La grande musica a Lugano - Lugano Turismo

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Musiche e testimonianze per la Quaresima Lugano 2012 VESPERALI MMxII Lunedì 19 marzo (S. Giuseppe) Chiesa di Sant’Antonio, Piazza Dante, ore 17.00 Responsori della Settimana Santa di Carlo Gesualdo, principe di Venosa (1566 –1613) Ensemble Arte Musica (Roma), direzione di Francesco Cera Domenica 25 marzo Chiesa dei SS. Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe alla Terzerina di Lugano-Pregassona, ore 20.30 “Etty Hillesum” Un itinerario dalla Shoah verso il presente di Luciana Breggia, regia di Claudio Laiso Venerdì 6 aprile (Venerdì Santo) Chiesa di San Nicolao, Lugano-Besso, ore 20.30 Messa in sol minore BWV 235, Oratorio di Pasqua BWV 249 di J. S. Bach (1685–1750) Soli, Coro della Radiotelevisione svizzera, I Barocchisti direzione di Diego Fasolis Entrata libera organizzazione in collaborazione con il sostegno Associazione Amici della Musica in Cattedrale Lugano vesperali.ch Città di Lugano Consiglio di Stato Swisslos Fondazione Pasquale Lucchini Banque de Dépôts et de Gestion Migros percento culturale Venerdì 6 aprile Chiesa San Nicolao ore 20.30 Lugano Besso FUORI ABBONAMENTO Concerto spirituale del venerdì Santo in collaborazione con I vESPERALI CORO DELLA RADIOTELEvISIONE SvIzzERA I BAROCCHISTI Direttore Diego FASOLIS Solisti Doris STEFFAN-WAGNER, soprano Patrick vAN GOETHEM, controtenore Martin STEFFAN, tenore Filippo BETTOSCHI, basso Johann Sebastian Bach Messa in sol minore per contralto, tenore, basso, 1685-1750 coro e orchestra, BWv 235 (1738) - Kyrie, coro - Gloria, coro - Gloria, aria Gratias agimus tibi - Gloria, aria Domine Fili unigenite Jesu Christe - Gloria, aria Quoniam tu solus Sanctus - Gloria, coro Cum Sancto Spiritu Oratorio di Pasqua Kommet, eilet und laufet per soprano, contralto, tenore, basso, coro e orchestra BWv 249 (1725) - Sinfonia - Adagio - Aria (Duetto) Kommt, eilet und laufet - Recitativo O kalter Männer Sinn! - Aria Seele, deine Spezereien - Recitativo Hier ist die Gruft - Aria Sanfte soll mein Todeskummer - Recitativo Indessen seufzen wir - Aria Saget, saget mir geschwinde - Recitativo Wir sind erfreut - Coro Preis und Dank 15
Venerdì 6 aprile Bach e la religione “S D G”, Soli Deo Gloria. È questa la sigla che compare nei manoscritti di tutte le opere sacre di Johann Sebastian Bach: una dedica che è ringraziamento verso il Creatore, ma anche esclusione di qualsiasi possibilità compositivomusicale che non sia univocamente rivolta a glorificare Dio. Basterebbe quest’unico ma fondamentale elemento per attestare la straordinaria fede religiosa che animò la vita e l’opera del più grande autore del barocco tedesco. Ma è anche vero che, in quell’epoca, lo stesso acronimo “S D G” appariva assai spesso nei documenti riguardanti persone o famiglie apertamente cristiane, tanto che pure alcuni manoscritti di Franz Joseph Haydn riportano la dichiarazione Soli Deo Gloria. E c’è anzi chi afferma – segnatamente la moderna musicologia della Neue Bach-Bild – che proprio l’assenza della sigla “S D G” dalle altre composizioni di Johann Sebastian Bach, quelle profane e quelle strumentali, dimostra un certo distacco del compositore dalle pie osservanze luterane, suggerisce addirittura una professione religiosa che discende dalla tipologia del lavoro musicale più che non precederla. Dove ritrovare, a questo punto, le eventuali tracce autentiche della religiosità bachiana? Nelle opere, e dove sennò! Ma non solo nelle magniloquenti Passioni o nell’impressionante architettura della Messa in si minore. Piuttosto in quelle composizioni più ridotte, meno frequentate ma altrettanto cariche di sensi e di spiritualità. Come la Messa in sol minore BWV 235, che è “missa brevis” in quanto limitata al Kyrie e al Gloria, senza le altre parti dell’ordinario liturgico. Conoscendo la natura riformata del credo bachiano può stupire la pre- senza del testo in latino: non si tratta però di una concessione al cattolicesimo, quanto piuttosto di una moda – in voga presso alcuni compositori protestanti settecenteschi – di ripiegare verso la solennità del testo latino, opportunamente rivisto secondo i dettami luterani. Più consono al quadro culturale, ideologico e confessionale protestante è invece il tedesco adottato per l’Oratorio di Pasqua, BWV 249. Un’opera che subì diverse revisioni e sostanziali modifiche d’organico ma che, con la sua forma sintetica e compatta, a tutt’oggi costituisce una delle più vivide immagini musicali del giubilo e del trionfo pasquali. 16 17
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