Uss Excellent - Plancia - data stellare 60551

Deep Space 16 - Ufficio del Capitano Spini - Ore 18:00
Buatt non aveva opposto resistenza ai due energumeni Cardassiani che lo
avevano ammanettato sulla Nhal. Li aveva seguiti docilmente, ma il suo
cipiglio mostrava tutta la sua collera.
* A un passo dalla vita eterna questi idioti dovevano fermarmi… *
Ora si trovava davanti alla scrivania del Capitano Spini, con lo sguardo
della donna puntato su di sé. Stadi, facente funzione di Primo Ufficiale, se
ne stava in un angolo, come un soprammobile.
* Maledetta mezzosangue, sei stata la mia rovina. Ma la pagherete, la
pagherete tutti… *
Sherja accavallò le gambe dietro alla scrivania e fissò il Boliano con occhi
gelidi.
“Dottor Buatt, - iniziò, poco conciliante come solo un vulcaniano sapeva
essere - ci è parso di capire che lei ha un modo di comunicare col buco
bianco. È una questione di primaria importanza, ne va della salvezza…”
“Capitano, lei sa a cosa mi ha appena sottratto, non è vero? Già che usa
parole così pesanti, suppongo che sia al corrente di ciò che il vostro
cosiddetto buco bianco nasconde…”
Un muscolo si tese sulla guancia di Sherja, retaggio della sua natura
parzialmente umana.
* Stupida donna. Pretende di capire cose troppo più grandi di lei, a cui non è
minimamente destinata. *
“Mi stia a sentire, Buatt… - riprese Spini, mentre si sentiva una vaga nota di
collera nella sua voce - …noi non vogliamo rischiare una guerra fra
dimensioni solo perché lei nutre qualche progetto…”
“Io non ho progetti… - ribatté Buatt, sprezzante - …io ho fatto quello che
ho fatto perché dovevo farlo. Perché era giusto farlo. Perché era la via
migliore, nonché l’unica via!”
Sulla fronte del Boliano pulsava una vena scura, mentre gli occhi infossati
parevano ardere di una luce folle. Spini non si scompose.
Deep Space 16 Γ - Episodio 009: Bolle di sapone 127