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ontagna<br />
Nostra<br />
Da New York a Grondone per conoscere e incontrare i parenti<br />
“Saluti, mi chiamo<br />
Robert Mc Devitt.<br />
La famiglia di mia<br />
madre proveniva<br />
da Grondone Sopra.<br />
Domenico Calamari<br />
era il mio bisnonno.<br />
Aveva due fratelli,<br />
Angelo e Giuseppe.<br />
Domenico ha sposato<br />
Annunziata<br />
Carini. Si sono trasferiti<br />
a New York ed<br />
hanno avuto sei figli.<br />
Giuseppe, uno di<br />
questi ha avuto una<br />
figlia, Lucilla che<br />
è mia madre. Mia<br />
moglie ed io verremo<br />
a Ferriere con i nostri due bambini.<br />
Visiteremo Grondone Sopra il 23 aprile<br />
2011 e speriamo di vedere alcuni luoghi<br />
di cui abbiamo tanto sentito parlare”.<br />
Questa la sintesi della lettera arrivata in<br />
una decina di copie lo scorso gennaio<br />
ai “Calamari” di Grondone Sopra individuati<br />
con l’ausilio di internet. La comunicazione,<br />
da cui traspare il desiderio<br />
di “scoprire” le proprie origini, ha trovato<br />
pratica rispondenza in due famiglie<br />
“interessate” di Grondone Sopra che<br />
hanno prontamente risposto allo “sconosciuto”<br />
cugino. E così, rispettando il<br />
programmato calendario, Robert, arrivando<br />
a Grondone ha trovato Carolina<br />
Calamari (con il marito Giorgio e i figli)<br />
e don Giuseppe Calamari con i suoi fratelli<br />
desiderosi di una conoscenza che<br />
allargava di fatto le loro famiglie. Un<br />
abbraccio spontaneo e caloroso ha su-<br />
perato il primo momento di meraviglia:<br />
il resto della loro permanenza è stata la<br />
testimonianza più forte di quanto fosse<br />
in loro il desiderio di conoscenza di una<br />
terra e di un ambiente di cui avevano<br />
solo sentito parlare. A Grondone Robert<br />
è stato ospite dei cugini, ha partecipato<br />
alle funzioni religiose nella stessa chiesa<br />
in cui il bisnonno Domenico ha ricevuto<br />
i primi sacramenti, ha visitato il camposanto<br />
ed ha prelevato un sacchetto di<br />
terra per la mamma Lucilla rimasta oltreoceano.<br />
Il tempo trascorso a Grondone<br />
è servito anche per un approfondimento<br />
della reciproca conoscenza per il lavoro<br />
svolto da Celso con la stesura dell’albero<br />
genealogico (che arriva sino al 1850) e<br />
per il ruolo della nipote di Carolina, Roberta,<br />
nelle funzioni di interprete. Commovente<br />
è stato il momento del congedo<br />
superato dal reciproco desiderio di in-<br />
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