Volontà d'Id<strong>di</strong>o. Perciò,<br />

Monsignore, io mi metto nelle <strong>di</strong> Lei mani. Il Signor Arciprete mi <strong>di</strong>ce che il Signore sopra la mia<br />

vocazione non gli dà lume bastante, che gli pare possa essere quella ch'Ella sà, ma che non n'è certo, e<br />

che sempre nel tempo non sà cosa stabilirmi, desiderava anzi <strong>di</strong> conferire con Lei se veniva a Verona<br />

per questo affare. Leggerò allo stesso questa lettera avendomi egli fatto coraggio ad appoggiarmi a lei<br />

conoscendo la <strong>di</strong> lei carità. Se crede che il Signore voglia farmi questa grazia adesso, mi metta in un<br />

poco <strong>di</strong> quiete, tanto intorno alla vocazione, che riguardo al tempo, ed al modo <strong>di</strong> eseguirla, non solo<br />

per me, che per le Compagne, che ho sempre sin'ora sostenuto con iscuse ragionevoli, le quali in questo<br />

tempo non mancano. Se Dio poi vuole ch'io resti così incerta, purchè faccia la Santissima <strong>di</strong> lui Volontà<br />

resterò anche così. Mi <strong>di</strong>ce il Signor Arciprete altresì, che una vocazione certamente la vede, che gli<br />

pare quella ch'io penso, ma che <strong>di</strong> certo non lo sà, e perciò desidera la <strong>di</strong> lei decisione.<br />

Monsignore, questo, è un processo in vece d'una lettera, ho approfittato, ed anche abusato della<br />

<strong>di</strong> lei bontà, il bisogno <strong>di</strong> un po' <strong>di</strong> quiete, mi ha trasportata. Non sò se mi sarò spiegata come doveva<br />

avendola scritta io credo in cinquanta volte. Perdoni <strong>di</strong> tutto, preghi per me, e mi creda per sempre,<br />

Monsignore.<br />

Umil.ma Obb.ma Dev.ma<br />

Serva <strong>Maddalena</strong> <strong>Canossa</strong> 14<br />

14 NB. Tutta autografa della <strong>Canossa</strong>.

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