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“Cara Mamma questo e il tuo fillio se o fao delle cattive<br />
azione fino á 20 anni, quando vero á casa saro quello<br />
chè tienera la casa inordine e quello che ti tien inalegria e<br />
tranquilla. Saluti e un bacio alla mia cara mamma.”<br />
Mentre quest’ultima cartolina è senza dubbio<br />
opera di Amleto, considerando gli errori di ortografia,<br />
tipici di una persona con limitata dimestichezza<br />
nello scrivere, la prima fu certamente copiata o dettata<br />
da Amleto. Il risultato oenuto però non ebbe<br />
ombra di dubbio: finito il periodo di leva Amleto e<br />
Derna convolarono a giuste nozze!<br />
Derna viveva a Mordano con la mamma Ermelinda,<br />
vedova della prima Guerra mondiale, con un<br />
fratello Ebenio, e una sorella, Maria.<br />
Gli sposini trovarono casa a Imola, al piano terreno<br />
di Via Selice, al numero 18. Amleto lavorava alla<br />
Fornace, dove venivano fabbricati maoni e laterizi.<br />
Derna, ufficialmente casalinga, lavorava saltuariamente<br />
in campagna, in qualità di raccoglitrice di<br />
frua e ortaggi e durante la stagione della mietitura<br />
andava a spigolare.<br />
Le idee politiche di Amleto, decisamente anticlericali<br />
e di sinistra, derivavano dalle continue loe<br />
sociali che la popolazione romagnola ha dovuto<br />
sostenere durante quegli anni così difficili. L’economia<br />
di quelle zone, principalmente agricole, stava<br />
subendo un cambiamento. Sempre più macchinario<br />
veniva impiegato per la lavorazione della terra, e<br />
l’occupazione dei contadini diventava sempre più<br />
precaria. Gli scioperi continui della Fornace erano<br />
dovuti principalmente allo stipendio troppo basso<br />
per i fabbisogni di una normale famiglia.<br />
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