03_Programma - Teatro Stabile di Torino
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E<br />
Esilio<br />
Bizzarro finale per una pellicola <strong>di</strong> propaganda pro USA: accanto al<br />
quadretto «HOME SWEET HOME», un’ombra enorme col braccio<br />
teso in un ennesimo saluto nazista spaventa il protagonista che teme<br />
<strong>di</strong> non aver sognato e sta per rispondere con uno «Heil Hit…»; ma si<br />
volta, e riconosce che l’ombra inquietante era quella della Statua della<br />
Libertà, che corre ad abbracciare (cfr. lettera «E»).<br />
Hannah Arendt, nel suo saggio tagliente volto a verificare i limiti morali<br />
ed etico-politici del poeta Brecht – e delle libertà, in generale, che vanno<br />
assegnate o perdonate al Poeta (maiuscolo) – in margine alla definizione<br />
terribile e semplice che egli aveva dato dei «profughi» («messaggeri della<br />
sventura»), ha chiosato che essi, per il vero e per Brecht, non si<br />
limitavano a portare «da uno stato e da un continente all’altro solo la<br />
loro sventura, ma anche la grande <strong>di</strong>sgrazia che aveva colpito il mondo<br />
intero» 2 . Assecondando il monito ch’egli stesso aveva dettato secondo il<br />
quale l’arte, in epoca <strong>di</strong> soprusi <strong>di</strong> regime tanto più, deve scegliere, Brecht<br />
estende <strong>di</strong> fatto il raggio <strong>di</strong> propagazione della propria sventura,<br />
trasferendo il <strong>di</strong>battito storico su <strong>di</strong> un terreno geo-storico, parlando al<br />
mondo del mondo, non del suo mondo. Senza indagare la biografia del<br />
poeta – ch’egli, come nota Arendt, è tanto restio a svelare –, ricordando<br />
anche solo <strong>di</strong> sfuggita la sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esule – e <strong>di</strong> esule anche<br />
americano – si riconosce bene che l’allegoria statunitense è una strategia<br />
non già <strong>di</strong> generalizzazione qualunquistica, ma, <strong>di</strong>versamente, <strong>di</strong><br />
ponderata estensione del <strong>di</strong>scorso, che mira alla messa in guar<strong>di</strong>a dalla<br />
propagazione della sventura, demistificandone, con Marx, l’eziologia.<br />
(Circa l’elezione dell’America a polo <strong>di</strong>alettico decisivo per la<br />
legittimazione <strong>di</strong> questa estensione, cfr. lettera «A»).<br />
2. H. Arendt, Bertolt Brecht: il poeta e il politico, in Ead., Il futuro alle spalle, Bologna,<br />
Il Mulino, 1995, pp. 105-154: 124.<br />
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